IL PESCE (2001) Pittura da Stefano Galli

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Venduto da Stefano Galli

  • Opera d'arte originale (One Of A Kind) Pittura, Acrilico su Tela
  • Dimensioni Altezza 15,8in, Larghezza 15,8in
  • Condizioni dell'opera d'arte L'opera d'arte è in perfette condizioni
  • Incorniciatura Questa opera d'arte non è incorniciata
  • Categorie Quadri sotto i 5.000 USD Arte concettuale Umorismo
Pesce a pranzo Dopo molto lavoro e altrettante pene, il locale fu terminato; il proprietario, felice per l’attività che finalmente sarebbe partita, ricambiando il tanto denaro speso con tanto denaro guadagnato, decise di festeggiare il locale con un pranzo al quale avrebbero dovuto partecipare tutti coloro che, in qualche modo,[...]
Pesce a pranzo
Dopo molto lavoro e altrettante pene, il locale fu terminato; il proprietario, felice per l’attività che
finalmente sarebbe partita, ricambiando il tanto denaro speso con tanto denaro guadagnato,
decise di festeggiare il locale con un pranzo al quale avrebbero dovuto partecipare tutti coloro
che, in qualche modo, avevano partecipato alla sua realizzazione e altri: amici e parenti.
Fui invitato anch’io, pur avendo partecipato in modesto modo all’impresa. La cosa mi fece
comunque piacere, tanto più che, con aria di vera aspettativa, mi preannunciarono essere un
pranzo a base di pesce, cosa gradita a ogni italico buongustaio e, non solo, che sarebbe stato
cucinato da un cuoco dilettante ma meridionale, qualità che ne garantiva le capacità; aderii
anch’io a tale pregiudizio.
Quando fummo seduti a tavola, dalla cucina, filtrava attraverso la porta un piacevole profumo; si
trattava del pesce quasi cotto che, essendo di grosse dimensioni, avrebbe sfamato l’intera
tavolata.
Non ricordo che pesce fosse ma era enorme; mi fu servita una porzione all’esame della quale
ritirai il mio pregiudizio positivo: il pesce non era stato squamato pertanto, per non raschiarmi
ripetutamente la gola, iniziai l’operazione di squamatura a pesce cotto. Gli altri commensali, forse
per educazione o per ignoranza, sbocconcellavano silenziosi la loro porzione. Fu proprio a causa
del silenzio che il “cuoco” vedendomi assorto nella difficile operazione, si alzò dalla sedia e
apostrofandomi con: “si vede che lei non sa mangiare il pesce!”, si avvicinò e con la sua forchetta
mi sottrasse dal piatto l’intera porzione ingoiandosela; nel mentre il grosso boccone pieno di
scorie gli scendeva nella gola, mi venne in mente un mangiatore di spade visto qualche anno prima
che, per migliorare la prestazione, si ingoiava una raspa. Molto probabilmente il mio ricordo fu
inconsciamente recepito da tutti, al punto che si sollevarono diverse proteste circa la ricetta
utilizzata per confezionare il piatto, proteste che si trasformarono in rifiuto di mangiare. Il pranzo
diventò uno spuntino a base di pane e prosciutto. Sia ben chiaro, io non ho perso minimamente la
mia fiducia nella bravura dei cuochi meridionali.

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Stefano Galli, nato nel 1950 a Falconara Marittima e cresciuto nel dinamico ambiente milanese, intreccia perfettamente le sue ricerche artistiche e scientifiche. Rifiutando di percepire[...]

Stefano Galli, nato nel 1950 a Falconara Marittima e cresciuto nel dinamico ambiente milanese, intreccia perfettamente le sue ricerche artistiche e scientifiche. Rifiutando di percepire uno scisma tra i principi fondamentali del design industriale e civile e il suo impegno permanente per l'arte, Galli ha intrapreso un viaggio in cui creatività e funzionalità si fondono.

Traendo ispirazione dal futurismo, dalla metafisica e dal surrealismo, i dipinti di Galli portano l'impronta inconfondibile di questi influenti movimenti artistici, il tutto pur mantenendo una distinta connessione con il mondo dei fumetti. La sua visione artistica trascende la mera rappresentazione visiva, addentrandosi nel regno della composizione narrativa. I temi, ricchi di ispirazione, fungono da impalcatura su cui costruisce intricati percorsi narrativi, spesso intrecciando storie con immagini. Il rinomato critico d'arte Prof. Philippe Daverio caratterizza l'espressione artistica di Galli come "meta-reale", una manipolazione giocosa della realtà che distorce la percezione visiva affermando al contempo un concetto di continuità tra forze opposte: tra l'alto e il basso, l'interno e l'esterno.

L'evoluzione della pittura di Galli si svolge come un'esplorazione sfumata di interni ed esterni sia nello spazio che nel tempo. Le sue tele presentano prospettive drammaticamente alterate per trasmettere l'assenza dei tradizionali vincoli spaziali e temporali, offrendo un quadro singolare in cui la deformazione genera molteplici punti di vista. Nelle sue mani, la tela diventa un mezzo narrativo, simile ai fumetti, consentendo agli spettatori di trascendere il tempo con un solo sguardo. Galli emerge come un narratore moderno, utilizzando il linguaggio della pittura per presentare una fusione dinamica di narrazioni viste attraverso la lente dell'arte.

I trionfi artistici di Galli hanno trovato casa in numerose collezioni in tutta Italia e oltre. Le sue opere abbelliscono le pareti di collezionisti privati ​​in Svizzera, Francia, Belgio, Germania, Inghilterra, Spagna, Russia ed Emirati Arabi Uniti.

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Acrilico su Tela | 27,6x27,6 in
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Pastello su Carta | 12,2x16,1 in
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