Carlo Di Valguarnera
Non ho mai compreso a cosa servano le biografie, ma forse è solo nel mio caso che le cose non funzionano. Non c’è una sola voce della mia biografia che mi descriva veramente a fondo ed in maniera esaustiva. Sono nato nel 1969, in una terra che amo, ma che non mi appartiene, spiegare il resto sarebbe troppo lungo. Ben presto sono partito per un lungo viaggio, arrivando a conoscere diverse realtà, attraverso l’Italia ed il Mondo.
La mia formazione è stata scientifica, ho studiato Ingegneria, ma non solo. Tutte le volte che qualcuno viene in contatto con un mio “prodotto”, mi chiede come in me possano coesistere arte e scienza. A me hanno insegnato che in natura non esistono linee rette, ma solo curve, e che poi alcune di queste hanno un’anomalia, un valore sballato che le rende rette. Anche la mia professione non è pienamente indicativa, faccio un lavoro che cambia spesso, si trasforma nel tempo e nello spazio. In questo mutare, in questi anni, ne ho viste di cose: ho ascoltato la preghiera del mattino, ho mangiato la sabbia della storia, ho sentito il respiro caldo della morte, ho visto le lacrime della gioia, ma se tornassi indietro non cambierei neanche una delle mie scelte. Queste esperienze mi hanno cambiato, si sono fuse, rimescolate e adesso vengono fuori in varie forme, in diverse espressioni.
Per me dipingere è un’esigenza. La tela bianca è già un piacere, la grafite che si sfalda crea ombre che le danno profondità. Depongo i colori, con il pennello li incito a mescolarsi e poi li lascio fare, e le immagini appaiono, le figure si muovono e i paesaggi vivono. Ogni volta non ho un’esatta idea di cosa otterrò, ma sono assalito da una sensazione di totale incapacità, poi mi lancio nel vuoto, con fede. Improvvisamente riesco a volare e il quadro si compie.
Delle foto mi piace il silenzio, il tempo che si ferma in un istante. L’illusione di catturare un sentimento, di tenerlo vivo, di tramandarlo. Non chiedetemi che macchina fotografica abbia, ho quella che mi posso permettere, non me ne serve un’altra, per fotografare bastano gli occhi ed il cuore
Scopri opere d'arte contemporanea di Carlo Di Valguarnera, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Fotografia, Pittura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2005 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Carlo Di Valguarnera su Artmajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Carlo Di Valguarnera. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Il mio mondo • 11 opere
Guarda tuttosacro e profano • 11 opere
Guarda tuttoAfghanistan, Io sono tornato • 13 opere
Guarda tuttoHo trascorso quattro mesi a Kabul, io sono tornato, loro sono ancora là.
La città dei morti al Cairo • 11 opere
Guarda tuttoUn milione d’abitanti, o poche centinaia di migliaia come sostengono le cifre ufficiali, segregati anche sul piano spaziale con la costruzione di grosse ed alte mura di recinzione, popolano questa realtà. La Città dei Morti, è una necropoli formatasi a partire dalla conquista musulmana dell’Egitto nel 642 d.C. Il primo nucleo di residenti era costituito dal personale addetto ai lavori inerenti l’inumazione: i becchini, gli incisori di lapidi, gli intagliatori di pietre e i recitatori del Corano.
Successivamente, a varie riprese, nel corso dei secoli ed ultimamente a causa delle guerre e delle carestie, un ingente numero d’immigrati, provenienti dalle campagne del sud del paese, è giunto nella capitale egiziana nella speranza di ottenere migliori condizioni di vita e non ha trovato niente di meglio che abitare più o meno abusivamente qua, a volte anche all’interno degli stessi sepolcri.
La “Città dei morti” non sembra un cimitero, è un labirinto geometrico di tombe, blocchi di pietra variopinta come letti dalle coperte sgargianti, le lapidi non hanno ritratti, foto prese in vita ed incapaci a trattenerla. Vita e morte, dolore e gioia, il lutto si mischia col sorriso di tanti bambini festosi.
Altre immagini sul n.8 di Witness Journal (il collegamento al sito è nella sezione links)
Oman • 17 opere
Guarda tuttoNon ci si abitua all’Oman, non ci si stanca dell’Oman, riesce sempre a sorprenderti, a sfuggirti.
