Romy Nardi
Nata a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, il 5 dicembre 1961, già in tenera età, Romy Nardi mostra un’attrazione irresistibile verso l’universo dei colori e del disegno. Assecondando, così, la sua naturale predisposizione verso l’arte, si iscrive al Liceo Artistico di Aversa, dove si diploma con merito nel 1980. Trasferitasi poi a Roma, frequenta prima la “Scuola di pittura” di Silvio Bicchi e, in seguito, un corso per “interior designer”. Nel 1983 lavora come incisore di pietre preziose presso il Laboratorio Bulgari.
Dopo una “parentesi squisitamente personale”, sul finire degli anni ’90 la Nardi si riavvicina al mondo dell’arte, frequentando dal 1999 al 2004, la “Scuola libera del nudo”, diretta da Roberto Donatelli e da Ernesto Pugliese, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Da quel momento la sua carriera artistica registra una continua ascesa. Si susseguono varie partecipazioni a mostre collettive: nel 2000 e nel 2001, all’Accademia di Belle Arti, a cura del professor Roberto Donatelli; nel marzo 2001, presso la casa editrice “Edizione Esquela” a Giugliano; nel dicembre dello stesso anno, presso la sede dell’associazione culturale “Evaluna” a Napoli; nel 2002, presso la “Casina del Boschetto”, in villa comunale a Napoli; nell’agosto del 2002, a Gaeta nell’ambito della XIV rassegna “Porticato Gaetano”; nel maggio 2003, a Ercolano in occasione dell’“Ercolaneum, Terra di Fuoco tra terra e mare”; nel luglio 2003, presso la casa editrice “Intramoenia” a Napoli. In occasione di “MarzoDonna 2003”, il suo quadro “Sophie” viene premiato e scelto per la copertina del libro “Racconti di Donne”.
Intanto la sua fama varca rapidamente i confini nazionali. Nel 2005 espone all’HYPE Gallery di Amsterdam l’opera “Horror Perpetual”, acquisita poi in maniera permanente dalla galleria. Decide pertanto di allestire le sue prime mostre personali: nel maggio 2005 inaugura, presso un antico palazzo a corte nel centro storico di S. Antimo, la Bottega Art’è, esponendo per la prima volta omogeneamente le sue opere, realizzate per l’occasione anche su stoffa; nell’aprile 2006, espone i suoi quadri presso l’associazione Ali di Villaricca, nell’ambito della 3° edizione del premio letterario “Il racconto nel cassetto”; mentre nel maggio del 2006, la libreria “Evaluna” ospita la sua personale intitolata “Interstizio donna”.
Nell’ottobre del 2006 l’arte di Romy Nardi arriva anche a Berlino, presso la galleria “Cafè Moskau”, mentre a novembre, il Centro di Documentazione del PAN di Napoli espone, in occasione della fiera “Artissima” di Torino, la sua opera “Catastrophe”, acquisendone una copia nel febbraio successivo. Nei primi mesi del 2007 realizza la reinterpretazione della carta raffigurante la “Regina”, su commissione del “Museo dei Tarocchi” di Bologna, che la detiene in esposizione permanente. A maggio, poi, partecipa a una collettiva internazionale presso la “Primo Piano Livingallery” di Lecce e, contemporaneamente, prepara la mostra “Doppio femminile”...
Scopri opere d'arte contemporanea di Romy Nardi, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2006 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Romy Nardi su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Romy Nardi. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
romy nardi • 1 opera
Guarda tuttoL'artista ha ben impostato motivi di ricerca sull'identità femminile, presa a prestito quale forza energetica da configurare in un appassionato registro di scene icastice.
