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Banca d'immagine d'arte-
Opera d'arte originale
Pittura,
Olio
- Dimensioni Altezza 19,7in, Larghezza 27,6in
Acrilic and airbrush on paper.
2004, signed
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Il mondo che agita l’immaginario artistico di Alessandro Rinaldi assomiglia all’antica macchina di proiezione filmica dei fratelli Lumière. Ogni giro di manovella i fotogrammi si assemblano e danno corpo al ritmo ed al movimento delle immagini.
E questo susseguirsi di realtà alterate, deviate, allucinate, scomposte, danno il via ad una nuova avventura che diverrà la più potente fabbrica dei sogni mai inventata dall’uomo.
La tecnica dell’aerografia, una scelta maturata dall’artista Rinaldi dal 1991, ci trasporta su campi di sperimentazione e di creatività empiriche, che sembra , riproporci la stessa meraviglia di un “principio” base per nuove scoperte e nuove indagazioni .
L’artista si esprime su oggetti o supporti diversi: caschi, automobili, moto, dischi in vinile, piastrelle, carta, muri intonacati..
Questa varietà di materiali da utilizzare è la bottega-macchina di montaggio che, con magistrale perizia, ri-costruisce i simboli e le verosimiglianze di un’epoca che ha smesso di sognare e vive di trasparenze trasognate o di apparenze che non ingannano.
L’arte di Alessandro Rinaldi ci richiama al movimento minimalista ed a una letteratura degli anni settanta/ottanta, ad una generazione definita eretica come gli esponenti di maggior rilievo Pier Tondelli e Enrico Palandri.
Sono autori di storie vissute e narrate, sono gli autori della ricerca di concretezze e di ricerca di spazi immaginari, di nuovi sogni, di nuove ombre , di scenari utopici per una generazione priva di ambizioni personali.
Anche Alessandro Rinaldi è scrittore di storie vissute, ma usa il senso del frame, la velocità dell’istantanea, la tecnica del montare e smontare il video-clip.
E’ nel video-clip che, in effetti, si nasconde il segreto di un giovane artista che nell’immagine della quotidianità vede la rinuncia, l’assenza, la mancanza di vitalità.
I soggetti sono dunque quelli offerti e prodotti dal mercato di consumo e dall’effimero sentimento di appartenenza ad una modernità agonizzante. La consapevolezza che, ormai, l’uomo non è più pensiero, ma urlo, lacerazione del sé e turbamenti dovuti da un diffuso disordine dei linguaggi verbali ed espressivi, fa girare la “manovella” del nuovo immaginario, dove non vivono sogni di speranza o di natura felliniana, ma vivono, a volte, in modo perverso o trasgressivo, le apparenze o i non-sogni.
Le apparenze prevalgono e sono le allucinazioni, i miraggi di una generazione che destina la propria essenza nella contraddittorietà dei “valori” dell’essere non più riconoscibili, anzi mascherati e dissacrati nei nuovi percorsi artistici.
Alessandro Rinaldi mentre mostra la vacuità del tempo corrente senza nome e distinzione, tende ad idealizzare l’elemento corporeo delle cose, dei volti, delle figure femminili.
Una corporeità che assume connotazioni diverse: dal gioco della corporeità come volume e peso specifico in una visione deturpante, alle linee in rilievo cromatico dei volti e del corpi femminili.
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- Nazionalità: ITALIA
- Data di nascita : 1974
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei