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Jean-Michel Jarre, l'IA e la creazione

Jean-Michel Jarre, l'IA e la creazione

Nicolas Sarazin | 16 giu 2025 1 minuti di lettura 0 commenti
 

In un'intervista pubblicata da Stratégies, il musicista offre il suo punto di vista sull'IA come strumento artistico e l'utilizzo che ne fa.

Jean-Michel Jarre, © Nikeush via wikipedia

« L'IA è una forma di musa contemporanea, un modo sofisticato di collaborazione con gli artisti. Piuttosto che resistere al progresso, più velocemente lo abbracciamo, più velocemente lo comprendiamo e lo esploriamo. Ed è anche in questo modo che potremo combatterne gli effetti perversi. »

Autore-compositore, interprete e produttore, Jean-Michel Jarre spiega,  in un'intervista con Alexis Lanternier, CEO di Deezer, come si adatta all'ascesa dell'IA nella musica. « Trovo una dimensione poetica, persino surreale, nell'IA, spiega. È uno strumento che controllo, che è un'estensione della mia immaginazione. »

Ma sebbene ritenga che l'IA, ancora imperfetta, genererà le arti maggiori del secolo a venire, Jean-Michel Jarre ricorda che « la singolarità degli artisti, il loro stile, rimarrà sempre ciò che fa la creazione ». 

Leggi la sua intervista su Stratégies

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