Lavori di grandi dimensioni come "Corpopanoramatico" in cui spiccano figure su campiture striate da verdi quasi centrifugate da una rabbia rappresa, implosa, sottesa.
che rastremano significative indicazioni di una filosofia del vivere "post-modern"
Riscontriamo una grinta giusta espressa su piani mossi derivati da intelligenti dissolvenze estetiche, un pò "glamour" e un pò "allegoriche",
Risultano, in fondo, sospese in una vitalità da considerare un'attendibilità futura.
romy nardi • 5 opere
Guarda tuttoL'artista ha ben impostato motivi di ricerca sull'identità femminile, presa a prestito quale forza energetica da configurare in un appassionato registro di scene icastice.
Lavori di grandi dimensioni come "Corpopanoramatico" in cui spiccano figure su campiture striate da verdi quasi centrifugate da una rabbia rappresa, implosa, sottesa.
che rastremano significative indicazioni di una filosofia del vivere "post-modern"
Riscontriamo una grinta giusta espressa su piani mossi derivati da intelligenti dissolvenze estetiche, un pò "glamour" e un pò "allegoriche",
Risultano, in fondo, sospese in una vitalità da considerare un'attendibilità futura.
Riconoscimento
Biografia
Nata a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, il 5 dicembre 1961, già in tenera età, Romy Nardi mostra un’attrazione irresistibile verso l’universo dei colori e del disegno. Assecondando, così, la sua naturale predisposizione verso l’arte, si iscrive al Liceo Artistico di Aversa, dove si diploma con merito nel 1980. Trasferitasi poi a Roma, frequenta prima la “Scuola di pittura” di Silvio Bicchi e, in seguito, un corso per “interior designer”. Nel 1983 lavora come incisore di pietre preziose presso il Laboratorio Bulgari.
Dopo una “parentesi squisitamente personale”, sul finire degli anni ’90 la Nardi si riavvicina al mondo dell’arte, frequentando dal 1999 al 2004, la “Scuola libera del nudo”, diretta da Roberto Donatelli e da Ernesto Pugliese, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Da quel momento la sua carriera artistica registra una continua ascesa. Si susseguono varie partecipazioni a mostre collettive: nel 2000 e nel 2001, all’Accademia di Belle Arti, a cura del professor Roberto Donatelli; nel marzo 2001, presso la casa editrice “Edizione Esquela” a Giugliano; nel dicembre dello stesso anno, presso la sede dell’associazione culturale “Evaluna” a Napoli; nel 2002, presso la “Casina del Boschetto”, in villa comunale a Napoli; nell’agosto del 2002, a Gaeta nell’ambito della XIV rassegna “Porticato Gaetano”; nel maggio 2003, a Ercolano in occasione dell’“Ercolaneum, Terra di Fuoco tra terra e mare”; nel luglio 2003, presso la casa editrice “Intramoenia” a Napoli. In occasione di “MarzoDonna 2003”, il suo quadro “Sophie” viene premiato e scelto per la copertina del libro “Racconti di Donne”.
Intanto la sua fama varca rapidamente i confini nazionali. Nel 2005 espone all’HYPE Gallery di Amsterdam l’opera “Horror Perpetual”, acquisita poi in maniera permanente dalla galleria. Decide pertanto di allestire le sue prime mostre personali: nel maggio 2005 inaugura, presso un antico palazzo a corte nel centro storico di S. Antimo, la Bottega Art’è, esponendo per la prima volta omogeneamente le sue opere, realizzate per l’occasione anche su stoffa; nell’aprile 2006, espone i suoi quadri presso l’associazione Ali di Villaricca, nell’ambito della 3° edizione del premio letterario “Il racconto nel cassetto”; mentre nel maggio del 2006, la libreria “Evaluna” ospita la sua personale intitolata “Interstizio donna”.
Nell’ottobre del 2006 l’arte di Romy Nardi arriva anche a Berlino, presso la galleria “Cafè Moskau”, mentre a novembre, il Centro di Documentazione del PAN di Napoli espone, in occasione della fiera “Artissima” di Torino, la sua opera “Catastrophe”, acquisendone una copia nel febbraio successivo. Nei primi mesi del 2007 realizza la reinterpretazione della carta raffigurante la “Regina”, su commissione del “Museo dei Tarocchi” di Bologna, che la detiene in esposizione permanente. A maggio, poi, partecipa a una collettiva internazionale presso la “Primo Piano Livingallery” di Lecce e, contemporaneamente, prepara la mostra “Doppio femminile”...
