Cosa ti ha ispirato a creare arte e a diventare un artista? (Eventi, emozioni, esperienze...)
L'arte mi offre l'opportunità di elaborare emozioni, mettere in discussione le cose e vedere il mondo da una nuova prospettiva. Anche le questioni sociali e le relazioni umane svolgono un ruolo significativo nel mio lavoro. Spesso sono le esperienze quotidiane ad assumere un nuovo significato nella mia arte.
Qual è il tuo background artistico e quali tecniche e temi hai sperimentato finora?
Il mio background artistico è vario e si è evoluto nel corso degli anni attraverso varie tecniche e stili. Ho conseguito una laurea in Fotografia e Graphic Design, che mi ha dato una solida base nelle tecniche artistiche classiche come disegno, pittura e scultura. Nella mia pratica artistica, cerco sempre di esplorare nuovi approcci e di sviluppare ulteriormente la mia tecnica. Ogni opera è una specie di esperimento per me, dove gioco con nuove idee e materiali per vedere dove mi portano.
Quali sono i tre aspetti che ti distinguono dagli altri artisti e rendono unico il tuo lavoro?
Profondità emotiva e narrazioni personali: la mia arte si concentra fortemente sull'onestà emotiva e sull'elaborazione delle esperienze personali. Uso le mie opere come mezzo per riflettere i miei sentimenti e pensieri più intimi. Di conseguenza, gli spettatori possono creare una profonda connessione emotiva con i miei pezzi.
Uso sperimentale di materiali e tecniche: Un altro aspetto che contraddistingue il mio lavoro è la mia costante sperimentazione con materiali e tecniche diversi. Combino forme d'arte tradizionali, come la pittura o il disegno, con materiali non convenzionali o elementi digitali. Questa fusione mi consente di creare nuovi linguaggi visivi, spesso derivanti dall'interazione tra influenze organiche e tecnologiche. Il risultato è un'estetica distintiva che collega il vecchio e il nuovo.
Da dove trai la tua ispirazione?
L'arte mi offre l'opportunità di elaborare emozioni, mettere in discussione le cose e vedere il mondo da una nuova prospettiva. Anche le questioni sociali e le relazioni umane svolgono un ruolo significativo nel mio lavoro. Spesso sono le esperienze quotidiane ad assumere un nuovo significato nella mia arte.
Qual è il tuo approccio artistico? Quali visioni, sensazioni o sentimenti vuoi evocare nello spettatore?
L'ispirazione per creare arte per me proviene da varie fonti. All'inizio della mia vita, ho capito che potevo comunicare al meglio i miei sentimenti e pensieri attraverso l'espressione creativa. Spesso è un mix di esperienze personali, come momenti emozionali, viaggi, incontri con altre culture o persone che mi hanno profondamente toccato.
Come avviene il processo di creazione delle tue opere? Spontaneo o con un lungo processo di preparazione (tecnico, ispirazione da classici dell'arte o altre fonti)?
Il processo di creazione delle mie opere è un mix di creatività spontanea e attenta preparazione. Spesso inizia con un'ispirazione improvvisa, che sia un'esperienza emotiva, un'impressione visiva o un argomento che occupa i miei pensieri. Queste idee spontanee costituiscono la base, ma vengono raffinate attraverso un processo più lungo di riflessione e sviluppo.
Tecnicamente, ci sono lavori in cui investo molto tempo nella preparazione, soprattutto quando lavoro con nuovi materiali o tecniche. Ma ci sono anche momenti in cui lavoro spontaneamente e intuitivamente, direttamente sulla tela o con un medium, senza una pianificazione preventiva. Questa libertà mi consente di sperimentare il flusso creativo senza restrizioni.
Si tratta quindi essenzialmente di un equilibrio: la scintilla iniziale può essere spontanea, ma il percorso per portare a termine un'opera richiede spesso tempo, pazienza e una riflessione più approfondita sia sull'esecuzione tecnica che su quella tematica.
C'è un formato o un mezzo con cui ti senti più a tuo agio? Se sì, perché?
Sì, mi sento particolarmente a mio agio con il formato quadrato e preferisco lavorare in dimensioni più grandi. Il quadrato ha un fascino speciale per me perché possiede un equilibrio e una simmetria perfetti che forniscono un senso di calma all'occhio, offrendo allo stesso tempo molto spazio per la libertà creativa. Non ci sono chiare dominanze orizzontali o verticali, il che mi consente di mantenere le mie composizioni aperte e flessibili senza dirigere lo sguardo dell'osservatore in una direzione specifica.
Lavorare in grandi formati mi dà l'opportunità di esprimere le mie idee ed emozioni con maggiore intensità e profondità. Le dimensioni creano un impatto immediato sullo spettatore: è quasi come se si potesse entrare nell'opera. Questo mi consente di sviluppare dettagli e texture che potrebbero non risaltare in formati più piccoli. Inoltre, crea una presenza fisica che invita gli spettatori non solo a vedere l'opera, ma anche a sentirla e a interagire con essa.
Per me, il gioco tra le dimensioni e il formato quadrato è il mezzo ideale per esprimere appieno la mia visione artistica.
