Manifesti olimpici: i segreti e i significati della loro grafica

Manifesti olimpici: i segreti e i significati della loro grafica

Olimpia Gaia Martinelli | 4 feb 2022 5 minuti di lettura 0 commenti
 

Il manifesto olimpico nasce ufficialmente con i Giochi di Stoccolma (1912) e, nel corso degli anni, la sua grafica si evolve continuamente, arrivando sino alla contemporanea predilezione di simboli e loghi parlanti...

Manifesto ufficiale delle Olimpiadi di Stoccolma, 1912. @lovett_art_history

Che cos’è un manifesto?

Il manifesto è un foglio di carta stampato con scopo prettamente pubblicitario, infatti, esso rappresenta una tipologia di comunicazione visiva ideata appositamente per i luoghi pubblici, avente la finalità di trasmettere un messaggio, attraverso parole, immagini o/e simboli. La storia di tale mezzo di comunicazione, nonostante vanti origini antichissime, essendo stato utilizzato nelle sue forme più arcaiche sin dai tempi dei Greci e dei Romani, si lega indissolubilmente all’invenzione delle tecniche di stampa della metà del XV secolo. Il manifesto come lo conosciamo oggi, però, nasce dalla metà del XIX, frutto dei progressi delle tecniche di stampa, che l’hanno trasformato, sia in un fondamentale mezzo di propaganda pubblicitaria, che in un’alta forma di espressione artistica.

Il manifesto ufficiale delle Olimpiadi di Pechino, 2022. @beijing2022

Il nuovo manifesto 

La tipologia di manifesto più diffusa nel XIX secolo era la litografia, che, a partire dai primi del Novecento, venne sostituita dalla più moderna litografia offset. Oggigiorno, si è imposta in questo settore la tecnologia del computer, che ha permesso di dar vita a nuove, infinite e prima impensabili possibilità creative. Inoltre, i manifesti contemporanei sono contraddistinti da un’innovativa predominanza delle immagini, dei loghi, dei segni e dei simboli, che vanno ad occupare lo spazio comunicativo a discapito delle parole. Infatti, nella comunicazione dei nostri tempi diviene determinante anche la scelta e l’uso dei colori, che devono essere necessariamente audaci e contrastanti, al fine di attirare al massimo lo sguardo dell’osservatore. Tutte queste nuove accortezze nascono dall’idea di voler generare una comunicazione istantanea, il cui obiettivo risiede nella comprensione immediata del messaggio contenuto nel manifesto.

Walter Herz, Manifesto ufficiale delle Olimpiadi di Londra, 1948. @libreriaurbe

Cos'è un manifesto olimpico?

Il manifesto olimpico nasce con lo scopo di comunicare informazioni, aventi il fine di promuovere una specifica edizione dei Giochi, includendo sempre qualche simbolo iconico dell’evento, come: la torcia olimpica, gli anelli olimpici, la mascotte e gli sport specifici. Tale strumento comunicativo venne usato per la prima volta in occasione dei Giochi Olimpici di Stoccolma del 1912, quando le città ospitanti vennero incaricate di organizzare la promozione e la pubblicità dell’evento. È bene mettere in luce come, il manifesto ufficiale, per diventare tale, debba essere selezionato dal Comitato organizzatore delle Olimpiadi, che istituisce un concorso, dove i designer, privati della completa libertà artistica, devono sottostare a un’immagine specifica dei Giochi. Infatti, gli artisti devono attingere ad uno specifico vocabolario, che deve essere comprensivo, sia degli elementi figurativi significati del paese ospitante, come i monumenti pubblici e le bandiere, sia di elementi grafici prestabiliti e distintivi dell’evento, quali, ad esempio gli anelli olimpici. I manifesti più recenti, come anticipato, prediligono l’uso di minor testo possibile, limitandosi al nome della città ospitante e all’anno di svolgimento dei giochi. Nell’insieme, questa preziosa forma di comunicazione rappresenta ormai una vera e propria tradizione, che è diventata monito dell’evoluzione dei Giochi, del design e della cartellonistica.

