Michele De Vita

La raccolta di immagini che Michele De Vita propone presso il suo studio, rappresenta le tappe più significative del suo esprimersi attraverso la fotografia. Alcuni elementi attraversano la sua produzione e la caratterizzano: la scelta del bianco e nero, lontana da intenti di verosimiglianza, per portare l’immagine su un piano più astratto e concettuale; l’impianto strutturale classico, essenziale ma forte, che fa sì che esse si impongano allo sguardo con fermezza; la carica espressiva dispiegata attraverso l’uso sapiente di luce ed ombra. Nei diversi periodi vediamo evolversi anche delle differenze: alcune immagini possono essere paragonate a racconti mentre altre parlano in termini di poesia, altre ancora suggeriscono silenzi e riflessioni.
La “mano” dell’autore è comunque riconoscibile nella capacità di far parlare le cose emancipandole dall’essere “oggetto dello sguardo” all’essere “soggetti narranti”. Il suo essere Fotografo consiste nell’accompagnare i soggetti all’esprimersi, consiste nel farsi la coscienza mobile di un mondo di immagini liberate dal contingente transitorio ad una atemporalità apparentemente immobile, ma intensamente densa e pronta a liberarsi in nuova vita negli sguardi degli altri.
C’è una vita sotto-vita, che è fatta di inconsistenza, che, antitetica alla materia, vive di pensiero, sentimento ed intenzione. L’immagine può alimentare questa vita, e ciò che dalla vita è rubato in uno scatto, alla vita ritorna come movimento etereo nell’animo.