L'artista ha saputo mescolare elementi astratti e simbolici, creando un cocktail visivo che invita l'osservatore a immergersi e perdersi nella complessità della composizione. Ogni angolo della tela rivela dettagli nascosti e sfumature inaspettate, rendendo ogni sguardo un'esperienza unica.
In "Cocktail psichedelico", la realtà si dissolve in un turbinio di colori e forme, trasportando lo spettatore in un viaggio sensoriale senza precedenti. Questa opera è un invito a lasciarsi andare e abbracciare l'imprevedibile bellezza dell'arte psichedelica.
Giorgio Maria Gerardo Pastafiglia, in arte Giò Pasta
Nato a Fano. Diplomato Maestro d'Arte, Accademia Internazionale, “Fanum Fortunae” di Fano. A Milano prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera. Frequenta l’Accademia d'Arte Drammatica “Pietro Sharoff ” comprovata dal Regista e Attore teatrale Sergeevič Stanislavskij – Roma
Il mio lavoro si stabilisce su un profondo dialogo con l'inconscio.
Guidando la mia vita verso vette sempre più elevate, non solo si sono apre le porte a un'infinita possibilità creativa, ma a un'esplorazione artistica unica e sorprendente, intraprendendo quella strada misteriosa, caratterizza da una continua fusione, tra realtà e fantasia, catturando l'essenza delle emozioni umane mediate per analogia, metafora e latenza alla mia storia, alla storia di tutti gli uomini, la storia del mondo, la storia delle relazioni, la poesia interna della vita. Sono attributi da tenere presenti per la lettura delle opere.
Nella mia Arte emergono temi diversificati, con una particolare ricorrenza al tema dell'acqua: elemento fluido che, per analogia incarna il pensiero, l’energia interiore, intrecciando leggende a figure liquide, incarnando nella sua vitalità una infinità di forme sempre in movimento.
Le opere sono attraversate da frequenti riferimenti a un universo inconscio, un ponte tra veglia e sogno, un mare e una ragnatela di simboli, una traccia che insiste e investe sia il gioco che l’ironia.
Inizialmente mi avvalgo di una gestualità pittorica apparentemente casuale e sgrammaticata, una sorta di flusso che emana dalla psiche e si espande sulla superficie della tela.
Così, mi immergo trasportato delle emozioni, in una atmosfera indefinibile, ho la percezione di un discorso sul visibile che avverte sempre la presenza dell’invisibile; detto meglio: momento dopo momento il pensiero prende forma, attraverso l'uso sapiente di strati e sfumature di colore, un labirinto da cui venire fuori, fino a quando intravedo la via d’uscita.