Performance artistica “merda in comune in un campo di grano” (2007) Installation by Stefano Rollero

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Cambiano 11giugno 2007 Performance artistica “merda in comune in un campo di grano” Gli artisti : Giovanni Borgarello ( Cambiano), Michele Privileggi (Leinì To), Quinto Airola (Mathi Canavese), Stefano Rollero (Caselle To), Tegi Canfari (Chieri), Marienzo Ferrero ( Torino),Yvan Cambiolo ( Settimo[...]
Cambiano 11giugno 2007



Performance artistica “merda in comune in un campo di grano”

Gli artisti :

Giovanni Borgarello ( Cambiano), Michele Privileggi (Leinì To), Quinto Airola (Mathi Canavese), Stefano Rollero (Caselle To), Tegi Canfari (Chieri), Marienzo Ferrero ( Torino),Yvan Cambiolo ( Settimo To), Alessandro Paliddo (Settimo To). In occasione del noto e avvilente anniversario, infausto per l’arte, avvenuto a Cambiano dieci anni or sono…ma conclusosi solamente da poco, ieri abbiamo ideato una surreale via crucis in un campo di grano che raccontava in modo artistico gli avvenimenti piombati sulle spalle dello scultore Giovanni Borgarello.

Le sculture, le opere, sembravano parlare, mentre la piccola piacevole brezza che accarezzava le spighe, sembrava incitare tutto il campo in uno spontaneo applauso della natura. Questa splendida percezione è stata commentata dai numerosissimi visitatori, anche da quelli che ignoravano i retroscena, ma avvertivano in quel masso cupo capofila della performance, dal titolo “merda in comune”, la sofferenza l’umiliazione, il danno economico e morale che ha dovuto subire l’artista in tutti questi anni da parte dell’Amm. Comunale di Cambiano. Solo la sentenza del processo in appello, ha cancellato con formula piena la prima e terribile sentenza di condanna per villipendio…ma comunque è rimasta l’amarezza di dover convivere con chi ti ha deriso, beffato, accusato ingiustamente nel paese del padre, del nonno, del bisnonno da sempre attenti alla “salute” dell’ambiente. Questo fatto ha causato un danno alla civiltà, alla democrazia, ma soprattutto al buon senso, all’intelligenza…creando contemporaneamente un pericoloso spazio dedicato al trionfo dell’ignoranza e alla prepotenza.

il sindaco Michele Mammolito è stato invitato all’inaugurazione della nuova dislocazione della fatidica scultura che tanto “finto” scandalo ha creato, ma…purtroppo ha declinato l’invito rinunciando ad un piacevole e conviviale incontro con un pubblico attento e informato dei fatti... Ringraziamo comunque il Sindaco per aver richiamato all’ordine il fratello (vigile in Cambiano) lasciatosi andare con minacce e pesanti insulti nei nostri confronti e contro la nostra performance. Per il fatto sono stati avvertiti verbalmente i Carabinieri. Ancora un ringraziamento al sindaco per aver predisposto, anche se involontariamente… un senso obbligatorio nel paese che per ironia del caso, indirizzava tutte le auto verso la nostra manifestazione, agevolando così i numerosi visitatori accorsi da Torino e da tanti paesi limitrofi per vedere questa particolare performance e poter passeggiare nel campo di grano lungo il percorso tracciato dalle significative opere …Per un giorno è stata la gioia dei bambini, dei nonni e anche degli esperti d’arte , che hanno apprezzato molto questa performance, tanto da paragonarla e rapportarla alle rappresentazioni della biennale di Venezia.

La “mostra” si è conclusa all’imbrunire con qualche ritardatario che ha voluto ancora osservare le opere ormai rimosse e coricate accanto alla scultura ”madre” in attesa di ritornare negli atelier dei vari artisti.



Michele Privileggi

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PS. Breve riassunto per chi non fosse al corrente dei fatti :



(1) … L’opera d’arte “Merda in comune”, realizzata nel 1996 verrà ripresenta al pubblico il 10 giugno 2007 dalle ore 10 fino all’imbrunire dopo l’abbattimento perpetuato dall’Amministrazione di Cambiano dieci anni fa. E’ stata restaurata (malamente) su iniziativa della giunta, dopo la lunga vicenda giudiziaria intrapresa dall’allora sindaco Emma Mariotto nei miei confronti con l’accusa di vilipendio e che mi ha visto assolto con formula piena con sentenza passata in giudicato a seguito del pronunciamento della Corte d’Appello di Torino.

