Elisabetta (1977) 조형물 Aldo Falchi 로

Elisabetta, è il ritratto in scultura di una ragazza, modella improvvisata, ma la sua bellezza trascende l'individualità e la traspone in una sfera classicheggiante, al di fuori delle categorie spazio - temporali.
Originale in terracotta del 1977, collezione privata, da cui la trasposizione in bronzo parecchi anni dopo in edizione limitata 1/20.
L'opera è esposta in tutte le mostre e sui vari cataloghi.

“E’ proprio sul nudo che si incentra la parte più cospicua del lavoro dello scultore. Nudo che egli considera come cardine portante attorno al quale svolgere l’intero programma della propria ricerca estetica. Molti dei suoi disegni anatomici e dei suoi ritratti dal vero sono confrontabili con le cose più riuscite di Francesco Messina, che il Falchi conobbe ed amò,…” Renzo Margonari (storico e critico d’arte), poesia e Forma, Publi Paolini Mantova, Marzo 2002

"I suoi nudi femminili, teneramente inquietanti, sono costruiti su un'attenta e accurata base anatomica, frutto di studi ed esercizi che negli anni si sono fatti sempre più rigorosi. (...) Per queste doti di inventiva accompagnate ad una perizia tecnica inusuale Aldo Falchi si è guadagnato la stima (...) del celeberrimo capofila della "Wiener Schule", Ernst Fuchs. Questo rapporto col maestro del "Realismo Fantastico" ha accentuato in Falchi la propensione a certe sue tipiche deformazioni, ad avventurarsi in speculazioni interpretative dell'immagine umana. (...) Ed è proprio sul nudo che s'incentra la parte più cospicua del lavoro dello scultore. Egli considera questo soggetto come cardine portante attorno al quale svolge l'intero programma della propria ricerca estetica. (...) E non vi è dubbio che nel suo segno siano evidenti quelle caratteristiche di modernità d'ispirazione che lo pongono al riparo da ogni accusa d'accademismo" [Margonari R., 1983, in "Pittori scultori incisori nella Mantova del '900", Mantova 1985, pp. 166-169].

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