Between Voltaire and Poe (2016) Scultura da Mark Dion

Venditore IN SITU - FABIENNE LECLERC

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Quest'opera d'arte appare in 3 collezioni
  • Opera d'arte originale (One Of A Kind) Scultura, Legno / Cartone / Resina su Legno
  • Dimensioni Altezza 81,9in, Larghezza 57,9in / 150.00 kg
  • Adatto per l'esterno? No, Questa opera d'arte non può essere visualizzata all'aperto
  • Categorie Figurativo fantastico
Le suggestive collezioni di Dion sono spesso espressione di una battaglia di idee tra la raccolta razionale della natura (Voltaire) e la raccolta irrazionale dell'inconscio o dell'extra-naturale (Poe). Quest'opera incarna numerose preoccupazioni e temi presenti nell'opera di Dion: i mostri, i viaggi, la distinzione tra artificiale e naturale, la passione [...]
Le suggestive collezioni di Dion sono spesso espressione di una battaglia di idee tra la raccolta razionale della natura (Voltaire) e la raccolta irrazionale dell'inconscio o dell'extra-naturale (Poe). Quest'opera incarna numerose preoccupazioni e temi presenti nell'opera di Dion: i mostri, i viaggi, la distinzione tra artificiale e naturale, la passione per il collezionismo, le possibili tassonomie alternative. Ad esempio, la giustapposizione del dinosauro scolpito (un animale reale che nessun essere umano ha mai incontrato) con il mitico basilisco (una bestia interamente fittizia dotata di poteri magici) contrasta la transizione dal mondo degli incubi a quello della scienza.

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Né en 1961 à New Bedford, Massachusetts, US Vit et travaille à New York, US Connu pour ses installations complexes inspirées des Wunderkammern comme des laboratoires scientifiques, Mark Dion s'interesse particulièrement [...]
Né en 1961 à New Bedford, Massachusetts, US Vit et travaille à New York, US Connu pour ses installations complexes inspirées des Wunderkammern comme des laboratoires scientifiques, Mark Dion s'interesse particulièrement au rapport que l'homme entretient à la Nature à travers la construction du savoir et des discours scientifiques ayant cours depuis l'Antiquité. Ses projets se parent souvent des atours de l'expédition naturaliste, archéologique, impliquant parfois la figure de l'artiste imitant par la tenue et les gestes l'explorateur, le biochimiste, le détective ou l'archéologue. En résultent des installations que l'on rapproche volontiers des cabinets de curiosité qui se répandent en Europe au XVIe siècle, mais dont les ambitions sont tout autres. Mark Dion imite mais surtout pervertit le goût pour la classification : il emprunte les méthodes, les attributs, le vocabulaire, pour mieux interroger le savoir et le phénomène de sa monstration. L'humour et le caractère volontiers absurde de ses oeuvres révèle bien vite le désir profond de l'artiste de confronter les limites du savoir scientifique à la réalité de la Nature.

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