Moreno Zanibellato
Mostre personali e collettive:
Nasce a Como il 18 maggio del 1979, è di sesso maschile e ha gruppo sanguigno AB positivo.
Vive a Blevio, paese situato sulla sponda orientale del lago. Ha un cane il cui nome tradotto in Italiano dal Croato è Veglia, lo ringrazia per l’affetto che gli dimostra.
-Consegue nel 1997 il diploma di Maestro D’Arte e la Maturità d’Arte applicata all’Istituto Statale d’Arte di Cantù, intraprende la sua ricerca pittorica in modo molto personale e intimista.
Affronta temi surrealisti e silenzi metafisici immergendosi sempre e comunque nell’abisso che è l’esistenza dell’uomo.
-Prende parte nel 2001 alla mostra collettiva “Caos Speri- Mentale” presso l’ex carcere della città di Chiari (BS).
-Nel Dicembre del 2004 fonda, assieme a Gianni Lucini e Krystian Di Camillo, l’associazione culturale “Studio ESP- Extra Sensorial Painting” che in brevissimo tempo diventerà un punto di riferimento per la realtà artistica Comasca. Il gruppo, oltre che promuovere e organizzare mostre di artisti di altissimo livello, si dedica a una profonda sperimentazione pittorica individuale.
-Nel Gennaio del 2005 partecipa alla mostra collettiva “Il Volo, 100’anni” presso lo Studio ESP, presentando un trittico di forte impatto metafisico.
-Nel Marzo del 2005 partecipa alla mostra collettiva “La Poubelle et le Plus Beau” presso il Centro Diurno del D.S.M. dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna, con la direzione artistica di Laura Beretta e Daniela Bricola e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como, gli artisti dello Studio E.S.P. espongono le loro opere trasformando i locali del centro diurno in vero e proprio spazio espositivo rendendolo per tutta la durata dell’evento un luogo di passaggio e scambio di cultura. La mostra ha avuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, dell’Assessorato ai Servizi Sociali e alla Salute, della Famiglia Comasca e dell’Associazione ONLUS per la salute mentale “La Mongolfiera”.
-Dal 16 al 30 maggio 2005 le sue opere prendono parte alla rassegna della D’Ars Agency “Artegiovane terza proposta” e sono esposte alla SPE (sede del quotidiano Il Giorno) di Milano.
La rassegna si trasferisce poi alla galleria Nove Colonne di Ferrara.
-Cura l’organizzazione e l’allestimento di mostre presso lo Studio ESP, tra le quali: “Icone” dell’ Utzbeco Camolgion Boboev, “Riflessioni tra sogno e realtà” del Comasco Fabrizio Bellanca, “La deriva delle cose e altre invenzioni” del Senese Carlo Pizzichini.
-Attualmente compie indagini pittoriche sulla figura umana e sul ricordo di essa, nelle loro componenti razionali ed irrazionali. Mettendosi in gioco in prima persona si fa cavia della sua ricerca, tende “agguati pittorici” a se stesso e alla sua razionalità usando entrambe le mani nella realizzazione e sovrapponendo a sfondi istintivi ed informali altrettanti fugaci ritratti o scorci di corpi femminili, lasciando trasparire nell’opera conclusa ...
Scopri opere d'arte contemporanea di Moreno Zanibellato, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2007 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Moreno Zanibellato su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Moreno Zanibellato. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
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Riconoscimento
Biografia
Mostre personali e collettive:
Nasce a Como il 18 maggio del 1979, è di sesso maschile e ha gruppo sanguigno AB positivo.
Vive a Blevio, paese situato sulla sponda orientale del lago. Ha un cane il cui nome tradotto in Italiano dal Croato è Veglia, lo ringrazia per l’affetto che gli dimostra.
-Consegue nel 1997 il diploma di Maestro D’Arte e la Maturità d’Arte applicata all’Istituto Statale d’Arte di Cantù, intraprende la sua ricerca pittorica in modo molto personale e intimista.
Affronta temi surrealisti e silenzi metafisici immergendosi sempre e comunque nell’abisso che è l’esistenza dell’uomo.
-Prende parte nel 2001 alla mostra collettiva “Caos Speri- Mentale” presso l’ex carcere della città di Chiari (BS).
-Nel Dicembre del 2004 fonda, assieme a Gianni Lucini e Krystian Di Camillo, l’associazione culturale “Studio ESP- Extra Sensorial Painting” che in brevissimo tempo diventerà un punto di riferimento per la realtà artistica Comasca. Il gruppo, oltre che promuovere e organizzare mostre di artisti di altissimo livello, si dedica a una profonda sperimentazione pittorica individuale.
