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NATURA SCOLPITA (2024) Pittura da Ludo
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Opera d'arte originale (One Of A Kind)
Pittura,
Acrilico
su Tela
- Dimensioni Altezza 47,2in, Larghezza 47,2in
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- Incorniciatura Questa opera d'arte non è incorniciata
- Categorie Quadri sotto i 5.000 USD Arte concettuale Architettura
Acrilico su tela, 120 x 120 cm
In Natura scolpita, forme vegetali sinuose si intrecciano a suggestioni scultoree in un dialogo tra materia e memoria. L’opera evoca il tempo sospeso delle decorazioni classiche – conchiglie, volute, fregi – ma li trasfigura in una pittura morbida, quasi acquea, dove la natura non è imitata, ma riemersa da un sogno. I toni caldi e freddi si fondono come se la superficie fosse attraversata da una luce ancestrale, restituendo un’immagine di bellezza fragile, che resiste all’erosione del tempo. L’artista trasforma l’ornamento in racconto, facendo affiorare una natura intima, immaginaria e incisa nell’anima più che nella pietra.
Maria Ludovica Pennacchia è un’artista visiva italiana il cui lavoro esplora la soglia tra sogno, memoria e materia. Attraverso pittura, installazioni e progetti collettivi, costruisce universi poetici che indagano l'identità, la natura e le forme dimenticate. La sua ricerca si muove tra delicatezza artigianale e forza simbolica, con uno sguardo profondo e sempre personale.
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Maria Ludovica Pennacchia – Natura scolpita, 2024
Acrylic on canvas, 120 x 120 cm
In Natura scolpita (“Sculpted Nature”), organic forms and sculptural echoes intertwine in a delicate conversation between memory and matter. Pennacchia reimagines classical decorative motifs—shells, volutes, vegetal curls—not as static ornaments, but as living fragments resurfacing from a dream. The fluid brushwork and ethereal palette of ochres, aquamarines, and soft greys evoke the passage of time and the erosion of boundaries between the natural and the imagined. The painting becomes a site of transformation, where nature is not represented but remembered—etched not in stone, but in the subconscious. This is a vision of beauty both resilient and ephemeral, suspended between past and possibility.
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#Artecontemporanea#Pitturacontemporanea#Artesimbolica#Visioniinteriori#Arteitalianacontemporanea
Nata a Roma il 28 10 1958, dove da sempre studio e lavoro, Maria Ludovica Pennacchia – La pittura come linguaggio dell’anima Entrare nello studio di Maria Ludovica Pennacchia è come varcare la soglia di un luogo sospeso tra sogno e memoria. Le tele, grandi e avvolgenti, accolgono chi osserva con la forza silenziosa dell’intimità vissuta e trasfigurata attraverso il colore. La pittura di Pennacchia non è mera rappresentazione, ma un processo immersivo in cui l’artista sembra letteralmente entrare nella tela, come in uno spazio protetto, dove emozioni, affetti e ricordi si fondono in un unico gesto creativo.Formatasi al Liceo Artistico e successivamente alla Facoltà di Architettura, ha saputo fondere rigore progettuale e istinto pittorico in un percorso coerente e profondamente personale. La sua pratica, che affonda le radici in un amore precoce per il disegno e i materiali, si è nutrita nel tempo di suggestioni letterarie, oniriche e naturali, con una predilezione particolare per la dimensione del sogno e della fantasia.I soggetti prediletti – fiori, serre, animali – non sono semplici motivi decorativi, ma veri e propri accessi al suo mondo interiore. Il fiore, nella sua poetica, non è mai solo un elemento botanico: è simbolo di una bellezza che resiste, di un’emozione che si rigenera, di una rinascita silenziosa. La figura umana, invece, è raramente presente, quasi a sottolineare la volontà di una narrazione che si muove oltre il visibile e il riconoscibile.
Nel suo linguaggio pittorico si percepisce la lezione dei grandi maestri: la luce di Monet, l’intensità emotiva di Van Gogh, la libertà cromatica di Hockney. Eppure, l’opera di Pennacchia mantiene una voce autonoma e riconoscibile, nutrita da una sensibilità profonda e da un costante dialogo con l’inconscio.
Nonostante una produzione ricca e continua, l’artista ha preferito, fino ad oggi, la dimensione collettiva per esporre i propri lavori, forse per una naturale riservatezza, forse per il rispetto profondo verso il linguaggio della pittura, che considera innanzitutto personale. Ma è proprio in questa varietà – di soggetti, di ispirazioni, di tecniche – che si cela il suo filo conduttore: una pittura che, quadro dopo quadro, rivela le infinite sfumature dell’anima.
Maria Ludovica Pennacchia dipinge perché non può farne a meno: che si tratti di una tela, di un foglio, di un mobile o persino di una telefonata, la sua mano cerca sempre il gesto, la traccia, la forma. In lei, l’arte non è un mestiere, è una necessità, un modo di esistere e resistere.
Chi osserva le sue opere non vede solo immagini, ma frammenti di vita: un lampadario, una sedia, un tavolo, che diventano metafore del ricordo, porte aperte su momenti vissuti, mai dimenticati.
La sua è una pittura dell’anima. E l’anima, come sappiamo, non ha una sola forma.
Maria Ludovica Pennacchia
Pittrice italiana | Arte onirica, floreale, visionaria
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Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1958
- Domini artistici: Opere di artisti professionisti,
- Gruppi: Artista professionista Artisti Italiani Contemporanei