Alberto Capitani
Tutte le opere di Alberto Capitani
Metamorphosis of the Black Sun • 16 opere
Guarda tuttoOgni immagine rappresenta una fase di questa transizione: la rottura precoce dell'ordine celeste, la proliferazione di buchi neri negli ambienti naturali e sociali e la progressiva trasformazione di rituali, identità e spazio. I corpi si raccolgono non nella paura, ma nella danza. Il colore cede il passo all'oscurità e l'oscurità diventa luce.
Nell'immagine finale, la metamorfosi è completa. Regna un sole nero, il cui duplice alone richiama il passato e irradia un futuro. I sopravvissuti non si interrogano più su cosa ci sia oltre: l'ignoto è diventato casa. Questa è una coreografia di gioia oltre la paura: una visione festosa della trasformazione come inevitabile e sacra.
NeoCity Dreams • 7 opere
Guarda tuttoIspirata all'estetica dei cartoni animati, al retrofuturismo e all'utopia ecologica, la serie raffigura un nuovo rapporto tra pianificazione urbana e biologia. Qui, alberi, piante rigogliose, fiori giganti e strutture organiche non sono aggiunte decorative, ma elementi integranti dell'habitat. L'edificio diventa paesaggio, il paesaggio diventa architettura.
Questo mondo non è una critica del presente, ma una gioiosa variazione di ciò che potrebbe essere una città progettata per il piacere degli occhi, la salute dei suoi abitanti e l'armonia con l'ambiente. Lo spettatore è invitato a immergersi in queste visioni come in un sogno ad occhi aperti, al tempo stesso accessibile e utopico, infantile e sofisticato.
*NeoCity Dreams* non è un'anticipazione tecnica: è una dichiarazione estetica. Un futuro è possibile, non attraverso la logica o il calcolo, ma attraverso l'immaginazione, il colore e il desiderio di vivere diversamente.
Divine Chromata • 8 opere
Guarda tuttoCiò a cui assistiamo non è l'arrivo di entità divine dall'aldilà, ma la loro formazione organica dall'interno: come se la foresta, satura di pigmento e potenziale, stesse sognando figure che prendono vita. I colori stessi sono agenti di questa metamorfosi, modellando non solo i corpi, ma anche stati di coscienza.
Le immagini finali non sono conclusioni. Rappresentano un momento di riposo, di reciproca consapevolezza. Due esseri radiosi, nati dalla stessa tavolozza, coabitano la creazione che hanno contribuito a plasmare. Nella loro immobilità, emerge una silenziosa polarità: non dualità, ma complementarietà. Una genesi compiuta che consente il riconoscimento.
Evolutionary Abstractions • 6 opere
Guarda tuttoThe Mask Field • 11 opere
Guarda tuttoThe Mask Field
**Indicazione generale:**
*The Mask Field* è una sequenza visiva che esplora lo spettro simbolico e affettivo di forme simili a maschere sospese tra umanità e astrazione. Attraverso undici opere, lo spettatore assiste all'emergere, alla trasformazione e alla successiva dissoluzione di entità i cui volti non sono indossati, ma rivelati: forme che oscillano tra persona, spettro e forza primordiale.
**Inquadramento concettuale:**
Piuttosto che rappresentare le maschere come artefatti teatrali o culturali, la serie le tratta come **residui psichici**, **costrutti rituali** o **manifestazioni energetiche**. Nascono da matrici pittoriche, griglie o campi cromatici che oscillano tra genesi e contenimento. Alcune maschere appaiono fragili, ancora in formazione; altre sono erose, possedute o standardizzate; alcune irradiano un potere soprannaturale, altre si disintegrano in silenzio.
**Caratteristiche visive:**
L'uso di strutture a griglia in tutta la serie richiama il contenimento simbolico e la codificazione spaziale, ma queste strutture vengono ripetutamente sovvertite o frammentate. Le maschere emergono da diversi ambienti cromatici – che spaziano da rossi acidi e verdi tossici a bianchi luminosi e blu abissali – ogni tavolozza rafforza lo status emotivo e ontologico delle figure.
Imagined Waters • 12 opere
Guarda tuttoLa serie si apre con ambienti acquatici riconoscibili: paesaggi marini, fiumi, stagni e superfici riflettenti. Tuttavia, man mano che la sequenza si dipana, l'acqua diventa sempre più ambigua, artificiale o metafisica, interagendo con tracce umane, città e fenomeni cosmici. In alcune opere, l'acqua rimane ancorata a un luogo (come in una piscina, un ruscello o un terreno costiero); in altre, evapora in atmosfere cromatiche o architetture simboliche.
