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DAVIDE (1993) Scultura da Roberto Tagliazucchi
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Opera d'arte originale (One Of A Kind)
Scultura,
Bronzo
/
Metalli
su Metallo
- Dimensioni Altezza 28,4in, Larghezza 11in / 9.00 kg
- Adatto per l'esterno? No, Questa opera d'arte non può essere visualizzata all'aperto
- Categorie Sculture sotto i 20.000 USD
Dimensions 11.03 x 11.03 x 28.37 inch , weight 9Kg ,
Sculpture signed and certified by Artist.
Available immediately, unique work.
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King Saul faced the Philistines near the Valley. David heard the Philistine giant Goliath challenge the Israelites to send their own champion to decide the outcome in single combat; Goliath used to regulars stand opposite the Israelite camp and shout insults concerning King Saul and the Israelite people. David told Saul he was prepared to face Goliath alone. David picked five smooth stones from a nearby brook, and struck Goliath in the forehead with a stone from his sling. Goliath fell dead, and David took Goliath's sword and beheaded him. The Philistines fled in terror. Saul inquired about the name of the young champion and David told him that he was the son of Jesse.
However, my David also incorporates dance, dance for which he was reprimand by Mikal (a wife) because he had danced naked during a religious procession, while carrying the Ark of the Covenant to Jerusalem just conquered. The strength of courage and the insouciance of youth...
*Patina (coloration) may vary. Each patina is applied through a detailed chemical process and all done by hand. Each patina is unique and no one is the exact same. Please also keep in mind that due to the many variations in monitors and browsers, colors may appear different on different monitors.
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Guardare davvero (per salvarle nella nostra memoria visiva) le modulazioni innumeri della scultura di Roberto Tagliazucchi significa comprendere anzitutto l'ansia intellettiva che ad esse presiede, la cultura dell'umano, le determinazioni costruttive più ardue e nel frattempo calibrate che governano la sua forte e significativa arditezza plastica. Ha ragione Stefano Lanzardo quando definisce, nel titolo della sua indagine fotografica, il viaggio all'interno dell'opera di Tagliazucchi una sorta di ricerca delle impronte di un'emozione. Certo, si tratta d'emozioni connaturate alla sua indubbia manualità plastica, in grado di renderci partecipi sempre, in modo diretto e tangibile, di valori da lui individuati nelle forme, scelte con pazienza e passione. Possiamo anche parlare di un'emozione dinamica, nel senso che il nostro artista non si arresta dinanzi ad alcuna difficoltà che può presentare la materia quando diventa oggetto di un'ideazione e poi inquilina pregiata dello spazio.
Nel momento in cui ha sentito la necessità di riconciliarsi "con il mondo esteriore”, Tagliazucchi ha messo sul trono del suo estro creativo il concetto di "Armonia", come la concepiva Dionigi d'Alicarnasso, cioè sintesi mentale, e aggiungerei, coordinata in ogni istante con un sofferto quanto consapevole criterio tecnico. Cercare armonia per Tagliazucchi è recuperare una poetica delle proporzioni a "sua" misura, a misura cioè della sua sensibilità e del suo percepire individuale della "bellezza", di quella più vicina e ovviamente più difficile da eternare. La ragione prima dell'armonia per Tagliazucchi è ben leggibile nel disegno rapido (preparatorio ma subito autonomo dal possibile successivo esito plastico) quando presuppone una forte fedeltà all'intuizione; è ancor più leggibile nel percorso del suo scolpire quando entra nella sfera dominante della concertazione fra morbidezze e ricercate angolazioni. E' una "fatica" la sua così non può non essere accanitamente voluta e praticata, direi inevitabile in lui ed entusiasmante e quindi prefazione al progetto realizzativo. E poi Tagliazucchi mai intende aggredire o ferire la materia scelta per i suoi messaggi: è facile, infatti, secondo me, percepire l'amore con cui scolpisce proprio perché rende evidente, comprensibile, il suo programma di conquiste formali nobilmente e robustamente liriche. E qui dobbiamo intenderci, anche con il suo "aiuto estetico” ove parla di "noveau romantisme", sulla sua volontà nuova, accanita e permanente, di fermare ed esaltare le ritmiche forme tramite un radicato, ineludibile, "sentimento dello spazio". Quando decide di calarsi nella stanza segreta, nella privacy, del mezzo plastico, Tagliazucchi sa a priori che ne ricaverà e ce li proporrà con legittimo e del tutto approvabile orgoglio d'artista momenti inediti, storici, umani, estranei - proprio perché figli del sentimento dello spazio - a codici, ad abitudini dogmatiche, a normative bloccanti. Facciamo un esempio: quando ci si tro...
- Nazionalità: ITALIA
- Data di nascita : data sconosciuta
- Domini artistici: Opere di artisti professionisti,
- Gruppi: Artista professionista Artisti Italiani Contemporanei