Fritz Hellinger e Keerl, Manifesto ufficiale delle Olimpiadi invernali di St. Moritz, 1948. @internationalpostergallery

Analisi della grafica di: "Olympic Winter Games 1948 St. Moritz Switzerland"  

Dopo la seconda guerra mondiale, la Svizzera ospitò, precisamente a St. Moritz, l’edizione delle Olimpiadi invernali del 1948. Proprio per quest’occasione, il cartellonista svizzero Fritz Hellinger e il fotografo Keerl, realizzarono il manifesto del suddetto evento, opera che riassume perfettamente le peculiarità del luogo ospitante, quali: il sole splendente, le bianche montagne, la neve e i turisti alla moda, quest’ultimi, impersonificati dalla coppia di personaggi raffigurati. Infatti, St. Moritz è nota, sia per il suo luminoso sole, sia per le suggestive montagne, che la rendono una delle stazioni sciistiche d’élite più rinomate al mondo. A proposito invece dei simboli, la litografia ospita, appena sopra il testo, gli iconici anelli, che vennero usati per la prima volta proprio in tale circostanza. Insieme a questi ultimi è presente anche lo scudo svizzero, che, collocato in alto a destra, ha la finalità di esplicitare come i continenti del mondo, indicati dagli anelli, debbano, in questa occasione, avere come punto di riferimento geografico la Svizzera. Il testo che appare sul manifesto, "Olympic Winter Games 1948 St. Moritz Switzerland", esplicita il titolo, l’anno ed il luogo dell’evento. Infine, tutte queste peculiarità rendono il manifesto portatore di un duplice messaggio: informare il pubblico dei prossimi Giochi Olimpici Invernali e incoraggiare il turismo del periodo post-bellico.

14734583-rings-6-final-tokyo-olympics-2020-150.jpgVincent Artist, Tokyo 2020 Olympic Games, 2021. Pittura digitale / fotomontaggio su carta, 30 x 21 cm.

I manifesti olimpici (non ufficiali) realizzati dagli artisti di Artmajeur

Vincent Artist: Tokyo 2020 Olympic Games

Gli artisti di Artmajeur, sempre attenti alle tradizioni, alle tendenze e alle innovazioni del mondo delle arti grafiche, si sono divertiti a realizzare personalissime interpretazioni dei manifesti dei Giochi, seguendo propositi differenti: dar vita a nuove rielaborazioni dei manifesti preesistenti, creare innovativi suggerimenti per quelli futuri e, in qualche occasione, ideare delle vere e proprie versioni ironiche e beffarde dei suddetti. La pittura digitale di Vincent Artist, Tokyo 2020 Olympic Games, offre una nuova e contemporanea interpretazione del manifesto ufficiale dell’evento giapponese, dove, in accordo con gli obiettivi della moderna comunicazione, viene ridotto al massimo la presenza del testo e delle immagini figurative, al fine di favorire la predominanza del simbolo chiave dei Giochi, gli anelli olimpici, che vengono innovativamente riprodotti facendo riferimento ai caratteri Braille.

61f9288e6dfd73.42445374_15155302-olympic-games-2024-texte.jpgDominique Kleiner, Olympic Games Paris 2024, 2021. Pittura digitale / fotomontaggio su alluminio, 80 x 60 cm.

Dominique Kleiner: Olympic Games Paris 2024

L’interpretazione del manifesto olimpico ad opera dell’artista di Artmajeur, Dominque Kleiner, ha la finalità di proporsi come un’ipotetica illustrazione dei futuri Giochi di Parigi, che, contraddistinta dalla ricchezza di immagini volte ad esplicitare la location e gli sport protagonisti dell’evento, risulta essere più affine ai manifesti “old school”, dove, a differenza del minimalismo simbolico contemporaneo, si prediligevano le figure, le architetture ed i paesaggi.

633077-madeinitalia.jpgMurzo, Made in Italia – Silvio, 2006. Acrilico / pittura spray / stencil / marker su tela, 130 x 100 cm.

Murzo: Made in Italia – Silvio 

Il dipinto dell’artista di Artmajeur, Murzo, ha riproposto in chiave beffarda il manifesto dei Giochi olimpici di Torino 2006, trasformandolo in una vera e propria festa di carnevale, alla quale, il protagonista dell’opera, Silvio Berlusconi, non può fare a meno di partecipare. Pertanto, Made in Italia – Silvio è stata capace di utilizzare innovativamente il linguaggio ed i simboli della grafica dei Giochi, al fine di creare un’unica, simpatica ed irriverente opera d’arte satirica, legata indissolubilmente alla discussa e chiacchieratissima immagine dell’ex Premier italiano.


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