14 opere da Martina Purificato (Selezione)
Scarica come PDFQuadri ad olio • 14 opere
Questa è la sezione in cui potrete trovare i dipinti ad olio. Anche i questo caso mi sono divertita[...]
Questa è la sezione in cui potrete trovare i dipinti ad olio. Anche i questo caso mi sono divertita a sperimentare non solo soggetti diversi, ma anche ad usare supporti diversi: potete trovare dalla classica tela al cartoncino telato, per giungere poi anche al foglio di compensato.
Vorrei fare una sorta di presentazione delle opere iniziando con alcuni cenni sulla pittura ad olio.
Innanzitutto, perché “ad olio”? Questa tecnica deve il suo nome all’utilizzo di oli come diluenti e come materia prima con cui formare i colori a partire da pigmenti in polvere. Utilizzando i colori ad olio ci si rende immediatamente conto della differente consistenza che possiedono rispetto agli acrilici e alle tempere: sono colori “grassi”, oleosi appunto, che per via della loro composizione chimica non possono essere disciolti con l’acqua, ma necessitano di particolari diluenti, quale l’olio di lino ( ma ne esistono molti altri in commercio ).
La pittura ad olio risale sicuramente a tempi molto antichi – già Plinio il Vecchio ne faceva menzione – ma è con la pittura fiamminga che essa si diffonde e perfeziona, tanto da esprimere la quasi totalità della produzione artistica fino al XIX secolo.
Il più grande pregio e, contemporaneamente, il più grande difetto di questa tecnica è il lungo periodo di essiccazione. Tale peculiarità rende la pittura ad olio la più indicata in assoluto per la realizzazione di sfumature e gradazioni cromatiche, in quanto il colore, essiccandosi molto lentamente, consente all’artista di “giocare” come vuole per realizzare sfumature molto interessanti. D’altro canto, però, per lavorare “bagnato su asciutto” bisogna attendere la completa asciugatura dei colori, tanto che numerosi artisti si dedicano a più lavori contemporaneamente, dedicandosi ad altri quadri nell’attesa che l’altro si asciughi completamente. Per quanto mi riguarda questo “problema” non è affatto un problema, in quanto di gran lunga superato dai vantaggi che tale peculiarità offre al pittore.
La tecnica della pittura ad olio è particolarmente complessa. La tecnica classica prevede la stesura del colore mediante sovrapposizioni di velature. I colori del dipinto emergono quindi dalla successiva sovrapposizione di strati di colore molto diluiti, di modo che ogni mano di colore aggiunga una sfumatura ma lasci scorgere in trasparenza il colore sottostante. Questa è, ad esempio, la tecnica usata da Leonardo Da Vinci, che gli ha permesso di ottenere quei contorni indefiniti e sfumati che contraddistinguono le sue opere. Nei secoli però la tecnica ad olio è stata usata per sperimentare nuove modalità rappresentative. Particolarmente adatto per la sua consistenza grassa e corposa alla pittura materica, la quale consiste nello spennellare il colore in modo da non stenderlo completamente ma lasciandolo in rilievo, in modo che emerga dal supporto, conferendo al dipinto un forte senso di tridimensionalità ( tecnica che io personalmente ADORO ). Un ulteriore motivo di apprezzamento di questa tecnica è che essa consente di ottenere risultati IMPAREGGIABILI riguardo la brillantezza dei colori. Tanto che, per evitare effetti di rifrazione fastidiosi, spesso i quadri ad olio vengono rivestiti da vernici opacizzanti e illuminati – se esposti in musei o gallerie – secondo precise angolazioni.
Vorrei fare una sorta di presentazione delle opere iniziando con alcuni cenni sulla pittura ad olio.
Innanzitutto, perché “ad olio”? Questa tecnica deve il suo nome all’utilizzo di oli come diluenti e come materia prima con cui formare i colori a partire da pigmenti in polvere. Utilizzando i colori ad olio ci si rende immediatamente conto della differente consistenza che possiedono rispetto agli acrilici e alle tempere: sono colori “grassi”, oleosi appunto, che per via della loro composizione chimica non possono essere disciolti con l’acqua, ma necessitano di particolari diluenti, quale l’olio di lino ( ma ne esistono molti altri in commercio ).
La pittura ad olio risale sicuramente a tempi molto antichi – già Plinio il Vecchio ne faceva menzione – ma è con la pittura fiamminga che essa si diffonde e perfeziona, tanto da esprimere la quasi totalità della produzione artistica fino al XIX secolo.
Il più grande pregio e, contemporaneamente, il più grande difetto di questa tecnica è il lungo periodo di essiccazione. Tale peculiarità rende la pittura ad olio la più indicata in assoluto per la realizzazione di sfumature e gradazioni cromatiche, in quanto il colore, essiccandosi molto lentamente, consente all’artista di “giocare” come vuole per realizzare sfumature molto interessanti. D’altro canto, però, per lavorare “bagnato su asciutto” bisogna attendere la completa asciugatura dei colori, tanto che numerosi artisti si dedicano a più lavori contemporaneamente, dedicandosi ad altri quadri nell’attesa che l’altro si asciughi completamente. Per quanto mi riguarda questo “problema” non è affatto un problema, in quanto di gran lunga superato dai vantaggi che tale peculiarità offre al pittore.
La tecnica della pittura ad olio è particolarmente complessa. La tecnica classica prevede la stesura del colore mediante sovrapposizioni di velature. I colori del dipinto emergono quindi dalla successiva sovrapposizione di strati di colore molto diluiti, di modo che ogni mano di colore aggiunga una sfumatura ma lasci scorgere in trasparenza il colore sottostante. Questa è, ad esempio, la tecnica usata da Leonardo Da Vinci, che gli ha permesso di ottenere quei contorni indefiniti e sfumati che contraddistinguono le sue opere. Nei secoli però la tecnica ad olio è stata usata per sperimentare nuove modalità rappresentative. Particolarmente adatto per la sua consistenza grassa e corposa alla pittura materica, la quale consiste nello spennellare il colore in modo da non stenderlo completamente ma lasciandolo in rilievo, in modo che emerga dal supporto, conferendo al dipinto un forte senso di tridimensionalità ( tecnica che io personalmente ADORO ). Un ulteriore motivo di apprezzamento di questa tecnica è che essa consente di ottenere risultati IMPAREGGIABILI riguardo la brillantezza dei colori. Tanto che, per evitare effetti di rifrazione fastidiosi, spesso i quadri ad olio vengono rivestiti da vernici opacizzanti e illuminati – se esposti in musei o gallerie – secondo precise angolazioni.
"La veste"
Non in vendita
"Non scordare"
Olio | 39,4x0,8 in
Non in vendita
"Cavallo al tramonto"
Olio | 27,6x0,8 in
Non in vendita
"Meditazioni"
Olio | 27,6x0,8 in
Non in vendita
"Connie"
Olio su Tela | 15,8x19,7 in
Non in vendita
"Cigno"
Olio | 0,4x15,8 in
Non in vendita
"Santorini"
Olio | 0,8x15,8 in
Non in vendita
"Jajce vodopad -Le cascate di Jajce"
Pittura | 27,6x0,8 in
Non in vendita
"Cosmic gate"
Olio | 27,6x0,8 in
Non in vendita
"Armonia prestabilita"
Olio
Non in vendita
"Natura Morta"
Olio | 23,6x0,8 in
Non in vendita
"80's"
Olio | 19,7x2 in
Non in vendita
"Allo specchio"
Olio | 19,7x0,6 in
Non in vendita
"Rose blu"
Olio | 15,8x0,8 in
Non in vendita
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