Altini Profile Picture

Altini

Back to list Added May 28, 2006

Dario Mecatti --Un ricordo per non dimenticare

Dario Mecatti, esegui questo ritratto a Buenos Aires .
_____________________________


Un ricordo per non dimenticare
Gli uomini che percorrono questo pianeta sono tanti; molti sono brave persone, alcuni sono dei geni dalle capacità intellettuali esagerate, ma pochi fra questi ottengono la memoria dei vivi , capaci di ricordarli come meriterebbero. Questa triste tendenza è inevitabilmente tesa verso un incrementarsi dell’oblio. Basta sfogliare una vecchia pubblicazione d’arte per avere la malinconica verità davanti agli occhi. Ancor di più se si prende in considerazione la profonda caduta dei valori e non solo artistici, che contamina la possibilità di una serena valutazione e distinzione fra ciò che è valido da quello che non lo è.
Il pittore Dario Mecatti che ho conosciuto nella mia prima infanzia, era un grande amico di mio padre e una reciproca stima li ha legati sin dal suo arrivo a São Paulo in Brasile nel 1940; molto presto divenne famoso e apprezzato in molti luoghi del mondo . In quel tempo, infatti diventare famosi significava essere riconosciuti per le opere e non per gli scritti di veri o sedicenti critici d’arte. I mezzi che abbiamo oggi non erano ancora esistenti, e solo i giornali a volte servivano a qualcosa, per esempio, localmente per annunciare una mostra.
Quando la mia famiglia si trasferì nel 1947 a Buenos Aires (Argentina), Mecatti veniva a casa nostra con la moglie portoghese Maria, ogni volta in occasione di un mostra. Il suo arrivo era contrassegnato da una grande allegria . Tutta la casa entrava in subbuglio e ci si preparava non solo ad ammirare i suoi lavori in galleria, ma a ridere e scherzare di gusto, perché il suo carattere travolgente non lasciava posto per conversazioni tranquille e posate. Non mancava in queste occasioni di disegnare e dipingere e da noi esegui il mio ritratto e quello di mia madre, oltre a disegni con dedica a ciascuno di noi, con scene di luoghi e temi arabi.
Vedere Mecatti lavorare era impressionante, dato che da movimenti rapidi e in principio non distinguibili, di colpo appariva il soggetto che era chiaro nella sua mente. Veloce , preciso, con una tavolozza armoniosa ed intonata, nulla di stridente.
Non un pentimento, non una sproporzione delle figure o nelle architetture in poco tempo un’opera d’arte degna dei migliori macchiaioli toscani era visibile ai nostri occhi. Mentre così concentrato, con una memoria piena di ricordi immagazzinati durante i suoi lunghi viaggi in paesi esotici, non smetteva mai di scherzare, come da buon toscano, con parole forti pronunciate e pure scritte con il pennello nella tela ancora da finire , qualche volta anche nel retro del dipinto.
Sua moglie, Maria, era tutto il suo contrario, sempre sorridente un volto limpido e gentile, seguiva le trovate di Mecatti divertita, senza interferire. Non parlava quasi mai e sempre cordialmente, con poche frasi rispondeva a qualche domanda. Maria Da Paz era una pittrice, come il suo cognome (Paz vuol dire pace) è stata sicuramente la serena sposa ideale per un artista.
Le opere di Dario Mecatti esposte fra gli anni 1950-1960 erano tanto apprezzate durante le mostre a Buenos Aires, che già nei primi giorni i suoi lavori erano tutti venduti; molti acquirenti lo seguivano in albergo dove attrezzato di cavalletto portatile dipingeva per la gioia di coloro che aspiravano possedere un Suo lavoro, e presto non dovette più pagare conti di albergo e ristoranti, semplicemente un estemporaneo e pregevole dipinto era invece rigorosamente a Lui richiesto.
Dipinse molto e mantenne per quasi tutta la sua vita una produzione artistica del più alto livello.
Così lo voglio ricordare ,

Rosalva Weber Altini


Mecatti, Dario (1909 - 1976)
Dario Mecatti è nato a Firenze il 14 dicembre 1909
e muore a São Paulo il 22 Luglio del 1976
1945 si sposa con Maria da Paz, una giovane pittrice portoghese .

Biografia
Da autodidatta nel 1927 a Firenze aveva eseguito delle sceneggiature.
E’ stato allievo verso il 1930 ,di Camillo Innocenti -
Dal 1933 al 1935, Mecatti lasciata l’Italia ,inizia un lungo periodo viaggiando verso l’Africa del Nord, Tripoli dove inizia i dipinti la cui tematica è il mondo arabe, accampamenti di beduini, le casbah, carovane, scene nel deserto rovine, con paesaggi e figure di uomini , donne nei mercati , architetture orientali soggetti che rimarranno per sempre nitidi nella sua memoria e che con grande maestria utilizzerà per quasi per tutto l’arco della sua vita. Visiterà in questo periodo Malta, Tunisia , Algeri.
Nel 1935 è a Parigi, Lille, Marsiglia.
Dal 1936 al 1937 ,in Marocco, Casablanca e visita altre città, come Marrakesh, Rabat e Fez.
Nel 1940 arriva in Brasile e dopo aver viaggiato per conoscere il paese, soggiorna in varie località come Juiz de Fora , Ouro Preto dove continua a dipingere i paesaggi locali .Poi un soggiorno a Rio de Janeiro che poi lascia per stabilirsi a São Paulo dal 1941 fino il 1976.
In principio Mecatti si appoggia a qualche mercante, ma ben presto, con i successi della sua pittura inizia ad esporre spesso nel suo studio Casa Jardim.
Molte altre mostre sono state presentate in gallerie e locali pubblici dal 1942 al 1950 .
Fra 1950 e 1952 espone due volte a Buenos Aires ottenendo un successo insuperabile e divenendo il pittore più ricercato per le sue opere soprattutto di tematiche arabe.
Dopo la sua morte nel 1976 si sono fatte otto mostre postume in Brasile dal 1978 al 2001, segno della stima e del riconoscimento del valore delle Sue opere. In Brasile è denominato “Artista brasiliano”.
Solo in patria rimase presso che sconosciuto e non è in questo contesto, un caso unico.
Dal 1949 al 1973, girò l’Europa e America Latina, partecipò a varie esposizioni in città importanti come Parigi, Barcelona, Milano, Lisbona, Berlino e in America Latina a Buenos Aires e Montevideo. Molti ancora lo ricordano e stimano la sua opera.

Artmajeur

Receive our newsletter for art lovers and collectors