I 10 artisti del mese da non perdere!

I 10 artisti del mese da non perdere!

Olimpia Gaia Martinelli | 30 lug 2024 8 minuti di lettura 0 commenti
 

I curatori di Artmajeur, nonostante il caldo estivo, continuano a lavorare con grande zelo per la loro causa più importante: diffondere l'arte nel mondo! Esaminando i risultati delle vendite e i click sul sito web, hanno creato tre straordinarie collezioni che raccolgono le opere degli artisti più popolari, trendy, venduti e ricercati del momento....

I curatori di Artmajeur, nonostante il caldo estivo, continuano a lavorare con grande zelo per la loro causa più importante: diffondere l'arte nel mondo! Esaminando i risultati delle vendite e i click sul sito web, hanno creato tre straordinarie collezioni, che raccolgono le opere degli artisti più trendy, venduti e ricercati del momento. Questa selezione ha ispirato un racconto, che celebra i dieci artisti più popolari del mese di luglio, analizzando ogni opera da una prospettiva storico-artistica, per offrire ai lettori una comprensione approfondita del motivo per cui essa risulta così attraente per il grande pubblico. Allora, siete pronti per cominciare con la top 10? Non siate pigri, anche sotto l'ombrellone al mare c'è spazio per l'arte. Buona lettura e buon relax!

LADY BLUR (2019) Arte digitale  di Andrea Pisano

GEEK GAME (2017) Fotografia di Mathilde Oscar

I 10 artisti del mese da non perdere!

Dall'arte digitale alla fotografia: Andrea Pisano e Mathilde Oscar

"Lady blur" (2019) di Andrea Pisano è un'opera d'arte digitale che ritrae un soggetto in abiti d'epoca, presentato in un formato sfocato, probabilmente al fine di evocare un senso di mistero e intangibilità. Di fatto, il ritratto sembra voler catturare non tanto i dettagli fisici del soggetto, quanto piuttosto l'essenza e l'atmosfera che lo circondano. È molto probabile che la sfocatura volontaria sia stata concepita per sfidare lo spettatore a guardare oltre l'apparenza, spingendosi a cercare un significato più profondo, volto a invitare lo spettatore a una riflessione sull'identità e sulla percezione visiva. 

Da un punto di vista tecnico, l'artista ha utilizzato una combinazione di strumenti digitali di pittura e fotomontaggio, per i quali la presenza della sfocatura diffusa ha permesso di sperimentare, sia con la memoria visiva, che con la ricomposizione delle immagini. Pisano gioca proprio con i segni e le tracce, decostruendo e rassembrando frammenti visivi, per generare nuove forme di espressione. Questo approccio riflette la sua inclinazione a non accontentarsi del conosciuto, ma a esplorare continuamente molteplici visioni e significati, mostrando una vena ironica e sperimentale.

Ad ogni modo, È  possibile fare riferimento anche all'arte fotografica, perché la suddetta sfocatura può ricordare la più antica tecnica del fuori fuoco, oltre che lo stesso movimento dell'obiettivo, intesi per evocare un senso di nostalgia, sogno o introspezione. In modo analogo, "Lady blur" utilizza la sfocatura per trascendere la semplice rappresentazione visiva e comunicare una realtà più complessa e sfumata. Infine, accostando l'opera questa volta all'arte pittorica, è possibile accostare il soggetto immortalato dell'artista di Artmajeur a quello del famoso ritratto di "Margaretha de Geer" di Rembrandt, reso celebre, appunto, anche dal suo ricco abbigliamento con gorgiera. 

A questo punto, richiamo un secondo artista di Artmajeur, Mathilde Oscar, artefice della fotografia "Geek game", scatto simile a una versione svelata della figura misteriosa e sfocata di "Lady blur", oltre che affine al celebre capolavoro di Rembrandt. Il soggetto di Oscar viene ritratto però frontalmente, mentre indossa abiti che richiamano lo stile seicentesco, seppur con l'aggiunta di accessori moderni. La scena è appunto arricchita da oggetti decorativi ispirati ai pixel art e ai videogiochi degli anni '80, capaci di costituire un ponte tra il celebre passato e una realtà più bassa, ma estremamente comprensibile e vicina alla nostra.

