Jbarsciglié Immagine del profilo

Jbarsciglié

San Giovanni Valdarno, Italia
Artista (Pittura)
Nato a 1951

“ GIUSEPPE BARSCIGLIE’ “

ARTISTA:
Progettista Arredatore Scultore Pittore Incisore Ceramista
Insegnante di Grafica e tecnica Pubblicitaria
Critico d’arte contemporanea





NOME:.......................GIUSEPPE
COGNOME:..............BARSCIGLIE'
Nato il 05/05/1951
( tutt'oggi purtroppo per tanti...ancora vivo)

LUOGO E DATA DI NASCITA:
Nato aTorre del Greco (su un trenino della Circomvesuviana)
Napoli il 5 maggio
lo stesso giorno
La famiglia viveva a
Sorrento.Era il 5-5- 1951

Residenza Privata: – 50063-Gaville-FIRENZE

Tel.ris 0039/338.2273696



FIGLIO D'ARTE,INIZIA I SUOI PRIMI STUDI CON IL PADRE (RAFFAELE BARSCIGLIE', SCENOGRAFO UFFICIALE DI EDUARDO DE FILIPPO DAL1949 al 1970-)
INIZIA GLI STUDI ARTISTICI PRESSO IL REALE ISTITUTO D'ARTE DI NAPOLI
E POI DI CERRETO SANNITA (BN) SOTTO LA GUIDA ARTISTICA DEL PRESIDE
Prof. LUIGI PANE PITTORE;
CONTINUA GLI STUDI TRA UNA MOSTRA DI PITTURA ED UN'ALTRA,ISCRIVENDOSI

ALL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI COSTANTINOPOLI A NAPOLI,IN SCENOGRAFIA E COREOGRAFIA. (frequentata pochissimo x correre dietro alle mostre del padre Raffaele)

A SOLI SETTE ANNI,NEL 1958 CONOSCE A MILANO "CARLO CARRA' "
AMICO CARO DEL PADRE RAFFAELE, ED" EMILIO VEDOVA" NELLA CITTA'
DI LA SPEZIA ,AL NONO PREMIO DI PITTURA.

DAL1968 IN POI,
LO GUIDANO ALL'ARTE DELLE TECNICHE PITTORICHE E SCULTOREE,
PRIMA IL PADRE,IN SEGUITO I SUOI AMICI D'ARTE,
VARI E VALIDI INSEGNANTI ED ARTISTI,TRA I QUALI:

Gianni Dova,Franco Gentilini,Gregorio Sciltan,Tedeschi Nereo,Mario Calandri,
Saverio Armenio Aro',Carlo Vitale,Nino Rujo,Giuliano Romano - con il
quale inizia i primi lavori di scultura in ferro-a Torino,Domenico Spinosa,Piero Girace,Flori Eligio Finazzer,Salvatore Salvemini,Giuseppe Palumbo,Guerricchio,
Vinicio Berti,Mario Nigro,Capaldo Rubens,Antonio Berte',Michele De Palma,
Franco Miele,Mario Calandri,Giuseppe Viviani,Giovanni Barbisan - con il quale inizia la conoscenza dell'Arte dell'Incisione e delle Acque forti,Mario Benvenuti-
Augusto Rendon,Pier Giorgio Spallaci,Filippo Albertoni,Arnaldo Battistoni-
Navarrini Navarrino,Sartorelli Lenci,Luigi Dragoni-con i suoi astratti materici,
Gian Carlo Tognoni,Inizia poi con Guido Di Fidio,le sue sculture,Antonio Macrì,
ecc....

PRIMO ARCHIVIO STORICO
DI APPARTENENZA
DAL 1973
"KUNSTHISTORISCHES INSTITUT"
IN FLORENZ

(Archivio Storico per l'Arte Italiana del novecentoVia Giuseppe Giusti 44 Firenze)



AGENTE UFFICIALE PER LE VENDITE,LA PUBBLICITA’ ED IL
MARKETING DELLE OPERE PRESENTI NEGLI STATI UNITI D’AMERICA
Presso il
“Guggenheim Museum Soho
575 Broadway
New York N.Y. 10012”



TUTOR UFFICIALE
in Italia



Rappresentante per le concessioni Artistiche Nazionali
Rapporti con l'Estero:

Dott.Stefano Barlacchi Direttore titolare della "Banof "
LION'S CLUB
Via ...

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15 opere da Jbarsciglié (Selezione)

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art garden park tuscany • 15 opere

