L'albero del Potere (2010) Pittura da Loredana Mortellaro

A MACHELE, un villaggio a sud dell’Etiopia, ogni famiglia che sale al potere, piena di nuova energia da dedicare alla comunità, contribuisce con l’apporto di un tronco d’albero al monumento che simboleggia, nella sua permanenza e solidità, l’origine del villaggio e la sua evoluzione nel corso degli anni. I tronchi antichi vengono affiancati da quelli più giovani fino a quando non si sgretolano definitivamente scomparendo fisicamente dal monumento, ma costituendone sempre, spiritualmente, la base fondante dell’opera stessa.
L’albero del potere, che ha una forma tronco conica ed è posizionato al centro del villaggio, rappresenta in uno: l’ORIGINE della vita, l’ENERGIA delle generazioni che si susseguono nel tempo, ed il POTERE (fisico e spirituale) di tutte le generazioni che hanno contribuito alla trasformazione ed all’innalzamento del villaggio stesso.
Il potere è nelle generazioni che si susseguono. Così era in origine e così sarà sempre.
Le mani costituiscono l’elemento principale con il quale l’uomo può infondere la propria ENERGIA ed applicare il proprio POTERE per consentire la trasformazione dell’idea in fatto concreto.
Le mani più giovani, posizionate al centro del dipinto, sono sostenute dalle mani della madre, che, a loro volta, sono protette dalle mani robuste e solide, solcate dal tempo, di una generazione ancora precedente. Il ciclo della vita dell’uomo contenuto in 3 generazioni successive che insieme si adoperano per compiere una trasformazione migliorativa all’insegna dell’amore e del bene.
3, numero magico e perfetto, include in se il cerchio delle generazioni che si incontrano nel tempo della vita conosciuta.
Il filo delle generazioni è, inoltre, rievocato dall’impiego di colori di fondo che richiamano le tinte calde della terra, dei tramonti e delle albe del continente Africano. Africa, e nello specifico Etiopia - culla dell’umanità ove la vita umana ha avuto ORIGINE - dolce Madre affettuosa di tutti i popoli della terra.
Il dipinto è scomposto in 14 rettangoli collegati tra loro con fili di acciaio posti sul retro del supporto dipinto. L’immagine viene frammentata e scomposta nelle varie tessere. La composizione geometrica e le linee risultanti dalla raffigurazione scomposta mettono in rilievo e pongono l’attenzione al centro del dipinto dove il futuro è raffigurato dalle mani floride di un neonato.

La S_composizione, così effettuata, proprio per la sua dinamicità consente, al fruitore, di imporre la propria volontà e di spendere la propria energia affinché l’opera venga composta in maniera unica e personale. Infatti il dipinto può comprimersi e dilatarsi lungo lo spazio trasmettendo un messaggio ed una immagine sempre diversa, permettendo l’interazione fra l’uomo e l’opera stessa a tutto vantaggio della creatività, e quindi dell’arte in genere.