Halfwayalongourlefespath
"Pro Fide Pro Utilitate Hominum"
"Soli Deo Gloria Civitas sol Regi"
Curriculum Vitae
Dott. Giuseppe Barscigliè
• Diploma di laurea presso l’Accademia di pittura a scenografia Napoli -1977
• Laurea in Architettura tecnica Università La Sapienza Roma Fac.di Ingegneria 2 1983;
• Diploma di Abilitazione all’insegnamento delle discipline e delle arti di grafica pubblicitaria
• Diploma di Abilitazione all’insegnamento delle discipline pittoriche;
• Diploma di Abilitazione all’insegnamento delle discipline plastiche ornamentali;
• Professa sin da piccolo, le arti di alchimia ed antiche maestranze del colore
• Attività culturale
a) sotto il profilo didattico, pedagogico, tecnico ed artistico:
• Anno 1978 Introduzione di una sperimentazione metodologica fortemente innovativa per l'insegnamento della grafica pubblicitaria nel biennio presso l'I.T.C. "Marconi" di Benevento;
• Anno 1978 Avvio delle prime esperienze di alternanza di scuola lavoro nella provincia di Napoli;
• Anno 1978 Avvio dei primi scambi con scuole straniere;
• Anno 1979 Avvio delle prime esperienze delle borse di studio lavoro estivo per studenti nella provincia di Napoli;
• Anno 1983 Progettazione e avvio, in collaborazione con il C.I.N.E.C.A. di Caserta, del progetto provinciale "Plato" (poi "Penelope") per la produzione di un software didattico – storia delle arti pittoriche - Correnti dal primo dopoguerra – relazioni tecniche;
• Anno 1991 Studio e realizzazione di un progetto grafico pittorico internazionale in lingua francese, il cui titolo finale è riconosciuto equipollente dal Governo Francese. Tale sperimentazione, per esplicita ammissione della Francia, è presa ad esempio quale migliore sezione bilingue dell’area italo-francese; un’esperienza positiva di estensione al Regno Unito e alla Repubblica Federale Tedesca;
• Anno 1991 Costituzione di uno dei primi partenariati internazionali (Horizon) con scuole francesi, inglesi, olandesi, spagnole;
• Collabora più di dieci volte alla predisposizione dei temi della seconda prova di pianificazione pubblicitaria ed arte della stampa per gli esami di Stato;
b) sotto il profilo organizzativo:
• Realizzazione di una tra le prime aule multimediali:un progetto pensato e realizzato assieme ad altre scuole, in accordo con la Camera di Commercio di Milano per la realizzazione di un servizio di comunicazione a distan¬za per uso didattico. Tale attività è stata tra le prime del genere a oggetto di successivi studi da parte delle Fondazioni;
• Partecipazione alle settimane scientifiche promosse dal Ministero della Ricerca Scientifica.
• Ha fondato “” indirizzo per tutti gli studenti di secondo grado.e poli universitari
c) sotto il profilo culturale generale, culturale artistico e tecnico, anche se giovanissimo:
• Ha svolto relazioni ed ha tenuto conferenze come relatore su questioni di organizzazione artistica e di pubblicizzazione;
• Ha costituito il “Forum Culturale italiano”, un ...
Scopri opere d'arte contemporanea di Halfwayalongourlefespath, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2009 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Halfwayalongourlefespath su Artmajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Halfwayalongourlefespath. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Fortezza Spagnola Porto Santo Stefano 16-31 agoto • 26 opere
Guarda tuttoLa Fortezza Spagnola è un'imponente fortificazione costiera situata in posizione dominante all'interno dell'abitato di Porto Santo Stefano, nasce intorno al 1560
Oggi,Corrispondenze contemporanee d'Arte Moderna in terra di Toscana
Riconoscimento
Biografia
"Pro Fide Pro Utilitate Hominum"
"Soli Deo Gloria Civitas sol Regi"
Curriculum Vitae
Dott. Giuseppe Barscigliè
• Diploma di laurea presso l’Accademia di pittura a scenografia Napoli -1977
• Laurea in Architettura tecnica Università La Sapienza Roma Fac.di Ingegneria 2 1983;
• Diploma di Abilitazione all’insegnamento delle discipline e delle arti di grafica pubblicitaria
• Diploma di Abilitazione all’insegnamento delle discipline pittoriche;
• Diploma di Abilitazione all’insegnamento delle discipline plastiche ornamentali;
• Professa sin da piccolo, le arti di alchimia ed antiche maestranze del colore
• Attività culturale
a) sotto il profilo didattico, pedagogico, tecnico ed artistico:
• Anno 1978 Introduzione di una sperimentazione metodologica fortemente innovativa per l'insegnamento della grafica pubblicitaria nel biennio presso l'I.T.C. "Marconi" di Benevento;
• Anno 1978 Avvio delle prime esperienze di alternanza di scuola lavoro nella provincia di Napoli;
• Anno 1978 Avvio dei primi scambi con scuole straniere;
• Anno 1979 Avvio delle prime esperienze delle borse di studio lavoro estivo per studenti nella provincia di Napoli;
• Anno 1983 Progettazione e avvio, in collaborazione con il C.I.N.E.C.A. di Caserta, del progetto provinciale "Plato" (poi "Penelope") per la produzione di un software didattico – storia delle arti pittoriche - Correnti dal primo dopoguerra – relazioni tecniche;
• Anno 1991 Studio e realizzazione di un progetto grafico pittorico internazionale in lingua francese, il cui titolo finale è riconosciuto equipollente dal Governo Francese. Tale sperimentazione, per esplicita ammissione della Francia, è presa ad esempio quale migliore sezione bilingue dell’area italo-francese; un’esperienza positiva di estensione al Regno Unito e alla Repubblica Federale Tedesca;
• Anno 1991 Costituzione di uno dei primi partenariati internazionali (Horizon) con scuole francesi, inglesi, olandesi, spagnole;
• Collabora più di dieci volte alla predisposizione dei temi della seconda prova di pianificazione pubblicitaria ed arte della stampa per gli esami di Stato;
b) sotto il profilo organizzativo:
• Realizzazione di una tra le prime aule multimediali:un progetto pensato e realizzato assieme ad altre scuole, in accordo con la Camera di Commercio di Milano per la realizzazione di un servizio di comunicazione a distan¬za per uso didattico. Tale attività è stata tra le prime del genere a oggetto di successivi studi da parte delle Fondazioni;
• Partecipazione alle settimane scientifiche promosse dal Ministero della Ricerca Scientifica.
• Ha fondato “” indirizzo per tutti gli studenti di secondo grado.e poli universitari
c) sotto il profilo culturale generale, culturale artistico e tecnico, anche se giovanissimo:
• Ha svolto relazioni ed ha tenuto conferenze come relatore su questioni di organizzazione artistica e di pubblicizzazione;
• Ha costituito il “Forum Culturale italiano”, un ...
- Nazionalità: ITALIA
- Data di nascita : data sconosciuta
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
Attività su Artmajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Halfwayalongourlefespath
Rotary Club International - Connaître "Barsciglié
Rotary Club International distr.2070-anno 2007
40° anniversaire del Rotary Valdarno
Connaître "Barsciglié
1998 Un chirurgien de mes amis, il y a quelques années, me demanda gentiment de l'accompagner acheter des tableaux chez un peintre appelé Barscigliè que je ne connaissais point et qui habitait à la campagne, près de Gaville.
Il voulait connaître mon opinion car j'ai enseigné pendant des années dessin, peinture et histoire de l'art et j'ai aimé l'Art par-dessus tout. Je lui ai répondu qu'apprécier un tableau était une chose personnelle, c'était à lui que les tableaux devaient plaire. Mais ensuite, car j'étais un peu intriguée, j'ai accepté de l'accompagner.
Un chemin horrible et après nous sommes arrivés dans un bois où une petite maison en restauration se dressait: beaucoup de chiens aboyaient à notre arrivée et puis, soudainement, il a paru....Un faune des bois, deux yeux métalliques, un flux particulier qui venait directement de sa personne. Je me suis sentie mal à l'aise, je n'aimais pas jouer le rôle du critique et j'ai pensé: "Qu'est-ce que je dirai, tantôt à l'un tantôt à l'autre, si les tableaux ne me plairont pas, étant donné que j'ai la mauvaise habitude d'être sincère?" Une petite pièce avec quelques tableaux appuyés aux murs était déjà prête: des coups de pinceau rapides, décidés, sûrs, sans doute une virtuosité considérable, des couleurs sagement mêlés, les sujets les plus différents, du maniérisme à l'art abstrait. Comme saisie par une impulsion soudaine, je me suis adressée au peintre et je lui ai demandé de me montrer d'autres choses, les vraies, celles qui étaient vraiment à lui, celles qu'il ne montrait à personne, et lui, docilement, sans protester, il m'a regardée dans les yeux et puis il nous a emmenés chez lui. Il s'agit d'une maison encore en construction, une rampe d'escalier branlante et très dangereuse, une pièce pleine de vieilles toiles entassées au mur, tournées en arrière, avec de la poussière et des toiles d'araignée. Il a dit que dans ces tableaux il y avait toute sa vie et que depuis plusieurs années il ne les regardait plus.
Et tout à coup un personnage que je n'aurais jamais imaginé rencontrer justement ici en Toscane a paru.Il est né à Naples, a vécu à Sorrento, a été élève de l'Académie Royale des Beaux-Arts de Naples, (son père a été peintre lui-même, sculpteur et son maître personnel, décorateur d'Eduardo de Filippo et grand ami de Totò) une âme parthénopéenne, si j'ose dire hellénique, éclectique au maximum et capable de toute virtuosité.Né au milieu de l'Art pour l'Art, avec des thèmes qui embrassent le Réalisme, le Surréalisme, l'Art abstrait, des sensations, des émotions, des atmosphères, des couleurs. Tout cela a été exécuté, il a éclaté comme par enchantement, comme si l'air même avait effleuré les toiles avec une sagesse infinie, un substrat artistique si profond, si vécu qu'il semble presque anomal. Je peux affirmer que nous avons vécu une expérience unique: mon ami chirurgien et moi, nous sommes rentrés un peu étourdis et un peu confus. Avant de partir, nous avons demandé au peintre si l'on pouvait emporter une dizaine de ses tableaux. Après quelques jours la maison de mon ami s'est animée de tableaux appuyés çà et là, d'images, de couleurs, de formes insolites: Barscigliè est entré soudainement dans la vie de la famille, dans la maison, dans l'âme des personnes qui l'habitaient. C'était impossible choisir, impossible dire quels tableaux renvoyer et quels tableaux garder, impossible ne pas percevoir la nouvelle atmosphère, le nouvel esprit qui flottait dans les pièces. De cette façon notre amitié est née. J'ai su par la suite que lui aussi enseignait et je suis allée le voir à l'Institut Professionnel Magiotti de Montevarchi pendant qu'il était en classe avec ses élèves.C'est là que je l'ai connu et compris encore mieux. Quand je l'ai observé en classe parmi les étudiants enthousiastes, courbés avec lui sur les travaux scolaires à créer, j'ai pensé soudainement aux grands maitres du passé, aux Orti Oricellari de Florence, à tous ceux qui ont réussi à mener dans leur génie les disciples, les adeptes et surtout les jeunes gens qui perçoivent, avec la pureté de l'âme encore intacte, la main de l'art qui les emmène. Les étudiants l'adorent et il arrive à faire exécuter n'importe quoi à ses élèves avec une simplicité et une liberté inexplicables, en embrassant la peinture, la sculpture, le décor, les préparations graphique publicitaires, les gravures, l'imprimerie; c'est comme si l'on vivait près d'un jet continu d'idées, de créativité, d'émotions et de sensations. Là peut-être c'est la véritable école et je crois que difficilement les élèves oublieront un enseignant pareil: Barscigliè restera toujours dans leur vie, dans leurs cœurs, dans leurs choix esthétiques de toutes sortes, de leur façon de s'habiller à leur façon de vivre la maison et surtout dans leur perception intérieure mais visuelle.