after ===CURRICULA anni di insegnamento e –BIOGRAFIA d’arte . GIUSEPPE BARSCIGLIÉ: NATO A TORRE DEL[...]
after ===CURRICULA anni di insegnamento e –BIOGRAFIA d’arte . GIUSEPPE BARSCIGLIÉ: NATO A TORRE DEL GRECO IL 05/MAGGIO 1951 HA VISSUTO SIN DAL 05/05/1951, A SORRENTO PROVINCIA DI(NAPOLI). . DOCENTE IN POSSESSO DI 3 ABILITAZIONI ALL’INSEGNAMENTO.  INSEGNANTE DI RUOLO NELLA SCUOLA STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE.ARTE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA GRAFICA E FOTOGRAFIA COD.ABILIT.A007/7A TITOLI CULTURALI IN POSSESSO DEI SEGUENTI TITOLI: 1. In possesso di titolo di Abilitazione all’’insegnamento delle discipline delle arti di grafica pubblicitaria e fotografia cod. VI-A007/7A ,conseguita con Corso Ordinario Concorso a Cattedra in data 23 marzo 1976.D.M.27 DICEMBRE 1974,ART.2 l.14 agosto 1974,n.358.Napoli; 2. In possesso di Titolo di Abilitazione all’’insegnamento delle discipline plastiche ornamentali; cod.A026 – tab.XXI-Div.VII –classe 26/A,conseguita con Concorso a Cattedra in data 26 giugno 1979 –D.M. 05 maggio 1973.Roma; 3. In possesso di Titolo di Abilitazione all'insegnamento nelle discipline pittoriche. Cod A021 –O.M. 1/2001,rif.prot.5555 C.S.A. 2002. Firenze Ufficio Scolastico Regionale della Toscana Reg.Cert.19547. • CARRIERA SCOLASTICA DOCENZE ANNUALITA’ COMPLETE 1972 AL 2012 INCARICHI SVOLTI • Professa a Padova e Torino, 1970 sin da giovane seguendo le orme del Padre Raffaele Barsciglié e la Madre Elena Errichelli in varie accademie,le arti delle tecniche plastiche nelle fusioni dei polimeri chimici e nuove tecniche dell’arte contemporanea moderna. • Professa con scultori contemporanei a Torino nel 1971 – fusione dei metalli per strutture di grandi volumi aerei – per arredi industriali.(Pininfarina) • Professa sin da giovane, ad oggi, opere pittoriche plastiche con uso di colori ad olio,stucchi,resine,collanti,e fusioni chimiche. con i maggiori esponenti del II° periodo plastico pittorico,creandone una corrente artistica particolare,studi da Burri a Picasso. • Presente nelle graduatorie di merito a Preside Incaricato Istituti di Istruzione Superiori dal 1990 • Presente nelle graduatorie Dirigenziali Scolastiche in Toscana • Presente nelle Graduatorie di Dirigenza tecnica per i servizi (scuole secondarie di secondo grado – sotto settore Scienze delle Comunicazioni. presso l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio(1/11/1999 –) • Membro selettivo gruppi artistici regionali per i diritti umani M.P.I.Regione Toscana U.N.E.S.C.O. • Membro selettivo dei gruppi artistici regionali per i diritti umani M.P.I.Regione Toscana e Lazio U.N.I.C.E.F. per il nord Africa • Membro selettivo del gruppo regionale di lavoro per i diritti umani M.P.I.Regione Toscana T.E.L.E.T.O.N. • Commissario di esami di maturità 1994/1996/1998/2000,in diverse regioni d’Italia. • Presidente di Prima Commissione d’esame per la Maturità Industriale. 2006 • Referente e docente in corsi di aggiornamento e formazione a livello nazionale. • Docente di “Aspetti pedagogici Montessoriani della normativa scolastica e interistituzionale sull'integrazione” e di “Legislazione primaria e secondaria” nei corsi di specializzazione al sostegno dell'handicap. • Fondatore del (Gruppo “ OMNIA EDUCATIONAL 2005“ scuole del III° millennio senza frontiere), per l’aiuto e l’insegnamento a distanza dei giovani,portatori di handicap tali da non poter frequentare personalmente le strutture scolastiche e, universitarie. • Coordinatore per la Toscana del gruppo interistituzionale (GLIR) Gruppo “ OMNIA EDUCATIONAL lavoro (GLH) per l’handicap • Docente Tutor incarichi selettivi degli Insegnanti a ruolo del Ministero della Pubblica Istruzione Formazione Professionale in Toscana • Membro di numerosi comitati e commissioni a livello regionale e nazionale (predisposizione, valutazione e realizzazione di progetti, finalizzati in stretta collaborazione con l'U.N.I.C.E.F.- ONU ; • Membro di numerosi comitati e commissioni a livello regionale e nazionale (predisposizione, valutazione e realizzazione di progetti artistici, finalizzati in stretta collaborazione con l’U.C.A.I.-nazionale • Coordinatore Didattico per la formazione degli studenti nelle aree professionalizzanti 1986/2003 • Coordinatore per l’insegnamento scientifico artistico ed attività culturali artistiche scientifiche. • FONDATORE E CREATORE DEL MONOGRUPPO “ OMNIA EDUCATIONAL COM – GLIR del gruppo di lavoro (GLH) per l’handicap. Attualmente in vigore. (2005-2016) Cam.di Comm.di Arezzo. • OGGI PROVA IL GEMELLAGGIO “ OMNIA EDUCATIONAL - CON IL PROGETTO “ LUDICA “, OSSERVATORIO ASTROFISICO POLO UNIVERSITARIO DI FIRENZE,NONCHÈ COLLABORATORE DEL PROF.PACE,DOCENTE UNIVERSITARIO DI FISICA E ASTRONOMIA LA SAPIENZA DI ROMA E FACOLTÀ DEL POLO DI FIRENZE. • a) Sotto il profilo didattico tecnico ed artistico : (allegate Cartelle riprodotte in fotocopia dagli originali • introduzione presso l’I.S.A.S. di Napoli primo (1977) di una sperimentazione metodologica fortemente innovativa per l’inserimento della grafica d’arte alla grafica pubblicitaria nei bienni • avvio delle prime esperienze nella provincia di Napoli alternanze di scuola e lavoro (Napoli 1977) e delle borse di studio lavoro estivo per studenti (1979); • avvio dei primi scambi artistici con scuole straniere (1978); • Prime progettazioni in collaborazione con l’UCAI di Benevento del progetto provinciale “Plinio”. • studio e realizzazione di un progetto grafico pittorico con altre nazioni in europa,esplicita ammissione della Francia . • costituzione di uno dei primi partenariati internazionali di arte della pittura e scultura con l’uso di materiali plasto-chimici. Torino Parigi 1973 • collaborazione alla predisposizione dei temi della seconda prova di pianificazione pubblicitaria ed arte della stampa per gli esami di Stato. b) sotto il profilo organizzativo:(Documentabile – e sito in costruzione) realizzazione di una tra le prime aule multimediali per la progettazione e realizzazione con scuole superiori di I° e II° grado ed istituzioni universitarie di un progetto, in accordo con la Fondazione "OMNIA EDUCATIONAL" nella realizzazione del servizio di comunicazione a distanza web-cam comunication per uso didattico-artistico; tale attività è tra le prime del genere ed è oggetto di successivi studi da parte della Fondazione con nuclei scientifici universitari; c) sotto il profilo culturale generale 1 Ha svolto relazioni su questioni di organizzazione scolastica e di pubblicazione:C.S.A di Arezzo, non nel solo ambito regionale toscano. 2 Ha costituito il “Forum Culturale italiano”, un consorzio che collega, per la realizzazione di attività culturali, oltre venti fra le più significative realtà culturali artistiche nazionali 3 E’ socio ered. dello S.M.O.M. (n.A7 B.U.R. 7487 Na 17 -1938) 4 E’ socio di diverse associazioni culturali e professionali tra cui S.I.E. Arte (U.C.A.I.) arte Italiana. 5 Ha curato l’ampliamento e la ri-esposizione permanente della quadreria delle Arti contemporanee di Parigi, 1984/1994; 6 .dal 1988 è Accademico degli Incamminati di Modigliani. d) pubblicazioni • opere, in decine di volumi, in ambito tecnico, storico, artistico, umanistico,poetico, romanziero,interculturale; • molteplici articoli, pubblicati su diverse riviste d'arte italiana, spagnola, americana, francese; • collaboratore editoriale e responsabile de “I Quaderni di arte e cultura del Gaveer” di cui è stato curatore con l’Ajuntamento de Cultura a Barcelona in Spagna 2000/2001 ed in Francia; • molteplici collaborazioni alla pagina cultura ed arte dei giornali “La Repubblica” e “Il Resto del Carlino”Il Mattino"il Roma"La Nazione" ecc..dal 1975 • Socio Rotary Art Club International London 2007 – York Gate NW1 London Uk. Per l’UNICEF – ONLUS AFRIQUE SCOOL Curricula d'Arte --------……………BIOGRAFIA. Essenziale d’artista Giuseppee Barscigliè Sin da ragazzo Giuseppe Barsciglié, manifesta una dichiarata predisposizione al disegno ed al colore. Frequenta lo studio d’arte del padre Raffaele,pittore e scultore sin dal 1933, in guerra a Cefalonia come Ufficiale del Re Decorato con Croce bianca dell’Ordine Militare Cavalieri di Malta.dopo la prigionia nei campi nazisti in Polonia tornato a Napoli, Raffaele Barsciglié diviene scenografo ufficiale di Eduardo De Filippo, fino all’anno Senatoriale 1973 . Il Giovane figlio, Giuseppe Barsciglié erede della maestria del padre Raffaele,dopo aver studiato presso l’istituto d’arte reale di Napoli e di Cerreto Sannita, il giovane Barsciglié si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Napoli, frequentando i corsi di scenografia e pittura. Completa e perfeziona poi la propria formazione artistica attraverso atelieur ed officine artistiche di molti pittori e scultori della scuola napoletana e romana oltre stranieri,compagni d’arte del padre, attraverso le smisurate presenze nei centri d’arte contemporanei. A partire dal 1969,il giovane artista Giuseppe Barsciglié, apprende la tecnica delle tempere d’affresco agli oli all'antica che adatta alle sue necessità espressive. Contemporaneamente si è quasi sempre interessato alle tecniche primordiali della pittura, da quella di età pompeiana, alle espressioni del manierismo italiano e spagnolo. Nel 1972 si trasferisce per un periodo a Roma ed Urbino dove frequentando le facoltà di architettura ha avuto modo di approfondire le tecniche antiche di alchimica dell'arte, ampliando i propri orizzonti artistici e tecnici. Dal 1974 inizia una numerosa serie di mostre collettive promosse dalla Galleria Forni di Bologna. La sua prima personale la tiene a Londra nel 1979, riscuotendo ampio interesse di mercato e di critica. Negli anni Settanta intensifica l'attività espositiva ed incontra a Bruxelles il mercante Guimiot con il quale avvia una intensa collaborazione, realizzando numerose mostre in Belgio. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta espone in Italia e in Europa riscuotendo l'interesse della critica specializzata. A Londra ed in Italia con altri giovani e meno, iniza una nuova esuberante ed 'intensa attività artistica si orientata verso il tipo di rinnovamento formale che non poteva non prescindere dalle esperienze neocubiste e dalla pittura astratta italiana. Nel 1979 espone suoi dipinti per qualcuno già dichiarate opere,per i suoi periodi del giallo e del nero,periodi dei blu cobalto e dei bianchi.Presenati in più esposizioni con opere di Consagra, Turcato, Sanfilippo, Dorazio, Guerrini, Perilli, Accardi. Nel 1981 compie un viaggio in Spagna che lo spinge alla riflessione su di una serie di temi e di argomenti appartenuti alla storia del Paese: viaggi, conquiste, sopraffazioni, violenze il cui portato esistenziale influenzerà tutti i suoi futuri lavori di pittura, grafica, incisione e scultura, attività che l'artista intraprende a partire dal 1976, con la realizzazione di grandi gruppi plastici e ferrosi. Realizza numerose opere pubbliche per l'Education National. Per le sue prime mostre personali, nobilita l’estero ed è del 1977 alla Galleria Visconti di Parigi. Nel 1978 allestisce una personale a Mont Parnasse a Parigi e alla Fuji Gallery di Tokio impegnandosi ad inviare un pannello catramato con oli e collage,plastica fusa e stoffe imbevute di colore proseguendo la sua attività espositiva con altre personali a Ginevra, Marsiglia, Roma, Bologna. Fra le esposizioni pubbliche internazionali si ricordano: la FIAC di Parigi poi del 1994, la Biennale di Menton del 1980, la Biennale di Vienna del 1981, la Biennale di San Paulo in Brasile del 1981. inizia a dedicarsi alla pittura, stabilendo relazioni e contatti con i pittori milanesi legati alla poetica del Realismo esistenziale. Nel 1984, a Milano, partecipa all'esposizione L'immagine e il suo doppio, rassegna che intende focalizzare le posizioni dei pittori "fra realtà e metafisica". Nel corso degli anni Ottanta la sua pittura si incentra sugli effetti di una descrittività "neoiperrealista" che trae origine dal linguaggio artistico di Tommasi Ferroni. Partecipa con successo a numerosi premi nazionali ed internazionali ottenendo considerevoli riconoscimenti. Allestisce alla Galleria Sant'Andrea di Savona la tiene nel 1974, presentata da F. Bellonzi. Esperienza ripetuta l'anno successivo con una nuova personale presso il Palazzo Comunale di Millesimo. Ancora nel 1976 espone alla Sala Faro di Valenza. A partire dalla metà degli anni Settanta numerose mostre personali si susseguono in prestigiose gallerie nazionali ed estere fra cui la Galleria 32 di Milano, la Galleria Davico di Torino, il Gabbiano di Roma, la Madison Gallery di Toronto, la Galeria Rayuela di Madrid, la Galleria Levy di Amburgo, la Galleria Pelaires di Palma di Maiorca, con cataloghi presentati da valenti critici fra i quali De Micheli e Fagiolo dell'Arco. Vanno ricordate, inoltre le sue partecipazioni alle Biennali Nazionali d'Arte di Milano nel 1989 e nel 1993, alla XXXIV edizione del Premio Suzzara nel 1994 ed al Premio Michetti di Francavilla a Mare e dal 1980 al 1997 non manca al premio De Nittis di Bari e Foggia 1977-78-79-80-81-.Tra il mitico anno 1969 è invitato alla Isy Brachot di Parigi, la Prom di Monaco, la Don Chisciotte di Roma,. Con i galleristi con cui ha collaborato, ha partecipato a numerose rassegne d'arte e poesia contemporanea, tra cui: la FIAC del Grand Palais di Parigi, la Fine Arts di New York,dove sono stati inviati 15 dipinti su tela nelle misure di cm.80 x80 cadauno;la Expo di Milano, I'Arte Fiera di Bologna. alla Biennale Internazionale d'arte del Fiorino di Firenze e successivamente alla Permanente di Milano, alla Quadriennale di Roma, alla Biennale internazionale della grafica a Lubiana, dove furono presentate 10 carte intelate,inchiostrate nei colori viola e seppia, nelle misure di 50x70 cm. Cadauna; e a Cracovia. Dalla metà degli anni ottanta in poi la tematica sociale si incentra, nella serie dedicata, sui miti mass media consumati dalla società contemporanea. Con gli anni Ottanta una vena più intima pervade la serie delle "nature morte"informali e quella delle "ferriere ed altiforni".Espone a numerose collettive e premi nelle più importanti rassegne d'arte italiane in cui ottiene riconoscimenti. In Abruzzo è invitato ad esporre al Premio F.P. Michetti, 1977, ad Alternative Attuali 2, L'Aquila, 1978, al Premio Sulmona 1987,1989 (sala omaggio), nel 1994, 1996,sue opere figurano al Castello di Crecchio (Chieti) 1997, 1998, 1999, alla Fortezza Spagnola de L'Aquila, 1990, alla Casa di Dante di Firenze 1985.1986-1987, alla XXX Rassegna Premio Vasto, 1997. Allestisce numerose piccole personali in svariati Circoli D’Arte dell’ACLI e gallerie italiane. Due grandi mostre antologiche gli sono dedicate nel 1985 e nel 1987, alla Rotonda della Besana di Milano, e a Castel Sant'Angelo di Roma. Ha illustrato diversi volumi di poesia, racconti, copertine per libri. Si è dedicato anche alla cartellonistica realizzando circa 90 manifesti per spettacoli di teatro e palcoscenico pubblico. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche. La passione per i viaggi lo porta nel 1990 a compiere lunghi itinerari in Francia e in Spagna. Le impressioni personali ricavate dalla vista di quei luoghi vengono fermate nei suoi diari d’arte. Nei suoi lavori, la tematica più ricorrente è quella dell'alienazione, della perdita dell'identità, del mistero che irrompe nella quotidianità e produce una spazialità irreale che destabilizza e disorienta. Dopo la parentesi informale, ritorna al linguaggio espressivo della pittura di Immagine. Intenso è il suo impegno nella produzione grafica condensata in diversi nuclei tematici. Qui approfondisce studi su Balthus del quale sembra spiritualmente scindere in un rapporto paranormale di simbiosi culturale. Nel 1988 fonda Le Groupe de Recherche des Moyens d'Expression Plastique. Espone in numerose gallerie in Italia, Francia, Belgio, Stati Uniti. In Italia si dedica alla scultura modellata su tela,plasticità multiforme e, all'arte della ceramica. A partire dagli anni Settanta espone in numerose gallerie italiane . Nel 1971 vince il Premio di Pittura Mazzacurati di Teramo. L'anno seguente è invitato a partecipare alla Biennale del Conero. Nel 1987 vince il Premio per la pittura alla XXX Biennale Nazionale d'Arte Città di Milano. Si legge:….I suoi dipinti si colorano ora di blu, di rosso, di oro, di verde, ed ai toni più caldi si affianca uno spirito apparentemente irrazionale e poetico che imprime alle linee un andamento sinuoso L'accostamento dei lavori contenuti nelle due sale provoca un leggero senso di attrito ed allo stesso tempo testimonia la varietà espressiva che da sempre contraddistingue uno dei massimi rappresentanti del panorama artistco contemporaneo. I due diversi spazi sembrano negarsi a vicenda ma lo scarto non è, a ben osservare, così categorico: anche quando Barsciglié sembra abbandonarsi ad un affilato poetico, libero da rigidi schematismi geometrici, l'occhio riesce comunque a percepire la razionalità impressa a certi moti ondulatori perché nel mondo dell'artista non c'è caos. Nel mondo di Barsciglié tutto è soggetto alla legge dell'ordine e del disordine allo stesso momento, anche se questo non implica che i lavori manchino della poesia che un grande maestro riesce comunque ad imprimere al proprio lavoro.Nel 1992 nasce il progetto della Raccolta Fieschi, una ampia donazione di opere a tematica sacra presso il Museo d'Arte Sacra Stauròs di San Gabriele (TE). Nel 1999 si inaugura la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di San Gimignano che ospita, in diverse sale, numerosi suoi dipinti. Nel 1995 invia da esporre 20 dipinti e 14 carte inchiostrate al Marlborough Godard Gallery di Toronto, nel 1976 al Marlborough Godard Gallery di Londra, Zurigo, Roma, New York, successo di critica e pubblico.Dal 1996 ad oggi 2006, Barscigliè si dedica completamente al lavoro artistico interculturale con i propri allievi e tanti sono i positivi risultati di esperienze e creatività per la didattica moderna e gli spazzi d’arte colmati in Toscana. immortalando il passaggio all'anno 2000 con un instancabile ed incredibile sostanza artistica. Inizia il-3°Millennio..con incisioni,acqueforti,progetti grafici per francobolli,prototici grafici filatelici,coni di medaglie in argento ecc. (Documentazione CD su richiesta) Inizio parte di critiche all’artista giuseppe barscigliè: Critica d’arte al M°G.Barsciglié Di L.B.Oliva 1980(da Catalogo) Già una volta, un paio di anni fa, ho scritto di Giuseppe Barsciglié. Spesso l’artista è tornato su quell’articolo fingendo un certo risentimento per una descrizione nella quale (sono certo) si è riconosciuto. Ancora oggi il giudizio sull’uomo Barsciglié non è mutato, mentre la mia stima per l’artista è cresciuta in maniera esponenziale. Barsciglié, un nome francese su un’anima partenopea. Forse definire napoletano un sorrentino sarebbe come dare del fiorentino ad un pistoiese, ma per un toscano come me non contano queste distinzioni locali. Dal Valdarno, Napoli è lontana quanto Sorrento e quel che conta non sono i dialetti o le targhe automobilistiche, quanto lo spirito. Barsciglié ha respirato fin dalla nascita la cultura solare della dotta Magna Grecia. Nel suo pennello è rimasto l’azzurro del cielo che bacia il mare di fronte ai Faraglioni, il verde della costiera amalfitana, i rossi e i gialli della frutta matura sugli alberi. L’arte di Barsciglié vive di figure e colori mediterranei, caldi e sensuali; le sue anfore, conchiglie e sabbie ci riportano alla sua terra d’origine arsa dal sole e immersa nel blu più profondo. Dalle sue tele trasuda “sapore