Canum Orbis - un solo essempio (2008) Painting by Stefan Tomsa

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tutte le opere appartenendo alla collezzione "Canum Orbis" sono state oscurate insieme all sito , modificate nello stesso modo. e trasferite sullo stesso portale di artmajeur sotto un'altra identità. ARTICOLO ORIGINALE - IL MESSAGGERO DI ROMA 2005 da "il Messaggero" di Giovedì 17 Febbraio[...]
tutte le opere appartenendo alla collezzione "Canum Orbis" sono state oscurate insieme all sito , modificate nello stesso modo. e trasferite sullo stesso portale di artmajeur sotto un'altra identità.


ARTICOLO ORIGINALE - IL MESSAGGERO DI ROMA 2005

da "il Messaggero" di Giovedì 17 Febbraio 2005


VERNISSAGE

Diplomazia di mezzo mondo dal cerimoniere dell’arte
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di ROBERTA PETRONIO

Gran raduno informale di ambasciatori e aristocratici per la mostra Canum Orbis di STEFAN TOMSA , artista di antica famiglia rumena che annovera tra i propri antenati un omonimo principe moldavo salito al trono nel Cinquecento. Tutti richiamati dall'entusiasmo contagioso del principe Paolo Boncompagni Ludovisi , Maestro delle cerimonie del Sovrano Ordine di Malta e suo appassionato collezionista. Iera sera, lungo vernissage all' Abraxas Gallery che espone tra le mura di palazzo Odescalchi a Tor Margana, due passi da piazza Venezia, e nobiltà romana mobilitata con la marchesa Teresa Patrizi , la contessa Maria Samminiatelli Odescalchi, Viviana Pecci Blunt , e le principesse Chigi, Windish-Graetz, Giovanelli, Odescalchi, Elika del Drago . Anche il Soprintendente al Polo Museale di Roma Claudio Strinati si era già dichiarato «colpito dalla elegante e stralunata “variazione sul tema”, per cui l'artista vede gli animali e le persone con la stessa percezione». Infatti le opere esposte hanno tutte per soggetto cani con sembianze umane.
Sul libro delle firme lasciano un segno tanti rappresentanti diplomatici tra cui Victorio Taccetti (Argentina), Mohamed Jegham (Marocco), Mihail Dobre (Romania), Henri Fissore (Principato di Monaco), gli italiani Giuseppe Balboni Acqua e Francesco Corrias , e poi la contessa pittrice Oretta Rangoni Machiavelli e l'esperto in comunicazione Eugenio Ajroldi di Robbiate . Con Tomsa, già ingegnere geologo, c'era la moglie Daniela , insieme creano le opere in piena simbiosi artistica.

Personale di Stefan e Dana Tomsa
2005 - Roma: Un mondo da cani?
Comunicato stampa pubblicato venerdì 18 novembre 2005

Venerdì 18 novembre 2005, presso la Galleria Margutta 102, a partire dalle ore 18.30, un appuntamento unico per poter ammirare le opere di due talentuosi artisti: Stefan e Dana Tomsa, che da anni propongono opere di profonda ricerca, che diventa sapiente e ironica esplorazione della nostra società, grazie anche all’utilizzo di effetti di luce che creano atmosfere quasi surreali.
“…è sorprendente la sensibilità e la qualità di stesura di questo pittore che, evidentemente, ha una cura attentissima del dato tecnico e, tuttavia, non è, in tutta evidenza, uno sterile virtuoso ma un maestro di grazia, ironia e, direi anche, sottile malinconia. Nelle sue finissime cose ho avuto il sentore di un stato d’animo “kafkiano” quasi che l’angosciosa idea della “metamorfosi” fosse stata assimilata dal pittore come una elegante e stralunata “variazione sul tema” per cui l’artista vede gli animali e le persone con la stessa percezione, che scopre caratteri molto umani nel mondo animale e un po’ “animaleschi “ in quello umano. I “ritratti” (non saprei definirli in modo diverso) degli animali sono veri ritratti di individui ben definiti colti nei loro malumori, nelle loro attese, nei loro sentimenti. I personaggi umani sono calati in una sorta di doppia natura che non muta, tuttavia l’effetto di autentico e gentile ritratto che l’artista ne dà". (Claudio Strinati, Roma 2005)
Nel corso della serata di inaugurazione verrà presentato in anteprima il progetto dal titolo ‘Poster d’autore’, una selezione di otto tra i più bei lavori, che verranno autografati dagli artisti in esclusiva per la loro presentazione al pubblico.
Stefan Tomsa è un artista che cura personalmente le sue stampe. La tecnica e il processo formale rendono questi lavori una forma artistica molto particolare, giocosa e riflessiva, con solide basi nell’arte moderna. La tematica scelta rappresenta una sintesi, uno specchio della nostra società. L’uomo non è, infatti, tenuto fuori dalla denuncia divertita e ironica dell’artista ed è per questo che Tomsa prende in prestito il volto di ogni soggetto e di ogni tipologia umana proprio da chi all’uomo più si avvicina, per caratteristiche quali l’intelligenza, la nobiltà, la fedeltà ma che, a causa delle stesse caratteristiche, più se ne distanzia, ossia il cane.
Il riferimento a questo animale nasce, in particolare, con una duplice valenza: come espressione negativa (‘viviamo in un mondo di cani’) e altresì come massima rappresentazione di eleganza e rigore. L’arte di Tomsa non può prescindere, infatti, da questo gioco, che prende, non a caso, spunto dall’opera che in assoluto ha ispirato la nascita della sua arte: ‘La fattoria degli animali’, di George Orwel.“Tutti gli animali sono uguali – recitava l’ultimo dei sette comandamenti elaborati dai principi dell’Animalismo - ma alcuni sono più uguali degli altri”. Come dire: ‘la legge è uguale per tutti’… E ci ridiamo, tristemente, su.


