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Solange Esposito (SEsposito)

Voltar para a lista Adicionado dia 29 de nov. de 2011

Minha Terra

Laboratorio Via Adda - Via Adda

sábado 3 dezembro 2011
sábado 10 dezembro 2011

“Le Ali di Pandora”
presenta

MINHA TERRA

personale di pittura di

SOLESP

3 dicembre 2011
h.20.00

interviene Rosanna Gesualdo

via Adda
Lecce

Si apre a Lecce Sabato 3 dicembre 2011 alle ore 20,00, presso la sede della II Circoscrizione: Santa Rosa -Stadio- Salesiani la personale di pittura di Solesp: Minha terra
Saranno presenti il Sindaco di Lecce Paolo Perrone, il Presidente, Fabio Campobasso, ed il Consiglio della II Circoscrizione. Solesp sarà presentata da Rosanna Gesualdo
La mostra organizzata dall'Associazione Le Ali di Pandora è un altro momento di lettura e comprensione dei linguaggi trasversali dell'arte in una sinergia tra arte e cultura, tra arte e visione, tra arte e rimembranza.
Solesp è nata a Sao Paulo in Brasile e vive da quattro anni nel Salento. La sua famiglia è di origine italiana e Sol ha sempre avuto un forte amore per l'Italia tanto che sei anni fa decide di imparare l'italiano. Venuta in Italia a Torino, terra di origine della madre, conosce il Salento dove si stabilisce dal 2008, vivendo quella strana sensazione di identità sospesa che la porta, nella pittura, ad un viaggio malinconico tra paesi e pensieri.
Scrive di lei Rosanna Gesualdo: “Secondo quanto sostiene il sociologo Eric J. Leed, il tema del viaggio è indissolubilmente legato all’esperienza umana, nel tentativo di acquisire l’ignoto attraverso il conosciuto, “ciò che sfugge e non si riconosce “sosterrebbe Frederik Bhart. Il viaggio dunque, inteso come paradigma dell’esperienza autentica e diretta.
Viaggiare, spostarsi, migrare come esigenza dell’anima è esperienza comune alle civiltà umane di tutte le epoche, anelito che di volta in volta si esprime con significati e modalità diverse. Il tema del viaggio universalmente riconosciuto ricopre un campo metaforico ampio e denso di significati, in particolar modo per ciò che concerne la vita intesa come cammino.
Vagare, viaggiare, persino temere l’ineludibile senso di cambiamento, oserei dire di transumanza legato al viaggiatore genera e soddisfa un bisogno di mutamento sulla sua psiche, un cambiamento della percezione del sé e degli oggetti che lo circondano prima, dopo e durante il viaggio, verso un approdo alla radicale trasformazione della percezione di sé nel rapporto tra viaggio ed esperienza .

Questa appariva a mio avviso la premessa necessaria per addentrarsi nella conoscenza di Solesp per la quale il punto di partenza coincide con quello del ritorno, un viaggio- necessità in cui l’identità si arricchisce nell’equazione conoscenza/stupore, in uno stato di perpetuo vagabondaggio in cui solo durante il cammino il vagabondo si sente come a casa.
Come il viaggiatore non trova pace così l’animo di Solesp, che pur potendo godere del ritorno nel luogo di partenza e dei benefici ottenuti, continua ad avvertire impellente il richiamo all’avventura dell’arte che sconfina nella magia della campitura cromatica e ha luogo nell’incanto insidioso del ritratto di chi incontra e del paesaggio che visita.
I paesaggi dell’artista in questo caso sono fotografie dell’anima, velate dal ricordo dei luoghi visitati protesi verso una tensione di amorosa solitudine. Non a caso Solesp brasiliana di origine, italiana per scelta è stretta tra due termini tanto oscuri quanto esplicativi del suo fare artistico sempre mosso dalla pulsione di un animo che non trova quiete; due concetti la “saudade” brasiliana e la “salentitudine” - termine ben noto all’estremo lembo d’italia. Due concetti che legano queste due terre in una sola inspiegabile emozione, il profondo senso di solitudine e straniamento che colpisce chi abita queste terre d’accoglienza e colore nell’allontanarsi, come se la stessa mano di una solitudine arcaica richiamasse al luogo delle proprie origini dal quale il distacco è sempre lacerante.
Solesp è capace attraverso la maestria della tecnica acquisita negli anni e grazie al mondo immaginifico della straordinaria capacita dell’arte di generare visioni di stemperare questa lacerazione diluendola attraverso il suo stesso sguardo e stemperandola nella liquidità dei colori che ci rimandano non ad un’immagine fotografica, ma ad uno “scatto” dell’anima intesa come scrigno di ricordi accumulati duranti il suo viaggiare che l’artista generosamente ci dona.”

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