ALTER EGO ERMELLINO (2020) Stampa artistica di Alessandro Piano

ALTER EGO FRIDA (2020) Stampa artistica di Alessandro Piano

Pop art e Street art: le stampe d'arte di Alessandro Piano e Alessio B

Per quanto riguarda la stampa d'arte, uno degli artisti popolari di luglio è Alessandro Piano, artefice della simpatica interpretazione di due donne determinanti per il mondo dell'arte: una musa-modella e un'artefice. Di fatto, la prima opera, "Alter ego ermellino", presenta una rivisitazione contemporanea del celebre ritratto di "Dama con l'ermellino" di Leonardo da Vinci, mentre "Alter ego Frida" è un omaggio al ritratto fotografico di Frida Kahlo ad opera di Nickolas Muray. 

In entrambi i casi, il volto dei soggetti è stato sostituito da un cubo trasparente, ispirato ai famosi mattoncini LEGO. L'intenzione dell'artista è quella di evocare un salto indietro nel tempo, rendendo immortali i giochi della sua infanzia tutta anni '80. Combinando visioni nostalgiche e innovative, e fondendo passato e presente, l'artista enfatizza la duratura rilevanza culturale dei giocattoli di quando era ancora solo un fanciullo.

GROW LOVE (2022) Stampa d'arte di Alessio B

BANKSYWOOD XXL LUXE (2022) Scultura di Ravi

La cultura popolare emerge anche nella stampa di Alessio B, sebbene in maniera diversa, ovvero tramite il riferimento alla celebrità raggiunta dal linguaggio della Street art, che prende in prestito l'iconico e diffuso stile di Banksy. Di fatto, l'opera "Grow Love" di Alessio B presenta elementi che richiamano la tecnica e i temi cari al suddetto maestro, principalmente riconducibili al soggetto del bambino, che, eseguito in bianco e nero, annaffia un campo da cui germogliano cuori rossi, dettagli da intendersi come un chiaro messaggio di amore e crescita.

In aggiunta, proprio come Banksy, Alessio B utilizza la tecnica dello stencil per creare le sue opere, una scelta che permette sia precisione che alta riproducibilità. Infine, entrambi gli artisti si concentrano su temi sociali e umanitari, utilizzando l'arte come strumento per diffondere messaggi di pace, amore e critica sociale.

Un capolavoro di Banksy simile in questo senso è, appunto, "There Is Always Hope": un murale che rappresenta una bambina intenta a lasciar volare via un palloncino a forma di cuore rosso, simbolo di speranza e amore. A questo punto è però possibile svelare anche una differenza fondamentale tra i due artisti, in quanto Alessio B è noto per infondere nelle sue opere un tocco distintamente italiano, ottenuto incorporando riferimenti alla cultura e alle icone pop italiane nelle sue composizioni.

Infine, in ambito scultoreo, una più fedele allusione all'opera di Banksy, "There Is Always Hope", è rappresentata da "Banksywood XXL Luxe" dell'artista di Artmajeur, Ravi. Tale somiglianza è evidente, sia nei soggetti, che nei temi rappresentati: l'opera di Ravi ritrae una figura femminile che lascia andare un cuore rosso, proprio come nel murale di Banksy, dove si palesa anche un forte contrasto tra il bianco e nero e il rosso. Realizzata interamente a mano in legno, con l'uso di acrilico, vinile e vernice brillante, la scultura di Ravi aggiunge però una dimensione tattile alla celebre immagine del noto maestro di Bristol.