di sale” e d’intensa passione per ogni aspetto della vita, a patto che sia vissuta artisticamente e moralmente in maniera totalizzante. Le sue anfore non sono mere riproduzioni dei moderni arredi del giardino, ma contengono ancora le inebrianti essenze che le flotte elleniche portavano dalle madre patria o il profumo altrettanto vivace del vino d’uva, lo stesso che ingannò Polifemo. Altrettanto caratterizzate le donne, sagome indefinite dai seni pronunciati e dai fianchi larghi che si stagliano su sfondi di notevole impatto cromatico. Figure femminili strette in abbracci, un misto di solidarietà e lussuria, ci riportano alla mente le parole di Saffo: “ Amore m’ha scosso il cuore, come vento su un monte che s’abbatte su querce. In Giuseppe a molte delle convenzioni umane e non di rado i suoi modi possono apparire almeno singolari, ma fermarsi alle apparenze con un artista del suo livello significherebbe rinunciare alla sua profondità, alla sensibilità dell’animo, al virtuosismo della mano. E questo, per ogni essere umano che sappia cogliere l’intimo fascino della rappresentazione artistica, sarebbe -il più grave dei delitti. Da: Ibraym Kodra 1981 Corposità delle forme e del colore gridato e affermato con la rapidità del pennello in una plasticità tangibile, nella rievocazione del tempo passato, del ricordo, fissata nella fermezza del disegno al di fuori del tempo storico. Figure pensanti, nature morte, attimi catturati nella loro proverbiale intimità, in una sacralità rituale e magica che cerca contemplazione. La figura umana, protagonista delle opere del pittore, non completamente delineata ma solamente accennata nella forma, sembra voler testimoniare il dubbio della vita e dell’arte, come se l’artista rimanesse egli stesso nell’ammirazione di questo dubbio, lasciando ad uno spettatore attento un’interpretazione privata della circolarità della vita nelle emozioni urlate dell’arte. Da “ LA NAZIONE ”, 23 febbraio 1996 CONSENSI DI CRITICA PER L’ARTE DI BARSCIGLIE’ALLE “GIUBBE ROSSE” VALDARNO – Si è rivelata un grande successo la mostra personale di Giuseppe Barsciglié alle Giubbe Rosse di Firenze. L’artista di origine napoletana (ma fiorentina d’adozione) è presente in questi giorni al celeberrimo locale fiorentino con la mostra delle “Influenze Contemporanee”. Napoletano di nascita, cresciuto a Sorrento, Barsciglié frequenta ormai da tempo il Valdarno e le sue zone limitrofe. (Nell’autunno dello scorso anno, come forse si ricorderà, ha esposto una personale di quadri e sculture al Circolo delle “Stanze Ulivieri” di Montevarchi). Si tratta di un figlio d’arte doc, in quanto il padre Raffaele (che non a caso è stato uno dei suoi insegnanti più importanti), fu per una vita lo scenografo ufficiale di Eduardo De Filippo. Una parte fondamentale nello sviluppo artistico di Barsciglié l’hanno poi avuta Guttuso, Carrà e Annigoni. Di lui lo stesso Guttuso ha detto cose egregie, tra le quali la seguente dichiarazione: “ Nell’arte di Barsciglié il colore modella e anima il volume delle forme, assumendo ben presto nei suoi confronti una certa indipendenza. Il giovane artista non cerca di imitare la natura ma suggerisce piuttosto dei movimenti, dei piani, dei ritmi. La sua forma molto elastica è soprattutto legata al gioco della fantasia, il suo allontanarsi da schemi geometrici costituisce uno stile infinitamente libero e dinamico, i colori altrettanto liberi sono tuttavia più modulati. L’arte di Barsciglié è contenuta in questa magia della forma: grazie ad essa si realizza quel miracolo per cui la sua arte è al tempo stesso suggestione e realtà, dando allo spettatore l’impressione di essere trascinato verso un sogno in cui ognuno si crede libero. E nel quale invece l’artista impone al visitatore la propria visione del mondo”. Da “Il Corriere di Arezzo”, Mercoledì 28 agosto 1996 BARSCIGLIE’ FIRMA LA RIFICOLONA 1996 e 1997 DI SAN GIOVANNI VALDARNO (Ar) DI Leonardo Oliva San Giovanni. Per il secondo anno consecutivo il manifesto affidato all’artista Giuseppe Barsciglié Anche quest’anno, per la seconda edizione definitiva, il manifesto della Rificolona sangiovannese sarà firmato da Giuseppe Barcsiglié. Il pittore sorrentino naturalizzato valdarnese ha vissuto proprio in quest’estate un momento centrale della sua carriera d’artista e d’insegnante, chiedendo ed ottenendo il trasferimento dalla cattedra di arti della Grafica Pubblicitaria di Firenze all’Istituto Magiotti di Montevarchi. Una scelta di vita dettata da problemi di salute, ma anche e soprattutto dalla volontà di immergersi ancor più profondamente nel tessuto sociale valdarnese che da oltre un decennio ha adottato e coccolato questo figlio d’arte osannato dai critici e dal pubblico. San giovanni gli ha riconfermato la fiducia affidandogli lo studio del manifesto pubblicitario rappresentativo della Rificolona, vanto ed orgoglio della città che condivide questa cerimonia con il capoluogo toscano assieme al simbolo del Marzocco. Sull’argomento avremo comunque modo e occasione di tornare, mentre per Il momento sarà opportuno ricordare il successo ottenuto da Barsciglié in occasione della mostra di pittura estemporanea di Badia Prataglia curata dal dottor Gianfranco Giustini. In una cornice di grande suggestione, centinaia di persone hanno affollato ed ammirato le opere esposte da oltre quaranta artisti, ma il primo premio è andato proprio al partenopeo che ha voluto omaggiare le nostre zone con una tela incentrata sulle fatiche della miniera. Questo il giudizio espresso dalla giuria: “ E’ il lavoro di un artista attento e sicuro, capace di dare alle sue opere una velatura di ceramicità, sapiente frutto della perfetta padronanza dei mezzi espressivi. Egli non bada più allo studio e all’approfondimento, ma si affida piuttosto all’istintiva irrazionalità che sa intuire e genialmente manifestare. Il temperamento esplosivo e vulcanico del Barsciglié ha riproposto di getto la realtà osservata in termini sintetici, senza tuttavia trascurare le diverse sfumature”. PORTO GUARO (1987) – Conosco il giovane Barscigliè e ne sono fiero. Come fiero fui quando, attendente di suo padre Raffaele, si combatteva in Grecia fianco a fianco a “Quota 731”, ma questa è un’altra storia. Per Giuseppe Barsciglié l’interpretazione del problema esistenziale nell’uomo è assolutamente personale e provocatoria. In effetti, a ben vedere, ogni individuo dovrebbe a parer suo accettare la vita e affrontarla così come fra le righe – o meglio sarebbe dire fra le pieghe – delle sue tele, con estrema chiarezza. Esistere vuol dire soffrire, ma anche gioire. E allora ecco l’appello a quel bagaglio critico che in diversa misura è in noi, a quel bagaglio critico volto all’ottimismo e che, se stimolato, consente un diverso rapporto con le avversità e il dolore. Da qui parte la sua figurazione. L’artista “trasfigura liricamente” le vcarie sensazioni, tema delle sue opere, non tanto per il loro procedimento creativo e per il loro ritmo scandito, quanto per il trascoloramento delle luci, per la dosatura cromatica e, soprattutto per quel culto del bello che è la risultante di una necessità di espressione di sentimenti sinceri. Inserito ormai, dopo tanti anni di studio, prima come designer in Arte della Ceramica all’Istituto Statale d’Arte di Cerreto Sannita poi, come designer alla Pininfarina Bertone di Torino, dopo un assiduo studio ed appassionata applicazione, Giuseppe Barsciglié ha dimostrato di saper realizzare sulla tela quella trasposizione dal sogno alla realtà che fa delle sue opere tanti soggetti di pura poesia. E per questo ha il privilegio di appartenere, pur nella spietata durezza del nostro tempo, ad una ristretta schiera di eletti, dei quali si possono veramente gustare opere poste felicemente in essere con limpido linguaggio volto, tuttavia, alla linea dell’orizzonte: quella linea che si allontana da ogni vero artista tanto più rapida quanto più intensa è la sua ansia di raggiungerli. Lavori recenti e recentissimi del Barsciglié riscattano un momento di visione percettiva, legata al dato naturale, innalzandolo al valore di metafora continua della condizione umana. Lo svolgimento è, l’apparenza, semplice: collocarsi nell’ambito della visione solitaria – sia essa mare, deserto, steppa o campagna – e tracciare la linea perpetua dell’orizzonte; e segnarla con determinazione, con tratto certissimo e risoluto, non esitevole. Nella “ditticità” che in tal modo viene a determinarsi nel “luogo” pittorico, collocazione delle cromie e dei segni veloci e un po’ astratti si assesta con la naturalità derivante dall’attenzione al paesaggio. All’apparenza, dicevo: ma non paia scontato il lavoro diffuse che conduce alle soglie di un astrattismo e forse una astrazione ideale:la pittura di Giuseppe Barsciglié – sia essa ad olio o pastello o tecnica mista o china, acquerello o acquaforte o pura incisione – si svolge alle ore dei notturni e dei primi mattini in quegli attimi che confondono la percezione, sviano lo sguardo, ingannano la messa a fuoco. E si accorpa così, in segni e sbavature e lingue e tratti che vivono di autenticità pittorica, al di là di una resa pura e semplice di una sia pur dichiarata vicenda narrativa. La semplice e sana bellezza del creato, eterna perché non ingannevole, è la fonte unica d’ispirazione per questo pittore, il quale ha speso anni di assiduo lavoro secondo questa direttiva di ambizione e di gusto: un realista, dunque, che costantemente tende ad affinare i mezzi disegnativi, ad armonizzare la composizione, a dare vibrazioni di luce ai colori delle sue tele. Se questo rinnovamento non si disperde nello sperimentalismo fine a se stesso ma, si innerva nel proprio sentire e nelle proprie qualità artistiche ed umane, credo, ne sono convinto sinceramente, egli saprà ulteriormente arricchire il