Notre amitié a continué, j'ai vu de nombreuses expositions à lui, des préparations de toutes sortes, des portraits d'amis. Nous avons aussi peint ensemble dans la même toile, et l'Art flottait autour de nous.Il y a quelques jours il m'a demandé d'écrire pour lui une présentation à l'occasion du quarantième anniversaire du Rotary Club International Valdarno qui l'a appelé pour exécuter une installation artistique symbolique.Bien que je ne sois pas un critique d'art, j'ai décidé avec joie d'accepter, tout d'abord car j'estime l'artiste, deuxièmement car (....et il ne le savait point) je suis la fille du membre fondateur plus âgé du Rotary Club Valdarno ( M. Duilio Cappelletti, 93 ans ) et j'ai vécu et respiré l'esprit rotarien à travers ma famille pendant ces quarante ans, je suis heureuse donc de pouvoir présenter, avec mes paroles, l'Artiste Barsciglié à tous les membres.Mais quoi d'autre peux-je encore ajouter à ce que j'ai déjà raconté sur lui? Sans les grands mots que tous les critiques emploient en se référant aux différents courants artistiques du passé qui se sont succédé pendant les siècles, en y cherchant plus ou moins les assonances de l'artiste, je veux vous dire seulement cela: " Regardez attentivement une œuvre de Barsciglié avec les yeux, avec l'esprit, avec le cœur et attendez lentement qu'elle pénètre en vous et que la réponse arrive à votre âme " Prof. L. Cappelletti (Montevarchi)
Le symbolisme structural de la sculpture en fer, aluminium et fonte, que j'ai élaborée pour le 40e anniversaire du Rotary Club International Valdarno (2007), (distr. 2070 Toscana,Rep.di San Marino, Emilia e Romagna). a ( 300 cm de diamètre environ et pèse 280 kilos environ.La création indique, dans sa forme spectaculaire, l'appel aux fameuses paroles de Dante Alighieri:"Nel mezzo del cammin di nostra vita..- (© All Internatinal Copyrights Reserved Giuseppe Barsciglié ).", en clef moderne indique le chemin social de travail actuel et de ce qui arrivera demain. Citant une vente aux enchères pour des enfants du tiers monde victimes de la faim et la guerre - donnés par des artistes. (Cotations Sculpture Rotary.Art multiple € 240.000,00)
(curator: Luise Rrebèrt - Paris)-e-mail:
"Pro Fide Pro Utilitate Hominum Soli Deo Gloria Civitas sol Regi"
"Pro Fide Pro Utilitate Hominum"
"Soli Deo Gloria Civitas sol Regi"
Curriculum Vitae
Dott. Giuseppe Barscigliè
• Diploma di laurea presso l’Accademia di pittura a scenografia Napoli -1977
• Laurea in Architettura tecnica Università La Sapienza Roma Fac.di Ingegneria 2 1983;
• Diploma di Abilitazione all’insegnamento delle discipline e delle arti di grafica pubblicitaria
• Diploma di Abilitazione all’insegnamento delle discipline pittoriche;
• Diploma di Abilitazione all’insegnamento delle discipline plastiche ornamentali;
• Professa sin da piccolo, le arti di alchimia ed antiche maestranze del colore
• Attività culturale
a) sotto il profilo didattico, pedagogico, tecnico ed artistico:
• Anno 1978 Introduzione di una sperimentazione metodologica fortemente innovativa per l'insegnamento della grafica pubblicitaria nel biennio presso l'I.T.C. "Marconi" di Benevento;
• Anno 1978 Avvio delle prime esperienze di alternanza di scuola lavoro nella provincia di Napoli;
• Anno 1978 Avvio dei primi scambi con scuole straniere;
• Anno 1979 Avvio delle prime esperienze delle borse di studio lavoro estivo per studenti nella provincia di Napoli;
• Anno 1983 Progettazione e avvio, in collaborazione con il C.I.N.E.C.A. di Caserta, del progetto provinciale "Plato" (poi "Penelope") per la produzione di un software didattico – storia delle arti pittoriche - Correnti dal primo dopoguerra – relazioni tecniche;
• Anno 1991 Studio e realizzazione di un progetto grafico pittorico internazionale in lingua francese, il cui titolo finale è riconosciuto equipollente dal Governo Francese. Tale sperimentazione, per esplicita ammissione della Francia, è presa ad esempio quale migliore sezione bilingue dell’area italo-francese; un’esperienza positiva di estensione al Regno Unito e alla Repubblica Federale Tedesca;
• Anno 1991 Costituzione di uno dei primi partenariati internazionali (Horizon) con scuole francesi, inglesi, olandesi, spagnole;
• Collabora più di dieci volte alla predisposizione dei temi della seconda prova di pianificazione pubblicitaria ed arte della stampa per gli esami di Stato;
b) sotto il profilo organizzativo:
• Realizzazione di una tra le prime aule multimediali:un progetto pensato e realizzato assieme ad altre scuole, in accordo con la Camera di Commercio di Milano per la realizzazione di un servizio di comunicazione a distan¬za per uso didattico. Tale attività è stata tra le prime del genere a oggetto di successivi studi da parte delle Fondazioni;
• Partecipazione alle settimane scientifiche promosse dal Ministero della Ricerca Scientifica.
• Ha fondato “” indirizzo per tutti gli studenti di secondo grado.e poli universitari
c) sotto il profilo culturale generale, culturale artistico e tecnico, anche se giovanissimo:
• Ha svolto relazioni ed ha tenuto conferenze come relatore su questioni di organizzazione artistica e di pubblicizzazione;
• Ha costituito il “Forum Culturale italiano”, un consorzio che collega oltre venti fra le più significative realtà culturali nazionali per la realizzazione di attività artistiche internazionali;
• E’ socio di diverse associazioni culturali e professionali tra cui: SMOM, S.I.A. Arte (U.C.A.I.) arte Italiana, della cui sezione Svizzera è stato anche consigliere;
• Ha curato l’ampliamento e la riesposizione permanente della quadreria delle Arti contemporanee di Parigi;
1974: Vernon (Eure), Galerie du Démocrate
1978: Evreux (Eure), Musée “Cimaises libres”
1980: Vernon, Galerie de l'Eure Inter
1981: Gaillon (Eure), Galerie de l'Ecole Municipale d'arts plastiques
1982: La Roche-Guyon (Val d'Oise), Galerie Art Vivant
1982 : Paris, Galerie Espace Normandie-Maine
1987: Vernon, Tour des Archives (donjon)
De 1985 à 1995, toiles en permanence à la Galerie "Le Cheval d'Or",
rue du Faubourg St Honoré à Paris
Participe à différents salons depuis 1977.
Beaumont-le-Roger (Eure), 1977
Année des Abbayes Normandes, Jumièges, Evreux et Fécamp, 1979 et 1980
Sotteville (Seine maritime), 1979
Conches (Eure), 1979
Mantes-la-Jolie (Yvelines), 1979
Les Andelys (Eure), 1979, 1980 et 1981
Rouen, 1980
Salon des Indépendants, Paris, 1980 et 1982
Salon des Artistes Français, Paris, 1980
La Roche-Guyon (Val d'Oise), 1981
Pontoise (Val d'Oise), 1981
Vernon (Eure), de 1982 à 1997
Salon de la Jeune Peinture, Paris, 1983, 1984 et 1985
Festival d'Arts Contemporains, Gisors (Eure), 1983
• Ha curato, unitamente alla soprintendenza ai beni architettonici di Bologna, il restauro della biblioteca “Zambeccari” , complesso monumentale settecentesco;
• Ha partecipato a ricerche in ambito storico, storiografico, realizzate dall’Univeristà di Torino;
• Dal 1988 è Accademico degli Incamminati di Modigliani.
• Studioso delle arti di Pablo Picasso e Salvador Dalì
d) pubblicazioni:
• Opere, nel numero di 30 volumi, in ambito tecnico, storico, artistico, umanistico, poetico, romanziero,interculturale;
• Molteplici articoli pubblicati su diverse riviste d'arte italiana, spagnola, americana, francese;
• Collaboratore editoriale e responsabile de “I Quaderni di arte e cultura del Gaveer” di cui è stato il rifondatore in Spagna ed in Francia; negli Stati Uniti collabora tutt’oggi con Marjorie V. Pond della Neenah Paper Inc. e con la Direzione di Peggy Guggenheim collection.
• Molteplici collaborazioni alla pagina cultura ed arte dei giornali “La Repubblica” e “Il Resto del Carlino”Il Mattino"il Roma"La Nazione" Il Giornale dell’Arte The Guardian ecc…
e) onorificenze:
• Dal 1931La famiglia è socio benemerito all’OSMCM. Ordine Sovrano Militare Cavalieri di Malta
Curriculum Vitae Artistico
Biografia essenziale dell’artista Giuseppe Barsciglié, il cui cognome più volte pronunciato “Bachelett”
Sin da bambino, manifesta una dichiarata predisposizione al disegno ed al colore. Frequenta lo studio d’arte del padre ,” Raffaele Barsciglié “ ( pittore e scultore sin dal 1933,prima, e durante la II° Guerra Mondialein Grecia a Cefalonia da Capitano d’artiglieria Ufficiale del Re, decorato con Croce d’oro dell’Ordine Militare dei Cavalieri di Malta. Tornato in Italia dopo la prigionia nei campi nazisti in Polonia, lavora come scenografo ufficiale di Eduardo De Filippo, fino all’anno Senatoriale 1973 ).
Il giovane figlio Barsciglié, erede della maestria del padre, dopo aver studiato presso il real istituto d’arte di Napoli e Cerreto Sannita (Bn) , si iscrive all'Accademia di Belle Arti , frequentando i corsi di scenografia e pittura. Completa e perfeziona poi la propria formazione artistica attraverso atelieur ed officine artistiche di molti noti artisti italiani e stranieri, compagni d’arte del padre ed attraverso le smisurate presenze nei centri contemporanei d’Arte.
