Nuova definizione "I diritti umani sono sempre in ritardo" (2008) Pittura da Stefano Rollero

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E' stata inaugurata Venerdì 15 Giugno 2007 presso l'antica Chiesa dei Battuti ( gioiello di architettura Barocca Piemontese, edificata all' inizio del XVIII secolo, con una seie di dipinti restaurati recentemente dal Laboratorio Rocca di Balangero. Erano quadri che si trovavano accatastati e impolverati nella cantoira della chiesa,[...]
E' stata inaugurata Venerdì 15 Giugno 2007 presso l'antica Chiesa dei Battuti ( gioiello di architettura Barocca Piemontese, edificata all' inizio del XVIII secolo, con una seie di dipinti restaurati recentemente dal Laboratorio Rocca di Balangero.
Erano quadri che si trovavano accatastati e impolverati nella cantoira della chiesa, accanto al prezioso organo barocco anch'esso in fase di restauro. Altri dipinti come "La vergine delle Grazie" per ricordare la liberazione di Torino dall'assedio francese del 1706) la Mostra "Don Bosco e lo Sport".

In presenza del numeroso pubblico e degli artisti, hanno preso la parola Don Claudio, L'Assessore Luca Baracco, Il Consigliere Antonio Zappia critico d'arte, il Sig. Vittorio Mosca, curatore.

Al centro della Chiesa si può ammirare l'opera "I diritti umani sono sempre in ritardo" installazione di "Arte Povera" di Stefano Rollero che nasce nell'ambito della cosidetta "arte concettuale" in aperta polemica con l'arte tradizionale, della quale rifiuta tecniche e supporti per fare ricorso, appunto, a materiali "poveri" come terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali, con l'intento di evocare le strutture originarie del linguaggio della società contemporanea dopo averne corroso abitudini e conformismi semantici. La proposta di questa installazione è legata al pensiero Salesiano di Don Bosco, una organizzazione internazionale di uomini e donne dedicati a tempo pieno al servizio dei giovani, spercialmente i più poveri e abbandonati.



La mostra è stata organizzata come cornice all'evento di Caselle che ha ospitato le finali Nazionali di Calcio a 5 Caregoria Liberi della "Don Bosco Cup 2007." Il Presidente dell'associazione , ha spiegato che tale evento voleva essere "un importante momento di incontro, di gioia, e di accrescimento umano e spirituale per i giovani presenti, le squadre e tutta la nostra Comunità". Oggi non solo a Torino e in Italia, ma in tutto il mondo i missionari salesiani continuano le opere di solidarietà verso il prossimo, specialmente curandosi della gioventù povera e abbandonata, nelle più diverse situazioni culturali e socio-politiche. Con il loro impegno sociale, specialmente attraverso l'educazione, i salesiani collaborano con la fede alla costruzione di un mondo migliore. Tra le tante attività, i Salesiani promuovono i diritti umani, in particolare quelli dei minori, come via salesiana per la promozione di una cultura della vita e il cambiamento delle strutture. Il sistema preventivo di Don Bosco ha una grande proiezione sociale: vuole collaborare con molte altre associazioni alla trasformazione della società, lavorando per il cambio di criteri e visioni di vita, per la promozione della cultura dell’altro, di uno stile di vita sobrio, di un atteggiamento costante di condivisione gratuita e di impegno per la giustizia e la dignità di ogni persona umana. L’educazione ai diritti umani, in particolare ai diritti dei minori, è la via privilegiata per realizzare nei diversi contesti questo impegno di prevenzione, di sviluppo umano integrale, di costruzione di un mondo più equo, più giusto, più salubre. Il linguaggio dei diritti umani permette anche il dialogo e l’inserimento della pedagogia nelle differenti culture del nostro mondo. Ulteriori informazioni si possono trovare su: Anche su: religione/DonBosco/Storia/StoriaDonBosco.htm

Ho tratto ed elaborato l'idea "in forma concettuale" di una mia opera dal titolo: " I DIRITTI UMANI SONO SEMPRE IN RITARDO", titolo legato al "pensiero Salesiano di Don Bosco", che naturalmente interpreto con la mia cultura laica: "un modo di capire è cogliere gli echi" per diffondere la consapevolezza dei problemi delle frange della società meno fortunate, le iniziative di educazione alla pace, di sostegno concreto alla lotta contro le violazioni dei diritti ( Amnesty International).

L'opera significa anche un particolare atteggiamento verso il ruolo sociale dell'artista e il modo di fare arte. E' il tentativo di investigare le ragioni per cui uomini con un linguaggio e un ambiente in comune sono reciprocamente "opachi" e quindi si vedono l'un l'altro come ostacolo, sollevando perplessità che potrebbero e dovrebbero essere condivise. Infatti, osservando l'opera, si può riscontrare l'effetto monocromo e uniforme del color rame delle lamiere sagomate, o del fil di ferro assemblato a globo e riempito di plurietene a bolle d'aria e cartone. Al fondo, stilizzate aste a raggiera con i numeri romani che formano una meridiana proiettati verso un piccolo albero, un segno che può, da solo e con immediatezza, chiedere a tutti di essere sostenitori dei diritti ad ogni ora del tempo nel mondo. Rappresentazione stilistica composta in modo semplice, sia nei materiali che nella loro collocazione.
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Biografia 1996. L’opera artistica di Stefano Rollero emerge da una sua attenta riflessione sull’arte per le immagini in generale, ma è quella del collage a catturarlo. Rollero rappresenta per noi un "fenomeno"[...]
Biografia 1996. L’opera artistica di Stefano Rollero emerge da una sua attenta riflessione sull’arte per le immagini in generale, ma è quella del collage a catturarlo. Rollero rappresenta per noi un "fenomeno" in un triste panorama artistico in cui gli "improvvisatori - improvvisati" pullulano "creando" autentiche banalità, trionfi della loro ignoranza e della preparazione tecnica e culturale più che elementare; da questo squallore emergono rarissime figure che, pur non avendo titoli accademici, riescono con un lavoro serio, umile ed intelligente, a fare cultura. Il nostro artistica ha, evidentemente, doti innate che è riuscito a coltivare ed affinare fino ad esprimersi in modo solido e maturo. Lavorare con collage e decolage è difficilissimo poichè l'ovvio, il banale, sono sempre in agguato, ma Rollero traduce con molta serietà, in modo sensibile e vivo, gli stimoli culturali, gli eventi, le occasioni visive in una ricerca appassionata in cui i frammenti, i flash, i momenti, come appena usciti da un grande caos, ritrovano una precisa collocazione e un preciso significato. A volte ironico, a volte testimone severo degli eventi della nostra epoca, altre volte lucido o feroce o stupito, Rollero si evolve continuamente, assoluto padrone di un linguaggio vivo e coinvolgente", infatti i suoi quadri sono apprezzati nelle mostre locali come in quelle nazionali ed internazionali, dove ha ottenuto significativi riconoscimenti e premi, come avviene per un maestro d’arte. Pippo Ciarlo.

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