linguaggio dell’arte ed il suo messaggio generoso di umano calore e di ferma moralità, sarà ricordato nei tempi che verranno. Ci troviamo di fronte ad un pittore sensibilissimo, pervaso dal senso giusto della vita e dell’essere, che va arricchendo sempre più il suo linguaggio artistico per dar vita ad opere sulle quali non scenderà l’oblìo. Vi è però la forte resa di una sensazione “climatica” : una temperatura, un caldo e un freddo che non attengono solo alla scala cromatica della tavolozza, ma – e direi in special modo – a una collocazione “stagionale” dei luoghi. Una trasmissione di gradi centigradi da pittura ad epidermide. La strutturazione dei singoli lavori (che Barsciglié mette in “cantiere”) in momenti di aggregazione ripetitiva, in suggerimenti di serialità, stabilisce una funzione “sinfonica” il più delle volte “in quattro movimenti” come da tradizione – che pare elaborare la tonalità dell’assuntonelle possibili variazioni conducenti a un unicum, ad una natura indivisibile del progetto, a completamento ulteriore dell’immagine. Giuseppe Barsciglié ha dunque scelto una tematica che rimanda alle molteplici suggestioni che la visione concede: lo sguardo rivolto al cuore, e con una segreta musicalità della realizzazione, nell’attenta resa di un sentimento universalizzabile e sovra-temporale. E’ questa la “libertà” che è di espressione e quindi di “umanità” la ritroviamo appieno nei lavori di Barsciglié che presenta, quale artista, una sua campionatura di serio lavoro professionale. Ho potuto vedere direttamente nel suo studio una serie di opere, tutte di notevole qualità pittorica e intenso contenuto espressivo. Mi basta sottolineare la sua capacità di coniugare gli elementi che gli provengono dalla cultura della sua terra con una attenta lettura, mai convenzionale, di alcuni fondamenti dell’arte contemporanea, sempre sorretta da un mestiere di cui ormai è padrone. Renzo Biasion 1987 (Giornalista-Pittore) Giuseppe Barsciglié nasce Dal 1966 a soli quindici anni,lontano dalla famiglia per studi,inizia a lavorare come decoratore di ceramica per potersi finanziare gli studi d'arte. Frequenta l'Accademia delle Arti di Napoli, dove studia prima con il professor Settala e poi con Renato Guttuso e Stefanelli. Radames Thoma,Antonio Bertè,Remo Brindisi e così negli anni futuri,incontra più volte il Maestro Emilio Notte,Capaldo Rubens. Nel 1968, grazie alla sponsorizzazione delle Officine Galileo di Roma, riesce ad organizzare la sua prima personale.Nel 1970 riceve il diploma d'arte, organizza un'altra personale, partecipa alla vita artistica ed ai dibattiti della citta'. La ceramica assorbe quasi tutto il suo tempo e puo' dedicarsi pochissimo alla pittura. incontra il critico Paolo Lazzeri che lo incoraggia a seguire la sua vocazione pittorica. Nel 1972 abbandona la ceramica per dedicarsi completamente alla pittura nel suo studio di Via Corridoni, ma non riesce a vendere che un quadro. Deve quindi ritornare alla decorazione della ceramica industriale.Nel 1974 ha un grave esaurimento , abbandona nuovamente la ceramica per dedicarsi alla pittura nel nuovo studio di Piazza San Marco; insoddisfatto dei risultati raccoglie tutti i dipinti dello studio per bruciarli a Campo di Marte. In un mese, dipingendo freneticamente prepara la mostra alla Galleria Martelli, l'amico Lazzeri prepara il catalogo, l'11 di aprile l'inaugurazione e finalmente il primo successo di pubblico. Il 1 settembre inaugurazione della mostra a Forte dei Marmi: il successo si ripete.A Firenze finalmente Barsciglié puo' dedicarsi con soddisfazione alla sua vocazione pittorica. < Da:Toni Gian Francesco De Caro …OGNI VOLTA CHE MI FERMO A GUARDARE UNA TELA DI GIUSEPPE BARSCIGLIE’, SENTO QUESTI VERSI RISUONARMI NELLA MEMORIA: ED È COME UN RIFUGIO PER LA MENTE, UN LUOGO DOVE RITROVARE PACE E SILENZIO E INSIEME GODERE DELLA CALMA INTERIORE CHE QUESTO MONDO CI HA FATTO SMARRIRE.SIN DAL MIO PRIMO INCONTRO CON LA SUA PITTURA HO AVVERTITO UNA SENSAZIONE DI FAMILIARITÀ, UN CONTATTO MENTALE, UN MODO COMUNE DI SENTIRSI NELLA REALTÀ CHE CI CIRCONDA.E NON MI SONO SBAGLIATA QUANDO, DIETRO A CIÒ CHE APPARE IMMOBILE, PERMEATO DI SOLA SPIRITUALITÀ, SOSPESO AL DI FUORI DEL TEMPO, HO LETTO UNA VOLONTÀ FORTISSIMA DI RIBELLARSI ALLE MODE, ALLA CULTURA, ANCHE QUELLA PITTORICA, IMPOSTA DALLA MAGGIORANZA. I DIPINTI SONO DAVVERO LO SPECCHIO DELLA SUA ANIMA, DEL SUO CARATTERE CHE LO HA PORTATO A COMPIERE UNA SCELTA ASSOLUTAMENTE AUTONOMA, CHE RIFUGGE MODE E SCHEMI.SE LA PITTURA ITALIANA È SEMPRE STATA COSTRETTA IN UN PERCORSO DISEGNATO DA ALTRI, IMPOSTO DAL POLITICALLY CORRECT, GIUSEPPE BARSCIGLIE’ NON HA MAI VENDUTO LA SUA ANIMA; GLI È RIMASTO FEDELE, COME ALLA SUA NATURA, ALLE SUE IDEE, DISPOSTO AD AFFRONTARE QUEL PREZZO CHE DEVE PAGARE CHI ESCE DAL GRUPPO E DECIDE DI CAMMINARE DA SOLO LUNGO LA PROPRIA STRADA.A LUNGO I NOSTRI AUTORI DEL 900 SONO STATI DISCRIMINATI DALLA CULTURA IMPERANTE. A LUNGO L'ARTE AMERICANA NEI SUOI VARI ASPETTI HA RUBATO LA SCENA, IMPONENDOSI COME PIETRA DI PARAGONE PER TANTA PITTURA ITALIANA ED EUROPEA COSIDDETTA DI SINISTRA. BERALDO È RIMASTO UN PITTORE "ALLA MANIERA ITALIANA", NON CONTRO MA PER CONTO SUO. PITTORE DI NATURE MORTE E PAESAGGI; UNA VOCE VICINA AL MONDO CHE DOPO UN LUNGO ESILIO CON TANTI ALTRI NOSTRI AUTORI DEL 900, GRAZIE ANCHE ALLA GRANDE MOSTRA DEL REALISMO AL CENTRE POMPIDOU NEL 1980, È STATO FINALMENTE ACCOLTO DAL MONDO CULTURALE. E COME SEMPRE ACCADE QUANDO SI APRONO LE PORTE ALLA DIVERSITÀ, TUTTI NOI SIAMO STATI ARRICCHITI UN PO DI PIU.I SUOI QUADRI CI OBBLIGANO A GUARDARE OLTRE CIÒ CHE VEDIAMO. CI APRONO UN INVISIBILE VARCO PER CERCARE DENTRO NOI STESSI L'ESSENZA DELLE COSE. È QUASI UN LUSSO CONCEDERSI CON LUI UNA PAUSA, ESTRANIARCI DA QUESTA VITA COSÌ NEVROTICA PER IMMERGERCI IN UN MONDO SOLARE, LUMINOSO, AVVOLTO NEL FASCINO DI FORME E COLORI MAGICI. E VERO CHE A CATTURARE L'ANIMA DELLE COSE CI HANNO SEMPRE PROVATO IN TANTI. GIUSEPPE BARSCIGLIE’ È DAVVERO RIUSCITO. Nel panorama dell'arte veneziana degli anni Settanta, Giuseppe Barscigliè si era messo in evidenza tra gli esponenti di una corrente figurativa informale, caratterizzata da una concezione di affrontamento liricamente evocativo e irreale.Barscigliè, allora, si era imposto, con sorprendente precocità, all 'interno di simile linea che tendeva a rinsaldare gli aspetti più positivi del post-impressionismo lagunare—da intendersi però più come riferimento geografico che come limitazione linguistica—con i fermenti che animavano invece la generazione emergente, della quale l'artista è stato un rappresentante di primo piano, incontrando quasi subito il pieno consenso di un certo ambiente critico, convinto ancora dei valori di continuità, almeno ideale, tra i protagonisti della inimitabile stagione «capestrina» e le nuove esperienze nell'ambito di una ricerca pittorica rivolta alle eredità più luminose del lessico prevalentemente coloristico della «tradizione» veneziana. Rispetto, in ogni caso, ai suoi compagni di strada e per molti versi di poetica, da Paolucci a Barbaro, da Hollesch a Boldrin, egli ha mostrato nel suo tumultuoso percorso artistico di ricercare declinazioni diverse, tanto che la sua pittura si è volta a sostanziare stagioni anche linguisticamente più varie, passando dalle prime prove segnate da un ductus vibrante che semplificava gli aspetti della fenomenicità visiva, tipico delle stenografie cromatiche delle sue prime «Figure» e dei suoi primi «Paesaggi», sia di Venezia che di Parigi, a modalità meno bozzettistiche, sfiorando una gestualità quasi astratta come nelle fasi, tra le sue più alte, delle «Germinazioni», giungendo, infine, a dare al respiro narrativo dei suoi racconti esistenziali, filtrati da uno struggente sentimento di memoria, una vastità di risonanze esistenziali, riuscendo con ciò a trasfigurare suggestioni della realtà, della figura umana e della natura.Pittore genuino, portato per naturale vocazione a decantare ogni stimolo del mondo esterno nell'accento splendente di un'immagine di pittura, animata dai moti del calore, memore di linfe di una cultura, in questo caso, inconfondibile e dei suoi arcani incantesimi visivi.E, tuttavia, dentro il palpitare delle cromie luminose, con cui l'artista consegna la sua segreta ansia a raffi gurare la sostanza della luce, la quale rifonde ogni pretesto aneddotico in una incantata atmosfera di preziose risonanze emozionali, si espande, sì, una felicità, riconoscibile nella pronuncia di originali vocaboli di un colore di personale sensibilità creativa, ma dietro tante felicità, che pure è riflesso delle magie dell'«anima» partenopea portata a Venezia, si avverte anche la coinvolgente inquietudine di una coscienza di uomo e artista, totalmente immersa nel sentimento del nostro tempo.. Adriano Dea Raja Ho conosciuto Barsciglié pochi anni fa. Lo conoscevo di fama (e chi non conosce Barsciglié ! ma non avevo mai avuto l'occasione di incontrarlo di persona. Ho conosciuto Barsciglié da subito pittore, uomo di cultura artistica, «uomo», in una interezza che non prevede alcun tipo di scissione intellettuale di ruolo.Mi colpì allora, come mi colpisce tuttora, la inesauribile carica di simpatia, di capacità di rapportarsi agli altri con disponibilità e, nello stesso tempo, la violenta passionalità di amare e odiare senza mezze misure e ciò attraverso una visione romantica della vita che lo fa apparire sicuramente personaggio di grande fascino.Carattere pieno di contraddizioni, oppure, al di là delle apparenze, comportamenti che seguono una ben precisa logica interiore? Giuseppe Barsciglié ama dire di vivere in modo contraddittorio, di non seguire alcun schema, alcun costume, alcun atteggiamento ben definito: «Sono un artista e lo so» e ad un artista deve essere concesso tutto.Ma in questo sta il significato ultimo della personalità di Barsciglié: vivere l'«essere artista» attraverso una morale che non prevede alcuna lacerazione di sorta e che vede l'atto, il manifestarsi del momento artistico in ogni singola azione della vita. Barsciglié è artista quando dipinge, ma è artista anche quando ama, ed è artista quando si scaglia con irruenza contro i mediocri, ed è artista quando osserva il mondo e la vita con ingenuo stupore quasi adolescenziale. Bologna: 1977 È difficile capire e leggere la pittura di Barscigliè senza conoscere l'uomo Barscigliè: è solo infatti attraverso una comprensione genuina e sincera dell'uomo che può essere possibile entrare nel suo mondo artistico. Il segno è sempre, interamente espressione di un'emozione che non trova mediazione in alcunché di progettualmente prestabilito; c'è un profondo e schietto proseguimento consequenziale tra l'intensità del labile momento vissuto e l'intensità del perenne momento pittorico: i colori nascono da forti intimi turbamenti che trovano vita nella tela nel vano tentativo di sfuggire al rapido consumarsi della memoria; il gesto è rapido, veloce e si materializza in immagini e figure che si offrono come riflessi di frammenti di vita.Non credo che sia possibile dividere attraverso sistemazioni e periodi l'intera opera di Barscigliè. Egli è se stesso, così, da sempre, un uomo che si lascia andare a pulsioni e ad emozioni che nascono dalla disponibilità di una persistente, interiore forza vitale: e la forza vitale in Barscigliè è sopra ogni cosa lil movimento e le espressioni-inespressive delle sue donne, nel complesso l’intrecciarsi delle passioni e degli atti nei confronti dell'esistenza.Che altro può essere perciò la costante che accompagna Barscigliè nelle varie fasi del suo lavoro se non la conferma, continuamente affermata del desiderio di anteporre ad ogni altra cosa la carica di affettività che è in continua, ininterrotta tensione eruttiva?AI di sopra di tutto «l'io-artista» e dentro, al di sopra di tutto, l'erotico, panico desiderio di unione con la natura anzi, l'affermazione continua di un'intima simbiosi tra natura ed eros: «vedo la natura attraverso l'eros e vedo l'eros come un atto sublime della natura».È sotto questa chiave di lettura che si può rintracciare la linea immaginaria che unisce in fondo tutti i lavori di Barscigliè, lavori che si possono collegare tematicamente in filoni espressivi solo sulla base di un processo di astrazione che non può non tener conto che i soggetti dei lavori cronologicamente si intrecciano in un continuo iniziare, interrompere e riprendere discorsi che non hanno mai fine; e così le visioni naturalistiche degli anni '70 non terminano con la comparsa delle figure di donna, ma ritornano negli anni successivi, per poi scomparire, per poi ritornare ancora.L'eros in Barscigliè è un magma vitale che trova via via, nel lungo percorso della vita, canali diversi per irrompere nel momento artistico: una violenta e persistente emozionalità affettiva che individua sempre ambiti diversi in cui esplodere. Una rara abilità espressiva si accompagna ad un immutato impulso vitale che persiste in lui con sempre eguale partecipazione sentimentale, e la pittura è uno strumento che Barscigliè utilizza per fermare attimi di intensa passionalità; il «quadro» non è un obiettivo da raggiungere, non è solo l'espressione di un'emozione, è invece più propriamente un frammento di vita che si vuole offrire alla vita degli altri.Anche adesso, nella fase matura dell'opera di Barscigliè, è ancora e più che mai lontana la preminenza della razionalità e dell'obiettività sui momenti della vita affettiva. L'integrità dell'artista è tale sempre, anche nelle diverse stagioni della vita e in ciò sta la moralità e la coerenza esistenziale di un Artista vero come il Barscigliè. Dott. Guido Quattrociocchi Roma 1975 ...Barscigliè studia opportunatamente i sentimenti,li soppesa e li trasfigura in segni onirici attento nel cogliere ogni vibrazione più segreta,ed esso si distingue per l’uso del colore luminoso,filtrato,quasi immateriale,trattato con sottili finezze tonali e di insolita purezza. (Critica D’Arte Dott. Franco Passoni - 1989) Il mondo di Barscigliè Artista pittore: ....Il suo interesse è volto al mondo della realtà;ma questa è sottoposta a un processo di scomposizione,nella quale trovano posto elementi rivelatori ed insieme emblematici,dal cui esame non è difficile ricavare l’ “Iter” seguito dalla fantasia del pittore e indovinare le ragioni delle sue scelte e del suo ordinare e costruire. Raramente l’artista riesce a calarsi così totalmente nell’opera come accade a lui,egli vi è tutto drammaticamente presente,al punto che il viluppo grafico-pittorico o la forza coloristica o la tenzione,sono un tutt’uno con la sua inquieta ispirazione interiore,la quale pare tenda a placarsi nella lucida e sincera liberazione espressiva. (Critica D’Arte:Prof.Alighiero Mosès-1990 Il dubbio della vita nelle opere di G.Barscigliè La corposità e l’intensità dei colori sono i protagonisti irrinunciabili delle ultime opere di Barscigliè che esalta, come sua abitudine, il colore e l’intonazione delle forme nette, in movimento con lo spazio nella realtà assoluta del quadro. Corposità delle forme e del colore gridato e affermato con la rapidità del pennello in una plasticità tangibile, nella rievocazione del tempo passato, del ricordo, fissata nella fermezza del disegno al di fuori del tempo storico. Figure pensanti, nature morte, attimi catturati nella loro proverbiale intimità, in una sacralità rituale e magica che cerca contemplazione. La figura umana, protagonista delle opere del pittore, non completamente delineata ma solamente accennata nella forma, sembra voler testimoniare il dubbio della vita e dell’arte, come se l’artista rimanesse egli stesso nell’ammirazione di questo dubbio, lasciando ad uno spettatore attento un’interpretazione privata della circolarità della vita nelle emozioni urlate dell’arte. Dott. Alessio Onori-1980 Roma CONSENSI DI CRITICA PER L’ARTE DI BARSCIGLIE’ ALLE “GIUBBE ROSSE” VALDARNO – Si è rivelata un grande successo la mostra personale di Giuseppe Barsciglié alle Giubbe Rosse di Firenze. L’artista di origine napoletana (ma fiorentina d’adozione) è presente in questi giorni al celeberrimo locale fiorentino con la mostra delle “Influenze Contemporanee”. Napoletano di nascita, cresciuto a Sorrento, Barsciglié frequenta ormai da tempo il Valdarno e le sue zone limitrofe (nell’autunno dello scorso anno, come forse si ricorderà, ha esposto una personale di quadri e sculture al Circolo delle “Stanze Ulivieri” di Montevarchi). Si tratta di un figlio d’arte doc, in quanto il padre Raffaele (che non a caso è stato uno dei suoi insegnanti più importanti), fu per una vita lo scenografo ufficiale di Eduardo De Filippo. Una parte fondamentale nello sviluppo artistico di Barsciglié l’hanno poi avuta Guttuso, Carrà e Annigoni. Di lui lo stesso Guttuso ha detto cose egregie, tra le quali la seguente dichiarazione: “Nell’arte del giovane Barsciglié il colore modella e anima il volume delle forme, assumendo ben presto nei suoi confronti una certa indipendenza. Il giovane artista non cerca di imitare la natura ma suggerisce piuttosto dei movimenti, dei piani, dei ritmi. La sua forma molto elastica è soprattutto legata al gioco della fantasia, il suo allontanarsi da schemi geometrici costituisce uno stile infinitamente libero e dinamico, i colori altrettanto liberi sono tuttavia più modulati. L’arte di Barsciglié è contenuta in questa magia della forma: grazie ad essa si realizza quel miracolo per cui la sua arte è al tempo stesso suggestione e realtà, dando allo spettatore l’impressione di essere trascinato verso un sogno in cui ognuno si crede libero. E nel quale invece l’artista impone al visitatore la propria visione del mondo”. BYOGRAPHY-CURRICULUM Giuseppe Barscigliè Born in Torre del Greco on 05/05/1951 He lived in Sorrento(near Naples)since 1951 He have three qualifications to teaching in schools of order and superior degree. He has undertaken the scholastic career from 1972/1973 to today. In possession of following titles: • diploma of degree in Painting in the Academy of Naples -1977 • diploma of Architecture (graduation thesis on urban furnishings project) 110/110- 1983 Rome • qualification to the teaching of advertising graphics and photography -1974 • qualification to the teaching of ornamental plastic disciplines - 1979 • qualification to the teaching of pictorial disciplines – 2002 Offices done: • Start to practice the arts of the plastic techniques in the fusions and new technical of the art contemporary. in Padova and Turin on 1970 • He teaches with contemporary sculptors - fusion of the metals - for you furnish industrial in Turin during 1971 • Teacher from young (to today's day) works pictorial plastics with use of oils, plasters, hill and chemical fusions, with the greatest exponents of the pictorial plastic period, creating a particular artistic tide (studies from Butters to Picasso) • He is present in the classifications of worth to Headmaster entrusted of Institutes of Superior Education since 1990 • He is present in the managerial scholasticisms classifications in Tuscany • He is present in the classifications of technical management for the Services (secondary schools - sector sciences of the communications) to the Office of Lazio • Selective member on regional artistic groups for the human rights M.P.I. Regione Toscana U.N.E.S.C.O. • Selective member on regional artistic groups for the human rights M.P.I. Regione Toscana and Lazio U.N.I.C.E.F. for the north Africa • Selective member of the regional group of job for the human rights M.P.I. Regione Toscana T.E.L.E.T.O.N. • Commissioner of examinations of maturity from 1994 to 2000 in many regions of Italy • President of the first errand of examination for the industrial maturity. Grosseto 2006. • Teacher in courses of updating and formation of national level • Teacher of “Pedagogic Montessorian Aspects of the scholastic and institutional normative on the integration” and of "Primary and Secondary Legislation in the progress of support to the handicap" • Founder and Coordinator of the group “Omnia educational 2005” • Teacher and tutor selective assignment of the teachers of role of the Office of the Public education in Tuscany • Member of numerous committees and errands of national and regional level • Didactic coordinator for the formation of the students in the professional areas (1986-2003) • Coordinator for the scientific and artistic teaching and cultural activity • Today he tries a twin ship with the project LUDICA (an university astrophysical observatory in Florence.)and he is professor Pace’s collaborator(teacher of astronomy and Physic MORE IMPORTANT PUBBLICATIONS o Works, in about ten volumes, of technical matter, historical, artistic, humanistic, poetic, intercultural; o Many articles published on various magazines of Italian, Spanish, American and French art; o Publishing Contributor and responsible of "The Notebooks of Art and Culture of the Gaveer" of which has been administrator together with the Ajuntamento de Cultura of Barcelona, Spain, 2000/2001 and in France o Many collaborations to the culture and art column of the newspapers “La Repubblica” and “ Il mattino”, “Il resto del Carlino”, “Roma” and “La Nazione” since 1975 o ROTARY CLUB INTERNATIONAL Sculpture – 40° 04-04-2007 Artistic biography Since he where a child ,Giuseppe Barscigliè manifests a big predisposition to drowning and colouring. He attends father Raffaele’s study of Art, painter and sculptor since 1933, sent in war to Cefalonia as King’s Official decorated with white cross of military order of Knights of Malta. After the imprisonment in the nazi fields in Polonia ,Raffaele Barscigliè returns to Naples and he becomes Eduardo De Filippo‘s official scene painter, until 1973. The young son Giuseppe Barscigliè enrols in the Academy of Fine Arts of Naples attending the courses of set designing and painting. Then he completes and perfects its artistic formation through ateliers and artistic workshops of many painters and sculptors of the Neapolitan and roman schools, father’s friends, and through a lot of presences in the contemporary canters of art. Since 1969 the young artist Giuseppe Barscigliè learns the technique of fresco that adapted its expressive needs. At the same time he always interested to the primordial techniques of the painting of roman age. In the 1972 he moves himself for a period to Rome and Urbino, where he attends the faculty of architecture. Since 1974 he begins a numerous series of collective exhibitions promoted from the Forni Gallery of Bologna. He holds its first personal exhibition at London in 1979, having much critic and market happening. In the Seventies he increases his expositive activity and he meets in Bruxelles the merchant Guimiot, with which Barscigliè starts an artistic collaboration, realizing many exhibitions in Belgium. During the Eighties and Nineties he exposes his paintings in Italy and in Europe meeting with interest of the critic. In London and in Italy he begins with other young people a new and intense artistic busyness and he orients himself towards a formal renewal based on the experiences of the Italian abstract painting.In 1981 he completes a trip in Spain that pushes him to the reflection on a series of topics and arguments belonged to the history of the Country: travels, conquests, violences, that will influence all its future jobs of painting and sculpture, activity that the artist begins from 1976 with the realization of great plastic and ferrous groups.He realizes numerous public works for the Education National. Since 1977 he enter in the Visconti Gallery of Paris for its first personal showes. In 1978 he prepares a show to Paris and Tokio, and then he mounts other personal exposures to Geneva, Marseilles, Rome, Bologna. Between its international public exposures are remembered: the FIAC of Paris of 1994, the Biennial exhibition of Mientone in 1980, the Biennial exhibition of Vienna 1981 and at last the Biennial exhibition of Saint Paulo in Brasil in 1981. In 1984 he participates to the exposure "The image and his double" at Milan. During the Eighties its painting becomes almost “iper-realist”, getting origin from artistic language of Tommasi Feroni.In the meantime Barscigliè participates with success in numerous national and international prizes getting considerable recognitions. In 1974 he exposes at Gallery Sant'andrea in Savona and the year later he is to town hall of Millesimo. In 1976 he exposes his works to Valenza. Beginning from halves of the seventies numerous personal shows are followed in prestigious galleries of art national and foreign, such as 32 Gallery of Milan, Gallery Davico of Turin,Madison Gallery of Toronto,Rayuela Gallery of Madrid, Lev Gallery of Hamburg, Gallery Pelaires of Palm of Mallorca, with catalogues introduced by important critics such as De Micheli and Fagiolo dell’Arco. Its shares must also be remembered to the National Biennal exhibitions of art in Milan in 1989 and in om 1980 to 1997 he doesn't miss to the De Nittis prize of Bari and Foggia. During the mythical year 1969 he is invited to the Isy Branchot Gallery in Paris, Prom Gallery of Monaco, the Don Chichotte Gallery of Rome. He has collaborated to numerous reviews of contemporary art,such as: FIAC of Grand Palais of Parigi, the Fine Arts of New York, in which 15 paintings on cloth have been sent; to the International Biennal exhibition of art of the Florin in Florence and subsequently to the permanent one of Milan, to the Quadriennal exhibition of Rome and the International Biennal exhibition of graphics art to Lubiana, where around 10 papers with canvas were introduced, with colours violet and cuttlefish, each one in the measures of 50x70 cm; and finally to Cracovia. From halves the Eighties the thematic social is centred on the media myths consumed by the contemporary society: a more intimate vein pervades the series of the informal "dead natures" and that of the "foundries and altiforni”. He exposes his own works in a lot of collective shows in the most italian important reviews of art getting recognitions. In Abruzzo he is invited to expose to the F.P.Michetti Reward(1977), to L’Aquila (1978) to the Sulmona Prize 1987-1898 (homage room), in 1994-1996 its works show up to the Castle of Crecchio (Chieti) 1997-1999, to the Dante’s House of Florence 1985-1987, to the XXX Rassegna Award Vast 1997. He prepares numerous small personal shows in varied circles of art of ACLI and Italian galleries. In the 1985 and in the 1987 he realizes two great anthological shows to Sant'Angelo Castle in Rome and to the Rotunda in Milan. He has illustrated many volumes of poetry, stories, covers for books. He has also realized around 90 posters for theatre shows. Its works are present in a lot of private and public collections. In 1990 he completes long trips to France and in Spain. He writes in his diaries of art his reflections derived by the visit of that places. In his works the most recurrent matters are the loneliness, the loss of identity, the mystery, the dismay. After an informal parenthesis, he returns to the language of the painting of image and its appointment in the graphic production is intense; in this period he deepens the studies on Balthus.In 1988 he founds Le Groupe de Recherche del Moyens d’Expression Plastique. He exposes in numerous galleries of art in Italy, France, Belgium, United States. In Italy he devotes him to the sculture and to the ceramics’ art . In 1971 it wins the Award of Painting Mazzacurati of Teramo. In 1987 he wins the prize for the painting to the thirtieth National Biennal exhibition of Art of Milan. We can read: “….Its paintings are coloured of blue, red, gold, green and an irrational and poetic spirit draws near to the warmest tones,giving sinuosity to the lines. The approach of its works in the two rooms provokes a light sense of dismay and at the same time it testifies the expressive veriety that countersigns one of the maximum representatives of the contemporary art. When Barscigliè seems to abandon him to a free poetic language from geometric schemes, the human eye succeeds in perceiving the rationality engraved to the undulated movements because in artist’s world there is no chaos, but all obeys to the law of the order and the disorder to the same moment.” in 1992 the project of the Harvest Freschi is born, a great donation of works about the sacred thematic near the Stauròs Museum of Sacred Art of St. Gabriele. In 1999 is inaugurated the Gallery of Contemporary art of St. Gimignano, that entertains numerous of his paintings. From 1996 up to the actual 2007 Barscigliè devotes completely to the artistic interculturals job with his own students and the positive results are so many that he has immortalized the passages to the year 2000 with a tireless and unbelievable artistic substance. He begins the third millennium with incisions, graphic projects for postage stamps, production of silver medals and very other. criiticism part to the artist Giuseppe Barsciglié - - ________________________________________ SCULPTURE For Rotary Club International 2070 Title: “ Nel mezzo del cammin di nostra vita “ In Corten ferro acciaio alluminio Diametro cm.360 Emilia Romagna – Toscana – Repubblica di San Marino ===========
Pittura intitolato "rouge et noir" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
rouge et noir - Pittura, 27,6x35,4 in ©2007 da Jbarsciglié -
"rouge et noir"