Nel 1968 a soli 17 anni esegue una serie di guaz che interesseranno critici del gruppo per il film “Casanova” di Federico Fellini, lavori esposti nel 1978 in una mostra organizzata dal Comune di Roma a Cinecittà. Nel 1969 tiene la sua prima personale al museo Municipale di Motarò, l'anno successivo, con i pittori Asensio e Maas, entra a far parte de il Gruppo Sintesis che nel 1970 si fonderà con il Circle d'Art d'Avui che espone in Spagna, Danimarca, Svezia. A partire dal 1979, il giovane artista Barsciglié apprende la tecnica della tempera e degli oli all'antica che adatta alle sue necessità espressive. Contemporaneamente si interessa alla pittura del passato, da quella tecnica di età pompeiana alle espressioni del manierismo italiano e spagnolo. Nel mitico anno 1977-79 è invitato alla “Isy Brachot” di Parigi, alla “Prom” di Monaco, alla “Don Chisciotte” di Roma. Con i galleristi con cui ha collaborato, partecipa a numerose rassegne d'arte contemporanea, tra cui: la “FIAC” al Grand Palais di Parigi, la “Fine Arts” di New York, la “Expo” di Milano, all’ “Arte Fiera” di Bologna, alla “Biennale Internazionale d'arte del Fiorino” di Firenze e successivamente alla “Permanente” di Milano, alla “Quadriennale” di Roma, alla “Biennale internazionale della grafica” a Lubiana e a Cracovia. Presenterà grazie a nomi illustri della critica, la sua prima mostra personale in Cile nel 1970 ed allo stesso anno risale la sua prima antologica al Palazzo del Popolo di Todi. Nel 1971 vince il Premio di Pittura “Mazzacurati” di Teramo ed allo stesso anno risale la sua prima mostra personale alla “Galleria del Cavallino” di Venezia. Da questo momento, con regolare scadenza annuale,intermezzi tra gli studi universitari terrà un calendario molto fitto di mostre personali in prestigiose gallerie italiane. Dopo aver esposto ad Amburgo ed a Londra, nel 1972 riespone a Roma presso la “Galleria Arte 27”. Ha allestito esposizioni personali in molte prestigiose gallerie italiane tra cui “L'Agrifoglio” di Milano, “Il Tempietto” di Brindisi, la “Davico” di Torino, la “Gradiva” di Roma. Nel 1972 si trasferisce per un periodo a Roma ed Urbino dove, frequentando le Facoltà di Architettura, ha modo di approfondire le tecniche di scultura e pittura, ampliando i propri orizzonti artistici. Nello stesso anno gli viene assegnato il Premio “San Marino”, cui ne seguiranno altri. Nel 1980 si stabilisce a Roma dove vive, studia e lavora per alcuni anni, trasferendosi per poco, nel 1981 nel Principato di Monaco. Ricordando il 1974 allestisce una mostra alla Galleria “Sant'Andrea” di Savona presentata da F. Bellonzi: un’esperienza ripetuta l'anno successivo con una nuova personale presso il Palazzo Comunale di Millesimo. Dal 1974 inizia una numerosa serie di mostre collettive promosse dalla “Galleria Forni” di Bologna. Nel 1975 gli viene conferita la medaglia delle Arti Riunite dal Royal Architectural Institute of Canada. Nel 1976 espone alla Sala Faro di Valenza e inizia la sua collaborazione con la “Sala Pelaires” di Palma di Maiorca e con la “Galleria 32” di Milano.
A partire dalla metà degli anni Settanta numerose mostre personali si susseguono in prestigiose gallerie nazionali ed estere fra cui la “Galleria 32” di Milano, la “Galleria Davico” di Torino, “il Gabbiano” di Roma, la “Madison Gallery” di Toronto, la “Galeria Rayuela” di Madrid, la “Galleria Levy” di Amburgo, la “Galleria Pelaires” di Palma di Maiorca, con cataloghi presentati da valenti critici fra i quali De Micheli e Fagiolo dell'Arco. Nel 1975 espone alla “Marlborough Godard Gallery” di Toronto, nel 1976 alla “Marlborough Godard Gallery” di Londra, Zurigo, Roma e New York. La sua prima mostra personale a Parigi presso la “Galleria Visconti” risale al 1977. proseguendo la sua attività espositiva con altre personali a Ginevra, Marsiglia, Roma, Bologna. Tiene la sua prima personale a Londra nel 1979 riscuotendo ampio interesse di mercato e di critica. Nello stesso anno espone dei suoi dipinti, già dichiarate opere, con Consagra, Turcato, Sanfilippo, Dorazio, Guerrini, Perilli, Accardi, ma la sua vocazione rimane materica figurativa informale. Ancora nel 1979 espone in una saletta con una sua personale al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Fra le principali rassegne d'arte contemporanea cui l'artista ha partecipato ricordiamo quelle tenute presso il “Museo d'Arte Moderna” di Santiago del Cile (1972, 1974), “Il Volto di Cristo”, nella Sala Sinodo in Vaticano (1975), la “X Quadriennale” di Roma (1979), la “Biennale di grafica” di Livorno (1982). L'artista espone in numerose mostre collettive e personali in importanti gallerie italiane, fra cui la “Bergamini” di Milano, la “Menghelli” di Firenze, La “Bussola” e la “Davico” di Torino, con cui avvia una intensa collaborazione. Viene invitato a partecipare in rilevanti rassegne d'arte nazionali come il “XXIII Premio del Fiorino” di Firenze (1977), la “Rassegna Nazionale di Pittura” di Pistoia (1980), la “Rassegna di Pittura Contemporanea” di Prato (1981), l' “Expo Arte Fiera” di Milano (1987). Partecipa ad importanti manifestazioni artistiche internazionali, fra cui “L'ARCO’ ” di Madrid, “L'Art Fair Stockolm” di Stoccolma, la “Contemporary Art Fair” di Los Angeles, “L'Art Fair” di Londra. Espone in affermate gallerie estere come la “Prom” di Monaco di Baviera, la “Solomon Gallery” di Londra, la “Hanson Art Gallery” (USA), la “Fomi” di Tokio.
Dalla metà degli anni ottanta in poi la tematica sociale si incentra, nella serie ad essa dedicata, sui miti mass mediali consumati dalla società contemporanea. Negli anni successivi intensifica l'attività espositiva ed incontra a Bruxelles il mercante Guimiot con il quale avvia una intensa collaborazione realizzando numerose mostre in Belgio. Ritornando alla fine degli anni ‘70 lavora su grandi cicli tematici: “La Cena” (1975-76), “Immaginazione e memoria della famiglia” (inizi anni '80), “Teatro d'Italia” (1983-84), “La sera del pittore o della riflessione” (1988-89), (inizi anni '90). Con gli anni Ottanta una vena più intima pervade la serie delle "nature morte" informali e quella delle "ferriere ed altiforni". L’artista espone in numerose collettive e partecipa a premi nelle più importanti rassegne d'arte italiane in cui ottiene alti riconoscimenti. In Abruzzo l’artista è invitato ad esporre al Premio “F. P. Michetti” (dal 1967), ad “Alternative Attuali2” a L'Aquila (1968), al “Premio Sulmona” (1987, 1989, 1994, 1996, 1997, 1998, 1999), alla Fortezza Spagnola de L'Aquila (1990), alla Casa di Dante a Firenze (1985, 1986, 1987), alla “XXX Rassegna Premio Vasto” (1997).
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta espone in Italia ed in Europa riscuotendo l'interesse della critica specializzata. Due grandi mostre antologiche gli sono dedicate nel 1985 e nel 1987, la prima alla Rotonda della Besana di Milano e la seconda a Castel Sant'Angelo a Roma. Sempre nel 1987 vince il Premio per la pittura alla XXX Biennale Nazionale d'Arte Città di Milano. A Londra ed in Italia, con altri giovani e meno giovani, iniza una nuova esuberante ed intensa attività artistica orientata verso un tipo di rinnovamento formale che non poteva non prescindere dalle esperienze neocubiste e dalla pittura astratta italiana. Nel 1980 riceve la laurea ad honorem in Architettura presso il King's College di Halifax. Nel 1981 compie un viaggio in Spagna che lo spinge alla riflessione su di una serie di temi e di argomenti appartenuti alla storia del Paese: viaggi, conquiste, sopraffazioni, violenze, la cui portata esistenziale influenzerà tutti i suoi futuri lavori di pittura, grafica, incisione e scultura (attività che l'artista intraprende a partire dal 1976 con la realizzazione di grandi gruppi plastici e ferrei). Nel 1982 vince il “Premio del Fiorino” di Firenze; realizza, inoltre, numerose opere pubbliche per l'Education National. Fra le esposizioni pubbliche internazionali si ricordano: la FIRKC di Parigi del 1979, la Biennale di Mentone del 1980, la Biennale di Vienna del 1981, la Biennale di Sao Paulo in Brasile del 1981. Nel 1982 in Italia alla “Galleria 12” con una personale che riscuote un grosso successo di critica e pubblico. Inizia a dedicarsi alla pittura stabilendo relazioni e contatti con i pittori milanesi legati alla poetica del Realismo esistenziale. Nel 1984, a Milano, partecipa all'esposizione “L'immagine e il suo doppio”, rassegna che intende focalizzare le posizioni dei pittori "fra realtà e metafisica". Nel 1985 .Giuseppe Barsciglié Ottiene la Cattedra d’insegnamento a Firenze ed insegna discipline plastiche ornamentali al Liceo Artistico Primo di Firenze poi nel 1986 all’Istituto statale d’Arte di Porta Romana per poi,sempre a Firenze insegnerà professionalmente Arte della Comunicazione e pianificazione pubblicitaria nonché grafica pubblicitaria. .. Nel 1986 a Sorrento (Napoli) conosce Morgan Randall (Knighstown, Indiana). Innamorato da sempre dell'Italia e dei paesaggi della costiera amalfitana, dove ha vissuto e lavorato con il giovane Barsciglié, l'artista ha incentrato la sua poetica sui luoghi marini e montuosi della penisola sorrentina, colti nel continuo variare degli effetti della luce. Da ricordare, in particolar modo, due grandi esposizioni antologiche: quella del 1987 al “Gabbiano” di Roma e quella del 1989 presso la “Galleria d'Arte Moderna” di Conegliano Veneto. Nel 1988 fonda Le Groupe de Recherche des Moyens d'Expression Plastique. Nel 1989. Nel corso degli anni Ottanta la sua pittura si incentra sugli effetti di una descrittività "neoiperrealista" che trae origine dal linguaggio artistico di Tommasi Ferroni. “Del giovane Barscigliè vanno ricordati anche giorni tragici per motivi che ricadono sulla sua non forte salute,stremato fisicamente dagli acri odori e manipolazioni coloristici nocivi che gia da giovanissimo ha manipolato proprio per dare tutto se stesso allo studio e alle cromie e alchimiche della materia che comunica arte, (ancora tutt’oggi è consapevole dei rischi remoti e probabili sicuri quelli futuri.) “
Ritornando all’Uomo Artista Barsciglié, con le sue partecipazioni al Premio De Nittis di Bari e Foggia 1977-78-79-80-81, alle Biennali Nazionali d'Arte di Milano nel 1989 e nel 1993, alla XXXIV edizione del Premio Suzzara nel 1994, al Premio Michetti di Francavilla a Mare nel 1997. Allestisce numerose personali in prestigiose gallerie italiane ed illustra diversi volumi di poesie, racconti, copertine per libri; si dedica anche alla cartellonistica realizzando circa 90 manifesti per spettacoli teatrali. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche: al “Metropolitan Museum” di New York, al “Museo Puskin” di Mosca, al “Museo Wroclaw” di Cracovia, al “Museo di Eliat” in Israele, al “Museo d'arte contemporanea” di Sofia, nella “Collezione Gucci”, al “Museo di St. Paule de Vence” in Francia, alla “Galleria d'arte Moderna e Contemporanea” di Roma. Dal 1984 al 1994 gli sono stati proposti otto documentari d'autore. Nel 1990 la passione per i viaggi lo porta a compiere lunghi itinerari in Francia ed in Spagna: le impressioni personali ispirate dalla vista di quei luoghi vengono fermate nei suoi diari. Realizza scenografie teatrali per il Teatro Stabile di Roma. G.Barscigliè ha insegnato in diversi stages di pittura in Italia ed in Spagna, tiene numerose mostre personali in gallerie europee ed americane, impronta personali in Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Stati Uniti. Nei suoi lavori le tematiche più ricorrenti sono quelle dell'alienazione, della perdita dell'identità, del mistero che irrompe nella quotidianità e produce una spazialità irreale che destabilizza e disorienta. Dopo la parentesi informale, l’artista ritorna al linguaggio espressivo della pittura di Immagine. Intenso è il suo impegno nella produzione grafica condensata in diversi nuclei tematici. G.Barsciglié conosce Balthus con il quale stringe un rapporto di amicizia e si dedica alla scultura ed all'arte della ceramica. L'anno seguente è invitato a partecipare alla Biennale dei Giardini di Venezia. Nel 1991 Barcigliè tiene un’esemplare mostra pitto-scultorea Palazzo Braschi in Roma. Nel 1992 nasce il progetto della “Raccolta Fieschi”, un’ampia donazione di opere a tematica sacra presso il Museo d'Arte Sacra Stauròs di San Gabriele (TE). Nel 1994 gli viene offerto il Premio dal Presidente della Repubblica presso l'Accademia
1974: Vernon (Eure), Galerie du Démocrate
1974: Vernon (Eure), Galerie du Démocrate
1978: Evreux (Eure), Musée “Cimaises libres”
1980: Vernon, Galerie de l'Eure Inter
1981: Gaillon (Eure), Galerie de l'Ecole Municipale d'arts plastiques
1982: La Roche-Guyon (Val d'Oise), Galerie Art Vivant
1982 : Paris, Galerie Espace Normandie-Maine
1987: Vernon, Tour des Archives (donjon)
De 1985 à 1995, toiles en permanence à la Galerie "Le Cheval d'Or",
rue du Faubourg St Honoré à Paris
Participe à différents salons depuis 1977.