All’inizio l’Oman è proprio come l’immagine tanto da sembrarti finto ma quando pensi di conoscerlo vedi cose che vanno oltre la tua fantasia e allora ti accorgi che ti ha preso in giro, proprio come il volto di una donna.
Il souq di Mascate non è un mercato per turisti, eppure sembra che tutti siano delle comparse, lì in posa apposta per te, per dare un senso alle tue foto, mentre sono tutte persone reali con una vita ed una storia, venditori ed acquirenti. Uomini come attori, li vedi da lontano e sai già che saranno dei perfetti soggetti, che riempiranno le tue foto con i drappeggi dei loro vestiti e le rughe della loro pelle, lasciata apposta al sole per anni, perchè la luce vi giochi al chiaroscuro. Un paese generoso l’Oman.
Fiori, frutta, persone, Città • 12 opere
Guarda tuttoEgitto • 11 opere
Guarda tuttoMacedonia • 11 opere
Guarda tuttoRiconoscimento
Biografia
Non ho mai compreso a cosa servano le biografie, ma forse è solo nel mio caso che le cose non funzionano. Non c’è una sola voce della mia biografia che mi descriva veramente a fondo ed in maniera esaustiva. Sono nato nel 1969, in una terra che amo, ma che non mi appartiene, spiegare il resto sarebbe troppo lungo. Ben presto sono partito per un lungo viaggio, arrivando a conoscere diverse realtà, attraverso l’Italia ed il Mondo.
La mia formazione è stata scientifica, ho studiato Ingegneria, ma non solo. Tutte le volte che qualcuno viene in contatto con un mio “prodotto”, mi chiede come in me possano coesistere arte e scienza. A me hanno insegnato che in natura non esistono linee rette, ma solo curve, e che poi alcune di queste hanno un’anomalia, un valore sballato che le rende rette. Anche la mia professione non è pienamente indicativa, faccio un lavoro che cambia spesso, si trasforma nel tempo e nello spazio. In questo mutare, in questi anni, ne ho viste di cose: ho ascoltato la preghiera del mattino, ho mangiato la sabbia della storia, ho sentito il respiro caldo della morte, ho visto le lacrime della gioia, ma se tornassi indietro non cambierei neanche una delle mie scelte. Queste esperienze mi hanno cambiato, si sono fuse, rimescolate e adesso vengono fuori in varie forme, in diverse espressioni.
Per me dipingere è un’esigenza. La tela bianca è già un piacere, la grafite che si sfalda crea ombre che le danno profondità. Depongo i colori, con il pennello li incito a mescolarsi e poi li lascio fare, e le immagini appaiono, le figure si muovono e i paesaggi vivono. Ogni volta non ho un’esatta idea di cosa otterrò, ma sono assalito da una sensazione di totale incapacità, poi mi lancio nel vuoto, con fede. Improvvisamente riesco a volare e il quadro si compie.
Delle foto mi piace il silenzio, il tempo che si ferma in un istante. L’illusione di catturare un sentimento, di tenerlo vivo, di tramandarlo. Non chiedetemi che macchina fotografica abbia, ho quella che mi posso permettere, non me ne serve un’altra, per fotografare bastano gli occhi ed il cuore
- Nazionalità: ITALIA
- Data di nascita : data sconosciuta
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
Attività su Artmajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Carlo Di Valguarnera
Comunicato stampa
Comunicato stampa
Comunicato stampa
Recycling Egypt
Reportage fotografico sul quartiere di Mansheya al Cairo, realizzato insieme a Diego Cafasi e publicato sul numero 23 di Witness Journal, consultabile on line sul sito: Numeri/00023/numero23.html
Recycling Egypt
Reportage sul quartiere di Mansheya al Cairo, realizzato insieme a Diego Cafasi, pubblicato sul n°23 di Witness Journal visibile on line al sito: Numeri/00023/numero23.html
I fiori di Gibuti
Reportage sulle donne di Gibuti nella photogallery di FOTOUP
I fiori di Gibuti
Reportage sulle donne di Gibuti inserito nella Photogallery di Fotoup, consultabile on line all'indirizzo
La città dei morti
Ho realizzato, insieme al mio amico Diego Cafasi, un reportage sulla Città dei morti al Cairo. Il reportage è sul numero 8 di Witness Journal, consultabile on line sul sito di Witness Journal.
