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Obra de arte original
Pintura,
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Alla bottega paterna ( Luigi Guerinoni detto Guerinù) segue l’apprendistato negli studi degli amici del padre Costante Coter (1899-1972) allievo a Milano di Ernesto Bazzaro; e Piero Brolis (1920-1978) amico e collaboratore di Arrigo Minerbi. C’è poi, per Gueri, la frequentazione dei corsi di scultura all’Accademia Carrara sotto la direzione di Elia Ajolfi (1916-2001), un artista formatosi nella bottega del padre Francesco insieme a Manzù.
L’arte di Gueri ha sempre dialogato con lo spazio, in un perfetto equilibrio di forme/non forme. Un’evidenza essenziale questa, che risalta sia nelle resine sia nelle sculture in bronzo, come per esempio ne Il pensatore, dove il corpo appare svuotato, composto soltanto di linee ossute che si intrecciano, dipartono e si congiungono a raffigurare uno scarno individuo, la probabile evocazione di uno yogi orientale seduto a terra e con gli indici tesi a occludere i padiglioni auricolari, così da isolarsi completamente dal rumore del mondo esterno, penetrando in una dimensione spirituale e poter finalmente pensare e magari pregare immerso in questo silenzio. O il ritratto, scultura e disegni, dedicato al grande ballerino russo Rudolf Nureyev, di una leggerezza strutturale talmente vigorosa da coniugare forza e grazia, tensione muscolare e vibrante armonia sotto forma di danza. O ancora le figure filiformi, di vaga ascendenza giacomettiana, realizzate negli anni ’60 con un senso di non finito e di slancio verticale. E le resine, i pannelli, gli intrichi di bambù e le boscaglie di giunchi, in cui traspare la maestria di Gueri nello sbalzo, nel cesello.
La verticalità, lo slancio verticale dicevamo, un elemento costantemente necessario e presente nell’opera dell’artista, un aspetto simbolico possente che richiama una spiritualità capace di stupire, di elevare l’animo e contemporaneamente di far levare lo sguardo per scrutare in alto, quando ci poniamo dinanzi a un portale, una stele, un Trionfo della morte.
“Mi sento un disegnatore, mentre l’astratto non ha disegno” è l’affermazione con la quale Gueri designa se stesso, circoscrivendo una peraltro breve stagione in cui ha operato nel campo della scultura astratto-geometrica. Che permane non un punto di partenza né di arrivo per il nostro, quanto un espediente formale, un congiungimento spaziale allusivo della figura umana: sia essa appena percepibile o assente del tutto. Uno dei soggetti principali – quest’ultima – dell’arte di Gueri, dalle sculture tridimensionali ai bassorilievi di resina sbalzati, alle incisioni.
Da ciò si comprende la vocazione per il disegno espressa pienamente da Gueri: un artista bergamasco che ha trascritto, nel bronzo e sulle lastre, un pezzo di storia del Novecento, tra tradizione che viene da lontano e contemporaneità che guarda lontano.
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Nacionalidad:
ITALIA
- Fecha de nacimiento : fecha desconocida
- Dominios artísticos:
- Grupos: Artistas Italianos Contemporáneos