Beaumont-le-Roger (Eure), 1977
Année des Abbayes Normandes, Jumièges, Evreux et Fécamp, 1979 et 1980
Sotteville (Seine maritime), 1979
Conches (Eure), 1979
Mantes-la-Jolie (Yvelines), 1979
Les Andelys (Eure), 1979, 1980 et 1981
Rouen, 1980
Salon des Indépendants, Paris, 1980 et 1982
Salon des Artistes Français, Paris, 1980
La Roche-Guyon (Val d'Oise), 1981
Pontoise (Val d'Oise), 1981
Vernon (Eure), de 1982 à 1997
Salon de la Jeune Peinture, Paris, 1983, 1984 et 1985
Festival d'Arts Contemporains, Gisors (Eure), 1983
• Ha curato, unitamente alla soprintendenza ai beni architettonici di Bologna, il restauro della biblioteca “Zambeccari” , complesso monumentale settecentesco;
• Ha partecipato a ricerche in ambito storico, storiografico, realizzate dall’Univeristà di Torino;
• Dal 1988 è Accademico degli Incamminati di Modigliani.
• Studioso delle arti di Pablo Picasso e Salvador Dalì
d) pubblicazioni:
• Opere, nel numero di 30 volumi, in ambito tecnico, storico, artistico, umanistico, poetico, romanziero,interculturale;
• Molteplici articoli pubblicati su diverse riviste d'arte italiana, spagnola, americana, francese;
• Collaboratore editoriale e responsabile de “I Quaderni di arte e cultura del Gaveer” di cui è stato il rifondatore in Spagna ed in Francia; negli Stati Uniti collabora tutt’oggi con Marjorie V. Pond della Neenah Paper Inc. e con la Direzione di Peggy Guggenheim collection.
• Molteplici collaborazioni alla pagina cultura ed arte dei giornali “La Repubblica” e “Il Resto del Carlino”Il Mattino"il Roma"La Nazione" Il Giornale dell’Arte The Guardian ecc…
e) onorificenze:
• Dal 1931La famiglia è socio benemerito all’OSMCM. Ordine Sovrano Militare Cavalieri di Malta
Curriculum Vitae Artistico
Biografia essenziale dell’artista Giuseppe Barsciglié, il cui cognome più volte pronunciato “Bachelett”
Sin da bambino, manifesta una dichiarata predisposizione al disegno ed al colore. Frequenta lo studio d’arte del padre ,” Raffaele Barsciglié “ ( pittore e scultore sin dal 1933,prima, e durante la II° Guerra Mondialein Grecia a Cefalonia da Capitano d’artiglieria Ufficiale del Re, decorato con Croce d’oro dell’Ordine Militare dei Cavalieri di Malta. Tornato in Italia dopo la prigionia nei campi nazisti in Polonia, lavora come scenografo ufficiale di Eduardo De Filippo, fino all’anno Senatoriale 1973 ).
Il giovane figlio Barsciglié, erede della maestria del padre, dopo aver studiato presso il real istituto d’arte di Napoli e Cerreto Sannita (Bn) , si iscrive all'Accademia di Belle Arti , frequentando i corsi di scenografia e pittura. Completa e perfeziona poi la propria formazione artistica attraverso atelieur ed officine artistiche di molti noti artisti italiani e stranieri, compagni d’arte del padre ed attraverso le smisurate presenze nei centri contemporanei d’Arte.
Nel 1968 a soli 17 anni esegue una serie di guaz che interesseranno critici del gruppo per il film “Casanova” di Federico Fellini, lavori esposti nel 1978 in una mostra organizzata dal Comune di Roma a Cinecittà. Nel 1969 tiene la sua prima personale al museo Municipale di Motarò, l'anno successivo, con i pittori Asensio e Maas, entra a far parte de il Gruppo Sintesis che nel 1970 si fonderà con il Circle d'Art d'Avui che espone in Spagna, Danimarca, Svezia. A partire dal 1979, il giovane artista Barsciglié apprende la tecnica della tempera e degli oli all'antica che adatta alle sue necessità espressive. Contemporaneamente si interessa alla pittura del passato, da quella tecnica di età pompeiana alle espressioni del manierismo italiano e spagnolo. Nel mitico anno 1977-79 è invitato alla “Isy Brachot” di Parigi, alla “Prom” di Monaco, alla “Don Chisciotte” di Roma. Con i galleristi con cui ha collaborato, partecipa a numerose rassegne d'arte contemporanea, tra cui: la “FIAC” al Grand Palais di Parigi, la “Fine Arts” di New York, la “Expo” di Milano, all’ “Arte Fiera” di Bologna, alla “Biennale Internazionale d'arte del Fiorino” di Firenze e successivamente alla “Permanente” di Milano, alla “Quadriennale” di Roma, alla “Biennale internazionale della grafica” a Lubiana e a Cracovia. Presenterà grazie a nomi illustri della critica, la sua prima mostra personale in Cile nel 1970 ed allo stesso anno risale la sua prima antologica al Palazzo del Popolo di Todi. Nel 1971 vince il Premio di Pittura “Mazzacurati” di Teramo ed allo stesso anno risale la sua prima mostra personale alla “Galleria del Cavallino” di Venezia. Da questo momento, con regolare scadenza annuale,intermezzi tra gli studi universitari terrà un calendario molto fitto di mostre personali in prestigiose gallerie italiane. Dopo aver esposto ad Amburgo ed a Londra, nel 1972 riespone a Roma presso la “Galleria Arte 27”. Ha allestito esposizioni personali in molte prestigiose gallerie italiane tra cui “L'Agrifoglio” di Milano, “Il Tempietto” di Brindisi, la “Davico” di Torino, la “Gradiva” di Roma. Nel 1972 si trasferisce per un periodo a Roma ed Urbino dove, frequentando le Facoltà di Architettura, ha modo di approfondire le tecniche di scultura e pittura, ampliando i propri orizzonti artistici. Nello stesso anno gli viene assegnato il Premio “San Marino”, cui ne seguiranno altri. Nel 1980 si stabilisce a Roma dove vive, studia e lavora per alcuni anni, trasferendosi per poco, nel 1981 nel Principato di Monaco. Ricordando il 1974 allestisce una mostra alla Galleria “Sant'Andrea” di Savona presentata da F. Bellonzi: un’esperienza ripetuta l'anno successivo con una nuova personale presso il Palazzo Comunale di Millesimo. Dal 1974 inizia una numerosa serie di mostre collettive promosse dalla “Galleria Forni” di Bologna. Nel 1975 gli viene conferita la medaglia delle Arti Riunite dal Royal Architectural Institute of Canada. Nel 1976 espone alla Sala Faro di Valenza e inizia la sua collaborazione con la “Sala Pelaires” di Palma di Maiorca e con la “Galleria 32” di Milano.
A partire dalla metà degli anni Settanta numerose mostre personali si susseguono in prestigiose gallerie nazionali ed estere fra cui la “Galleria 32” di Milano, la “Galleria Davico” di Torino, “il Gabbiano” di Roma, la “Madison Gallery” di Toronto, la “Galeria Rayuela” di Madrid, la “Galleria Levy” di Amburgo, la “Galleria Pelaires” di Palma di Maiorca, con cataloghi presentati da valenti critici fra i quali De Micheli e Fagiolo dell'Arco. Nel 1975 espone alla “Marlborough Godard Gallery” di Toronto, nel 1976 alla “Marlborough Godard Gallery” di Londra, Zurigo, Roma e New York. La sua prima mostra personale a Parigi presso la “Galleria Visconti” risale al 1977. proseguendo la sua attività espositiva con altre personali a Ginevra, Marsiglia, Roma, Bologna. Tiene la sua prima personale a Londra nel 1979 riscuotendo ampio interesse di mercato e di critica. Nello stesso anno espone dei suoi dipinti, già dichiarate opere, con Consagra, Turcato, Sanfilippo, Dorazio, Guerrini, Perilli, Accardi, ma la sua vocazione rimane materica figurativa informale. Ancora nel 1979 espone in una saletta con una sua personale al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Fra le principali rassegne d'arte contemporanea cui l'artista ha partecipato ricordiamo quelle tenute presso il “Museo d'Arte Moderna” di Santiago del Cile (1972, 1974), “Il Volto di Cristo”, nella Sala Sinodo in Vaticano (1975), la “X Quadriennale” di Roma (1979), la “Biennale di grafica” di Livorno (1982). L'artista espone in numerose mostre collettive e personali in importanti gallerie italiane, fra cui la “Bergamini” di Milano, la “Menghelli” di Firenze, La “Bussola” e la “Davico” di Torino, con cui avvia una intensa collaborazione. Viene invitato a partecipare in rilevanti rassegne d'arte nazionali come il “XXIII Premio del Fiorino” di Firenze (1977), la “Rassegna Nazionale di Pittura” di Pistoia (1980), la “Rassegna di Pittura Contemporanea” di Prato (1981), l' “Expo Arte Fiera” di Milano (1987). Partecipa ad importanti manifestazioni artistiche internazionali, fra cui “L'ARCO’ ” di Madrid, “L'Art Fair Stockolm” di Stoccolma, la “Contemporary Art Fair” di Los Angeles, “L'Art Fair” di Londra. Espone in affermate gallerie estere come la “Prom” di Monaco di Baviera, la “Solomon Gallery” di Londra, la “Hanson Art Gallery” (USA), la “Fomi” di Tokio.