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Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1961
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Eventi d'arte in corso e a breve
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
Attività su ArtMajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Romy Nardi
Biografia
Nata a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, il 5 dicembre 1961, già in tenera età, Romy Nardi mostra un’attrazione irresistibile verso l’universo dei colori e del disegno. Assecondando, così, la sua naturale predisposizione verso l’arte, si iscrive al Liceo Artistico di Aversa, dove si diploma con merito nel 1980. Trasferitasi poi a Roma, frequenta prima la “Scuola di pittura” di Silvio Bicchi e, in seguito, un corso per “interior designer”. Nel 1983 lavora come incisore di pietre preziose presso il Laboratorio Bulgari.
Dopo una “parentesi squisitamente personale”, sul finire degli anni ’90 la Nardi si riavvicina al mondo dell’arte, frequentando dal 1999 al 2004, la “Scuola libera del nudo”, diretta da Roberto Donatelli e da Ernesto Pugliese, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Da quel momento la sua carriera artistica registra una continua ascesa. Si susseguono varie partecipazioni a mostre collettive: nel 2000 e nel 2001, all’Accademia di Belle Arti, a cura del professor Roberto Donatelli; nel marzo 2001, presso la casa editrice “Edizione Esquela” a Giugliano; nel dicembre dello stesso anno, presso la sede dell’associazione culturale “Evaluna” a Napoli; nel 2002, presso la “Casina del Boschetto”, in villa comunale a Napoli; nell’agosto del 2002, a Gaeta nell’ambito della XIV rassegna “Porticato Gaetano”; nel maggio 2003, a Ercolano in occasione dell’“Ercolaneum, Terra di Fuoco tra terra e mare”; nel luglio 2003, presso la casa editrice “Intramoenia” a Napoli. In occasione di “MarzoDonna 2003”, il suo quadro “Sophie” viene premiato e scelto per la copertina del libro “Racconti di Donne”.
Intanto la sua fama varca rapidamente i confini nazionali. Nel 2005 espone all’HYPE Gallery di Amsterdam l’opera “Horror Perpetual”, acquisita poi in maniera permanente dalla galleria. Decide pertanto di allestire le sue prime mostre personali: nel maggio 2005 inaugura, presso un antico palazzo a corte nel centro storico di S. Antimo, la Bottega Art’è, esponendo per la prima volta omogeneamente le sue opere, realizzate per l’occasione anche su stoffa; nell’aprile 2006, espone i suoi quadri presso l’associazione Ali di Villaricca, nell’ambito della 3° edizione del premio letterario “Il racconto nel cassetto”; mentre nel maggio del 2006, la libreria “Evaluna” ospita la sua personale intitolata “Interstizio donna”.
Nell’ottobre del 2006 l’arte di Romy Nardi arriva anche a Berlino, presso la galleria “Cafè Moskau”, mentre a novembre, il Centro di Documentazione del PAN di Napoli espone, in occasione della fiera “Artissima” di Torino, la sua opera “Catastrophe”, acquisendone una copia nel febbraio successivo. Nei primi mesi del 2007 realizza la reinterpretazione della carta raffigurante la “Regina”, su commissione del “Museo dei Tarocchi” di Bologna, che la detiene in esposizione permanente. A maggio, poi, partecipa a una collettiva internazionale presso la “Primo Piano Livingallery” di Lecce e, contemporaneamente, prepara la mostra “Doppio femminile”, visitabile dal 7 al 23 giugno al Maschio Angioino di Napoli.