-Nel Gennaio del 2005 partecipa alla mostra collettiva “Il Volo, 100’anni” presso lo Studio ESP, presentando un trittico di forte impatto metafisico.
-Nel Marzo del 2005 partecipa alla mostra collettiva “La Poubelle et le Plus Beau” presso il Centro Diurno del D.S.M. dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna, con la direzione artistica di Laura Beretta e Daniela Bricola e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como, gli artisti dello Studio E.S.P. espongono le loro opere trasformando i locali del centro diurno in vero e proprio spazio espositivo rendendolo per tutta la durata dell’evento un luogo di passaggio e scambio di cultura. La mostra ha avuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, dell’Assessorato ai Servizi Sociali e alla Salute, della Famiglia Comasca e dell’Associazione ONLUS per la salute mentale “La Mongolfiera”.
-Dal 16 al 30 maggio 2005 le sue opere prendono parte alla rassegna della D’Ars Agency “Artegiovane terza proposta” e sono esposte alla SPE (sede del quotidiano Il Giorno) di Milano.
La rassegna si trasferisce poi alla galleria Nove Colonne di Ferrara.
-Cura l’organizzazione e l’allestimento di mostre presso lo Studio ESP, tra le quali: “Icone” dell’ Utzbeco Camolgion Boboev, “Riflessioni tra sogno e realtà” del Comasco Fabrizio Bellanca, “La deriva delle cose e altre invenzioni” del Senese Carlo Pizzichini.
-Attualmente compie indagini pittoriche sulla figura umana e sul ricordo di essa, nelle loro componenti razionali ed irrazionali. Mettendosi in gioco in prima persona si fa cavia della sua ricerca, tende “agguati pittorici” a se stesso e alla sua razionalità usando entrambe le mani nella realizzazione e sovrapponendo a sfondi istintivi ed informali altrettanti fugaci ritratti o scorci di corpi femminili, lasciando trasparire nell’opera conclusa ...
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Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1979
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Eventi d'arte in corso e a breve
Influenze
Formazione
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Realizzazioni
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Presentazione
Mostre personali e collettive:
Nasce a Como il 18 maggio del 1979, è di sesso maschile e ha gruppo sanguigno AB positivo.
Vive a Blevio, paese situato sulla sponda orientale del lago. Ha un cane il cui nome tradotto in Italiano dal Croato è Veglia, lo ringrazia per l’affetto che gli dimostra.
-Consegue nel 1997 il diploma di Maestro D’Arte e la Maturità d’Arte applicata all’Istituto Statale d’Arte di Cantù, intraprende la sua ricerca pittorica in modo molto personale e intimista.
Affronta temi surrealisti e silenzi metafisici immergendosi sempre e comunque nell’abisso che è l’esistenza dell’uomo.
-Prende parte nel 2001 alla mostra collettiva “Caos Speri- Mentale” presso l’ex carcere della città di Chiari (BS).
-Nel Dicembre del 2004 fonda, assieme a Gianni Lucini e Krystian Di Camillo, l’associazione culturale “Studio ESP- Extra Sensorial Painting” che in brevissimo tempo diventerà un punto di riferimento per la realtà artistica Comasca. Il gruppo, oltre che promuovere e organizzare mostre di artisti di altissimo livello, si dedica a una profonda sperimentazione pittorica individuale.
-Nel Gennaio del 2005 partecipa alla mostra collettiva “Il Volo, 100’anni” presso lo Studio ESP, presentando un trittico di forte impatto metafisico.
-Nel Marzo del 2005 partecipa alla mostra collettiva “La Poubelle et le Plus Beau” presso il Centro Diurno del D.S.M. dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna, con la direzione artistica di Laura Beretta e Daniela Bricola e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como, gli artisti dello Studio E.S.P. espongono le loro opere trasformando i locali del centro diurno in vero e proprio spazio espositivo rendendolo per tutta la durata dell’evento un luogo di passaggio e scambio di cultura. La mostra ha avuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, dell’Assessorato ai Servizi Sociali e alla Salute, della Famiglia Comasca e dell’Associazione ONLUS per la salute mentale “La Mongolfiera”.
-Dal 16 al 30 maggio 2005 le sue opere prendono parte alla rassegna della D’Ars Agency “Artegiovane terza proposta” e sono esposte alla SPE (sede del quotidiano Il Giorno) di Milano.
La rassegna si trasferisce poi alla galleria Nove Colonne di Ferrara.
-Cura l’organizzazione e l’allestimento di mostre presso lo Studio ESP, tra le quali: “Icone” dell’ Utzbeco Camolgion Boboev, “Riflessioni tra sogno e realtà” del Comasco Fabrizio Bellanca, “La deriva delle cose e altre invenzioni” del Senese Carlo Pizzichini.