Dalla metà degli anni ottanta in poi la tematica sociale si incentra, nella serie ad essa dedicata, sui miti mass mediali consumati dalla società contemporanea. Negli anni successivi intensifica l'attività espositiva ed incontra a Bruxelles il mercante Guimiot con il quale avvia una intensa collaborazione realizzando numerose mostre in Belgio. Ritornando alla fine degli anni ‘70 lavora su grandi cicli tematici: “La Cena” (1975-76), “Immaginazione e memoria della famiglia” (inizi anni '80), “Teatro d'Italia” (1983-84), “La sera del pittore o della riflessione” (1988-89), (inizi anni '90). Con gli anni Ottanta una vena più intima pervade la serie delle "nature morte" informali e quella delle "ferriere ed altiforni". L’artista espone in numerose collettive e partecipa a premi nelle più importanti rassegne d'arte italiane in cui ottiene alti riconoscimenti. In Abruzzo l’artista è invitato ad esporre al Premio “F. P. Michetti” (dal 1967), ad “Alternative Attuali2” a L'Aquila (1968), al “Premio Sulmona” (1987, 1989, 1994, 1996, 1997, 1998, 1999), alla Fortezza Spagnola de L'Aquila (1990), alla Casa di Dante a Firenze (1985, 1986, 1987), alla “XXX Rassegna Premio Vasto” (1997).
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta espone in Italia ed in Europa riscuotendo l'interesse della critica specializzata. Due grandi mostre antologiche gli sono dedicate nel 1985 e nel 1987, la prima alla Rotonda della Besana di Milano e la seconda a Castel Sant'Angelo a Roma. Sempre nel 1987 vince il Premio per la pittura alla XXX Biennale Nazionale d'Arte Città di Milano. A Londra ed in Italia, con altri giovani e meno giovani, iniza una nuova esuberante ed intensa attività artistica orientata verso un tipo di rinnovamento formale che non poteva non prescindere dalle esperienze neocubiste e dalla pittura astratta italiana. Nel 1980 riceve la laurea ad honorem in Architettura presso il King's College di Halifax. Nel 1981 compie un viaggio in Spagna che lo spinge alla riflessione su di una serie di temi e di argomenti appartenuti alla storia del Paese: viaggi, conquiste, sopraffazioni, violenze, la cui portata esistenziale influenzerà tutti i suoi futuri lavori di pittura, grafica, incisione e scultura (attività che l'artista intraprende a partire dal 1976 con la realizzazione di grandi gruppi plastici e ferrei). Nel 1982 vince il “Premio del Fiorino” di Firenze; realizza, inoltre, numerose opere pubbliche per l'Education National. Fra le esposizioni pubbliche internazionali si ricordano: la FIRKC di Parigi del 1979, la Biennale di Mentone del 1980, la Biennale di Vienna del 1981, la Biennale di Sao Paulo in Brasile del 1981. Nel 1982 in Italia alla “Galleria 12” con una personale che riscuote un grosso successo di critica e pubblico. Inizia a dedicarsi alla pittura stabilendo relazioni e contatti con i pittori milanesi legati alla poetica del Realismo esistenziale. Nel 1984, a Milano, partecipa all'esposizione “L'immagine e il suo doppio”, rassegna che intende focalizzare le posizioni dei pittori "fra realtà e metafisica". Nel 1985 .Giuseppe Barsciglié Ottiene la Cattedra d’insegnamento a Firenze ed insegna discipline plastiche ornamentali al Liceo Artistico Primo di Firenze poi nel 1986 all’Istituto statale d’Arte di Porta Romana per poi,sempre a Firenze insegnerà professionalmente Arte della Comunicazione e pianificazione pubblicitaria nonché grafica pubblicitaria. .. Nel 1986 a Sorrento (Napoli) conosce Morgan Randall (Knighstown, Indiana). Innamorato da sempre dell'Italia e dei paesaggi della costiera amalfitana, dove ha vissuto e lavorato con il giovane Barsciglié, l'artista ha incentrato la sua poetica sui luoghi marini e montuosi della penisola sorrentina, colti nel continuo variare degli effetti della luce. Da ricordare, in particolar modo, due grandi esposizioni antologiche: quella del 1987 al “Gabbiano” di Roma e quella del 1989 presso la “Galleria d'Arte Moderna” di Conegliano Veneto. Nel 1988 fonda Le Groupe de Recherche des Moyens d'Expression Plastique. Nel 1989. Nel corso degli anni Ottanta la sua pittura si incentra sugli effetti di una descrittività "neoiperrealista" che trae origine dal linguaggio artistico di Tommasi Ferroni. “Del giovane Barscigliè vanno ricordati anche giorni tragici per motivi che ricadono sulla sua non forte salute,stremato fisicamente dagli acri odori e manipolazioni coloristici nocivi che gia da giovanissimo ha manipolato proprio per dare tutto se stesso allo studio e alle cromie e alchimiche della materia che comunica arte, (ancora tutt’oggi è consapevole dei rischi remoti e probabili sicuri quelli futuri.) “
Ritornando all’Uomo Artista Barsciglié, con le sue partecipazioni al Premio De Nittis di Bari e Foggia 1977-78-79-80-81, alle Biennali Nazionali d'Arte di Milano nel 1989 e nel 1993, alla XXXIV edizione del Premio Suzzara nel 1994, al Premio Michetti di Francavilla a Mare nel 1997. Allestisce numerose personali in prestigiose gallerie italiane ed illustra diversi volumi di poesie, racconti, copertine per libri; si dedica anche alla cartellonistica realizzando circa 90 manifesti per spettacoli teatrali. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche: al “Metropolitan Museum” di New York, al “Museo Puskin” di Mosca, al “Museo Wroclaw” di Cracovia, al “Museo di Eliat” in Israele, al “Museo d'arte contemporanea” di Sofia, nella “Collezione Gucci”, al “Museo di St. Paule de Vence” in Francia, alla “Galleria d'arte Moderna e Contemporanea” di Roma. Dal 1984 al 1994 gli sono stati proposti otto documentari d'autore. Nel 1990 la passione per i viaggi lo porta a compiere lunghi itinerari in Francia ed in Spagna: le impressioni personali ispirate dalla vista di quei luoghi vengono fermate nei suoi diari. Realizza scenografie teatrali per il Teatro Stabile di Roma. G.Barscigliè ha insegnato in diversi stages di pittura in Italia ed in Spagna, tiene numerose mostre personali in gallerie europee ed americane, impronta personali in Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Stati Uniti. Nei suoi lavori le tematiche più ricorrenti sono quelle dell'alienazione, della perdita dell'identità, del mistero che irrompe nella quotidianità e produce una spazialità irreale che destabilizza e disorienta. Dopo la parentesi informale, l’artista ritorna al linguaggio espressivo della pittura di Immagine. Intenso è il suo impegno nella produzione grafica condensata in diversi nuclei tematici. G.Barsciglié conosce Balthus con il quale stringe un rapporto di amicizia e si dedica alla scultura ed all'arte della ceramica. L'anno seguente è invitato a partecipare alla Biennale dei Giardini di Venezia. Nel 1991 Barcigliè tiene un’esemplare mostra pitto-scultorea Palazzo Braschi in Roma. Nel 1992 nasce il progetto della “Raccolta Fieschi”, un’ampia donazione di opere a tematica sacra presso il Museo d'Arte Sacra Stauròs di San Gabriele (TE). Nel 1994 gli viene offerto il Premio dal Presidente della Repubblica presso l'Accademia Nazionale di San Luca e nello stesso anno ottiene il 1° premio della Biennale di Milano al Palazzo della Permanente. Nel 1994 partecipa al Premio Sulmona, nel 1995 a Loreto presso il Museo-Pinacoteca della Santa Casa di Loreto ed alla Pinacoteca "F. Bellonzi" di Torre dei Passeri. Nel 1995 riceve a Roma il Premio “Michelangelo Buonarroti”. Numerose sono le sue mostre personali e collettive e non passa giorno che il Barsciglié, in Italia ed in contemporanea all'estero, si faccia scappare una esposizione della sua arte. Nel 1999 si inaugura la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di San Gimignano che ospita suoi dipinti. Le sue stagioni artistiche lo hanno condotto, nel corso degli anni, da una figurazione espressionista all'astrazione segnica, dall'impegno nel campo della cinematografia al realismo lirico che caratterizza la produzione degli anni Ottanta. Presente in Italia al Centro d'Arte “Il Peplo” di Palermo, per un decennio si susseguono altre personali.
Tra i tanti Critici d’arte internazionali, Luciano Bertacchini di Bologna ed Aldo Angelini di Stia-Firenze, direttore della Rai a Napoli, seguono con entusiasmo il suo felice cammino, superando quasi insieme all’artista vette insormontabili dell’Arte contemporanea. Prestigiosi nomi della critica d'arte si sono interessati alla sua opera.
Barscigliè continua, su tacite richieste, la presentazione delle sue opere all' “Art Fair” di Londra. I lavori si colorano ora di blu, di rosso, di oro, di verde, ed ai toni più caldi si affianca uno spirito apparentemente irrazionale e poetico che imprime alle linee un andamento sinuoso, memoria delle onde del mare e della stratificazione-della-terra.
L'accostamento dei lavori provoca un leggero senso di attrito ed allo stesso tempo testimonia la varietà espressiva che da sempre contraddistingue uno dei massimi rappresentanti del panorama artistico contemporaneo. I due diversi spazi sembrano negarsi a vicenda ma lo scarto non è, a ben osservare, così categorico: anche quando Giuseppe Barsciglié sembra abbandonarsi ad un affilato senso espressivo poetico, libero da rigidi schematismi geometrici, l'occhio riesce comunque a percepire la razionalità impressa a certi moti ondulatori perché nel mondo dell'artista non c'è caos. Nel mondo di Barsciglié tutto è soggetto alle leggi dell'ordine e del disordine allo stesso momento, anche se questo non implica che i lavori manchino della poesia che un grande maestro riesce comunque ad imprimere al proprio lavoro. L'esperienza americana sarà determinante nella sua formazione professionale, dal New Dada all'Iperrealismo. Il nome dell’Artista Giuseppe Barsciglié entra dal 1973 a far parte dell’Archivio storico Artistico di Firenze,di Roma e Losanna in Svizzera.Tutte le sue opere sono firmate e rigorosamente registrate . e riprende il suo ritmo frenetico per sentirsi, ogni giorno che passa, un uomo liberamente vivo.
Oggi vive e lavora nel Chianti Fiorentino, dove imprime molte sue poetiche oltre la pittura e la scultura. Dal Realismo espressivo della metà degli anni Settanta l’artista passerà alle raffigurazioni dei vizi della società attraverso la cosiddetta serie dei "personaggi sociali" (generali, toreri, prelati, borghesi).
Da questo momento diviene sempre più conosciuto.
Barscigliè continua a frequentare Artisti d’ogni mondo, amici e compagni di tante battaglie nell’arte e nella cultura attraversando periodi estremi, come quello attuale a causa del suo stato sempre più debole di salute. Grandi artisti e musicisti-gli-affidano-le-copertine
IBRAHIM KODRA -Milano 1981 per il giovane Barsciglié
Il giovane Barsciglié – Uomo semplice, Artista, critico e poeta
MILANO 1981
..parlare è dir poco dell'artista Giuseppe Barsciglié, raccontare in molteplici riprese, ..forse, è più facile!