Doppio Femminile
Che cos’è un essere umano, e che cos’è la donna? Nelle opere di Romy Nardi, ogni dettaglio, ogni gesto e ogni volto, esprimono il mistero di una umanità ancora tutta da esplorare e diventano metafora del paesaggio interiore della femminilità. Nei suoi lavori il carattere narrativo assume un valore intimistico, quasi romantico, diventando simbolo di una fusione tra arte e vita che consente all’osservatore di avvicinarsi a ciò che l’artista vuole confidargli: i suoi ricordi, i suoi fantasmi, l’altra se stessa sperduta in qualche angolo del pianeta. La metafora – misteriosamente seduttiva - dell’individualità che non smette mai di mutare pelle, che non acquista mai una personalità definitiva. Il doppio: l'altro Io dell'Io, con il quale non necessariamente bisogna riconciliarsi.
Da questa angolatura, il percorso della Nardi intende dunque porre l’accento sulla natura umana: un universo dove coesistono da sempre virtualmente due identità, due anime completamente diverse tra loro eppure complementari. Esempi di alter ego, di una interiorità contorta, in movimento verso un equilibrio forse mai raggiungibile in maniera definitiva e capace di suggerire all’osservatore una realtà mai univoca, elementare, bensì ambigua. Tali peculiarità hanno condotto alla realizzazione di lavori quali ‘Andrea’, ‘Sensi’, ‘Chiudi gli occhi’; queste sue più recenti tele che sembrano proprio gli ultimi sviluppi di un discorso - che l’artista sta compiendo da tempo - intorno all’intenso e contraddittorio universo femminile, all’immagine spaesata della donna contemporanea: frivola, impulsiva, delicata o volitiva, fragile o mascolina. Una natura in continuo cambiamento - secondo la maschera che in questa vita è costretta ad indossare - portata in scena in un intrecciarsi di immagini, sensazioni, colori, sfumati in una levità quasi impalpabile e in atmosfere prive di riferimenti spaziali, capaci di far perdere il senso di corporeità o di certezza.
E se è vero che l’arte nasce dall’esigenza di narrare la vita, Romy Nardi ha scelto deliberatamente di suggerire delle storie aperte, invitando l’osservatore a fare congetture sulla vita dei soggetti ritratti. Lei, proprio lei, ergendosi a modella e prima attrice delle sue stesse opere - non senza una certa dose di ironia - slitta con disinvoltura da riferimenti personali a dimensioni psicologiche più collettive: ogni quadro - specie quella sorta di collage realizzati con riproduzioni ricoperte da strati di colore acido e quasi pop - rivelano tutti i particolari di un dialogo ricercato con se stessa e con le proprie emozioni partendo da una indagine sulla propria fisionomia e sulle espressioni del proprio volto. L’atmosfera così pare posta su quella linea di confine tra astrazione e auto-rappresentazione, fantasia e compiacimento, e concretizzata in una figurazione passionale, multiforme, che celebra la donna con il pretesto di riflettere sulla sua condizione esistenziale, svelando le dinamiche e i temi della sua sensibilità esasperata

Articolo
Dopo una “parentesi squisitamente personale”, sul finire degli anni ’90 la Nardi si riavvicina al mondo dell’arte, frequentando dal 1999 al 2004, la “Scuola libera del nudo”, diretta da Roberto Donatelli e da Ernesto Pugliese, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Da quel momento la sua carriera artistica registra una continua ascesa. Si susseguono varie partecipazioni a mostre collettive: nel 2000 e nel 2001, all’Accademia di Belle Arti, a cura del professor Roberto Donatelli; nel marzo 2001, presso la casa editrice “Edizione Esquela” a Giugliano; nel dicembre dello stesso anno, presso la sede dell’associazione culturale “Evaluna” a Napoli; nel 2002, presso la “Casina del Boschetto”, in villa comunale a Napoli; nell’agosto del 2002, a Gaeta nell’ambito della XIV rassegna “Porticato Gaetano”; nel maggio 2003, a Ercolano in occasione dell’“Ercolaneum, Terra di Fuoco tra terra e mare”; nel luglio 2003, presso la casa editrice “Intramoenia” a Napoli. In occasione di “MarzoDonna 2003”, il suo quadro “Sophie” viene premiato e scelto per la copertina del libro “Racconti di Donne”.
