Ti pö ca pi, 2007, metallo,ceramica, 800x200 Sculpture by Fulvio Rossello

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Ti.pö.ca.pi Un totem orizzontale, zooantropomorfo, come si conviene all’esibizione di simboli che chiamano in causa l’umanità, le sue contraddizioni e i suoi difficili rapporti coi misteri della natura. Attraverso l’imponente scultura intitolata Ti pö ca pi ( dal suono dialettale e arcaico, magari anche tristemente ironico ) Fulvio Rossello[...]
Ti.pö.ca.pi

Un totem orizzontale, zooantropomorfo, come si conviene all’esibizione di simboli che chiamano in causa l’umanità, le sue contraddizioni e i suoi difficili rapporti coi misteri della natura. Attraverso l’imponente scultura intitolata Ti pö ca pi ( dal suono dialettale e arcaico, magari anche tristemente ironico ) Fulvio Rossello intende inviare un severo monito a un’esistenza sempre più dominata e regolata dalla tecnologia, dove non si pone il problema di infrangere quotidianamente, e in modo irreversibile, gli equilibri vitali del nostro pianeta. Tale sistema produce il “mostro” che può innestarsi e crescere negli incubi della gente più sensibile e che in Rossello ha suscitato quest’idea da svolgersi in un intreccio drammatico e simbolico di figure allungate. A ben guardare si tratta di una doppia figura supina, dalle fattezze umanoidi capaci di eruttare forme aliene: una testa dal becco vorace che s’avventa su un braccio e una zampa possente che preme sul petto. L’artista di Vado Ligure ha realizzato la sua monumentale opera avvalendosi di tante lamine di ferro modellate, saldate tra di loro e verniciate di bianco su cui ha applicato alcuni elementi di terracotta che scandiscono cromaticamente il racconto. Infatti le parti colorate riguardano il rosso allucinato delle pupille e quello aggressivo delle unghie della “bestia”. La tonalità bruna del refrattario è destinata invece a porre in risalto le braccia, le mani, i piedi e l’artiglio. Il colore aiuta a leggere e a sottolineare i momenti cruciali di quest’evento teatralmente variegato e criticamente metamorfico. Questa è per l’appunto una messa in scena teatrale che esalta le capacità creative e combinatorie di un autore che ha saputo guardare fuori e dentro di sé per esprimere il disagio della catastrofe incombente. Ma in tale contesto emerge tuttavia un piccolo spazio di speranza. Risiede in quella mano che esce dal cranio del personaggio che ci rappresenta: significa l’idea, la speranza del fare, del rifare daccapo rifiutando ogni supponenza che si potrebbe tramutare in boomerang.
Pertanto questo intreccio di immagini, che rinnova ed esalta le paure di ogni tempo, che rimanda a inquietanti memorie precolombiane, agli allucinanti mostri di Villa Palagonia, all’incombente gigantismo dei “murales” messicani, alle trasformazioni oniriche care al surrealismo di un Max Ernst, è soprattutto un grido che intimamente ci appartiene e che l’arte, nella sua importante funzione di monito, lancia di tanto in tanto alla contemporaneità.

Luciano Caprile

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Nota Biografica Fulvio Rossello nasce a Vado Ligure (SV) nel 1953. Compie gli studi presso il Liceo artistico Arturo Martini di Savona. Ancora studente nel 1971 insieme agli amici Gerbaudi e Paoletti[...]

Nota Biografica

Fulvio Rossello nasce a Vado Ligure (SV) nel 1953. Compie gli studi presso il Liceo artistico Arturo Martini di Savona. Ancora studente nel 1971 insieme agli amici Gerbaudi e Paoletti esordisce con le sue prime opere di pittura e scultura, nella sala consigliare del Palazzo Comunale di Vado Ligure. Nel 1976 si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, corso di scultura allievo dello scultore Sandro Cherchi. A Torino in quell’ epoca si respirava l’Arte Povera, corrente che ha molto influenzato l’artista, nello stesso tempo quando ritornava a casa sua a Vado Ligure, spesso frequentava casa Arturo Martini invitato dalla figlia Nena, che l’ospitava volentieri per dare l’opportunità al giovane Rossello di studiare le opere del grande Maestro e così approfondire l’arte della terracotta. Nel giugno del 1977 partecipa alla 1° Mostra – Concorso riservata a giovani artisti Vadesi - Circolo Culturale “Kronos” ottenendo il primo premio. Nello stesso anno vince la medaglia d’argento al concorso nazionale di pittura “Il Delfino d’Oro” a Spotorno (SV). Nel 1978 da vita assieme all’amico Aldo Sciascia al laboratorio di ceramiche artistiche “I Figuli del Borgo” a Finale Ligure Borgo, ove opera fino al 1997. Dal 1978 è docente di “Plastica Decorazione e Tecnica Professionale” presso l’istituto “Duchessa di Galliera” di Genova. Dal 1979 al 1982 operando nel laboratorio di ceramica, partecipa a importanti mostre regionali di ceramica artistica a cura dell’Associazione Ceramisti di Albisola. Prende parte ad esposizioni importanti insieme a rinomate fabbriche come la S. Giorgio di Giovanni Poggi e Eliseo Salino, la fabbrica Pacetti di Ernesto e Annamaria Pacetti, e la fabbrica Casa Giuseppe Mazzotti di Tullio di Albisola e fratelli. Ad esempio possiamo ricordare la VIII Rassegna 2000 del 12 dicembre 1981- 3 gennaio 1982 “Concorso Servizio da Caffè” Albisola - Villa Gavotti della Rovere. Nel 1983 partecipa a MEDIARte - arte del comunicare - comunicare “con arte” -Comune di Genova patrocinato dall’Assessorato alle Istituzioni Scolastiche e Assessorato alla Cultura. Nel 1984 è presente alla Rassegna di pittura ligure del ‘900, mostra organizzata dal Circolo Culturale Kronos di Vado Ligure. Nel 1992 espone con Arte a Genova, mostra dei docenti del Liceo Artistico Nicolò Barabino – Arte dal 1927 al 1992. Nel 1996 Rossello partecipa alla II° Rassegna d’Arte della Liguria Società Promotrice di Belle Arti della Liguria nell’Oratorio dei Disciplinanti Final Borgo. Dal 1990 è titolare della cattedra di “Discipline plastiche” al Liceo Artistico Statale “P.Klee- N.Barabino”. Nel 2003 a seguito di un invito da parte di Zeno Zoccheddu direttore del Museo di San Pietro in Assisi allestisce una personale di sculture e ceramiche. Nel 2004 con il patrocinio del Comune di Finale Ligure organizza una personale nella Fortezza Castelfranco ottenendo un enorme successo di pubblico e di critica. Nello stesso anno allestisce una personale di scu...

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