L’inaugurazione del 10 giugno avrà luogo a Cambiano, in via D’Ovia, entrando in paese dalla circonvallazione: ivi verrà realizzato un itinerario artistico che collegherà la scultura “Merda in comune”, situata a 200 metri dalla sistemazione originaria, con altre sculture di un gruppo artisti tra cui PRIVILEGGI, AIROLA, CANFARI, ROLLERO, FERRERO, CAMBIOLO, PALIDDO, La scelta dello scenario non è casuale, ma simbolicamente evocativa della capacità del grano di trasformare – riciclandola in messi copiose - la famosa merda di cui il Comune è grande produttore attraverso la nota discarica e gran distributore mediante il mitico sistema fognario, al punto da costituire nei fatti una sorta di record, continuamente migliorato, che prima o poi entrerà di diritto nel libro del Guiness dei primati. E’ stata infatti ampliata – dopo adeguata rianimazione – la mefitica e mitica discarica e prosegue l’allargamento delle non meno celebri fogne, secondo i ben noti canoni. L’opera “Merda in comune” si ispirò alla tristissima vicenda della costruzione di una grossa discarica nel territorio comunale destinata a smaltire i rifiuti di molti comuni del chierese e di Carmagnola, a poca distanza da zone residenziali: è costituita da un monolito di pietra con incisa sopra per l’appunto la scritta “merda in comune” su cui campeggiano due statue rappresentanti due individui nell’inequivoca posizione di chi esplica i propri bisogni fisiologici. In molti intravidero – per chissà quale arcano motivo - in costoro le silhoulettes del sindaco Emma Mariotto e del vicesindaco Michele Mammolito, che, a ruoli invertiti, reggono a tuttoggi, con record di longevità cadreghinista, le sorti della giunta municipale: ad alcuni la rappresentazione parve eccessivamente icastica e dal contenuto intrinsecamente troppo crudo. In realtà essa è più che mai attuale e rappresentativa: infatti la discarica, su cui evidentemente gravitano ingenti interessi, doveva essere da tempo chiusa, mentre è ancora pienamente attiva e si susseguono ampliamenti e rimodellamenti. Vorrei ricordare che l’USL non ha mai dato parere favorevole alla costruzione della discarica, e che il sistema di pretrattamento dei rifiuti, tanto strombazzato dai nostri amministratori, non è mai stato costruito, nonostante siano decorsi oltre dieci anni.Queste sono solo le osservazioni più evidenti, ma tante sarebbero le doglianze da enumerarsi. Probabilmente agli amministratori non interessa affatto la salute dei cittadini, visto che continuano a perseguitare chi, come me, sta dalla parte dell’ambiente e del rispetto delle cose e delle idee altrui: infatti nel dissequestrarmi l’opera che senza diritto alcuno avevano trafugato, mi chiedono ora (sic!) il pagamento dell’affitto per il locale in cui me l’hanno rinchiusa, dopo averla fatta oggetto di vandalismi mediante picconatore varie, il cui effetto malamente hanno cercato di far scomparire con grossolano restauro.

L’opera mi è stata richiesta da molte persone interessate, ma ho voluto che restasse nel luogo dove il diritto di espressione artistica è stato negato, a ricordo di un brutale atto intimidatorio contro il libero pensiero e la libera espressione artistica.

Giovanni Borgarello


PS. Breve riassunto per chi non fosse al corrente dei fatti :


(1) … L’opera d’arte “Merda in comune”, realizzata nel 1996 verrà ripresenta al pubblico il 10 giugno 2007 dalle ore 10 fino all’imbrunire dopo l’abbattimento perpetuato dall’Amministrazione di Cambiano dieci anni fa. E’ stata restaurata (malamente) su iniziativa della giunta, dopo la lunga vicenda giudiziaria intrapresa dall’allora sindaco Emma Mariotto nei miei confronti con l’accusa di vilipendio e che mi ha visto assolto con formula piena con sentenza passata in giudicato a seguito del pronunciamento della Corte d’Appello di Torino.