Dove crei le tue opere? A casa, in uno studio condiviso o nel tuo studio? E come organizzi il tuo lavoro creativo in quello spazio?
Creo i miei lavori principalmente a casa, nel mio seminterrato o nel mio ufficio, a seconda di dove c'è spazio al momento. Questo spazio di lavoro flessibile mi dà la libertà di lasciare che la mia creatività scorra spontaneamente senza essere vincolata a una posizione fissa. Il seminterrato spesso fornisce lo spazio per lavori di grande formato e progetti sperimentali, mentre il mio ufficio è più adatto per lavori dettagliati e concettuali.
L'organizzazione del mio processo creativo dipende in larga parte dal progetto a cui sto lavorando. Mi assicuro che i miei materiali e strumenti siano sempre a portata di mano, indipendentemente dallo spazio in cui mi trovo, e spesso adatto l'ambiente in base al progetto. Ciò crea un processo di lavoro dinamico che mi mantiene flessibile e aperto a idee e tecniche diverse.
Come immagini lo sviluppo futuro del tuo lavoro e della tua carriera di artista?
In futuro, vedo il mio lavoro artistico come una crescita continua, sia in termini tecnici che tematici. Voglio continuare a sperimentare ed esplorare nuovi materiali, tecniche e concetti per espandere la mia espressione artistica. È particolarmente importante per me che la mia arte rimanga sempre in movimento: mi sforzo di non stabilizzarmi in uno stile o in un medium, ma di rimanere aperto al cambiamento e alle nuove sfide.
Nella mia carriera di artista, vedo opportunità di lavorare a un livello più internazionale e presentare le mie opere in nuovi contesti. Voglio partecipare a progetti e mostre che mi consentano di condividere la mia arte con un pubblico più ampio, impegnandomi in un dialogo più profondo con altri artisti, culture e discipline. A lungo termine, spero che il mio lavoro non solo risuoni esteticamente, ma contribuisca anche a un livello più profondo a questioni sociali o emotive.
Un altro obiettivo è realizzare progetti più grandi e ambiziosi, forse anche installazioni site-specific o collaborazioni interdisciplinari che portino il mio lavoro precedente a nuove dimensioni. Sono convinto che la mia arte continuerà a evolversi finché rimarrò aperto a nuove idee e coraggioso nell'esplorare l'ignoto.
Nel complesso, immagino che la mia carriera artistica sarà plasmata da una ricerca costante di sviluppo personale e creativo, ma anche dall'approfondimento dei miei legami nel mondo dell'arte e dall'affinamento della mia voce artistica.
Se avessi potuto creare un'opera d'arte famosa della storia dell'arte, quale avresti scelto? E perché?
Se avessi potuto creare un'opera d'arte famosa della storia dell'arte, sarebbe stata Monochrome Blue di Yves Klein. Questo pezzo mi affascina per la sua semplicità radicale e il profondo impatto che ottiene nonostante, o forse proprio per, la sua esecuzione minimalista. Il blu intenso, quasi ipnotico di Klein, che ha sviluppato come "International Klein Blue" (IKB), apre uno spazio per infinite interpretazioni e invita l'osservatore ad andare oltre il visibile.
Ammiro il modo in cui Yves Klein, con un singolo colore, è stato in grado di trasmettere un senso di profondità, infinito e trascendenza. Il suo lavoro riduce l'arte alla sua essenza, mostrando al contempo come i colori potenti e le texture superficiali possano scatenare emozioni e associazioni mentali. Monochrome Blue è, per me, un esempio di come l'arte possa diventare un'esperienza spirituale e meditativa, al di là della forma e della figura.
L'idea di creare un senso di spazio e libertà così forte attraverso la riduzione mi colpisce particolarmente. Sarebbe affascinante creare un pezzo così iconico che tocchi e ispiri così tante persone, anche se a prima vista sembra così semplice.
Se potessi invitare a cena un artista famoso (vivo o morto), chi sarebbe? Come suggeriresti di trascorrere la serata?
Se potessi invitare a cena un artista famoso, sarebbe Fabrizio Plessi. Il suo lavoro con l'acqua, la luce e i media digitali mi affascina profondamente e sarei curioso di saperne di più sui suoi concetti artistici e sulla sua visione del legame tra natura e tecnologia.
Per la sera, suggerirei di creare un ambiente che rifletta il suo stile artistico, magari una cena in uno spazio progettato con installazioni di luci soffuse e proiezioni d'acqua. Ciò non solo creerebbe un'atmosfera rilassata, ma fornirebbe anche un ambiente creativo che ricorda le sue installazioni.
Mi piacerebbe discutere dei suoi processi e delle sue idee, in particolare del suo uso dell'acqua come simbolo di cambiamento e flusso. Sarebbe affascinante sentire da lui come integra tecnologia e natura nel suo lavoro e come interpreta il mondo digitale come un nuovo strumento artistico. Inoltre, gli chiederei come immagina il futuro dell'arte in un mondo sempre più tecnologico.
Forse potremmo concludere la serata con un esperimento creativo condiviso, ad esempio progettando insieme una piccola installazione interattiva o facendo un brainstorming di idee per un'interpretazione moderna di una delle sue opere.