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Théâtre d'ombres (2019) Fotografia da Jerome Bergami
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Ce trou de latrine révèle par son énigme la tension dramatique de l'existence : passage entre les mondes? Communication entre l'ombre et la lumière? Illusion de l'existence?
"Théâtre d'ombres" appartient à la série photographique "Refuges d'Afrique" réalisée au cours de l'expédition La Terre en Marche 2 menée le long de la transafricaine, 2300 km à pied, en 2019.
L'univers que forment l'ensemble de ces trous de latrine est entier, autant métaphysique que plastique, visuel qu'intérieur. Sa force vient de ce qu'il convoque avec une égale intensité l'émotion et l'intellect, l'irrationnel et la contemplation.
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Jérôme Bergami è un fotografo e scrittore francese, avventuriero e conferenziere di origine bretone e italiana, nato nel 1974 nella periferia di Parigi. Dopo aver studiato Lettere Moderne, andò a vivere in Bretagna dove studiò la lingua bretone e la civiltà celtica. Ha collaborato con vari giornali, è entrato a far parte di un circolo poetico, ha tenuto recital in Finistère ed è diventato editorialista radiofonico in lingua bretone. Per dieci anni intraprenderà un lungo e paziente lavoro di riconquista delle sue radici, della sua identità.
Dal 2003 moltiplica le esperienze di viaggio e scrittura in giro per il mondo. Nel 2007 pubblica un primo romanzo, Vorrei tanto tornare indietro , poi nel 2009, un secondo, L'impostore di Alessandria . Alternativamente insegnante in Egitto, lavoratore stagionale, impiegato di sexy shop, agente mortuario, badante, cerca, attraverso questo insolito viaggio, di toccare il più da vicino possibile gli assi chiave dell'esistenza umana: educazione, sessualità, malattia, vecchiaia, morte, madre Terra. Parallelamente continuano i viaggi e la scrittura: Kosovo, Albania, Russia, Mongolia, Cina, India, Bangladesh, Laos, Guyana.
Nel 2013 ha creato con la moglie l'associazione La Terre en Marche, un'azione culturale, fotografica, letteraria, educativa e sportiva realizzata in risposta alle grandi questioni che stanno sconvolgendo le nostre società contemporanee. Questa azione li porta a percorrere la strada esclusivamente a piedi per incontrare popoli e culture.
La foto arriva naturale al suo lavoro di scrittura, nel 2014, durante la prima spedizione effettuata lungo la Via della Seta, 6000 km a piedi da Venezia alle porte della Cina. Si impone come mezzo espressivo singolare e irriducibilmente complementare.
L'approccio fotografico di Jérôme Bergami riflette il suo approccio letterario: iconoclasta, a volte sovversivo. Entrambi affrontano la questione dell'Uomo e dei tre Anelli: il legame con la nostra identità, il legame con la terra, il legame con l'universo.
Jérôme Bergami svilupperà il concept Artrine . Diventa fotografo del rifugio: corpo e anima, terra e cielo, interrogando costantemente la nostra umanità nelle sue angosce esistenziali e nei suoi slanci di speranza dai buchi delle latrine che sorgono lungo le strade. Lavora sulla figura del buco, della falla, della spaccatura. "Sono nato con i buchi", scriveva il poeta Henri Michaux. L'artista mostra la mancanza, l'assenza che è in noi, fonti dei nostri tormenti.
Le serie di latrine che espone provengono dall'Asia centrale e dall'Africa orientale. Rappresentano un'arte primitiva, rupestre, totemica che, in un doppio movimento di attrazione e repulsione, genera mistero e poesia. L'universo che formano è tanto metafisico quanto plastico, visivo quanto interiore e la loro forza deriva dal fatto che evocano con uguale intensità l'emozione e l'intelletto, l'irrazionale e la contemplazione.
Jérôme Bergami vive ad Avignone (Francia).
- Nazionalità: FRANCIA
- Data di nascita : data sconosciuta
- Domini artistici: Opere di artisti professionisti,
- Gruppi: Artista professionista Artisti Francesi Contemporanei