La città dei morti al Cairo, reportage di Carlo Di Valguarnera e Diego Cafasi, sul numero 8 di Witness Journal
WJ 8 online
Il viaggio è il tema conduttore del numero 8 di Witness Journal. Viaggio inteso nelle sue molteplici accezioni: percorso di vita, esperienza, speranza, conoscenza e scoperta. Dalla Sicilia al Laos, passando per Cuba, per l'Egitto e per lo Zambia. Oltre agli otto reportage in questo numero di Marzo, trovate anche l'intervista esclusiva a Francesco Cito, uno dei maestri italiani del reportage
Biennale Internazionale d'Arte di Roma, 6^ edizione
Presso la Galleria "L'Agostiniana" a Piazza del Popolo si è svolta dal 3 al 12 giugno 2006 la 6^edizione della Biennale Internazionale d'Arte di Roma. Ho partecipato alla Biennale con il quadro "La musa dell'arte nuova".
Articolo
Non ho mai compreso a cosa servano le biografie, ma forse è solo nel mio caso che le cose non funzionano. Non c’è una sola voce della mia biografia che mi descriva veramente a fondo ed in maniera esaustiva. Sono nato nel 1969, in una terra che amo, ma che non mi appartiene, spiegare il resto sarebbe troppo lungo. Ben presto sono partito per un lungo viaggio, arrivando a conoscere diverse realtà, attraverso l’Italia ed il Mondo.
La mia formazione è stata scientifica, ho studiato Ingegneria, ma non solo. Tutte le volte che qualcuno viene in contatto con un mio “prodotto”, mi chiede come in me possano coesistere arte e scienza. A me hanno insegnato che in natura non esistono linee rette, ma solo curve, e che poi alcune di queste hanno un’anomalia, un valore sballato che le rende rette. Anche la mia professione non è pienamente indicativa, faccio un lavoro che cambia spesso, si trasforma nel tempo e nello spazio. In questo mutare, in questi anni, ne ho viste di cose: ho ascoltato la preghiera del mattino, ho mangiato la sabbia della storia, ho sentito il respiro caldo della morte, ho visto le lacrime della gioia, ma se tornassi indietro non cambierei neanche una delle mie scelte. Queste esperienze mi hanno cambiato, si sono fuse, rimescolate e adesso vengono fuori in varie forme, in diverse espressioni.
Per me dipingere è un’esigenza. La tela bianca è già un piacere, la grafite che si sfalda crea ombre che le danno profondità. Depongo i colori, con il pennello li incito a mescolarsi e poi li lascio fare, e le immagini appaiono, le figure si muovono e i paesaggi vivono. Ogni volta non ho un’esatta idea di cosa otterrò, ma sono assalito da una sensazione di totale incapacità, poi mi lancio nel vuoto, con fede. Improvvisamente riesco a volare e il quadro si compie.
Delle foto mi piace il silenzio, il tempo che si ferma in un istante. L’illusione di catturare un sentimento, di tenerlo vivo, di tramandarlo. Non chiedetemi che macchina fotografica abbia, ho quella che mi posso permettere, non me ne serve un’altra, per fotografare bastano gli occhi ed il cuore
Articolo
Alcuni dipingono per passione, altri lo definiscono un hobby, per me è un’esigenza. La tela bianca è già un piacere, così luminosa, pensare che si trasformerà in qualcosa, già ma cosa? Poi la grafite della matita che si sfalda sulla superficie ruvida creando tante ombre che già le danno vita. I colori ad olio cosi morbidi e pastosi, io li depongo sulla tela, con il pennello li incito a mescolarsi e poi li lascio fare, e le immagini appaiono, le figure si muovono e i paesaggi vivono. Ogni volta che mi accingo a dipingere non ho una esatta idea di cosa otterrò, e vengo assalito da una sensazione di totale incapacità, poi, come di fronte ad un precipizio, mi lancio nel vuoto con fede. Puntualmente inizio a precipitare ma non desisto, poi improvvisamente riesco a volare e il quadro si compie.
Expos Solo (Listing)
Dal 23 al 26 di maggio 2005 esporrò un mio quadro presso la Sala della Lupa del Palazzo Barberini a Roma, nell’ambito del “Premio Primavera”, un evento patrocinato dal CIAC.