363 (2018) 绘画 由 Mat
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由 Mat 出售
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原创艺术品 (One Of A Kind)
绘画,
丙烯
/
搪瓷
在帆布上
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外形尺寸
41.3x41.3 in
单独工作的尺寸,不带框架: 高度 39.4in, 宽度 39.4in - 艺术品状况 艺术品完好无损
- 是否含画框 这件作品是诬陷
- 分类 画作 低于US$5,000 抽象主义 丰富多彩的
Potentino di origini baresi, Dino Ventura, classe 1962, muove i primi passi nell’arte, da autodidatta, a partire dal 1978. Forte, nelle sue opere — contraddistinte dall’accostamento di forti sezioni cromatiche abbinate a materiali poveri e preziosi (cartoni, sacchi, foglia d’oro, cere e bitume) e codificate da serie numeriche e scritture stencil —, risuona la lezione, o semplicemente un’inconscia rimembranza visuale, del Braque “sintetico”; dei manifesti di propaganda e delle opere avanguardiste del primo ventennio del ‘900 — Marinetti, Boccioni, El Lissitzky, Moholy-Nagy, Berlewi —, della neoavanguardista, ribelle, anarchica, critica e pesantemente intellettualistica poesia visiva degli anni ’50 e ’60 (anche se con una connotazione maggiormente pittorica in Ventura) — si pensi al Gruppo 70, a Isgrò, Pignotti, Spatola, Miccini, ecc. —; delle composizioni informali dell’americano Frank Josef Kline — si considerino opere come “Yellow, Orange e Purple” o “Henry H II c1959” —, della pittura segnica di Agostino Ferrari; e di una certa grafica pubblicitaria di design degli anni ’70 e ’80. L’agire poietico — dal greco «poiéo», nel senso sia di «creare» e «comporre», sia di «fare poesia» — di Ventura, lungi dall’essere sigillo estetico fine a se stesso, nasce da un’intima, ma allo stesso tempo anche politica e culturale, necessità di evidenziare un dato socio-antropologico in forte ascesa: la mancanza di comunicazione verbale fra gli individui, sempre più isolati, sempre più chiusi; e, con «Le parole non dette», progetto di 1000 opere sul quale sta lavorando negli ultimi anni, l’artista inserisce sulle proprie tele frasi “aperte” che il fruitore può completare o ricomporre, facendole sue, e delle cifre che codificano i messaggi riportati sui quadri e li rendono irripetibili.
Michele Citro