Aggiunto il 27 mar 2021
Cosa fai nella vita e perché ti piace fotografare?
[RP] Sono un fotografo di viaggio. La fotografia è per me un'importante forma d'espressione della
mia più intima e personale visione del mondo. La fotografia inoltre mi permette di continuare a
guardare il mondo con la curiosità e gli occhi di un bambino e questo mi aiuta a ricordare che le
cose più semplici sono anche le cose più importanti.
Da quanto tempo fotografi?
[RP] La mia passione per la fotografia è piuttosto recente. Pur essendo infatti un viaggiatore sin da
giovane età, ho cominciato a scoprire l'amore per la fotografia solo a partire dal 2013. Quello per la
fotografia è stato per me un vero e proprio colpo di fulmine che mi ha portato meno di due anni
dopo, a cambiare completamente la mia vita per dedicarmi a tempo pieno a questa grande passione
unitamente a quella per i viaggi.
Il genere fotografico per il quale senti di essere più portata? E quello per cui lo sei meno...?
[RP] Amo particolarmente la fotografia di reportage attraverso la quale descrivere la cultura e le
tradizioni delle etnie che incontro. Mi sento particolarmente attratto dalla fotografia antropologica
(come ad esempio la fotografia di ritratto, di vita quotidiana o "di strada"). Ritengo infatti che la
presenza umana all'interno di un contesto contribuisca a "raccontare la storia" con maggior
intensità. Mi sento invece meno attratto dalla fotografia di moda e still life.
Qual e’ la tua Ottica preferita?
[RP] La mia ottica preferita è l'obiettivo 24-70mm.
Quanto tempo occupa la post-produzione nella tua fotografia?
[RP] Ad oggi, la post produzione di una fotografia di buona qualità non arrivi a superare l'intervallo
di tempo di qualche minuto. Personalmente cerco di limitare il più possibile il tempo dedicato alla
post-produzione. Non perchè non ritenga valide questo tipo di elaborazioni, al contrario. Preferisco
però passare più tempo con la macchina fotografica e nel mondo reale che al computer.
Cosa ti piace meno della tua macchina fotografica e cosa risalta di piu’ ?
[RP] L'aspetto negativo della mia macchina fotografica e del mio equipaggiamento in generale, è
sicuramente il peso. Come fotografo di viaggio sono costretto a muovermi con due diversi zaini dei
quali uno è riservato alla logistica di base (abiti, medicinali, attrezzatura, ecc...) e l'altro
all'equipaggiamento fotografico. Ecco quindi che il fattore peso diventa un elemento fondamentale
da dover tenere in considerazione.
Bianco e nero o colore? Quando è indispensabile l'uno e quando l'altro? Grandangolo o
teleobiettivo?
[RP] Decisamente fotografia a colori, come a colori del reasto è il mondo che ci circonda. Ammetto
comunque che anche la fotografia in bianco e nero abbia in qualche caso il suo perchè.
Per la fotografia di reportage, che nel mio caso è quella praticata al 90%, il colore è dal mio punto
di vista un elemento fondamentale per raccontare i dettagli di culture e tradizioni, soprattutto per il
fatto che, sono proprio queste realtà ad avvalersi dell'uso dei colori per ragioni sociali, culturali e
religiose.
E' anche vero comunque che grandissimi fotografi di reportage hanno saputo raccontare queste
stesse culture con largo utilizzo del bianco e nero. I grandi talenti però (Sebastião Salgado è
sicuramente il primo della lista) sono purtroppo, o per fortuna rari.
Il bianco e nero ritengo possa in qualche situazione trasmettere meglio emozioni e stati d'animo,
geometrie o forti contrasti tra luci e ombre sopratuttutto ma non solamente in ambito urbano.Per quanto riguarda la scelta dell'obiettivo, ai fini di completezza di un reportage credo che in
generale debbano essere coinvolti entrambi in proporzione variabile e strettamente correlata
all'oggetto del reportage stesso. Per mio gusto personale utilizzo il grandangolo per particolari
realizzazioni creative di ritratti o di scene di vita, mentre sicuramente utilizzo più frequentemente il
teleobiettivo.
C'è una tua foto a cui sei particolarmente affezionato? E perché?
[RP] Più che ad una sola immagine, tengo in modo particolare a 3 o 4 fotografie. Naturalmente sono
molto affezionato a quasi tutti i miei lavori ma queste 3 o 4 scatti hanno contribuito in modo
particolare alla mia crescita professionale grazie ai riconoscimenti e all'interesse ricevuti da parte di
importanti contesti e media nazionali ed internazionali.
Unitamente a questi scatti ho poi un attaccamento particolare ad almeno un paio di fotografie per
ogni mio viaggio. Al contrario delle precedenti, queste ultime non hanno raccolto riconoscimenti di
rilievo ma rappresentano per me il ricordo di momenti unici.
Un fotografo a cui t'ispiri?
[RP] Inizialmente ho trovato sicuramente una grandissima fonte d'ispirazione dal lavoro dei più
famosi fotografi di viaggio e di reportage come Steve McCurry, Jimmy Nelson, Sebastião Salgado,
Réhahn e anche di fotografi e artisti come Lee Jeffries. In ambito di studio e gestione della luce,
un'altra importante fonte d'ispirazione ritengo di averla ricevuta dal mondo della pittura ed in
particolare dalle opere di Michelangelo Merisi (Caravaggio) e dei successivi pittori fiamminghi.
Tutti questi grandi artisti mi hanno sicuramente aiutato ad identificare la tipologia di fotografia che
amo praticare di più ed un mio stile personale.
Continuando a risconoscere, apprezzare e ad apprendere dal loro grandissimo talento, oggi però la
mia principale fonte d'ispirazione è diventata il mondo che mi circonda con le sue realtà e le sue
infinite storie da reccontare.
Viaggiatore e fotografo di reportage. Quando e come hai iniziato?
[RP] Sono un viaggiatore "zaino in spalla" da sempre. La curiosità ed il desiderio di conoscenza mi
hanno portato a cercare ed esplorare contesti differenti da quelli che consoco. Questo vale sia per i
viaggi sia per altri ambiti quali ad esempio l'arte, la storia, la nautica, la scienza, la tecnologia, ecc...
Dopo la laurea in ingegneria ho lavorato 15 anni nel settore dell'informatica e delle
telecomunicazioni, avvertendo però sempre un forte senso di insoddisfazione che trovava pace
solamente durante le mie esperienze di viaggio.