Intanto la sua fama varca rapidamente i confini nazionali. Nel 2005 espone all’HYPE Gallery di Amsterdam l’opera “Horror Perpetual”, acquisita poi in maniera permanente dalla galleria. Decide pertanto di allestire le sue prime mostre personali: nel maggio 2005 inaugura, presso un antico palazzo a corte nel centro storico di S. Antimo, la Bottega Art’è, esponendo per la prima volta omogeneamente le sue opere, realizzate per l’occasione anche su stoffa; nell’aprile 2006, espone i suoi quadri presso l’associazione Ali di Villaricca, nell’ambito della 3° edizione del premio letterario “Il racconto nel cassetto”; mentre nel maggio del 2006, la libreria “Evaluna” ospita la sua personale intitolata “Interstizio donna”.
Nell’ottobre del 2006 l’arte di Romy Nardi arriva anche a Berlino, presso la galleria “Cafè Moskau”, mentre a novembre, il Centro di Documentazione del PAN di Napoli espone, in occasione della fiera “Artissima” di Torino, la sua opera “Catastrophe”, acquisendone una copia nel febbraio successivo. Nei primi mesi del 2007 realizza la reinterpretazione della carta raffigurante la “Regina”, su commissione del “Museo dei Tarocchi” di Bologna, che la detiene in esposizione permanente. A maggio, poi, partecipa a una collettiva internazionale presso la “Primo Piano Livingallery” di Lecce e, contemporaneamente, prepara la mostra “Doppio femminile”, visitabile dal 7 al 23 giugno al Maschio Angioino di Napoli.
Articoli
Anna Stromillo
Lettura critica dell'opera di Romy Nardi
Un percorso allegorico per un viaggio introspettivo su tela che, da immagini giganti di donne colorate sprigiona sentimenti, volti ed un’anima in rivolta, a testimonianza di un’itinerante ricerca di auto-affermazione. Romy Nardi è un’artista a tutto tondo. E’ capace di coniugare sperimentazione stilistica e tradizione oltrepassando gli standard espressivi, carpendo le immagini e rendendole più vere del vero. Sin dai primi dipinti la sua creatività diviene protagonista di un bisogno che travalica la percezione ottica dell’opera per imprimere alle sue “protagoniste guerriere” qualcosa di più del solo volto, dell’intima espressione somatica raffigurata. Romy predilige l’olio su tela che miscela sapientemente con la tecnica mista. Nei suoi lavori si percepisce il suo trascorso intimo, artistico e personale che imprime alle sue opere con un carattere speciale, impetuoso e passionale, capace di individuare l’impercettibile mutevolezza dei sentimenti dalla rabbia al dolore, dalla gioia allo sconforto.
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Nardi, una ricerca dedicata alle donne
Terminata l’esposizione «Interstizio donna» che l’ha vista protagonista, lo scorso giugno, nello spazio dedicato all’arte della Libreria delle donne Evaluna diretta da Lia Polcari - con un trittico dai toni fluo in cui il giallo limone incontra il verde acido, per fare da sfondo alla figura di una giovane donna ritratta con braccia in alto in gesto di energica liberazione, bocca aperta come colta in un istante di esultanza, corpo e gambe in movimento di danza - per la pittrice Romy Nardi ora è tempo di altri progetti. Ed eccola di nuovo al lavoro per aggiungere ancora un altro tassello alla sua ricerca artistica dedicata alle donne ed alla loro difficile condizione nella società attuale. «La pittura è la mia grande passione sin dall’infanzia - spiega l’artista - ma solo in età matura ho recuperato quell’impegno con i pennelli scoperto da bambina, coltivato nell’età della formazione e poi accantonato per anni. Sino a quando è esploso di nuovo con un cifra espressionista, che è presto approdata ai linguaggi della pop art e che ora si evolve verso la manipolazione di immagini fotografiche che riproduco in fotocopia prima di passarle su tela per intervenire con oli e acrilici secondo le occasioni». Un lavoro avviato nel 2000 ma che ora riprende in modo completamente nuovo, passando dal grande formato al piccolo per indagare con più intimismo l’universo delle emozioni femminili, e del quale si può avere un assaggio consultando la galleria virtuale www.hypegallery.nl. Classe 1961, originaria di Sant’Antimo dove vive e lavora dopo aver studiato alla Scuola di Pittura di Silvio Bicchi a Roma e all’Accademia di Belle Arti di Napoli con Roberto Donatelli, difatti, Romy Nardi propone una riflessione sulla femminilità per analizzare l’approccio delle donne alla vita e rappresentarne le differenti sfaccettature. Per farlo, naturalmente, parte sempre da sé stessa cercando risposte a domande che si pone da tempo: «Come si adoperano le donne per la loro realizzazione personale? Come procedono nella conquista di traguardi significativi nella parità e nella qualità della vita? Come resistono al rischio di restare schiacciate sotto il peso delle pressioni familiari e professionali?». I riscontri sono al vaglio, ma «l’esortazione - conclude - è quella di rinsaldare i sentimenti di forza che ogni donna porta dentro di sé, facendo sinergia e, soprattutto, leva sull’arte e sulla sua funzione catartica».
Paola de Ciuceis (Il Mattino,15/07/2006)
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ROMY NARDY “DOPPIO FEMMINILE” AL MASCHIO ANGIOINO DAL 7 AL 23 GIUGNO
di Anna Di Corcia
E’ stata inaugurata giovedì scorso, 7 giugno nella Sala della Loggia a Castel Nuovo la mostra personale di RomyNardi, artista affermata in territorio campano e notissima a livello nazionale, che in questa occasione espositiva strizza l’occhio all’osservatore del villaggio globale grazie al collegamento su internet in presa diretta.
Lo scenario che accoglie l’osservatore è magicamente sospeso tra magia e leggerezza, queste le sensazioni sprigionate dalle opere di Romy disposte sull’allestimento sobrio ed elegante curato dall’arch. Francesco Costanzo. “Doppio Femminile” si preannuncia sin dall’ingresso, la proposta di un dialogo che Romy rivolge a tutte le donne interpellate dall’eterno problema della libertà con sé stesse e con gli altri. Divisa tra moralismo e disinibita voluttà dei sensi è la donna cui Romy dà il suo volto, un immagine ora imbrigliata dalla paura per la scoperta del lato oscuro di sé come in “Catastrophe”, ora in lotta con se stessa come in “Andrea”, un olio su tela in cui due nature convivono e si contrastano. L’esposizione è un itinerario liberatorio che prevede lo sforzo di guardarsi dentro e riconoscere i propri lati nascosti passando dall’iniziale spavento ad una rasserenante riconciliazione con se stessi. Questo il percorso offerto da opere come “Diablo”, in cui la donna appare sospesa e forzatamente legata, ma allo stesso tempo tutta intenta a scagliare fuori da sé la propria veemenza passionale, per poi lasciarsi andare in “Attimo Fuggente” olio su tela in tecnica mista che offre un’immediata intuizione di passaggio e infine sortire dalla dicotomia esistenziale con “Chiudi gli occhi” opera esposta in esterno dove la luce irradia il volto ed il corpo di donna libera ormai di farsi guardare dall’alto in tutta la sua forza.
Il tema del doppio è affrontato da Romy in prima persona, riproponendo i tanti aspetti in cui la donna è vista e sottoposta a giudizio dalla società, una società anch’essa doppia che gioca agli specchietti per le allodole con un’immagine di sé solare, pulita che nasconde macerie di corruzione e meschinità, come ci racconta la stessa artista.
Romy come mai hai scelto il tema del Doppio?
