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ancora ancora (2021) Pittura da Andrea Cardia
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Venduto da Andrea Cardia
-
Opera d'arte originale (One Of A Kind)
Pittura,
Acrilico
/
Smalto
su Legno
- Dimensioni Altezza 29,5in, Larghezza 45,3in
- Condizioni dell'opera d'arte L'opera d'arte è in perfette condizioni
- Incorniciatura Questa opera d'arte non è incorniciata
- Categorie Quadri sotto i 5.000 USD Figurativo Albero
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Andrea Cardia
di
Sergio Rossi
Andrea Cardia è a mio avviso uno tra i più visionari, creativi e possenti, ma anche misconosciuti, giovani (ormai si è giovani anche a quarant’anni) artisti italiani dei giorni nostri. E le due cose, apparentemente contraddittorie, in realtà legano molto bene insieme: infatti Cardia è “misconosciuto”, ossia volutamente ignorato dai circuiti di gallerie, critici, mostre e istituzioni pubbliche che contano proprio in quanto ostinatamente visionario, creativo, potentemente inquieto e solitario. Ma visto che io a mia volta non frequento abitualmente i luoghi di cui sopra, e non per alterigia ma solo perché ritengo che essi debbano essere uno dei mezzi e non il fine ossessivo dell’attività degli storici e dei critici d’arte o degli artisti stessi, mi ritengo in particolare sintonia con l’artista e perfettamente abilitato a tesserne (criticamente) le lodi.
A prima vista Cardia si richiama più che a quello italiano, al neoespressionismo tedesco dei cosiddetti “nuovi selvaggi”, Richter, Polke, Baselitz che sono tornati alle fonti della loro tradizione proponendo un modo nuovo di rileggere l’Espressionismo di inizio secolo; ma si tratta appunto di una prima impressione perché in realtà nel nostro artista troviamo un ancoraggio alla tradizione classica e primo novecentesca italiana che certo nei “nuovi selvaggi” non era presente e che qualifica Cardia come un esponente autenticamente “mediterraneo”. Egli ha diviso la sua produzione in una serie di capitoli, quasi fosse un romanzo col finale ancora aperto, Ominidi, Donne, Paesaggi umani, L’anima scabra, in cui si racconta di un’umanità violentata e dolente, che emerge dostoevskijanamente dal sottosuolo dell’anima, ma che è perennemente alla ricerca di un possibile riscatto. I suoi dipinti sono per lo più dominati da grandi figure quasi monocromatiche, spesso viste di spalle, color carne, grigio, ocra, appena ravvivate da pochi inserti di rosso, di blu che accendono sonorità improvvise; molte volte esse si flettono, addirittura si capovolgono, esprimendo una tragica ma contenuta tensione dinamica, altre volte Cardia recupera invece una più morbida sensualità in alcune belle figure di nudi femminili, ricchi di una corposa vitalità e una materica plasticità che a me riporta alla mente alcuni meravigliosi corpi sfranti di donna di quel (anch’egli misconosciuto) grande genio del nostro Novecento che è stato Fausto Pirandello. La pittura di Cardia si affida comunque ad un gesto quasi informale che lo impegna in un corpo a corpo con la materia dagli esiti sempre imprevedibili, ora di una figurazione quasi minuziosa, ora di una semplificazione formale che sfiora l’astrazione, dal pieno al vuoto secondo epifanie e cancellamenti che denotano in ogni caso una tensione creativa sempre al limite dell’esplosione. Fedeltà alla pittura, in definitiva, secondo quella compresenza di “fatica di corpo” e fatica di mente” che è uno degli assunti più generali di q...
- Nazionalità: ITALIA
- Data di nascita : 1971
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei