img-8861.jpg 摄影 由 Marco Sampietro
很抱歉,我们为这件艺术品提供的图像文件太小。
请与我们联系并提供您所有项目的详细信息,我们将与您一起找到解决方案。
联系我们
此图片可以用许可证下载
由 Marco Sampietro 出售
-
该作品是“开放版”
摄影,
GicléePrint / 数字打印
- 外形尺寸 几种尺寸可供选择
- 独家支持 (美术纸, 金属上的印刷, 画布上打印)
- 是否含画框 有框架 (浮动框架+玻璃下, 框架+在丙烯酸玻璃下)
Maturate esperienze fotografiche e performative lungo i suoi lunghi viaggi, indirizza la propria ricerca, da metà anni '80 all'integrazione tra fotografia e performance iniziando con una serie di selfportrait con cui allestisce mostre ed istallazioni. Attualmente è impegnato in progetti che lo dividono tra Milano, Vienna, Pamplona e Kiev.
Marco Sampietro è una figura poliedrica e difficilmente classificabile. Non si esprime solo attraverso la pittura, la sua ricerca spazia dalle installazioni, al video, alla scultura, alle performance.
Spirito ribelle sin da metà anni '80 allestisce mostre ed istallazioni con le foto delle sue performance fino a quando Lina Sotis del Corriere della Sera lo intervista durante le esibizioni in Corsia dei Servi a Milano. Dopo esperienze lavorative e di collaborazione con la Conquest Europe e la Clan Models, nel 1993 apre uno spazio multidiscplinare a Lissone “Open Art Cafè” aperto al ritrovo e al confronto con altri artisti: Max Marra, Mario De Leo ed altri con cui, attivo nell'organizzazione di iniziative ed eventi culturali promuove la rivista d'Arte di interazione interdisciplinare "Harta" conoscendo poi Luigi Bianco, Adriano Accattino e Massimo Arrigoni che lo ispirano alla introspezione artistica performativa. Allestisce mostre personali e partecipa a collettive con progetti sociali indirizzati alla sensibilizzazione collettiva. Dal 1999 ispirato da Nicola Frangione, incomincia ad occuparsi di Video Arte, realizzando alcuni video con cui partecipa a manifestazioni e concorsi. Nel 2000 apre la collana “Open Art”, una edizione autofinanziata che promuove la ricerca artistica, pubblicando nel primo numero un racconto dell’artista Mario De Leo accompagnato da disegni mi Max Marra. Organizza nel 2000 un convegno al quale partecipano Carlo Sliepcevic, Mauro Pecchenino, Antonio Guardigli, Umberto Pettinicchio ed il giovane conte Giuglio Durini, intitolato “Cultura Autogestita: il silenzio degli altri” al circolo della stampa di Milano e di seguito per protesta contro la malgestione della Fondazione Durini, l’occupazione delle cascine di Fabbrica Durini di proprietà della Fondazione Durini, con oltre 300 opere d’arte, coinvolgendo più di 200 artisti in 4 happening (expo arte, poesia, video arte, performance) e pubblicando gli atti del convegno e il libro/catalogo dell’evento F@bbric@ per la collana “Oper Art”. Solidale con i giovani artisti bisognosi di critiche e di consensi apre nel 2001 Grasch, uno spazio che offre ai giovani artisti stimoli nuovi provenienti dalla condivisione e scambio che si verifica attraverso il dialogo che si crea con altri artisti, offrendo non solo l’opportunità di allestire mostre ma anche di essere seguiti lungo il cammino artistico. Marco Sampietro, un’artista multidisciplinare che attraverso le proprie esperienze artistiche e sociali esprime nella sua arte frammenti/rammendati di strappi troppo profondi per essere lasciati aperti. Un costante essere ed esserci per esprimere documen...