LA NENA XS (2021) Scultura di Idan Zareski

TARGET (2019) Scultura di Karen Axikyan

Acrobazie scultoree:  Idan Zareski e Karen Axikyan

Le due sculture, una di Idan Zareski e l'altra di Karen Axikyan, immortalano soggetti affini: entrambe rappresentano personaggi in equilibrio su due mani, o addirittura una, per raggiungere posizioni alquanto acrobatiche e dinamiche. "La Nena XS" raffigura una figura femminile, probabilmente una bambina, realizzata in resina e appartenente alla serie "Bigfoot Family". Quest'ultima è appunto caratterizzata da personaggi dai piedi grandi, intesi come simbolo del genere umano e del suo legame con la Terra. Per quanto riguarda il dinamismo, invece, le opere di Zareski sono solite a combinare movimento e stabilità, catturando l'energia e la vitalità dell'essere in un momento specifico, reso lucido dal materiale sopra menzionato. 

D'altra parte, la scultura "Target" di Karen Axikyan ritrae una figura acrobatica in equilibrio precario su una mano, mentre il suo corpo è avvolto in spirali di filo metallico, che accentuano l'idea di movimento e instabilità del soggetto. Il filo metallico usato tipicamente dall'artista, crea in questo caso un effetto di leggerezza e trasparenza, nonostante la sua distintiva solidità. Il tutto vuole alludere alle due nature complementari dell'essere, in cui si sfidano eternamente la fragilità e il movimento, l'energia dinamica e l'equilibrio precario.

Un racconto analogo nella storia dell'arte può essere rappresentato da le "Balancing Sculptures" di Jerzy Kędziora, che, in simil maniera, catturano l'essenza dell'instabilità, raffigurando personaggi che sembrano sfidare la gravità, mentre si bilanciano in posizioni impossibili. Inoltre, anche le sculture di Antony Gormley, come "Suspended Figure", esplorano il rapporto tra il corpo e lo spazio, con soggetti che paiono fluttuare, congelati in pose dinamiche, sempre pronte ad evocare un senso di sospensione e precarietà. 

BREAKFAST IN AMERICA (2021) Dipinto di Federika Di Maggio

NATURE MORTE À LA CAFETIÈRE ET AUX COINGS OU LE HOLLANDAIS (2024) Dipinto di Stéphane Mouton

SPAGHETTI Dipinto di Joanra Canosa

Pittura e momenti di vita: Federika Di Maggio, Stéphane Mouton e Joanra Canosa 

Era un mezzogiorno di sole in una tranquilla cittadina americana. Il caffè "Breakfast in America" era vuoto, i tavoli deserti riflettevano una calma surreale. La luce filtrava dalle ampie finestre, illuminando gli angoli della stanza e creando un gioco di ombre morbide sui sedili in pelle marrone. Le lampade Tiffany, con il loro caratteristico vetro colorato, pendevano dal soffitto, aggiungendo un tocco vintage all'ambiente. Fuori, il mondo pareva molto silenzioso, quasi inesistente, mentre il tempo si era forse fermato. 

Attraversando la porta sul retro del caffè, si poteva entrare in una stanza poco conosciuta agli avventori. Qui, su di un tavolo antico, vi erano posti una caffettiera in metallo brillante e due grandi mele cotogne, mentre, sullo sfondo, un drappo blu scuro si apriva, per rivelare l'immagine dipinta di uomo in armatura dallo sguardo penetrante. 

Proseguendo il lungo il corridoio che collega la piccola stanza con la natura morta appena descritta, si arrivava a una cucina rustica, dove un uomo italo-americano di circa sessant'anni si stava godendo, come tutti i giorni, l'ennesimo piatto di spaghetti. Del resto, era una domenica di luglio all'aroma di pomodoro fresco e basilico, sapori di cui l'aria era intrisa e che il personaggio poteva inalare con un'espressione di puro godimento sul volto.

Quanto narrato unisce la fantasiosa descrizione di tre opere distinte tra loro, ma unite dal filo conduttore dell'intimità e della nostalgia: sto parlando dell'interno di Federika Di Maggio, della natura morta di Stéphane Mouton e della scena di genere di Joanra Canosa.

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