Aggiunto il 23 ott 2009
Salvatore Emblema
Chi avesse seguito, come me, il cammino artistico di Salvatore Emblema, avrebbe notato che esso è stato estremamente coerente e che la sua pittura è stata fin dagli inizi di un'alta qualità, mantenuta sempre alla stessa altezza fino ad oggi. E tuttavia con una piacevole e sorprendente varietà. La materia, la materia grezza della tela, il colore e lo spazio sono gli elementi della pittura che lo hanno sempre interessato e che egli ha portato a sempre nuovi sviluppi. Dalle prime opere di ruvida tela, sfilata, "detessuta", come l'ho chiamata nel mio primo scritto a lui dedicato, ma sfilata variamente, con sfilature più o meno rade, è passato ad una fase che mi sembra ancora la sua più bella perché interviene il colore, un colore che imbeve tutta la superficie della tela lasciando però che appaia la natura del tessuto, aspro e ruvido, un colore profondo, il più delle volte blu o verde cupo ma che lascia trasparire la trama sottostante. Il senso dello spazio, dello spazio che è dietro la tela, è una delle cose che più interessano l'artista: nelle prime opere senza colore, di tela grezza, le sfilature, dove sono più rade, lasciano vedere al di là le cose e lo spazio retrostante: si direbbe che Emblema abbia portato avanti, alle sue estreme possibilità, le ricerche di Lucio Fontana, che bucava e tagliava come con grandi sciabolate la tela: ma in Fontana c'è sempre uno schermo dietro, generalmente nero, che dà certo una grande intensità al vuoto che vien fatto di immaginare protratto all'infinito, ma che comunque limita in qualche modo lo spazio. Emblema elimina quello schermo e lascia libera l'immaginazione. Nelle ultime opere, dei due o tre anni recenti, un nuovo elemento appare nella pittura dell'artista; forme che suscitano il ricordo di qualcosa di vegetale, come grandi foglie, ma niente affatto realistiche anzi completamente astratte o meglio inventate, con un sottile e misterioso suggerimento poetico. E il colore, che dopo le prime opere di pura tela, monocrome, si è venuto continuamente approfondendo e arricchendo, raggiunge intensità nuove e nuove gamme, specialmente di rosa brillanti e di azzurri elettrici, che accentuano l'allontanamento dal suggerimento naturalistico è aprono un mondo di fantasia come può nascere soltanto da un impulso genuinamente poetico. Ed Emblema riesce ad accordare due cose che sembrano opposte: l'emozione poetica e la pura razionalità. Tra le ultime opere le più belle perché riassumono tutte le sue qualità, sono quelle in cui un velo scuro, il più delle volte nero, si stende su quasi tutta la tela lasciando trasparire un soffocato rosso di fuoco che all'estremità più alta trabocca come una lunga, vivida, fiammata. Sembra che l'artista, forse inconsciamente, riproduca il paesaggio napoletano che ha nel sangue, non nel suo aspetto più liquido e leggero, ma nel suo aspetto più drammatico, il fuoco soffocato del Vesuvio e il nero arido della lava.