Olio | 27,6x35,4 in

Non in vendita
Pittura intitolato "liberty valdarnese" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
liberty valdarnese - Pittura, 15,8x23,6 in ©2003 da Jbarsciglié -
"liberty valdarnese"

Olio | 15,8x23,6 in

Non in vendita
Pittura intitolato "pianista in estasi" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
pianista in estasi - Pittura, 35,4x31,5 in ©2012 da Jbarsciglié -
"pianista in estasi"

Olio | 35,4x31,5 in

Non in vendita
Pittura intitolato "storie di cabaret" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
storie di cabaret - Pittura, 39,4x31,5 in ©2009 da Jbarsciglié -
"storie di cabaret"

Olio | 39,4x31,5 in

Non in vendita
Pittura intitolato "caffè dell'amore" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
caffè dell'amore - Pittura, 27,6x35,4 in ©2003 da Jbarsciglié -
"caffè dell'amore"

Olio | 27,6x35,4 in

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Pittura intitolato "garden des mademois…" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
garden des mademoiselles - Pittura, 31,5x47,2 in ©2007 da Jbarsciglié -
"garden des mademoiselles"

Olio | 31,5x47,2 in

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Pittura intitolato "Art Galery Forte St…" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
Art Galery Forte Stella Porto Ercole M.Argentario - Pittura ©2012 da Jbarsciglié -
"Art Galery Forte Stella Porto Ercole M.Argentario"

Olio

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Pittura intitolato "bell'epoc 2005" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
bell'epoc 2005 - Pittura, 47,2x35,4 in ©2005 da Jbarsciglié -
"bell'epoc 2005"

Olio | 47,2x35,4 in

Non in vendita
Pittura intitolato "cafè voltaire" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
cafè voltaire - Pittura, 35,4x27,6 in ©2003 da Jbarsciglié -
"cafè voltaire"

Olio | 35,4x27,6 in

Non in vendita
Pittura intitolato "elle et moi" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
elle et moi - Pittura, 27,6x13,8 in ©1986 da Jbarsciglié -
"elle et moi"

Olio | 27,6x13,8 in

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Pittura intitolato "racconti lontani" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
racconti lontani - Pittura, 39,4x27,6 in ©2004 da Jbarsciglié -
"racconti lontani"

Olio | 39,4x27,6 in

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Pittura intitolato "vecchio Ramino... 2…" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
vecchio Ramino... 2008 - Pittura, 19,7x59,1 in ©2008 da Jbarsciglié -
"vecchio Ramino... 2008"

Olio | 19,7x59,1 in

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Pittura intitolato "gran caffè paris" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
gran caffè paris - Pittura, 47,2x39,4 in ©2009 da Jbarsciglié -
"gran caffè paris"

Olio | 47,2x39,4 in

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Pittura intitolato "moulin rouge" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
moulin rouge - Pittura, 51,2x43,3 in ©1980 da Jbarsciglié -
"moulin rouge"

Olio | 51,2x43,3 in

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Pittura intitolato "quinte teatrali" da Jbarsciglié, Opera d'arte originale, Olio
quinte teatrali - Pittura, 31,5x27,6 in ©2007 da Jbarsciglié -
"quinte teatrali"

Olio | 31,5x27,6 in

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