Le domande (1982) Painting by Angelo Liberati

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  • Original Artwork (One Of A Kind) Painting, Oil / Collages on Linen Canvas
  • Dimensions Height 9.8in, Width 15.8in
  • Framing This artwork is not framed
  • Categories Abstract Musicians
Davanti all'immagine di un artista spesso ci si chiede: che significa? E non ci si accorge che anche l'opera - come fanno da secoli le opere d'arte - pone domande: chi sei? perché sei qui? L'immagine proposta (Chopin da Delacroix) non è da meno: fa molte domande all'osservatore. Per questo un artista, che in un proprio[...]
Davanti all'immagine di un artista spesso ci si chiede: che significa? E non ci si accorge che anche l'opera - come fanno da secoli le opere d'arte - pone domande: chi sei? perché sei qui?
L'immagine proposta (Chopin da Delacroix) non è da meno: fa molte domande all'osservatore. Per questo un artista, che in un proprio lavoro vuole citare un'opera del genere senza passare per copista, è fatale che sottolinei il gioco di specchi tra l'osservatore che guarda Chopin e altri segni: collage,testi, lettere tipografiche, freccia e segnali che interrogano l'osservatore, extradiegetico con domande escatologiche : chi sei? che cosa cerchi?

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A Roma nei primi anni sessanta frequenta la Scuola Comunale di Arti Ornamentali e dal 1964 conosce e frequenta lo studio del pittore italo-argentino Silvio Benedetto. Entra in contatto con le esperienze della[...]

A Roma nei primi anni sessanta frequenta la Scuola Comunale di Arti Ornamentali e dal 1964 conosce e frequenta lo studio del pittore italo-argentino Silvio Benedetto. Entra in contatto con le esperienze della Pop Art romana, frequentando le gallerie romane più importanti in quegli anni: Galleria Due Mondi, Il Fante di Spade, L'Attico, La Nuova Pesa.

Nel 1970 si trasferisce in Sardegna, dove porta una ricerca influenzata dalla Nuova Figurazione. A contatto con le neoavanguardie isolane - Galleria Sinibaldi, Il Basilisco , Arte Duchamp - elabora una poetica che affianca alla componente pittorica il linguaggio della Poesia visiva e le tecniche della Pop art (décollage, collage) e che all'ordine logico sovrappone quello dell'intuizione poetica. Il suo segno grafico è influenzato da Renzo Vespignani.

Tematiche di impegno civile e di denuncia emergono spesso nei suoi lavori, fin dagli anni sessanta, come pure la sensualità del nudo femminile e la scrittura; a queste si aggiungono, a partire dagli anni ottanta, tracce di memorie storiche locali.

Altra caratteristica ricorrente nella sua produzione pittorica sono i riferimenti iconografici al cinema (Fragole e Sangue, 1978-1979[13]; ciclo sul cinema di Luchino Visconti,  ipinti dedicati ai film di Michelangelo Antonioni, nel centenario della nascita, alla musica e alla letteratura ( Dante, Ariosto[, Bob Dylan.

Il lavoro di Liberati è stato documentato da diversi cortometraggi e opere di videoartisti (Tonino Casula, 1981; Andrea Frisan, 2003; Gino Melchiorre, 2004, 2005, 2008, 2011, 2012, 2013). 

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