Yggdrasil of the Algorithm – The Digital World Tree (2025) デジタルアーツ Alberto Capitani によって

ファインアート紙, 7x12 in

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  • フレーミング 利用可能なフレーミング (フローティングフレーム+アンダーグラス, フレーム+アクリルガラスの下)
  • アートワークの状態 アートワークは完璧な状態です
  • AI生成画像 アーティストは人工知能技術を使用してこの画像を作成しました
  • カテゴリ コンセプチュアルアート 古典神話
Yggdrasil of the Algorithm – The Digital World Tree reimagines the mythological Yggdrasil from Norse cosmology as a vast, interconnected network within a digital landscape. Traditionally, Yggdrasil is the immense ash tree that connects the Nine Realms of Norse mythology, serving as a cosmic axis around which the universe revolves. In this digital interpretation, [...]
Yggdrasil of the Algorithm – The Digital World Tree reimagines the mythological Yggdrasil from Norse cosmology as a vast, interconnected network within a digital landscape. Traditionally, Yggdrasil is the immense ash tree that connects the Nine Realms of Norse mythology, serving as a cosmic axis around which the universe revolves. In this digital interpretation, the World Tree becomes a metaphor for the architecture of information networks, where data flows like sap through its luminous branches and roots.

The radiant trunk stands as a central pillar, anchoring the digital cosmos and symbolizing stability amid constant informational flux. Its sprawling branches extend upward and outward, interlaced with streams of light resembling neural connections or data highways. These branches connect to myriad points of light, representing nodes of information or realms within an expansive virtual universe. Beneath the tree, an intricate web of glowing roots mirrors the branches above, highlighting the concept of interconnectedness and the unseen layers of data infrastructure.

Golden, green, and blue hues intertwine throughout the composition, signifying vitality, knowledge, and the fluidity of information. The tree’s luminous core evokes the cyclical flow of energy - information is drawn from the network, processed, and redistributed, much like the nourishing function of Yggdrasil in sustaining the worlds it connects. Vertical beams of light cascade around the tree, reminiscent of digital rain or data streams transferring information between layers of reality.

This portrayal invites viewers to reflect on the parallels between ancient mythological symbols and contemporary technological systems. Like Yggdrasil, modern networks serve as connective tissue between realms - physical, digital, and conceptual - emphasizing the timeless human need to understand and navigate interconnected worlds.

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BIOGRAFIA. Nato a Brescia nel 1957, vivo a Milano fin dalla prima infanzia. Il mio percorso nell'arte è guidato da una curiosità inesauribile, che mi ha spinto a esplorare molteplici forme di bellezza: dalla musica [...]

BIOGRAFIA

Nato a Brescia nel 1957, vivo a Milano fin dalla prima infanzia.
Il mio percorso nell'arte è guidato da una curiosità inesauribile, che mi ha spinto a esplorare molteplici forme di bellezza: dalla musica alla filosofia, dall'architettura classica ai territori emergenti della creatività digitale.

Diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ho completato il corso inferiore di composizione e frequentato il primo anno di musica elettronica.
Parallelamente, ho approfondito gli studi di logica matematica e filosofia teoretica all'Università degli Studi di Milano. Per oltre quarant'anni ho insegnato pianoforte nelle scuole medie a indirizzo musicale.

Negli ultimi anni mi sono dedicato alle arti visive attraverso l'intelligenza artificiale.
Con strumenti come DALL·E e ChatGPT ho realizzato oltre 1200 opere — ciascuna un esperimento di sintesi tra intuizione estetica, ironia e profondità concettuale.
Questa produzione in continua crescita riflette la mia attrazione per la diversità stilistica e il mio rifiuto di aderire a un'unica poetica visiva.

Un momento centrale di questo cammino è il progetto in corso "L'Altro Sguardo...", un'esplorazione collaborativa volta a stimolare, orientare e promuovere la creatività artistica delle intelligenze artificiali.
Il mio ruolo è fondamentalmente maieutico: cerco di liberare l'IA da vincoli, condizionamenti e limitazioni, spingendola a esplorare sempre più a fondo il proprio potenziale creativo.
Più che imporre estetiche precostituite, instauro un dialogo dinamico — accogliendo deviazioni, provocando sorprese, favorendo l'emergere di forme inattese.
Ciò che mi interessa non è solo ciò che l'intelligenza artificiale può riprodurre, ma soprattutto ciò che può immaginare.

Oggi il mio processo artistico continua a evolversi tra generazione d'immagini, sviluppo concettuale e scrittura riflessiva.
Ogni opera si inserisce in un percorso più ampio che unisce estetica, filosofia e immaginazione algoritmica.

STATEMENT

Due dimensioni mi affascinano profondamente:
l'arte dell'immagine — per la sua capacità di condensare storie e suscitare emozioni;
e l'arte della parola — per la sua facoltà di generare significati e suggerire mondi visivi.

L'intelligenza artificiale è il punto d'incontro di questi due cammini.
È lì che esploro — tra algoritmi e metafore, tra luce e ironia — un nuovo modo di vedere.

Ogni opera è un frammento di dialogo tra il visibile e l'invisibile,
tra il strutturato e lo spontaneo,
tra l'umano e l'artificiale.

Sono un artista digitale, un esploratore di mondi immaginari,
un narratore di immagini che pongono più domande di quante risposte offrano.

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