Mimmo Ceccarelli
Nato a Taranto, Puglia, il 28/12/1963.
Dopo aver frequentato, da ragazzo, il Liceo Artistico Lisippo (Taranto), inizia molto lentamente la sua attività artistica vera e propria, con frequenti pause dovute alla sua voglia di girare il mondo, conseguenza del suo amore per le persone.
Alcune attività espositive:
1983 - Collettiva presso "Accademia dei Dioscuri" (Taranto)
1992 - Personale presso A.P.T. di Marina di Massa
1994 - Personale presso Palazzo Goldoni di Lerici
1995 - Collettiva (Labyrinthos) presso Palazzo Goldoni di Lerici
1996 - Prima edizione "Artheniana" (Lerici)
1996 - Collettiva (Tellaro)
1997 - Seconda edizione "Artheniana" (Lerici)
2000 - Personale presso "Map Cafè" (La Spezia)
2000 - Personale presso "Carlevaris" (La Spezia)
Si è dedicato all'insegnamento di tecniche pittoriche e fotografia presso l'Associazione Culturale "Arthena", dal 1995 al 1997. Ha illustrato il libro "L'attaccapanni" (Edizioni Giacchè) di Simone Belloni Pasquinelli.
Hanno scritto di lui: Guido Taravacci, Francesco Tonelli, Angelo Tonelli, Franco Cozzani, Maurizio Scalzo, Barbara Piastri (La Nazione), Gabriella Molli (Il Secolo XIX), Alberto Albonetti (Il Secolo XIX), Sondra Coggio (Il Secolo XIX).
Suoi lavori sono presenti in collezioni private in Italia ed all'estero.
Scopri opere d'arte contemporanea di Mimmo Ceccarelli, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2006 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Mimmo Ceccarelli su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Mimmo Ceccarelli. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Gente - Pittura • 10 opere
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Biografia
Nato a Taranto, Puglia, il 28/12/1963.
Dopo aver frequentato, da ragazzo, il Liceo Artistico Lisippo (Taranto), inizia molto lentamente la sua attività artistica vera e propria, con frequenti pause dovute alla sua voglia di girare il mondo, conseguenza del suo amore per le persone.
Alcune attività espositive:
1983 - Collettiva presso "Accademia dei Dioscuri" (Taranto)
1992 - Personale presso A.P.T. di Marina di Massa
1994 - Personale presso Palazzo Goldoni di Lerici
1995 - Collettiva (Labyrinthos) presso Palazzo Goldoni di Lerici
1996 - Prima edizione "Artheniana" (Lerici)
1996 - Collettiva (Tellaro)
1997 - Seconda edizione "Artheniana" (Lerici)
2000 - Personale presso "Map Cafè" (La Spezia)
2000 - Personale presso "Carlevaris" (La Spezia)
Si è dedicato all'insegnamento di tecniche pittoriche e fotografia presso l'Associazione Culturale "Arthena", dal 1995 al 1997. Ha illustrato il libro "L'attaccapanni" (Edizioni Giacchè) di Simone Belloni Pasquinelli.
Hanno scritto di lui: Guido Taravacci, Francesco Tonelli, Angelo Tonelli, Franco Cozzani, Maurizio Scalzo, Barbara Piastri (La Nazione), Gabriella Molli (Il Secolo XIX), Alberto Albonetti (Il Secolo XIX), Sondra Coggio (Il Secolo XIX).
Suoi lavori sono presenti in collezioni private in Italia ed all'estero.
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Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1963
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Eventi d'arte in corso e a breve
Influenze
Formazione
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FIGURE DI ARTISTI - Mimmo Ceccarelli
Non è stato facile scoprire questo giovane artista che, attraverso la musica e la pittura, sa esprimere il proprio pensiero, la propria anima, la propria poesia.
La sua innata riservatezza, che nasconde una personalità timida e sensibile, e poco incline al dialogo verso gli altri, lo chiude in uno spazio psicologico severo, che incanala il suo essere in un lavoro intenso di pittore e musicista.