In primo luogo perché il mio obiettivo è parlare al mio pubblico con opere che inducano a riflettere e in questa caso propongo un itinerario sulle possibili scoperte della propria doppiezza che credo essere un “daimon,” un’energia che tutte le donne hanno e da cui nessuna può prescindere, tutte le femmine hanno il diavolo in corpo e bisogna farci i conti.
Mi pare che il tuo messaggio però vada oltre la condizione femminile, certa drammaticità presente in opere come “Catastrophe” interpella molto direi l’intera società?
Si, in effetti la mia è anche una critica sociale perché anche questa città, che io amo e che potrebbe essere bellissima con la sua luce, i colori e la gente, oggi è doppia, nasconde nell’era della tecnologia e dietro l’apparente benessere, una serie di problemi irrisolti, tra cui oggi è sotto gli occhi di tutti per esempio l’emergenza rifiuti.
Doppio Femminile suggerisce quindi più piani di riflessione, ho notato anche un dualismo nell’uso della tecnica, hai lasciato la pittura ad olio per la manipolazioni di immagini fotografiche?
No, assolutamente la mia formazione si è svolta sulla pittura ad olio prima alla Scuola di pittura di Silvio Bicchi a Roma e poi all’Accademia di Belle Arti di Napoli con Roberto Donatelli che considero il mio maestro, quindi oggi la sperimentazione sulle immagini fotografiche che riproduco in fotocopia e poi passo sulla tela intervenendo col colore è semplicemente un altro modo per veicolare la mia arte.
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GRINTA E PASSIONE NELLE OPERE DI ROMY NARDI
Paesaggi dell’anima
La sensibile artista Romy Nardi, d’impulso, sottolinea: “Volevo dipingerla con colori dal magenta ai grigioverdi, il disegno che realizzai mi piacque, talmente, che decisi di lasciarlo così com’è”. Ecco perché l’opera “Vortice”, una tela 100x100 cm., è rimasta con il tratteggio preparatorio e povero di cromie.
L’effetto è esaltante, il succo è stato inciso, l’anima è stata ritrovata, felicemente il bianco vince il fondo grigio e la figura racchiude in sé un vortice compresso di volitive e sane passioni, umane ed artistiche; lo si capisce. Lanciato è il “ductus” del proprio sentire e l’andamento sinuoso e flessibile della scrittura pittorica è reso con una redazione di getto. Emergono grinta, vitalità e passione dalle opere di Romy Nardi, determinata e valida artista partenopea. L’attività e la produzione di Romy Nardi, nata nel 1961 a Sant’Antimo, vicino a Napoli, dove, tuttora, vive ed opera, è da prendere in seria considerazione. E’ certamente proiettata a solidificare posizioni di credito e a concretizzare mostre di livello. Ha ben impostato motivi di ricerca sull’identità femminile, presa a prestito quale forza energetica da configurare in un appassionato registro di scene icastiche. Abbiamo visionato lavori di grandi dimensioni in cui spiccavano figure su campiture striate da verdi, quasi centrifugate da una rabbia rappresa, implosa, sottesa. Risultano, in fondo, sospese in una vitalità da considerare in un’attendibilità futura. Riscontriamo una grinta giusta, espressa su piani mossi derivati da intelligenti dissolvenze estetiche, un po’ “glamour” e un po’ “allegoriche”, che rastremano significative indicazioni di una filosofia del vivere “post-modern”. Abbiamo viste altre opere alla “Libreria Evaluna”, in Piazza Bellini a Napoli, diretta con bravura dalla gentile Lia Polcari, con catalogo a corredo con testo di Marianna Agliottone. L’esposizione “Interstizio donna” era inserita nel ciclo di mostre di pittura “Donne in movimento tra saperi e luoghi differenti”. Romy Nardi è un talento che farà strada. L’artista cerca di evidenziare al massimo il suo intendimento figurativo, di chiara chiave espressionista, e con grinta si muove tra coloro che determinano strade “altre” della rappresentazione. Con occhio attento riprende in stravolti soggetti