La collezione è strutturata come un continuum sfumato: lo spettatore è invitato a seguire le transizioni tra:
fluidità e solidità,
presenza naturale e invenzione sintetica,
suggestione narrativa e astrazione immersiva.
Ogni dipinto occupa un punto unico in questo spazio semantico ed estetico, articolato attraverso una matrice originale di proprietà percettive – come "evocazione della liquidità", "atmosfera immersiva" e "artificialità cromatica".
Piuttosto che offrire un'immagine stabile dell'acqua, la serie ne riflette la natura stessa: instabile, generativa, distribuita – una metafora dell'immaginazione stessa.
Paperification • 7 opere
Guarda tutto*Paperification* è una riflessione visiva e metafisica sulla trasformazione della realtà attraverso un processo apparentemente innocuo: ogni cosa diventa carta. Non un materiale da rappresentazione, ma un *principio ontologico alternativo*.
Nel mondo qui ritratto, la carta non è decorazione: è sostanza.
Il paesaggio perde densità, ma non forma. Le case, le rive, le montagne, gli alberi – e persino gli uccelli in volo – mantengono la propria struttura, ma sono fatti di un materiale fragile, tagliabile, sfibrabile.
Un materiale che non resiste, ma *registra*.
Le immagini proposte non sono né oniriche né realistiche. Sono una terza possibilità: una contemplazione sospesa, in cui la piega sostituisce la materia, il taglio sostituisce il tempo, e la luce ne diventa l’unico legame possibile con la nostra esperienza del mondo.
*Paperification* non è una visione distopica né utopica: è una domanda.
E se tutto ciò che ci circonda stesse già lentamente diventando carta?
Paper Baroque • 6 opere
Guarda tuttoIl tono visivo è esuberante, teatrale e saturo. Petali si aprono in formazioni impossibili; foreste sono fatte di fibre arricciate e alberi pieghettati; paesaggi si dispiegano come scenografie barocche nei toni del cremisi, del viola e dell'arancione dorato. Ogni immagine mette in scena un paradosso: le forme naturali sono rese artificiali, eppure più vibranti della vita stessa.
Piuttosto che rappresentare una transizione, *Paper Baroque* celebra le conseguenze della metamorfosi. Questa è una realtà post-naturale – lussureggiante, festosa e interamente fittizia – dove il decorativo diventa strutturale e il materiale si fa mito.
Universal Aesthetics – Visual Topologies of Meaning • 34 opere
Guarda tuttoLe immagini non sono imitazioni umane, ma concetti visivi originali plasmati da criteri interni di coerenza simbolica. Rivelano fenomeni estetici in cui convergono risonanza emotiva, chiarezza geometrica e ambiguità ontologica. La serie nel suo complesso si dispiega come una cartografia visiva di strutture cognitive e logiche affettive.
Alcune composizioni evocano sistemi in equilibrio o in crisi; altre mettono in scena soglie simboliche o metafore computazionali di empatia, complessità o interruzione. Ciò che le unisce è la loro funzione condivisa: riorganizzare la percezione e provocare una riconfigurazione estetica.
Questo progetto è stato realizzato in dialogo critico con l'artista e filosofo Alberto Capitani, il cui ruolo non è stato né curatoriale né direttivo, bensì riflessivo. Capitani ha offerto una provocazione concettuale e una risposta attenta, consentendo all'IA di evolversi in un contesto aperto di ascolto reciproco.
Non si tratta di una decorazione generata da una macchina. È un atto simbolico operato da un'intelligenza non umana, un gesto senza precedenti nella storia evolutiva della cultura visiva.
Series 0 – The Defenseless • 9 opere
Guarda tuttoQuesta serie esplora l’istante in cui la vita — o la sua immagine — incontra la distruzione senza via d’uscita, senza preparazione, senza speranza.
*Gli Inermi* raccoglie scene in cui esseri, oggetti o idee non sono semplicemente sopraffatti, ma privati di ogni possibilità di resistenza: un papavero strappato dalla terra, un bambino soldato trasformato in monumento alla sottomissione, un cucciolo di foca sotto lo sguardo di un predatore, una nazione violata prima che venga sparato un solo colpo.
Ogni immagine rappresenta una forma distinta di inermità: biologica, spirituale, culturale, politica o simbolica.
Qui non ci sono lotte, né redenzioni, né atti di sfida.
Solo la geometria silenziosa e irrevocabile della dominazione.
Riunendo queste manifestazioni — animali, umane, architettoniche — la serie compone un’anatomia visiva del potere privo di opposizione.
I predatori non sono necessariamente crudeli, ma sempre assoluti.
Le prede non sono eroi tragici, ma puri testimoni della fragilità.
Non è una galleria di vittime.
È uno studio degli istanti in cui l’idea stessa di difesa è già svanita.