op-21-acrilici-t-mista-cartonlegno-50-x-71 (1988) Malerei von Giorgio Bertin

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Espressionismo Metrolopolitano Tratto da un’intervista fatta all’autore e apparsa su PM (panorama mese) del marzo 1983. Il termine prende vita a N.Y. Nel 1981 mentre il suo autore, Giorgio Bertin partecipa alle T.A.EX (total artistic exibition). le T.A.EX si svolgevano periodicamente nelle estreme periferie dette[...]
Espressionismo Metrolopolitano

Tratto da un’intervista fatta all’autore e apparsa su PM (panorama mese) del marzo 1983.

Il termine prende vita a N.Y. Nel 1981 mentre il suo autore, Giorgio Bertin partecipa alle T.A.EX
(total artistic exibition).
le T.A.EX si svolgevano periodicamente nelle estreme periferie dette anche terza periferia(in inglese) che confinavano con le marginal zone. In queste ultime erano situati: inceneritori, depuratori, impianti compattatori, depositi temporanei di rifiuti tossici, e i sanitary lanfill: enormi buche dove venivano interrati i rifiuti.
La terza periferia(inglese) era completamente abbandonata e attraversata, giorno e notte, soltanto dagli enormi garbage-traks(?) che andavano a scaricare negli inceneritori e nei sanitary landfill.

Le T.A.EX avevano luogo in grandi spazi sempre diversi e abbandonati: inceneritori in disuso,mattatoi,stazioni delle metropolitana, chiese, fabbriche, grandi magazzini, grandi palazzi,ecc. ecc..
Gli artisti venivano condotti, di volta in volta, nei luoghi prescelti, dal passaparola e per entrare era sufficiente accennare brevemente al tipo di opera che si intendeva eseguire; per salvaguardare gli artisti clandestini e quelli con qualche conto in sospeso con la giustizia era vietato introdurre macchine fotografiche,cineprese e sistemi di videoregistrazione. Non erano ammessi spettatori
(visitatori). Tutte le forme e le tecniche espressive possibili venivano accettate: pittura,disegno,
graffiti,murales, affresco,scultura con l'utilizzo di materiali reperibili nelle strade circostanti,teatro, poesia, tutti i generi di musica e di canto, danza, ballo, mimo,arti circensi e tante altre.
Il risultato era l'opera d'arte totale: un condensato espressivo ed una contaminazione che coinvolgeva centinaia di artisti provenienti da tutto il mondo, di razze , etnie,culture diverse che si esibivano nella più assoluta libertà e senza i limiti imposti dalla conservabilità dell'opera che moriva con l'abbandono del luogo da parte degli artisti.
Un’avvenimento essenzialmente esperienziale: il fine di questi artisti infatti non era comunicare con l'esterno, ma all'interno dell'opera d'arte,viverci dentro, la comunicazione con l'esterno con le sue regole statiche e condizionanti avrebbe limitato la libertà dell'arte e dell'artista.
Il materiale utilizzato per l'esibizione, oltre a quello portato con se dagli artisti, veniva recuperato
negli edifici vuoti e nei rifiuti abbandonati nell'area circostante.

Non esistono elementi certi per definire quando e come siano nate le T.A.EX, possiamo soltanto
escludere che siano nate dall'idea di un singolo. Maggiori elementi favoriscono invece l'iniziativa
di un piccolo gruppo insediatosi nelle marginal zone e che casualmente abbia dato il via a piccole esibizioni artistiche collettive sfociate poi nelle T.A.EX.. Come si ricava anche dalle varie biografie sembra che lo stesso Jean Michel Basquiat abbia partecipato, sia come musicista che come pittore a più di una di queste esibizioni. E' quanto si può desumere dal graffitismo,molto presente nelle T.A.EX. , dal primitivismo e dalla commistione di elementi espressivi che caratterizzano le sue opere.
Quali ne siano le origini,è certo che le T.A.EX. rappresentavano un gigantesco e composito laboratorio artistico senza precedenti e sottendevano una visione estetico-filosofica estrema,assoluta dell'arte e che gli artisti che vi hanno partecipato avrebbero conservato una traccia indelebile di questa esperienza per tutto il resto della loro vita artistica e culturale.

Il termine Garbart, da garbage, rifiuti e arte, adottato da Giorgio Bertin per definire tutta la propria produzione artistica è nato all'interno di questa esperienza unica ed irripetibile.

Riteniamo pertanto che l'esistenza di un evento artistico e culturale che sicuramente ha influenzato
l'arte degli ultimi 60 anni sia portato alla conoscenza di tutti.

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T.A.EX. (total artistic exibition)Esponente dell'espressionismo metropolitano, Giorgio Bertin visse a New York agli inizi degli anni ottanta dove con i permessisi e l'aiuto del Dipartimento della[...]

T.A.EX. (total artistic exibition)Esponente dell'espressionismo metropolitano, Giorgio Bertin visse a New York agli inizi degli anni ottanta dove con i permessisi e l'aiuto del Dipartimento della Sanità realizzò un documentario sulle varie fasi di espulsione dei rifiuti solidi urbani di questa città : raccolta, trasporto terrestre e fluviale negli inceneritori o interramento nei sanitary landfill ( SPASMO-PLUS 1982 edizioni Stampa Alternativa Roma suppl. N.14276 ) .

Durante la sua permanenza a New York partecipò più volte alla T.A.EX. (total artistic exibition ) : enormi esibizioni artistiche “clandestine”che si tenevano in grandi edifici abbandonati dell'estrema periferia Newyorchese nelle quali tutte le forme espressive erano ammesse.
I materiali per l'arte figurativa : porte finestre, legno, metallo' plastiche, cartone erano in gran parte recuperti nelle aree circostanti agli edifici scelti per le esibizioni.

Come si ricava anche da vari frammenti biografici sembra che lo stesso Jean Michel Basquiat abbia partecipato sia come musicista che come pittore a più di una di queste esibizioni. Questo è confermato sia dal graffitismo e dall'uso di materiali recuperati nonche dalle sue commistioni espressive che lo accomunano indelebilmente agli elementi fondanti delle T.A.EX .

Il termine Garbart, da garbage, rifiuti e arte adottato da Gorgio Bertin per definire tutta la propria produzione artistica: pittura e scultura, è nato all'interno di questa esperienza unica ed irripetibile.


(Tratto dall'intervista apparsa sulla rivista Panorama Mese del mese di marzo del 198 4 )

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