Pietro Uguagliati
CRITICAL EVALUATION BY PAOLO RIZZI
Cinque anni fa, la mia attenzione è stata attratta da un dipinto: "Un'ampia banchina di San Marco con l'isola di San Giorgio". Era un'immagine schematica, ma anche di innegabile suggestione spaziale, con onde a serpentina di un colore nero lampeggiante. Da allora Pietro Uguagliati ha migliorato la sua tecnica, secondo il suo peculiare uso del disegno in prospettiva. Ora sto guardando un altro dipinto: un ampio paesaggio segnato da strisce orizzontali. Il tratto del pennello è più fluido, conciso, di una sostanza leggera. Ciò che attira lo sguardo è il cielo nuvoloso: sembra che sia in movimento, in subbuglio, con una forza che definisce l'arte simbolista-espressionista, Il soggetto delle nuvole ha ispirato molti artisti e tra questi veneziani, soprattutto Guglielrno Ciardi. Quindi, guardando gli esempi del passato, Uguagliati mi ha dato l'impressione che stia tentando una forma moderna leggera, eterea, estremamente mutevole. Il dipinto ha un suo suggerimento. Anche guardando l'altra recente produzione artistica di questo pittore padovano, devo ammettere che ha una coerenza innegabile tecnica. La base è resa con un'immediatezza senza trucchi, ma è acerba e quasi verginale. Il tratto del pennello è leggero, immediato, spontaneo; il colore cambia da toni aspri, nonostante chiari, a certe miscele di azzurro e rosa; l'immagine sembra prendere forma senza sforzo, con una specie di felicità naturale. Uguagliati è un pittore autodidatta: non vuole cadere in trucchi culturali o letterari del mestiere. Dipinge in purezza. Ad esempio, "I Colli Euganei dopo la tempesta": è un dipinto di rifrazioni ben illuminate su vapori azzurri, come un'apparizione catturata nel suo essere un fenomeno. C'è una sensazione di leggerezza, un desiderio di spazi chiari e cieli aperti. Sulla base di questi buoni risultati è probabile che Uguagliati sarà in grado di affinare sempre più la sua delicatezza. In un altro dipinto ci sono alcuni cavalli grigi che galoppano verso terre lontane. Ora li seguo con gli occhi mentre l'attenzione diventa sempre più luminosa. È importante per lui, così come per ogni pittore, l'espressione conciliare con il suo istinto interiore, o meglio, con il desiderio di una luce che brilla ovunque.
Dicembre 1989 Paolo Rizzi
Pittori paesaggisti veneziani.
Tre fasce colorate orizzontali, variamente chiazzate di luce: questo è il paesaggio di Pietro Uguagliati. Una sintesi; poi anche uno stato d'animo. L'inclinazione per la purezza è evidente, vieni in un processo di sublimazione "alla Mondrian". Puoi sentire il suo bisogno di ordine: un ordine fisico e anche mentale. Ciò che attira l'attenzione è la giusta fusione tra le tre bande; laggiù c'è il violento giallo, intriso di luce alla maniera di Van Gogh; al centro c'è la vibrazione oscura di alberi verdi; poi il cielo, limpido e calmo, fatto di una profondità leggera, evidentemente il nostro pittore è un maestro dei suoi mezzi. Li usa secondo ciò che la sua percezione del fatto naturale impone. La luce bianca di una casetta fa capolino a sinistra, come nella linea di partenza di una poesia.
Paolo Rizzi