Cosa ti ha ispirato a creare opere d'arte e diventare un artista? (eventi, sentimenti, esperienze...)
Dal primo momento in cui ho preso in mano un pennello, ho capito che i colori avevano un potere che andava oltre la semplice estetica: formavano un vero e proprio linguaggio. Ogni pennellata mi ha permesso di comunicare emozioni che le parole spesso faticano ad esprimere. Le mie prime esperienze con colori e forme non sono state solo fonte di piacere visivo; mi hanno aiutato a capire il mondo intorno a me.
Le sfide che ho incontrato, personali o legate a questioni sociali più ampie, hanno alimentato la mia creatività. Mi sono reso conto che convertire le mie emozioni in arte offriva uno sbocco terapeutico, un modo per navigare attraverso le complessità della vita e un modo per affrontare le mie paure e speranze. Ogni opera che ho realizzato è diventata un capitolo della mia storia, espressione del mio tormento interiore.
Qual è il tuo background artistico, le tecniche e i soggetti che hai sperimentato fino ad oggi?
Come artista, la mia eredità multiculturale e le mie esperienze personali influenzano profondamente la mia visione. Attraverso le mie creazioni dinamiche e interattive, affronto temi di identità, resilienza e forza femminile. Invito gli spettatori a interagire con la mia arte e a riflettere sulle proprie complessità e connessioni.
Pur non avendo una formazione artistica formale, ho partecipato a numerosi workshop e masterclass, sia online che di persona. Ho scelto di allontanarmi dai tradizionali percorsi accademici per preservare il mio stile crudo e autentico. Durante il mio percorso artistico, ho sperimentato vari mezzi, concentrandomi principalmente sulla pittura a olio e acrilica, incorporando occasionalmente acquerelli e pastelli a olio. I miei lavori spesso mettono in risalto le donne, che occupano un posto centrale nella mia esplorazione, ma esploro anche l'astrazione, le composizioni floreali e naturali, nonché le nature morte, senza limitarmi a un tema specifico.
Quali sono i 3 aspetti che ti differenziano dagli altri artisti, rendendo il tuo lavoro unico?
Il mio lavoro riflette la mia eredità multiculturale (francese, russa, kazaka) esplorando la femminilità, l'emancipazione femminile e l'identità attraverso espressioni artistiche innovative e metamoderne.
Da dove viene la tua ispirazione?
Oltre alle mie esperienze personali (divorzio, relazioni, morte di mia nonna, allontanamento familiare) che influenzano la mia visione artistica, traggo ispirazione anche dalla mia cultura ricca e variegata. Ogni esperienza umana alimenta la mia creatività. Inoltre, anche le opere di altri artisti mi ispirano, poiché credo fermamente che tutti condividiamo un rapporto simbiotico con le nostre idee.
Qual è il tuo approccio artistico? Quali visioni, sensazioni o sentimenti vuoi evocare nello spettatore?
Il mio approccio artistico fonde la mia eredità multiculturale e le mie esperienze personali per esplorare temi come l'identità, la resilienza e l'empowerment femminile. Attraverso la mia serie interattiva “Donne”, sfido i tradizionali ruoli di genere e stimolo il dialogo, promuovendo così la solidarietà tra le donne e coinvolgendo gli spettatori in esperienze umane più ampie.
Voglio che la mia arte evochi una serie di emozioni, portando gli spettatori a riflettere sui propri viaggi celebrando la resilienza, la speranza e la ricchezza della diversità. Attraverso la mia voce artistica, miro a creare uno spazio di connessione ed empatia, in modo che il mio lavoro risuoni profondamente nelle discussioni contemporanee su identità e comunità.
Qual è il processo di creazione delle tue opere? Spontaneo o con un lungo processo preparatorio (tecnica, ispirazione dai classici dell'arte o altro)?
Il mio percorso creativo inizia da un'idea che lentamente emerge nella mia mente e che aspiro a condividere. Inizio raccogliendo riferimenti per arricchire questa idea. Quando finalmente prendo in mano i pennelli, accade davvero la magia: i miei schizzi, i materiali e queste ispirazioni si combinano sulla tela, creando un'alchimia tra riflessione, spontaneità e intuizione.
Utilizzi una tecnica di lavoro particolare? se sì, puoi spiegarlo?
Mi piace mescolare vari mezzi, come applicare la pittura ad olio su uno strato di acrilico. Questo mi dà la libertà di esprimermi pienamente con i pastelli ad olio. Inoltre, mi piace incorporare colori acrilici per evidenziare le mie creazioni ad acquerello.