il senso del precario, l’urlo che deve inchiodare il quotidiano. Per vivere oggi c’è bisogna di determinazione. Le profondità psicologiche, gli anfratti dell’anima, le angolature di costume devono venir fuori, ma devono essere regolate nell’alveo della disamina e del vaglio dei canali terapeutici e i processi del nostro divenire saranno sotto controllo. Le scene, in cui è sempre al centro la donna, giovane nello spirito indomito e nella carne tonica e pulsante, ma sofferente, è un emblematico riporto ambientale, che misura, in filigrana, rispondenze afflittive, che, però, non abbatteranno mai la protagonista, che sarà per sé e per gli altri sempre forte. Intende confermare e configurare sostanza alle attese spasmodiche e coglie, nelle sue pitture ad olio o nelle sue tecniche miste, certezze acute di soglie estreme e di limiti che devono essere valicati. Con determinazione riesce ad inquadrare soggetti vitali, che coniuga con la propria passione, ma fa di tutto perché ci sia un varco, un respiro, un’apertura, una pausa morbida, un intendimento “altro”, una boccata d’ossigeno pura. Il suo intendimento indugia, così, con severi richiami segnici sul centro della vita; la donna. Vien fuori un sentimento carico di tensione, forse, di riappropriazione, che la spinge a conquistare, a far urlare i colori insieme ai segni sull’invasa tela bianca. Allora, legge il quotidiano trasferendo il “sé” tra movimenti della società ed eventi “glocal”. Il nostro vivere, con i macro-micro-sussulti giornalieri, è controllato, ma c’è voglia di urlare, di farsi sentire, di farcela; la rabbia monta se la mente s’appanna, ma la lucidità impone il senso civile. Con presa di coscienza e corroborata nell’anima, Romy Nardi, sedimenta ora per ora, giorno per giorno una pittura solida, d’impatto, di suggestioni forti e calamitanti. Romy Nardi prende spunti da pulsanti vene intimistiche ed entra e conquista la persona. Lavora con serietà e fa diventare personaggio e scena paesaggio dell’anima. E, così, il suo “far pittura” si presenta ancor più interessante, compatto, accattivante. Il senso della realtà governa cangianti volti e corpi slittanti in acide cromie. E da queste tessiture segnico-cromatiche emergono potenziali, virtuali, possibili incanti esplorativi e visioni sospese tra sogni ed emozioni, che vogliono fuggire dalla rapacità della vita. Intervalli di luci e di ombre rigate intendono far vibrare una propria sana e salutare memoria da bilanciare al futuro incerto. L’artista dettaglia e misura una pronuncia interiore, bellissima, struggente, dolcissima, tenerissima e sotto l’impulso di una fresca vena combina e rende singolari e stupefacenti risultati. I suoi dipinti ad olio guadagnano il calco di cadenze visive di un iter mentale, che ripercorre note sottili di un’interiorità sorgiva. Emerge forte la voglia dell’artista di corroborare tele con campiture sentite e decise, che possano accertare impronte ed accettino rifrazioni e riflessi regolati da un cuore grande e dall’hinterland dell’anima. La pittura di Romy Nardi è anagrafe dell’anima, del suo senso sociale, radiografia di un cuore pulsante, di una voglia indomita di vivere e di ricambiare dolcezze. Le sue scene, le sue immagini sostanziano e nutrono l’occhio. Ma ci rendiamo conto, in fondo, che, al di sotto di personali metafore agitate e febbricitanti e di possibili collisioni sociali, impulsi e tenerezze lampeggiano e girano intorno ad una dolcezza pronta, che attende di riprovare brividi di premura, e di vita. Romy Nardi sa bene che dovrà continuare a tener alta la sua voglia partecipe del mondo per cogliere periscopiche emozioni. E’ attentissima, quindi, al mondo che suggerisce sempre temi.
Maurizio Vitiello (Avanti, 04/03/2007)
Articolo
In occasione di “MarzoDonna 2003”, il suo quadro “Sophie” viene premiato e scelto per la copertina del libro “Racconti di Donne”.