Giuseppe Barsciglié possiede una personalità -- ma forse, per le ragioni che si chiariranno più avanti, meglio converrebbe insistere sul temperamento -- recepibile subito e per intero sia da chi ne osservi l'attività svolta, in un periodo più o
meno esteso, sia da chi si occupi di una sola sua opera, non importa a quale periodo essa appartenga. Si tratta, invero, di radicata fedeltà ad una precisa tematica, che tuttavia non può e non deve apparire, a seconda dei casi, costituzionale immobilismo ripetitivo, esiguità.o esilità delle risorse espressive, programmato bloccaggio entro un'operosità monocorde.Più esattamente, Giuseppe Barsciglié si manifesta,eseguendo una sua corrente artistica e non di poco valore.
Nel corso dei quindici,.e più lustri della sua attività, alius et idem. Per uscire dalla citazione erudita, che tuttavia ha il pregio d'una appropriata essenzialità icastica, è utile individuare codesti due aspetti (l'ansia del nuovo e la perduranza dell'intenzione di fondo), solo in apparenza contrastanti,. quali autentiche componenti primarie d'una espressività configuratesi pienamente e senza scorie in ogni singolo risultato. Da una parte, la costante aspirazione a realizzare un oggetto-spazio guizzante e. sfaccettato, dall'altra, un assiduo rinnovamento delle modalità operative, alla luce delle più avanzate acquisizioni del linguaggio contemporaneo, vagliate attraverso una personale e 'minuziosa verifica, spazio dopo spazio. 'Oggetto-spazio ho detto.
Ebbene, la più vistosa delle opere di Giuseppe Barsciglié "" siano esse tridimensionali oppure delineate su di una qualsiasi, superficie (collages, disegni, bruciature,
incisioni,pressìoni,manipolazioni materica di argilla, stucchi e paste d'olio, cobalti e resine). Questa sua alchimia consiste, senza dubbio, nella assoluta insofferenza per un' inquadratura immobile o alcunché di simile.
Non sopportano delimitazioni o conclusioni esterne, animate come sono da una irrefrenabile vitalità proveniente principalmente dalla identificazione irreversibile di oggetto e spazio, i quali non si pongono più come i distinti fattori
(contenuto e contenente) d'una incomponibile d1alettica.
Certo, risulta inatteso siffatto atteggiamento in un artista vissuto quasi, esclusivamente a Napoli - ed ivi formatosi nel primo venticinquennio del dopoguerra in una città che in questo secolo non può annoverarsi fra le sedi significative
di secessioni o di movimenti d'avanguardia. In queg1i anni e poco dopo, i so1i autentici fermenti di rottura con 1a
tradizione foca1e di vita assai grama provenivano da1 post/impressionismo di Ciardo, dal cubo-futurismo di Notte, da11'astrattismo di Giarrizzo. Si trattava di un rinnovamento qualificato e serio ma di moderata incidenza su alcuni non formati gruppi di studenti de11 , Accademia coi qua1i Barscig1ié ebbe per a11ora, contatti più casua1i ed effimeri che sistematici,
Assiduo ag1i appuntamenti artistici qua1i ad es: grandi mostre curate da11a Ga11eria d'arte moderna a Roma, Bienna1i di Venezia, dichiarato ammiratore di Modig1iani,Arò de11a collezione Guggenheim di New York e i Chillida, di Tapies e g1i Armi tage de11e rassegne veneziane. Trae tuttavia 1a propria ispirazione da11a sua intrinseca vena artistica evincendo uno sti1e unico,raro ed ancor privo di battesimo.
I1 giovanissimo Barscig1ié riscopriva se, fin da ragazzo, una sensibi1ità moderna ancor prima di aver chiare 1a quarta dimensione picassiana e 1e suggestive modu1azioni spazio/tempora1i di un Klee.o di un Kandinskj. A cominciare dai suoi tentativi d'avvio, ha avvertito indifferenza a scandire i piani entro un involucro prede terminato ed ha preferito sopprimere i contorni dell'inviluppo struttura1e,
stemperandoli ,in uno s1ancio centrifugo fortemente pittorico e scattante sotto 1a spinta de11 , avvenuta sva1utazione de1 nucleo volumetrico interno. Da11a sua innata libertà si è sentito portato a concepire l' oggetto stesso come spazio, articolandolo sommuovendolo con vigoroso dinamismo. E tanto basti su11a continuità de11'assunto, per così dire, programmatico.
Nel correlare l'apparato sintattico ed. espressivo alla sua vibrante interiorità,e nell’ impiegare 1e moltep1ici tecniche e i vari materia1i ha, quindi, resistito con energia a11e insistenti sollecitazioni ambienta1i verso un napo1etanismo pseudo-folklorico e passatista. Piuttosto, ha sempre guardato con estremo interesse alle ricerche de11e varie avanguardie, anche a que11e più audaci, senza mai farsi irretire dai convenziona1ismi de11a moda o cadere in avvenirismi esibizionistici e vallaitri.
Nondimeno è i1 caso di sotto1ineare che la pa1ese apertura deg1i organismi compositivi è avvenuta, ed avviène tuttora, per conquista progressiva. Il processo di affinamento della massa p1astica s'è andato rea1izzando in rapporto gradua1e dissolvimento delle compattezze naturali promosso da ragioni intrinseche alla forma medesima e non da escogitazioni mentali. L'arco evolutivo è, senz'altro, ampio e lungo le seriazioni dei passaggi vanno a collocarsi con naturalezza le singole opere, contrassegnando l'una un «momento», l'altra in altro «momento», come s'indicherà più avanti nel futuro.
Giova fin d'ora precisare, però, che non si tratta soltanto di un successivo ascendere del livello qualitativo. Le singole. fasi presentano i loro raggiungimenti, i quali, ciascuno per la sua parte, posseggono requisiti di indiscutibile validità sul piano della resa definitiva; ovviamente, se visti in una rassegna panoramica, essi sono
attestazioni palmari di un'inquieta mobilità e di una stimolante insoddisfazione, nonostante i suoi ineccepibili colori.Tutto sommato, nell'interazione, curata sempre al meglio sì da apparire all' osservatore frettoloso erroneamente spontanea, fra il momento interiore e quello esteriore, fra elaborazione immaginativa e realizzazione concreta, Barsciglié palesa in ciascuna sua opera un equilibrio raro e sicuro perché fondato su una incrollabile serietà morale. E ' proprio qui, nella sua illuminata consapevolezza, l'elemento risolutore d'ogni possibile disparità fra la persistenza dell' intenzione e la diversità dei risultati. Codesta coerente flessibilità, a mio avviso,procede da una fertile vena inventiva attraverso il sapiente dominio di una tecnica raffinata e posseduta fino in fondo per diretta partecipazione. Mette conto menzionare il lungo
apprendistato esplicato, con assiduità negli anni giovanili con il padre pittore e scultore e proseguito durante la prima attività professionale con applicazioni prevalentemente di routine. Fu allora che Giuseppe Barsciglié assunse una disinvoltura non comune nel trattare.i diversi materiali fino a disporne liberamente. Dopo il primo periodo dedicato all'università nel travagliato studentesco 1973 / 77, quasi
inavverti tamente e come per un naturale maturare degli eventi, iniziarono le prime esperienze,caratterizzate da un autentico impegno formale. Appena dopo il servizio di leva a. u. c.nell' arma dei. Bersaglieri, il giovane Barsciglié elabora a Torino,gli enormi pannelli decorativi a sbalzo per il frontale della casa automobilistica Pininfarina Bertone(1972- 74).
Quegli anni contrassegnano, appunto, l'apertura d'un processo destinato a rapida evoluzione. Infatti, accanto al grezzo ed impacciato retaggio di un «Novecento »,poco o nulla condiviso, si notano, qua e la gli interessanti risentimenti delle tematiche dell'«Art Nouveau»: nell'intenso fremito pittorico e scultoreo della coppia di leoni dalle acute e modulate profilature. Anzi, in quest' ultimo caso, par proprio di ravvisare la sommessa ma ferma enunciazione d'un
programma, più intimamente presentito che formulato con logico rigore.
La svolta fu decisiva, col nuovo decennio aveva nizio una seconda fase in cui l'operosità precedentemente spesa refluiva in opere animate, adesso, da una chiara visione delle problematiche espressive. Ha una sua importanza aggiungere che i fermenti da tempo operanti ed i conseguenti sviluppi si manifestavano e prosperavano in una zona di Napoli veramente tipica. Dapprima la bottega di via Monte di
Dio e poi lo studio di gruppo in via Solitaria, al pari del vicinissimo Istituto Reale d'Arte ove ha iniziato suggestive lezioni pittoriche con il suo insegnante Giuseppe De Siato, riflettendo pian piano ai suoi insegnamenti sulla Pop-Art e Body-Art nella sezione «Pittura e Metalli» , hanno tenuto Barsciglié a contatto quotidiano e prolungato con un ambiente popolare di cui ebbe a risentire nel più civile dei modi.
La zona del Pallonetto a Santa Lucia, cara alla narrativa del Marotta di quegli anni, gli ha fornito un tonificante nutrimento culturale improntato segnatamente dalla ricchezza di umori e dalla trascolorante immediatezza d'una umanità inquieta e condannata da sempre alla consuetudine dell'espediente. La cornice ambientale s'accresce di suggestione, dato che, nello sfondo di impalpabili ricordi dalla Napoli più antica. (la. paleopoli del sacolo VIII a. C.)
reca, com'è noto, presenze concrete di una perdurante stratificazione: dai ruderi romani della villa di Lucullo al settecentesco palazzo sanfeliciano Serra Cassano, dalle chiese di S. Maria degli Angeli e della Nunziatella a quella, davvero splendida, di S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone, con due punti fermi costituiti dalla residenza del compianto libraio antiquario Casella e dal teatro Politeama. Essendo io stesso testimone della lunga permanenza di Barsciglié in un quartiere così significativo, era inevitabile che ne facessi parola. M'è sempre parso, a dire il vero, che alla coscienza dell'amico operatore provenisse da codesta complessa situazione una linfa intensamente umana, ben al di là dalle stereotipie di un esteriore colore locale, per solito visto come festoni di biancheria sciorinata da balcone a balcone, o
come fanciulli semivestiti o uomini e donne propensi a scaltrezze varie ed ammiccanti, da contrattare un fervore di floride iniziative nell'area più innovatrice delle arti contemporanee. Soprattutto, la nuova scuola fornì all' Artista G. Barsciglié ormai maturo stimoli a inedite sperimentazioni, specie nell' alchimia del colore, il grande «Crocifisso» e la decorazione aerea per la Banca d'Italia a Pescara (1979-82) sono conferme del cammino ormai imboccato con sicura scioltezza e che invece subì un'imprevedibile interruzione.
Barsciglié s'ammalò seriamente e la lunga convalescenza gli costatò una battuta d'arresto considerevole (.. non avrebbe dovuto e potuto più dipingere,.. quell'alchimia di tecniche d'arte da lui conquistata e trasformata in mille modi per migliorarsi nel tempo, lo portava pian piano..”dal non più ritorno”).
(per miracolo..la sua salute migliorò).
