dscn1257.jpg Painting by Annascuderi

Not For Sale

Sold by Annascuderi

Certificate of Authenticity included
This artwork appears in 1 collections
  • Original Artwork Painting, Acrylic on Canvas
  • Dimensions Height 19.7in, Width 27.6in
  • Categories Paintings under $500
Tiberiano Marilli, l’allievo prediletto del grande Renato Guttuso Tiberiano Marilli nasce a Massafra (TA) nel 1947 e vive attualmente a Minoprio (Co) dopo avere a lungo viaggiato in varie città d’Europa e d’America. “Nella sua opera persiste l’elevata concezione compositiva dove la figura umana è sempre protagonista[...]
Tiberiano Marilli, l’allievo prediletto del grande Renato Guttuso


Tiberiano Marilli nasce a Massafra (TA) nel 1947 e vive attualmente a Minoprio (Co) dopo avere a lungo viaggiato in varie città d’Europa e d’America.

“Nella sua opera persiste l’elevata concezione compositiva dove la figura umana è sempre protagonista di un mondo di dolore e di dramma; l’alto senso plastico è l’efficace mezzo d’espressione di un contenuto sentito e non palesato; il rapporto tonale all’essenzialità, quasi sforzo della materia per divenire luce, fanno di Tiberiano un autentico maestro”. (Franco Sapi)

Allievo di Renato Guttuso, ha operato a Venezia nel 1964 con i maestri contemporanei e classici. Ha esposto le sue opere a Pavia, Milano, Roma, Venezia, Barcellona, Madrid, Zurigo, Parigi ed in molti altri centri culturali. Notevoli affreschi si trovano in Svizzera, Austria, Francia, Spagna ed Italia. I suoi lavori sono presenti in molte collezioni pubbliche e private.

Ma come nasce un’opera di Tiberiano? In primis l’artista traccia con maestria e destrezza il disegno che ha già in mente. Sospinto da incontenibile energia, non ha bisogno di alcun modello. Poi, utilizzando due o tre colori al massimo, procede ad una prima stesura. Nei suoi quadri, volti, figure e cose perdono consistenza per diventare puro colore, che, a sua volta, ridiventa cose, figure e volti.

L’artista dipinge anche ascoltando musica, rompendo con le regole dello stile figurativo. Non conosce limiti nella produzione di opere forti e guizzanti e nell’uso drammatico del colore. Tiberiano utilizza pochi colori base, al massimo cinque o sei, variandone lo spettro delle tonalità e le possibili combinazioni, modulandole e assoggettandole agli stati d’animo evocati dall’ascolto.

Il connubio tra musica e pittura, tra sensazione uditiva della musica e quella visiva della pittura, non è certo una trovata dell’ultim’ora, ma ha da sempre destato curiosità ed interesse. Numerosi teorici della musica hanno tentato una “fusione” tra musica e colore cercando di creare strumenti che consentissero la formazione di colori durante l’esecuzione di partiture musicali.

La costruzione di strumenti del genere continuò nei secoli, ma l’epoca di massima sperimentazione fu la prima metà del Novecento, quando si tentò di tutto: organi che emettevano sia musica che colori o tastiere che producevano direttamente il colore senza emettere alcun suono.

Influenzato dagli esperimenti e dalle ricerche, nel 1909 il compositore russo Aleksandr Skrjabin, scrisse il “Prometeo”, realizzando una partitura in cui le note corrispondevano a luci colorate. Ogni modulazione armonica corrisponde una modulazione cromatica: il blu è il colore della ragione, il rosso esprime la la banalità umana; il giallo la dignità, il verde è il Caos.

Ma nei dipinti di Tiberiano c’è molto di più: “E’ difficile descrivere in poche righe l’opera di Tiberiano esprimendo l’idea esatta della forza della sua pittura – così Ezio Sapi nel saggio “Appunti di viaggio nel mondo dell’Arte” – Giunto quasi alla maturità, (il quasi si deve al fatto che non passa anno in cui la forza del suo dipingere assuma connotati tali da superare i “capolavori” dell’anno precedente), ci trasporta in un vortice tale da innalzare bandiera bianca e compiacersi dei nuovi capolavori.

Ricordo che anni or sono mio padre, Franco Sapi, tornò a casa prima del previsto per narrare l’incontro con un pittore tutto forza e tutto carattere. In seguito nel 1976, al termine di un breve pranzo questo pittore di poche parole, dopo aver spiegato che la parete curva della nostra casa sarebbe stato bene dipingerla, tolti due carboncini dalla tasca, stava già disegnando la parete fra lo stupore e l’incredulità dei presenti. I tratti decisi quanto precisi venivano tracciati sulla parete quasi stesse ricalcando un cartone. Ecco, la sua forza è questa: il quadro, come l’affresco o la vetrata o la scultura, è realizzato quando ormai nella sua mente è già tutto precostituito.

E’ facile quindi capire che l’opera viene ancora migliorata durante la fase di riporto. Nel suo studio troviamo opere dal tratto intenso e contemporaneamente opere che esaltano il colore creando un gioco cromatico come in un arcobaleno, o evidenziano un solo colore in tutte le sue tonalità. Se potessi esprimere un paragone, non esiterei un solo istante ad affermare che in un suo qualsiasi quadro leggo la poesia di Gabriele d’Annunzio “L’onda”, quando il poeta scrive di lei che: … Palpita, sale, // si gonfia,
Automatically translated
Follow

See more from Annascuderi

View all artworks
Acrylic on Canvas | 19.7x27.6 in
Not For Sale
Acrylic on Canvas | 19.7x27.6 in
Not For Sale
Acrylic on Canvas | 27.6x19.7 in
Not For Sale
Acrylic on Canvas | 19.7x27.6 in
Not For Sale

Artmajeur

Receive our newsletter for art lovers and collectors