L’inaugurazione del 10 giugno avrà luogo a Cambiano, in via D’Ovia, entrando in paese dalla circonvallazione: ivi verrà realizzato un itinerario artistico che collegherà la scultura “Merda in comune”, situata a

200 metri

dalla sistemazione originaria, con altre sculture di un gruppo artisti tra cui PRIVILEGGI, AIROLA, CANFARI, ROLLERO, FERRERO, CAMBIOLO, PALIDDO, La scelta dello scenario non è casuale, ma simbolicamente evocativa della capacità del grano di trasformare – riciclandola in messi copiose - la famosa merda di cui il Comune è grande produttore attraverso la nota discarica e gran distributore mediante il mitico sistema fognario, al punto da costituire nei fatti una sorta di record, continuamente migliorato, che prima o poi entrerà di diritto nel libro del Guiness dei primati. E’ stata infatti ampliata – dopo adeguata rianimazione – la mefitica e mitica discarica e prosegue l’allargamento delle non meno celebri fogne, secondo i ben noti canoni. L’opera “Merda in comune” si ispirò alla tristissima vicenda della costruzione di una grossa discarica nel territorio comunale destinata a smaltire i rifiuti di molti comuni del chierese e di Carmagnola, a poca distanza da zone residenziali: è costituita da un monolito di pietra con incisa sopra per l’appunto la scritta “merda in comune” su cui campeggiano due statue rappresentanti due individui nell’inequivoca posizione di chi esplica i propri bisogni fisiologici. In molti intravidero – per chissà quale arcano motivo - in costoro le silhoulettes del sindaco Emma Mariotto e del vicesindaco Michele Mammolito, che, a ruoli invertiti, reggono a tuttoggi, con record di longevità cadreghinista, le sorti della giunta municipale: ad alcuni la rappresentazione parve eccessivamente icastica e dal contenuto intrinsecamente troppo crudo. In realtà essa è più che mai attuale e rappresentativa: infatti la discarica, su cui evidentemente gravitano ingenti interessi, doveva essere da tempo chiusa, mentre è ancora pienamente attiva e si susseguono ampliamenti e rimodellamenti. Vorrei ricordare che l’USL non ha mai dato parere favorevole alla costruzione della discarica, e che il sistema di pretrattamento dei rifiuti, tanto strombazzato dai nostri amministratori, non è mai stato costruito, nonostante siano decorsi oltre dieci anni.Queste sono solo le osservazioni più evidenti, ma tante sarebbero le doglianze da enumerarsi. Probabilmente agli amministratori non interessa affatto la salute dei cittadini, visto che continuano a perseguitare chi, come me, sta dalla parte dell’ambiente e del rispetto delle cose e delle idee altrui: infatti nel dissequestrarmi l’opera che senza diritto alcuno avevano trafugato, mi chiedono ora (sic!) il pagamento dell’affitto per il locale in cui me l’hanno rinchiusa, dopo averla fatta oggetto di vandalismi mediante picconatore varie, il cui effetto malamente hanno cercato di far scomparire con grossolano restauro.

L’opera mi è stata richiesta da molte persone interessate, ma ho voluto che restasse nel luogo dove il diritto di espressione artistica è stato negato, a ricordo di un brutale atto intimidatorio contro il libero pensiero e la libera espressione artistica.

Giovanni Borgarello
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Biography 1996. Stefano Rollero's artistic work emerges from his careful reflection on the art of images in general, but it is that of collage that captures him. Rollero represents for us a "phenomenon" in a sad[...]
Biography 1996. Stefano Rollero's artistic work emerges from his careful reflection on the art of images in general, but it is that of collage that captures him. Rollero represents for us a "phenomenon" in a sad artistic panorama in which "improvisers - improvised" swarm "creating" authentic banalities, triumphs of their ignorance and more than elementary technical and cultural preparation; From this squalor emerge very rare figures who, despite not having academic qualifications, manage to create culture with serious, humble and intelligent work. Our artist evidently has innate talents that he has managed to cultivate and refine until he expresses himself in a solid and mature way. Working with collage and decolage is very difficult because the obvious, the banal, are always lurking, but Rollero translates with great seriousness, in a sensitive and lively way, cultural stimuli, events, visual opportunities in a passionate research in which the fragments, flashes, moments, as if just emerging from a great chaos, find a precise location and a precise meaning. Sometimes ironic, sometimes severe witness of the events of our era, other times lucid or ferocious or amazed, Rollero continually evolves, absolute master of a lively and engaging language", in fact his paintings are appreciated in local exhibitions as well as national ones and international, where he has obtained significant recognition and prizes, as happens for an art master. Pippo Ciarlo.

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