Zar Al Muh

l'artista non ama il mondo dell'arte di oggi: lo ritiene corrotto dal desiderio dell'ambizione di affermarsi, contagiato da una cultura poco attenta al valore della "via" che l'artista ha il compito di percorrere. Pertanto opera con lo pseudonimo di AL MUH ZAR, nome ricevuto in uno stato di ispirazione quasi mistico. E' evidente nella sua opera che l'artista segue una visione metafisica, che vive direttamente e che - attraverso una forma espressiva vicina al mondo delle energie archetipali - lo afferma inuna "via" espressiva percorsa da grandi maestri - ciascuno con la sua "energia-guida" - come Hyeronimus Bosch, Athanasius Kircher, Mirò, Pollock. AL MUH ZAR affonbda le sue radici nella terra del "non dove", oltrepassando quella sfera del quotidiano che lo porta a diventare artefice guidato da un'energia creativa capace di "trasmettere" messaggi esoterici attraverso l'opera. E' un vero alchimista, capace di tradurre in opera vivente l'energia creativa di entità guida che lo attraversano. Per questo non ama porsi ne praticare mostre che ritiene oggi il modo profano e dialettico di nascondere l'ambizione e la vanità (critici) con dell'ego. Come ama dire: "gli intellettuali hanno contaminato la sacra sfera della'arte con banali e sempre più svilenti interpretazioni di opere che sempre più seguono gli interessi della società dell'oggi e sempre meno sono pertanto il motivo di ispirazione e creatività e visione del mondo e dell'uomo."