Ci sono aspetti innovativi nel tuo lavoro? Puoi dirci quali?
Sostengo che le mie creazioni artistiche rivelino una profonda comprensione dell'identità, delle emozioni e delle narrazioni culturali. La mia arte, dinamica e coinvolgente, non si limita alle mie esperienze personali, ma stimola anche la riflessione, la discussione e l'empowerment tra un pubblico diversificato. Man mano che il mio approccio artistico si evolve, non vedo l’ora di accogliere nuove sfide e temi che illustrino le complessità della vita contemporanea, cercando continuamente modi innovativi per esprimere queste realtà complesse.
Hai un formato o un mezzo con cui ti trovi più a tuo agio? se sì, perché?
Lavoro sia con tela che con carta, ma mi piace particolarmente utilizzare carta professionale pesante in formati più grandi (50 x 65 cm). Per le mie composizioni espressive, che spesso mescolano vari stili artistici come l'espressionismo, l'astratto e l'art brut, questo mezzo è perfetto perché mi permette di sovrapporre facilmente gli strati.
Dove produci le tue opere? A casa, in un laboratorio condiviso o nel proprio laboratorio? E in questo spazio, come organizzi il tuo lavoro creativo?
Purtroppo non ho uno studio dedicato; Lavoro invece dal mio soggiorno. Ciò rende la verniciatura un po' più difficile, poiché devo prendere precauzioni per proteggere le pareti e il pavimento. Tuttavia, nulla mi impedisce di creare.
Il tuo lavoro ti porta a viaggiare per incontrare nuovi collezionisti, per fiere o mostre? Se sì, cosa significa per te?
Mostro le mie opere d'arte ogni volta che se ne presenta l'occasione, il che mi consente di interagire con gli spettatori e altri appassionati d'arte. Tuttavia, a questo punto della mia carriera artistica, la mia priorità è esporre il mio lavoro online, poiché credo fermamente che questo approccio mi permetta di connettermi con un pubblico globale più ampio.
Come immagini l'evoluzione futura del tuo lavoro e della tua carriera di artista?
Vedo l'evoluzione della mia carriera artistica come un viaggio dinamico influenzato da vari fattori, tra cui il coinvolgimento del pubblico, l'esplorazione artistica, la crescita personale e le tendenze del settore.
Qual è il tema, lo stile o la tecnica della tua ultima produzione artistica?
Il soggetto della mia ultima creazione è "Donne", un tema che sto esplorando attualmente e che desidero approfondire. Ho sviluppato una serie di lavori intitolati "The Link", in cui analizzo le connessioni e i legami che uniscono le donne, evidenziando la loro forza, il loro coraggio, nonché il sostegno e la comprensione di cui sono testimoni. Questa collezione si ispira agli autentici valori tradizionali tramandati dai miei genitori, valori incentrati su relazioni sincere, che sembrano sempre più rari nel nostro mondo di oggi.
Puoi raccontarci la tua esperienza espositiva più importante?
Nel 2022 e nel 2023 ho presentato due mostre incentrate su temi che mi stanno a cuore. Il primo tema affronta l'urgente appello all'azione ambientale, espresso con forza attraverso la mia composizione "Save the Planet", che evidenzia la fragilità della nostra Terra. Il secondo tema, protagonista della campagna “Inno alle donne”, mira a sensibilizzare e promuovere la resilienza all’interno delle nostre comunità, celebrando la forza delle donne nella lotta contro il cancro al seno.
Se potessi realizzare un'opera famosa nella storia dell'arte, quale sceglieresti? E perché?
Per me quest’opera iconica è senza dubbio “I Girasoli” di Van Gogh, perché incarna la mia identità, la mia prospettiva e la mia capacità di trasmettere gioia e bellezza attraverso l’arte con colori vivaci e pennellate dinamiche.
Se potessi invitare a cena un artista famoso (vivo o morto), chi sarebbe? Come gli suggeriresti di trascorrere la serata?
Senza dubbio sceglierei Vincent van Gogh. Lo invitavo nel ristorante di Arles che amava per il suo cielo azzurro e vibrante. La nostra conversazione verterà sull'arte, durante la quale esprimerei la mia ammirazione per il suo immenso talento e la dedizione che mette nel suo lavoro. Inoltre, proporrei l’idea di creare la comunità di artisti che ha sempre immaginato, esplorando i sistemi di supporto di cui gli artisti hanno bisogno e come possono edificarsi a vicenda.