Luca Palazzi
Politicamente Corretto (testo critico Michael Venuti)
VENERDI PROSSIMO INAUGURAZIONE PERSONALE "POLITICAMENTE CORRETTO" DI LUCA PALAZZI PRESSO LA GALLERIA ART-UP DI VITERBO, VIA DELLE PIAGGE 23. ORE 18'00.
Fino al 19/06/2009 Orario: 17-20 dal Martedi al Sabato.
Facendo scorrere lentamente gli occhi nel diario visivo Orwelliano di Luca Palazzi, capirete che si tratta di un moderno quanto anacronistico esempio di critica o satira. L’arte di denuncia è un genere che appare e scompare durante il corso degli anni e tende sempre a ritornare preponderante durante periodi di profonda crisi sociale. Chi non ricorda le acqueforti sugli orrori della guerra di Goya? E chi non richiama alla memoria i lavori di Otto Dix, Gorge Groz e John Heartfield che attaccavano duramente gli ideali militareschi e decadenti della Germania dell’era Weimar che di lì a poco avrebbe portato all’avvento del Nazismo? Un’arte esaminatrice che passasse a setaccio la realtà per restituirci un’immagine cruda senza idealismi.
Guardando questi dipinti possiamo sentire tutta la brutalità di una parte della nostra moderna civiltà, attraverso i volti di questi anonimi uomini d’affari che li popolano. Il motto che aleggia sembra essere: ”Scavalca tutti, non importa con quali mezzi”. La continua ossessione per la posizione sociale, la ricercatezza nel vestire, lo sfoggio ostinato e patetico del potere emanati da questi piccoli burocrati accenna ad uno stato di degrado spirituale... Ma sono felici questi individui? L’unica cosa che sembra avvolgerli è un’aurea grigia e surreale dove tutti sono divisi da un’invisibile scala di valori, dove ognuno è subalterno e le relazioni umane sembrano stipulate come un contratto a scadenza. Da quando ho visto per la prima volta i lavori di Palazzi li ho sempre accostati idealmente a quelli del Sudafricano William Kentridge e il Tedesco Neo Rauch. Il primo ha attaccato, principalmente, il regime dell’apartheid con disegni e animazioni dai tratti scarni e decadenti e il secondo muove una critica al fallimento dell’ideologia comunista in una serie di dipinti grotteschi e surreali, che non si distaccano dal realismo. Nelle sue opere Luca Palazzi analizza invece il fallimento sociale dell’ideale capitalista, le condizioni di alienazione che alimenta.
Michael Venuti