Intanto, Barsciglié riceveva,la cattedra a Firenze (1985) e, da Sorrento dove viveva, lascia i genitori per raggiungere definitivamente la città che gli apre infinite vie all'Arte. Il temperamento di G. Barsciglié è temerario-inconscio; la ripresa c'è stata con una serie di proposte assai ricca, come sempre. Moltissimi i dipinti su tela, incisioni, decorazioni aeree,sculture , argille, ed alcuni bozzetti di bronzi per le due versioni di «Esplosione» per la Città di Brindisi e portogruaro (1983 -85) presentano sviluppi ulteriori rispetto alle tematiche di cui s'è detto; segnatamente, l'intensificata metrica spaziale rivela vibranti concitazioni costruite su rapporti di continuo mutevoli e non si ferma neanche per i suoi allievi dello Liceo Artistico di Firenze, dove in tre mesi porta sulle sue pareti interne, gigantografie scenografiche con rilievi di stucchi cromatici, eseguendo le rimembranze di Villa dei Misteri di(Pompei) e balconate sul mare di Villa Rufolo
sessanta metri lineari di bassorilievi aerei.
Anzi, negli ultimi anni, riprendendo positive esperienze già avviate un decennio prima varianti di una lunga serie di incisioni su rame e zinco, sbalzi su laminati classici e in oro. Barsciglié realizza gioielli di raffinata fattura e di originale novità presentando negli U.S.A a Los Angeles e San Francisco. In questi gioielli di rara fattura si avverte una rielaborazione dell'ordito ritmico-lineare ormai chiarito, concedendo vividi risalti ai partiti luministici e cromatici propri dei preziosi materiali impiegati.
Ora, nel trarre una conclusione sull'attività artistica di Giuseppe Barsciglié ne va ribadita la perfetta integrazione e la reciproca interdipendenza fra il momento immaginativo e quello esecutivo. Non di rado si sostiene, e per un certo aspetto non a torto, che l'artefice s'esprime principalmente nel progetto, mentre l'effettiva produzione del manufatto pertiene ad una comunicazione tutta espressa nel dato esteriore. Ciò massimamente viene affermato per l'architettura. Giuseppe Barsciglié rappresenta, in questa angolazione, un caso abbastanza singolare, in quanto per
solito lega l'accensione inventiva alla realizzazione pratica, con naturale immediatezza. Però, non nel senso di un «prima» e di un «dopo», o in un avvicendamento scandito dal rapporto causa-effe:Il sottile e laborioso intreccio delle ricerche formali non passa, dunque, attraverso appunti disegnati su un foglio,né tanto meno perviene ad un progetto definitivo o comunque operativo da affidare in una fase prettamente esecutiva alla competente sfera tecnica - poco importa se la espleti l'autore medesimo oppure un esperto subentrato solo a questo punto. L'idea figurativa Barsciglié la svolge e la porta a compimento direttamente durante il pratico intervento tecnologico, cosicché l'opera assume risultanze compositive chiaramente scelte nel vivo del processo realizzativo in cui, all' occasione, gli accade di risol vere ogni eventuale dubbio e perplessità di fronte alla gradualità delle effettive soluzioni, non di rado suggerite proprio dalle implicanze della tecnica e dalle peculiarità del materiale emergenti soltanto all'atto dell'impiego.
Naturalmente sarebbe agevole puntellare siffatto comportamento con citazioni da Lodoli, Semper, Gropius,Focillon o da chiunque altro. Sembra il caso, invece, di richiamarsi alla situazione additata dal macchiaiolo Cecioni già un secolo fa, quando osservava che la tecnica dall'antichità s'era visto assegnare un peso eccessivo, mentre, con errore analogo ma di segno opposto, sul finire dell' Ottocento veniva del tutto mortificata. Dal che si ricava che fin da allora era principiata la trascuranza per tutto l'armamentario di norme, prescrizioni e strumentazioni che, se era divenuto un mito sterile ed obbligante per se stesso, non per questo andava soppresso pari pari. Va detto,semmai, che la denuncia violenta quanto geniale del Dadaismo contro codesto asservimento all'empirismo circoscritto del mestiere per il mestiere e contro l'estraniante tecnicismo invalso con l'età industriale nella nostra società è persino divenuta, per molti gruppi di operatori odierni, gratuito gioco convenzionale, vanitosa seppur disadorna ostentazione, moda e quindi conformismo. Anche l'anti-retorica può avere una sua retorica, tanto più che l'incontro col pubblico
continua a verificarsi con le stesse modalità di sempre, e cioè attraverso il canale talvolta oscuro delle gallerie e con l'avallo d'un catalogo redatto da un critico più o meno illustre per concludersi possibilmente con l'esborso di non pochi quattrini da parte di un acquirente per solito ben «situato» all' interno di quel sistema che, con calde e vibranti parole, viene in altra sede puntualmente contestato.
Orbene, le tacite proposte di Barsciglié, relative all'indispensabilità di far coincidere l'«ideazione» con la «rappresentazione», muovono soprattutto dalla volontà di sostituire ad una realtà parcellizzata ed abnorme un'altra affatto umana e positiva. Non so se gli sia nota, ma trovo probante, al riguardo, la distinzione che nel 1923 Majakovskij faceva tra l'avanguardia che esibiva «inutili costruzioni di latta e di fili di ferro» e quella che al di là del risultato «formale» mirava ad un'efficienza concretamente apprezzabile. Ho potuto constatare la validità di tale affermazione numerose volte nel corso delle mie personali esperienze e riflessioni. Del pari mi risulta quante resistenze Barsciglié abbia incontrato ed incontri tuttora quando ammonisce a correlare strettamente, nel corso della didattica dell'istruzione artistica, il cosiddetto disegno professionale al laboratorio. Il medesimo progetto, egli giustamente sostiene, non può valere per un'esecuzione che si realizzi in una qualsiasi tecnica e con indifferenza rispetto al materiale d'impiego.
Il che, trasferendo la questione dall' ambito ristretto d'una congiuntura casuale a quello più generale del comportamento morale, evidenzia la necessità di adoperarsi per risollevare la produttività dal meccanicistico e mercante livello cui è stata abbassata in seguito ai molteplici e ben noti condizionamenti d'un capitalismo estraniante ed egoistico. Infatti, soltanto la rimozione dell'asservimento
indiscriminato degli individui a ciascuna delle diverse fasi del processo realizzativo ci libera dall'incomunicabilità e,per conseguenza, dal sopruso sociale. Si tratta, tutto sommato, di riportare alla sua pienezza quella dignità dell'attività umana indispensabile ad una delle più elementari condizioni del vivere sociale.
Proprio per tali ragioni, se al presente scritto dovessi dare un titolo veramente adeguato, sceglierei senza esitare: «Barsciglié o della tecnica come arte ».,
Nel caso, adotterei anche un sottotitolo: ,trasformando in motto programmatico un pensiero di Leonardo Sinisgalli
Firmato:
IBRAHIM KODRA -Milano 1981 )
ROTARY CLUB INTERNATIONAL 2070 - York Gate sw1p Rotary Art Club London
leggi articoloCopyright ©® “ in the middle of the road of our lives” Dante Alighieri “ Nel Mezzo del Cammin di Nostra Vita”
(Copyright © G.Barsciglié made in the Italy)
A few years ago, a surgeon friend of mine kindly asked me to accompany him to purchase some works of art by a painter named Barscigliè, whom I had never heard of and who resided in the countrysi_e near Gaville – (Firenze). Re desired my opinion, as I had been a design, painting, and art history instructor for many years and loved art above alI else. I told him that appreciating a work of art is something very personal and thus something that had to be to his liking. Rowever, compelled by mere curiosity, I agreed toaccompany him. After a horribly narrow road,we arrived to a point in the woods where there stood a small house in the process of remodelling. There were several dogs which barked at our arrivaI and alI of a sudden he appeared... a faun ofthe woodlands with metalli c eyes and a peculiar air that emanated directly from his person.I felt embarrassed. I didn'rlike playing the part ofthe critic and I thought to myself: "What wilI I say now to one or the other if I don't like the paintings, especially I with my vice of being honest?" There was a small room already prepared with some paintings letmed up against the walls: quick pen strokes, decisive,
secure, undoubtedly a notable virtuosity, mixes of savant colors, varied subjects from mannerism to the abstract.
As if compelled by an unexpected impulse, I looked at the painter and asked him to show me more of his work, his real work, that which was truly his but that he did not allow anyone else to see. Re looked me in the eyes, docile, and without complaint took us inside the house. The house was stilI in the process ofbeing built. There was a rickety and extremely dangerous stair ramp and a room full of old canvases stacked against the walls, tumed inside out, and full of cobwebs.
Re told us that his entire life was in that room and that it had been years since he had looked at those canvases. Unexpectedly, a type of person emerged that I would have never imagined meeting, especially here in Tuscany. A native ofNaples, resident in Sorrento, and a pupil ofthe Reale Academia di Belle Arti di Napoli (his father was also a painter, sculptor, and his teacher, as well as scenographer for Eduardo De Filippo and a great friend ofTotò), he was a Parthenopean soul, almost Rellenic I would dare say, extremely ec1ectic, and capable of every virtuosity. Bom amidst art and alI for art' with themes that ranged from realism to surrealism to abstractism, emotions, atmosphere, colors, everything was carried out and sorted miraculously almost as if by a spell, as if the air itself had brushed over the canvases with an infinite knowledge - an artisti c interpretation so profound that it seemed almost unnatural. A one of a kind experience, I would say. My surgeon friend and I retumed home bewildered and somewhat confused. Before leaving, we told Barscigliè to take about ten of his paintings to the surgeon' s house for us to choose.After a few days, my friend's house carne alive with paintings leaned here and there, of images with col or, ofunusual forrns. Barscigliè entered unexpectedly into the house, into the life of the family, and into the souls of the people who lived there. It was impossible to choose, impossible to decide which to send back and which to keep, impossible not to alert this new atmosephere of the new spirit which flowed inside the rooms.
This was how our friendship was bom. I found out later on that he was an instructor as well and I went looking for him at the Istituto Professionale Magiotto di Montevarchi in a c1assroom full of his students. It was here that I met and understood him alI the more.As I observed him in c1ass amongst the students, bent over scholastic works yet to be created together with him, the great teachers of the past sudden1y carne to mind. The teachers of the Orti Oricellari of Florence, all those that managed with their own genius to lead their pupils, the adept and above all of the young people who alert, with pureness of heart still intact, the artistic hand that guides them. His students adore him and he manages to have them do virtually anything with an unexplainable simplicity and liberty, railging from a painting, a sculpture, scenography, graphic design, engravings, or printing; it is as though living near a continuous jettison of ideas, creativity,
the Orti Oricellari of Florence, all those that managed with their own genius to lead their pupils, the adept and above all of the young people who alert, with pureness of heart still intact, the artistic hand that guides them. His students adore him and he manages to have them do virtually anything with an unexplainable simplicity and liberty, railging from a painting, a sculpture, scenography, graphic design, engravings, or printing; it is as though living near a continuous jettison of ideas, creativity, emotions, and sensations.Very likely, this is the real and true school and I find it difficult to believe that the students could forget an instructor like that: Barscigliè will always remain a part of their lives and hearts, a part of every aesthetic decision they take, from how they dress to how they live at home, and more than anything, a part of their internaI yet visual perceptions.Our friendship continued. I saw numerous and various expositions ofhis, portraits of friends; we even painted together on the same canvas and the Art flowed around uso A few days ago he asked me to write a review fòi the fortieth anniversary of the Valdarno Rotary Club who called upon him to carry out a symbolic, artistic installation. Everyone knows I am not an art critic, but I happily
accepted, first because I admire the artist, and second because Che certainly had no knowledge of this) I am the daughter of the oldest founding member of the Valdarno Rotary (Comm. Cappelletti Duilio - 93 years old). Thus, I lived e breathed the Rotary spirit through my family during these forty years and am happy to be able to present, with my own words, the Artist Barscigliè to all of its members.What else can I add to what I have already related about him? Without all ofthe grand words that most critics use, referring to the various artistic currents of the past which have transpired over the decades, and looking to bring you more or less in harmony with the artist, I want to tell you only this: "look very closely at the work ofBarscigliè's with your eyes, minds, and hearts but wait patiently for it to penetrate inside of you and for the answer to touch your spirit."
