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Michelle Hold

Back to list Added Jan 18, 2013

viaggio

corso porta vigentina 26

Wednesday 10 October 2012
Monday 29 October 2012

L’esistenza stessa è sinonimo di viaggio, prima di tutto tra età che si succedono.
Ogni essere umano è viandante tra le stagioni della sua vita dimorando a
ridosso del tempo, passivamente, lasciandosi trasportare dallo scorrere dei venti
o contrariamente teso alla conoscenza e al divenire uomo. Come scrive Hermann
Hesse: “La vita di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una
via, l’accenno di un sentiero… Ognuno reca con sé, sino alla fine, residui della
propria nascita, umori e gusci d’uovo di un mondo primordiale. Certuni non
diventano mai uomini, rimangono rane, lucertole, formiche. Taluno è uomo sopra
e pesce sotto, ma ognuno è una rincorsa della natura verso l’uomo. Tutti
noi abbiamo in comune le origini, le madri, tutti veniamo dallo stesso abisso;
ma ognuno, tentativo e rincorsa dalle profondità, tende alla propria meta”. La
consapevolezza dell’essenza itinerante che dimora nella esperienzalità dell’uomo
disegna l’avventura propria della coscienza come un viaggio, un percorso
dalle molteplici forme, un risveglio illuminante nell’ascesa sequenziale in tutte
le tre fasi della vita: infanzia/ adolescenza, età matura, vecchiaia. Fasi di vita
dipinte, per esempio, da Paul Gauguin che le presenta come fossero parti di un
viaggio. Il quadro s’intitola proprio “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”.
È stato creato dall’artista a Tahiti nel 1897. Osservando tra le varie
immagini che compongono il quadro, da destra verso sinistra, come deve essere
letta l’opera, si nota un bimbo, al centro un giovane che coglie un frutto e
all’estrema sinistra la figura di una vecchia, ripiegata su se stessa, in attesa della
morte. Teologicamente tutto inizia da una fase che Hugo von Hofmannsthal
chiama di “pre-esistenza” nell’attimo in cui si abbandona il paradiso, quella
sfera chiamata eden dove l’io e il cosmo sono tutt’uno per giungere dunque all’esistenza
stessa e al diramarsi delle sue età. O forse chissà la verità risiede
nell’eterno ritorno, filosoficamente parlando, teoria descritta da Friedrich Nietzsche,
nella quale si presuppone la circolarità del tempo esistenziale e si nega
per ciò la concezione lineare del tempo di natura cristiana, vissuta come un
susseguirsi di attimi che hanno senso solo se riferiti gli uni agli altri. Il filosofo
tedesco riporta in vita una teoria temporale sostenuta più di duemila anni prima
nella Grecia presocratica e in remote civiltà indiane. Per Nietzsche il senso
dell’essere non sta fuori dall’essere in un aldilà irraggiungibile ma nell’essere
stesso. L’uomo in tal modo è pronto a vivere la propria vita come coincidenza
di essere e senso, dando una pienezza di significato ad ogni momento. Nietzsche
scrive: “L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta
e tu con essa, granello nella polvere”. Ciò che segue la morte resta comunque
un mistero … Misterioso ed enigmatico come il viaggio intrapreso da Michelle Hold

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