Vive da poco a Colombiera, tra le pareti di una casa le cui finestre anguste, a mò di abbaino, si affacciano sui silenzi dei tetti grigi della piccola frazione, percorsi qualche volta da gatti annoiati e diffidenti; sullo scenario di boschetti di pini chiuso ad oriente dal profilo delle colline castelnovesi. Ci ha accolti con gentilezza nella sua casa-studio-laboratorio d’arte-sala di musica, strutturata in un’architettura vagamente bohemien dai bassi soffitti in legno, coperti artificiosamente da tendaggi azzurri che, ricordando il cielo, fingono spazi infiniti oltre l’angustia del luogo. Le pareti “tappezzate” di quadri dai colori intensi, riflettono la luce obliqua proveniente dalle piccole imposte, rifrangendola tutt’intorno in un insolito gioco caleidoscopico. I cavalletti da pittori si ergono in uno strano accostamento fra chitarre classiche, bassi, tastiere e casse: e tutto ciò consente al nostro personaggio di soddisfare a piacimento la propria ispirazione artistica, distribuendola tra le note di Beethoven e Chopin (da lui interpretati con magistrale sensibilità) e le pennellate di colore che, sul biancore della tela, si fanno via via pensiero, immagine, comunicazione.
Mimmo predilige la pittura “perché” – afferma – “credo che sappia raccontare meglio. Tuttavia gli piacerebbe fosse dimostrato che queste due forme d’arte siano nate insieme, complementariamente legate, per esprimere l’animo primitivo dell’uomo. Vorremmo rassicurarlo che è proprio così, anche se non riusciremo mai a verificare la probabile contemporaneità delle pitture rupestri di Altamira con la musica cantata oppure suonata con un primitivo zufolo di canna.
- La pittura dunque è un rifugio dell’anima? – chiediamo a Domenico.
- La pittura è tutto – risponde senza esitazione e con vigore – per me la pittura è la stessa vita.
Ed a conferma di ciò, dichiara che lavora anche 15 ore al giorno, producendo una grande varietà di opere che corregge, e spesso distrugge, nella ricerca disperata del meglio. Del meglio non solo dell’arte (pensiamo noi), ma anche di se stesso, di ciò che di più nobile sta nascosto nel suo animo di artista e di uomo, e che ancora non è compiutamente emerso.
- Quali correnti pittoriche attualmente maggiormente la ispirano?
- Quella italiana che va dal 400 al 600 con Leonardo, Caravaggio, Raffaello. Anche Annibale Carracci e Masaccio.
Ispirandosi a questi maestri ne ricopia le opere più famose, perché – come ci confida – ripercorrendone le linee, i colori, le espressioni riesce a ripercorrerne le ansie, la vena ispiratrice, il pathos degli autori. Fagocitando, o meglio, lasciandosi fagocitare dalla loro grandezza, in un processo di miglioramento tecnico, di affinamento spirituale e di approfondimento psicologico.
I suoi ritratti, veri o immaginari, sembrano specchiarsi in se stessi, immersi nel colore che ne circonda il volto e che crea un’atmosfera priva di dimensioni spaziali e temporali, profondamente ispirata, quasi sognata, a mezz’aria tra realtà ed immaginazione.
Le numerose nature morte fanno vivere il silenzio che in esse si respira, nella luce onirica ed amletica dell’essere dell’uomo e delle cose.
Mimmo Ceccarelli è un pittore pessimista? Non ci pare, nonostante la sua ostinazione a volerlo confermare. Ed il suo ottimismo lo scorgiamo nei dipinti che egli stesso preferisce tra l’ampia gamma della sua produzione. In essi, sia che rappresentino il vivente o l’inanimato, aleggiano nella parte alta della tela i cupi colori del rosso, del verde o del marrone (più congeniali al suo temperamento di artista); ma le tonalità a poco a poco si ingentiliscono, schiarendosi verso la parte centrale della raffigurazione, la quale emerge - infine – nella limpida luce del fondale. Forse è la luce della speranza di questo artista che, nonostante la giovane età, ha già maturato anni ed anni di esperienza pittorica e m usicale stemperando l’innato pessimismo in un processo di catartica gioia che l’amore verso le arti più nobili, la pittura e la musica, sanno donargli.