Professor Loretta Cappelletti
The structural symbolism of this sculpture in iron, aluminum, and cast iron, created by me for the fortieth anniversary of the Valdarno Rotary (2007), has a diameter of about 340 centimeters and weighs about 280 kilograms.The creation indicates in its own, spectacular form, the recalling of Dante Alighieri's famous words "In the middle ofthe road of our lives." In today's words, this phrase indicates the current social direction of labor and that which will be tomorrow.
Conoscere "BARSCIGLIE' " ROTARY CLUB VALDARNO 2070 Internazional
Scrive di Giuseppe Barsciglié Artista, la Prof.ssa Loretta Cappelletti di Montevarchi, Sua curatrice d’arte: oltre che Rotariana
Da: Conoscere "BARSCIGLIE' "
Un chirurgo mio amico, alcuni anni fa, mi chiese gentilmente di accompagnarlo ad acquistare dei quadri da un pittore di nome Barscigliè, che io non conoscevo affatto e che abitava in campagna vicino a Gaville. Voleva un giudizio da me che ho insegnato per tanti anni disegno, pittura e storia dell'arte ed ho amato l'Arte sopra ogni cosa. Gli ho risposto che apprezzare un quadro è una cosa personale, i quadri dovevano piacere a lui, ma poi anche incuriosita, ho accettato di accompagnarlo.
Una strada sterrata orribile e poi siamo arrivati in un bosco dove sorgeva una piccola casa in fase di restauro: molti cani che abbaiavano al nostro arrivo e poi improvvisamente è apparso lui...un fauno dei boschi, due occhi metallici, un flusso particolare che arrivava direttamente dalla sua persona.
Mi sono sentita imbarazzata, non mi piaceva fare la parte del critico ed ho pensato: "cosa dico ora all'uno ed all'altro se i quadri non mi piacciono, io che purtroppo ho il vizio di essere sincera?" C'era già pronta una piccola stanza con alcuni quadri appoggiati alle pareti: pennellate veloci, decise, sicure, indubbia¬mente un notevole virtuosismo, colori sapientemente mescolati, soggetti più vari, dal manierismo all'astratto.
Come presa da un impulso improvviso, mi sono rivolta al pittore e gli ho chiesto di farmi vedere altre cose, quelle vere, quelle veramente sue, quelle che non faceva vedere a nessuno e lui docilmente senza reclamare, mi ha guardata negli occhi e poi ci ha portato in casa, una casa ancora da fare,
una rampa di scale traballanti ed estremamente pericolose, una stanza piena di vecchie tele accatastate al muro, voltate indietro, con polvere e ragnatele.
Lui ha detto che lì c'era tutta la sua vita e che erano anni che non li riguardava più. E improvvisamente è uscito fuori un personaggio che non avrei mai immaginato di conoscere proprio qui in Toscana. Nativo di Napoli, vissuto a Sorrento, allievo della Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, (il padre pittore anch'esso, scultore e suo maestro, scenografo di Eduardo De Filippo e Grande amico di Totò), un'anima partenopea, oserei dire ellenica, ec1ettica al massimo, e capace di ogni virtuosismo, nato in mezzo all'Arte e per l'Arte, con temi che spazi ano dal realismo, al surrealismo, all'astrattismo, sensazioni, emozioni, atmosfere, colori, il tutto ese¬guito e sorto miracolosamente quasi per incanto, come se l'aria stessa avesse sfiorato le tele con una sapienza infinita, un substrato artistico così profondo, vissuto, da sembrare quasi innaturale.
Una esperienza unica direi: io e il mio amico chirurgo siamo tornati a casa frastornati e un po' confusi e gli abbiamo detto, prima di partire, di portare una decina di suoi quadri da scegliere a casa.
Dopo alcuni giorni la casa del mio amico si è animata di quadri poggiati qua e là, di immagini, di colori, di forme inconsuete: Barscigliè è entrato improvvisamente nella vita della famiglia, nella casa, nell'anima delle persone che l'abitavano.
Impossibile scegliere, impossibile dire quali rimandare indietro e quali tenere, impossibile non avvertire la nuova atmosfera, il nuovo spirito che aleggiava dentro le stanze.
Così è nata la nostra amicizia. Ho saputo in seguito che anche lui insegnava e sono andato a trovarlo all'istituto Professionale Magiotti di Montevarchi in aula con i suoi alunni e qui l'ho conosciuto e compreso ancora meglio. Quando l'ho osservato in classe tra i ragazzi entusiasti, chini insieme a lui sui lavori scolastici a creare, ho pensato improvvisa¬mente ai grandi maestri del passato, agli Orti Oricellari di Firenze, a tutti coloro che sono riusciti a trascinare nel loro genio i discepoli, gli adepti e soprattutto i giovani che avvertono, con la purezza dell'anima ancora intatta, la mano dell'arte che li conduce. Gli alunni lo adorano e lui riesce a fare eseguire qualunque cosa ai suoi ragazzi con una inspiegabile semplicità e libertà, spaziando tra la pittura, la scultura, la scenografia, gli allestimenti grafico pubblicitari, le incisioni, la stampa; è come vivere vicino ad un getto continuo di idee, di creatività, di emozioni e sensazioni.
Questa forse è la vera scuola e credo che difficilmente i ragazzi potranno dimenticare un insegnante così: Barsciglié rimarrà sempre nella loro vita, nei loro cuori, nelle loro scelte estetiche di ogni tipo, dal loro modo di vestire alloro modo di vivere la casa e soprattutto nella loro percezione interiore ma visiva.
La nostra amicizia è continuata, ho visto di lui numerose mostre allestimenti vari, ritratti di amici, abbiamo anche dipinto insieme nella stessa tela, e l'Arte aleggiava intorno a noi. Alcuni giorni fa mi ha chiesto di scrivergli una recensione per il quarantesimo anniversario del Rotary Club Valdarno da cui è stato chiamato per eseguire una installazione artistica simbolica e sebbene io non sia un critico d'arte, ho deciso con gioia di accettare,
primo perché stimo l'artista, secondo perché (..e lui non lo sapeva assolutamente), io sono la figlia del più vecchio socio fondatore del Rotary del Valdarno (Comm. Cappelletti Duilio - anni 93) e ho vissuto e respirato lo spirito Rotariano attraverso la mia famiglia in questi quarant'anni e sono felice di poter presentare, con le mie parole, l'Artista Barscigliè a tutti i soci.
Ma che altro aggiungere a quello che ho già raccontato di lui? lo senza i grandi paroloni che tutti i critici adoperano riferendosi alle varie correnti artistiche del passato, che si sono succedute nei secoli, cercandovi più o meno le assonanze con l'artista, voglio dirvi solo questo: "guardate attentamente un'opera di Barscigliè con gli occhi, con la mente, con il cuore e aspettate lentamente che penetri . dentro di voi e che la risposta arrivi al vostro spirito".
“ Ha esposto sue opere nelle Gallerie delle principali città del mondo: Isy Brachot di Parigi - la Prom di Monaco - Fine Arts di New York - Madyson Gallery di Toronto - Biennale di Lubiana - Premio De Nittis di Bari - Gallery Royal di Madrid - Expo di Milano - Giubbe Rosse e Casa di Dante a Firenze,Forte Stella Porto Ercole – Monte Argentario 2006 e altre ancora.
Attualmente insegna Arte della Grafica Pubblicitaria con Cattedra di Ruolo.
Profssa Loretta Cappelletti
1980 firenze
Critica d’arte al Maestro
Di: A.B.Oliva
Lo spirito. Barscigliè ha respirato fin dai suoi primi passaggi la cultura solare della dotta Magna Grecia. Nel suo pennello è rimasto l’azzurro del cielo che bacia il mare di fronte ai Faraglioni, il verde della costiera amalfitana, i rossi e i gialli della frutta matura sugli alberi. L’arte di Barscigliè vive di figure e colori mediterranei, caldi e sensuali; le sue anfore, conchiglie e sabbie ci riportano alla sua terra d’origine arsa dal sole e immersa nel blu più profondo. Dalle sue tele trasuda “sapore di sale” e d’intensa passione per ogni aspetto della vita, a patto che sia vissuta artisticamente e moralmente in maniera totalizzante. Le sue anfore non sono mere riproduzioni dei moderni arredi del giardino, ma contengono ancora le inebrianti essenze che le flotte elleniche portavano dalle madre patria o il profumo altrettanto vivace del vino d’uva, lo stesso che ingannò Polifemo. Altrettanto caratterizzate le donne, a volte sagome indefinite dai seni pronunciati e dai fianchi larghi che si stagliano su sfondi di notevole impatto cromatico. Figure femminili strette in abbracci, un misto di solidarietà e lussuria, ci riportano alla mente le parole di Saffo: “Amore m’ha scosso il cuore, come vento su un monte che s’abbatte su querce. In J.Bachelet (Alias) a molte delle convenzioni umane, e non di rado, i suoi modi possono apparire almeno singolari, ma fermarsi alle apparenze con un artista del suo livello significherebbe rinunciare alla sua profondità, alla sensibilità dell’animo, al virtuosismo della mano. E questo, per ogni essere umano che sappia cogliere l’intimo fascino della rappresentazione artistica, sarebbe il più grave dei delitti.
Il dubbio della vita nelle opere di G.Barsciglie
Il dubbio della vita nelle opere di G.Barsciglie
La corposità e l’intensità dei colori sono i protagonisti irrinunciabili delle ultime opere di G.Barsciglié che esalta, come sua abitudine, il colore e l’intonazione delle forme nette, in movimento con lo spazio nella realtà assoluta del quadro.
Corposità delle forme e del colore gridato e affermato con la rapidità della spatola,del pennello in una plasticità tangibile, nella rievocazione del tempo passato, del ricordo, fissata nella fermezza del disegno al di fuori del tempo storico.
Figure pensanti, nature morte, attimi catturati nella loro proverbiale intimità, in una sacralità rituale e magica che cerca contemplazione.
La figura umana, protagonista delle opere del pittore, non completamente delineata ma solamente accennata nella forma, sembra voler testimoniare il dubbio della vita e dell’arte, come se l’artista rimanesse egli stesso nell’ammirazione di questo dubbio, lasciando ad uno spettatore attento un’interpretazione privata della circolarità della vita nelle emozioni urlate dell’arte.
Dott.ssa Ardea. Spada
Roma 1988