-Attualmente compie indagini pittoriche sulla figura umana e sul ricordo di essa, nelle loro componenti razionali ed irrazionali. Mettendosi in gioco in prima persona si fa cavia della sua ricerca, tende “agguati pittorici” a se stesso e alla sua razionalità usando entrambe le mani nella realizzazione e sovrapponendo a sfondi istintivi ed informali altrettanti fugaci ritratti o scorci di corpi femminili, lasciando trasparire nell’opera conclusa i due piani (sfondo e figura).
Assembla con cerniere pieghevoli i singoli supporti che utilizza, nel tentativo di oltraggiare le dimensioni predefinite delle tele e dando la possibilità all’osservatore di piegare a suo piacimento l’opera.
“Mostrerò gli assemblaggi aperti, così che si possano comprendere nella loro naturale estensione bidimensionale. Mi piace sapere che si possono chiudere in parallelepipedi tridimensionali per mostrarsi misteriosi e incompleti. Ognuno di essi ha una forma in cui racchiudersi, una collocazione spaziale in cui nascere e morire come oggetti, una solida anima in cui ritrovarsi come esseri umani”.
- Vince nel Febbraio 2006 il primo premio del “Concorso Internazionale Città di S. Fermo della Battaglia”.
- Aprile 2006, mostra personale “Assemblaggi” presso la sala consigliare del Comune di S. Fermo della Battaglia (CO).
- Maggio 2006, mostra personale “ Indagini Soggettive” presso l’Atelier Chagal (MI).
- Ottobre 2006, mostra collettiva “Obsession o…” presso il Centro Diurno del D.S.M. dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna.
- Marzo 2007, mostra collettiva "figure del silenzio"presso "Archivi del '900" Milano
- Giugno 2007, "figure del silenzio"presso Galleria Leonart Conegliano TV
- Giugno 2007, collettiva "consiglio di zona 3" Milano
ZANIBELLATO MORENO
Nato a Como il 18 Maggio 1979
Residente in via Sopravilla n.89
22020 Blevio Como
tel: 031 419862
cell: 339 2847322
mail:
web:
Trasparentismo e "Agguato Pittorico"
TRASPARENTISMO
e
“Agguato Pittorico”
Io credo che il figurativismo e l’astrattismo siano due componenti essenziali dello stesso modo di dipingere, devono convivere su una tela come convivono nel cervello dell’essere umano.
Il vuoto è governato dalla mente.
RAZIO IRRAZIO
FORMA INFORMA
Identificandoli come stesure pittoriche:
Uno, essendo frutto di un gesto più inconscio e interiore, ha bisogno di essere nascosto come base, di essere applicato per primo sul supporto, per poi fare capolino tra la stesura del secondo.
Certamente quest’ultimo deve essere sommario, veloce e incompleto per non lasciarsi lacerare definitivamente dalla violenza del primo e per non esaurire la sua natura irrazionale.
Il metodo è l’inganno, l’inganno pittorico, l’agguato a se stessi e alla propria razionalità.
L’agguato pittorico a se stessi lo si tende sfruttando la parte poco confidenziale di se stessi, la mano sinistra, l’occhio sinistro, realizzando sfondi pittorici istintivi ed informali per poi sovrapporvi immagini e non illustrazioni.
Un’ immagine è mentale, è un monumento inconfondibile e innaturale. Un’ illustrazione è reale e rielaborata mentalmente.
Ingannare il proprio raziocino è lasciare al caso lo spazio pittorico è sfruttare il dinamismo e l’incoerenza di:
Supporto, pigmento e strumento.
E’ lasciare che gli strumenti orbitanti tra il pittore e la tela adottino un comportamento casuale e imprevedibile, è creare effetti che sfuggono al controllo dell’ideatore.
Lasciare che i due piani fondamentali e opposti coesistano sovrapponendosi senza coerenza e controllo.
La trasparenza crea uno stato di totalità e completezza; da stabilità e vibrazione, due luci di uno stesso sguardo, all’essere umano e alla sua più efferata creazione. Un elaborato pittorico deve avere le caratteristiche e le composizioni stesse della mente umana e dell’universo che la governa.
“La mente come unità medianica”
Il centro di ogni intenzione, il fulcro dell’universo, non è singolo ma dislocato.
La mente dell’essere umano accoglie in se, in piccole dosi, l’universo. E’ governata dalle stesse forze che governano il cosmo, è soggetta agli stessi stimoli, leggi e forze.
Il cosmo governa la mente come la mente governa il cosmo.
Tra i due c’è un continuo scambio di leggi ed informazioni.
La mente di un individuo creativo deve per forza di cose nominare, subordinare dei medium terreni e concreti per realizzare progetti cosmici.
Per dare forma a ciò che forma non ha, bisogna obbligatoriamente cambiare campo di gioco, è necessario passare dall’irrazionale al razionale con tutto ciò che ne comporta.
Per far si che il prodotto finale conservi ancora in parte le caratteristiche torbide, nebulose, primigene e pure del cosmo (che nella mente nostra si traduce in inconscio, memoria, sogno), bisogna ingannare la nostra razionalità, non lasciarsi distruggere l’idea dagli agenti mandati dalla realtà con il solo e meschino compito di trasformare un bagliore puro in un oggetto comune, in una semplice illustrazione senza carica cosmica.
MZ.
"Perdita della Forma Umana"
Perdita della forma umana
“Gioco di aspirazioni opposte nel dramma umano”
Le circostanze hanno voluto che la figura si perdesse ma di doppio smarrimento si tratta o almeno di doppia visione dello stesso smarrimento, è comunque di un dramma che intendo interloquire:
forse la figura necessita di un evoluzione o semplicemente si è evoluta in un simbolo di se stessa.
La figura è diventata una forma, il posto delle figure è stato preso dalle forme e forse non esiste una grossa differenza, la forma sta meglio a significare l’entità astratta del dramma dell’uomo.
Dramma che siamo, che sono, costretto a vivere, senza dilungamenti: è innegabile che la realtà in cui ci troviamo ora a vivere ha caratteristiche folli e drammatiche.
La non forma è lo stato a cui noi esseri umani, consciamente e inconsciamente, tutti tendiamo. Tanto si possono dire materici e terreni i principi del mondo in cui viviamo, tanto più astratte sono le concezioni e le conclusioni a cui aspiriamo.
Siamo incompleti e l’assurdo dimora nell’incompleto.
Necessitiamo continuamente di dosi “di opposto”.
Come rappresentazione del dramma tendiamo ad astrarre e concretizzare in un vincolo assurdo di cicli e raffigurazioni che in origine sono dell’universo stesso.
Lo smarrimento della (mia) forma umana è innanzitutto interiore, di conseguenza esteriore, la necessità di simbolizzare, la necessità di semplificare, è diretta conseguenza del dramma personale, crescendo si è sempre più protagonisti del dramma del sistema, il tempo viene a mancare, le responsabilità a divorare, è vicino il tempo di danzare per l’ultima volta, ineluttabile, confortante sicurezza. La chiarezza viene in soccorso, per metà formale e per metà informale, necessità opposte di concreto e di astratto, sicurezze e follie, ambedue realizzazione della mente umana governata dall’universo.
Comunque desidero che l’elaborato pittorico presenti le caratteristiche “vive” di un essere che prende parte al dramma, deve essere completo, capace di provare e suscitare emozioni, anche forti, soprattutto forti. Deve avere almeno un occhio per vedere, equilibrio e movimento immaginifici, cinetica parapsicologica. Deve possedere al suo interno spazi dove i sentimenti possono muoversi, nicchie inaccessibili di aria e luce per poter respirare, distanze dove camminare, pieni per vuoti.
Allearsi al vuoto
Importanza di credere di essere vivi come quella di non essere vivi.
Prendere coscienza di entrambe le cose in una danza con l’assurdo.
Scegliere un alleato: il vuoto.
Scegliere come alleato il vuoto, capire che è la prima e la più grossa delle nostre mancanze, il nostro contenuto e il nostro contenitore. Sempre presente, di ogni cosa beatificatore e divoratore, ballerino eccellente nel rituale cannibale del cosmo.
MZ.
Articolo

Infor-male
ZANIBELLATO MORENO
Progetto pittorico
INFOR-MALE
Serie di polittici concepiti come incarnazioni casuali di sentimenti e dolori tipici dell’Uomo.
I colori, volutamente viscerali e umorali, casualmente si incontrano per corrispondersi dolcemente o raggrumare acidamente: essendo di tipologie diverse e contrastanti (oli e smalti), tendono a creare reazioni totalmente “vitali” e fuori da ogni tipo di “controllo”.
L’assoluta impersonalità del segno lascia respiro e vita al solo gesto (originale, primordiale, inconscio) pittorico; creando vere e proprie macchie organiche capaci di energia psichica.
“IO NON SONO IO SONO QUESTI DIPINTI”
“I MIEI DIPINTI NON SONO ARTEFATTI SONO ME”
Entrambi, decisamente capaci di provare e provocare sentimenti,
vediamo, subiamo, evochiamo il male del mondo.