dopo3 anni..il TESTO CRITICO DI SALVATORE FERRARA - 2008
pubblicato sul sito

La “vellutata” arte contemporanea di Dana Tomsa

di Salvatore Ferrara

"Nella fattoria degli animali, in uno dei più interessanti dei suoi scritti,George Orwell mezzo secolo fà,ci offriva una romanzata rivolta degli animali contro il padrone oppressore; uno spaccato colorito delle lotte per il potere e l’innato egoismo indomabile dell’individuo. Nel libro, il principale protagonista è Napoleon, un verro che aveva concentrato in sè tutto il potere: disponeva di una milizia di cani che utilizzava per far assicurare,e assicurarsi,“l’ordine” e il controllo sugli altri animali. I mastini, la guardia personale di Napoleon, uccidevano tutti coloro che non erano d’accordo con lui. Il cane dunque ancora una volta come servo fedele, utile guardiano ma anche eccellente suddito. Il romanzo culmina con la nota frase, molto usata dalla satira politica “tutti siamo uguali ma alcuni sono più uguali di altri...”
La famosa fiaba Orwelliana ci riporta alla tela di un noto pittore contemporaneo che molto spesso ritrae, con l’estro e la fantasia che gli sono propri, raffigurazioni che sembrano quasi ricongiungersi alle continue e incessanti lotte per il potere della storia dell’uomo. Alcune delle sue tavole hanno come protagonista una figura umana e cane insieme,un’allegoria della mutevole ambivalenza dell’uomo, in cui a volte prevale nel natura volubile e il carattere contraddittorio e conflittuale.
L’autore, è una affascinante e giovane signora, Dana Tomsa, Daniela per i nostri concittadini. Nata sul finire degli anni sessanta, quando il nostro paese era permeato da una genesi di rivendicazioni popolari che sfociarono poi nelle radicali riforme sociali degli anni ‘70. Dana o Danae (a portare quel nome nell’antica Grecia era oltre ad una figura mitologica anche la madre di Perseo) quasi venti anni si stabilisce a Roma , dove intraprende una fruttuosa attività artistica, dedicandosi principalmente alla fotografia e alla pittura ; sarà proprio quest’ultima che su Dana avrà l’effetto di un fiume in piena, travolgendola fino a farne un’appassionata e un’artista di talento apprezzata e stimata, presenza attiva e partecipe in molte mostre ed esposizioni artistiche in Italia, Europa e USA. Quello che a prima vista colpisce nelle opere di Dana Tomsa è il suo stile personalissimo: apparentemente sembra esserci un manifesto contrasto fra la profondità espressiva e la cura dei dettagli nei soggetti e protagonisti delle sue opere con il carattere calmo, pacifico e accondiscendente dell’autore. Questo evidenzia una personalità molto sensibile, sempre attenta e pronta a cogliere i dettagli e le sottili differenze. Sia l’aspetto, sia il temperamento degli animali nelle sue tele, non infondono mai cattiveria, sono mansueti, docili, quasi addomesticati; come ad esempio il mastino di una sua tela , che al tempo stesso però fa riferimento a rappresentanti di rango dell’ estabilishement, militari, politici, manager rampanti, burocrati... Il messaggio è chiaro, l’eterno contrasto fra sentimenti contrapposti, fra interessi divergenti: amore e odio, pace e guerra, bene e male, spesso trasforma l’uomo in un altro, che non vorrebbe essere, e in un ambiente diverso probabilmente non lo sarebbe stato. Personaggi in antitesi, quando la vittoria dell’uno è al tempo stesso eclissi e sconfitta dell’altro, è lì che l’individuo arriva a perdere il controllo di se stesso agendo in modo irrazionale. Fra i soggetti più comuni della collezione ritroviamo spesso aspetti e forme della quotidianità, semplici caleidoscopi della frenetica vita moderna. Non mancano nelle ultime riproduzioni pittoriche, le figure mitologiche tanto care all’antropologia classica, sempre attuali per il loro carico simbolico, riviste in chiave moderna come metafore di una società sempre più svalorizzata e decadente. Dana Tomsa vive e lavora a Roma insieme alla figlia Iris, di 20 anni. "


...giornalisti troppo distratti, mercenari , o semplicemente disinformati...

... SEMPLICI FAVORI ALLE SIGNORA, O CACCIA DI PUBBLICITA' ?
....E LA PROFESSIONALITA' CHE FINE HA FATTO?!

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1961 born NW of Transylvania 1987 University of Iasi graduation 1988 married and work toghether with Dana Tomsa (till 2007) 1991 move to Rome, Italy 1995 1-st INTERNATIONAL[...]

1961 born NW of Transylvania
1987 University of Iasi graduation
1988 married and work toghether with Dana Tomsa (till 2007)
1991 move to Rome, Italy

1995 1-st INTERNATIONAL ART BIENNALE OF MALTA
1999 INTER AMERICAN DEVELOPMENT BANK, WASHINGTON, D.C.
2000 PORTLAND, OR
2003 VIVENDI, PARIS
2004 TRIESTE, Italy

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