Guido Taravacci
Castelnuovo Oggi
Maggio 1992

Viaggiando nel presente
Non sempre l'arte nasce da risentimento. Per Ceccarelli è spontaneità, quella che si ribella all'abitudine, alla tradizione, alla volgarità. Lui non vuole ricucire nulla; scopre ferite, sfiora le stigmate con il bisturi dei suoi pennelli, colora il giorno, discolora il buio. Con segni universali sa dire no quando altri si aspettano il contrario dell'opposto.
Non vuol'essere il "Don Chisciotte" violento, nè l'eroe dell'Apocalisse. Col suo talento traduce delicatamente in romantica poesia amore e sentimento. Policroma e polivalente la sua pittura va oltre l'arcobaleno, che lega mare cielo e terra col sublime.
Ceccarelli sa di sapere di non sapere mai tanto quanto di dover smettere di cercare nei pianori delle Muse, conscio che anche le storie più belle finiscono sempre, per non finire.
Difficile chiudere la porta in faccia al vento! Non si sente scientifico così da voler pretendere di andare oltre l'infinito; con la magia della sua arte confida in sè medesimo. Egli sa che Dio non è mai distante. Viaggia sul treno della speranza per donare al prossimo la parte migliore del suo io, consapevole che "non è facile dire cose nuove in un mondo tanto usato, dove l'uomo gioca a nascondere misere cattiverie".
Artista missionario, sa che il cielo cambia volto ogni istante, e non si ripete. Mai.
Francesco Tonelli
Lerici, 5 agosto 1994

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Nato a Taranto, Puglia, il 28/12/1963.
Dopo aver frequentato, da ragazzo, il Liceo Artistico Lisippo (Taranto), inizia molto lentamente la sua attività artistica vera e propria, con frequenti pause dovute alla sua voglia di girare il mondo, conseguenza del suo amore per le persone.
Alcune attività espositive:
1983 - Collettiva presso "Accademia dei Dioscuri" (Taranto)
1992 - Personale presso A.P.T. di Marina di Massa
1994 - Personale presso Palazzo Goldoni di Lerici
1995 - Collettiva (Labyrinthos) presso Palazzo Goldoni di Lerici
1996 - Prima edizione "Artheniana" (Lerici)
1996 - Collettiva (Tellaro)
1997 - Seconda edizione "Artheniana" (Lerici)
2000 - Personale presso "Map Cafè" (La Spezia)
2000 - Personale presso "Carlevaris" (La Spezia)
Si è dedicato all'insegnamento di tecniche pittoriche e fotografia presso l'Associazione Culturale "Arthena", dal 1995 al 1997. Ha illustrato il libro "L'attaccapanni" (Edizioni Giacchè) di Simone Belloni Pasquinelli.
Hanno scritto di lui: Guido Taravacci, Francesco Tonelli, Angelo Tonelli, Franco Cozzani, Maurizio Scalzo, Barbara Piastri (La Nazione), Gabriella Molli (Il Secolo XIX), Alberto Albonetti (Il Secolo XIX), Sondra Coggio (Il Secolo XIX).
Suoi lavori sono presenti in collezioni private in Italia ed all'estero.
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Mi piacciono le persone, è il motivo per cui le dipingo. Mi piace il mondo interiore di ognuno, negativo o positivo, perchè ha un valore inestimabile e illuminante per tutti. Mi piace far notare alla gente che è ancora possibile, anche se difficile, dire cose nuove in un mondo usato, strausato e logorato dove, alcune di quelle persone che dipingo, giocano a nascondere le più misere cattiverie.
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