SETTEMBRE DAYDREAM L 1 (2023)Dipinto di Peter Nottrott.
La rappresentazione più tipica dell'autunno
Come ogni anno, da secoli, probabilmente dall’alba dei tempi che nessuno ricorda, è tornato, ancora una volta, l’autunno, stagione accompagnata dai colori del marrone, del rosso e del giallo, che si attaccano sulla pelle delle foglie, degli alberi e del suolo. In pittura, quanto appena solo brevemente descritto, viene tipicamente immortalato dall’arte figurativa di ogni corrente, tendenza e movimento, mediante la raffigurazione di soggetti alquanto affini, principalmente volti a catturare i sovra menzionati colori, che trovano la loro più tipica disposizione all’interno di boschi, di prati, di marine e di paesaggi urbani, dove talvolta, anche alcune figure, più o meno solitarie, si concentrano a contemplare silenziose i cambiamenti del paesaggio, proprio determinati dall’avvento del noto periodo che prepara all’inverno. Allora, al fine di sintetizzare la suddetta tendenza pittorica, prendo a modello due dipinti di Van Gogh, raffiguranti il giardino dell'Ospedale San Paolo (Saint Remy de Provence), all’interno dei quali una figura solitaria si muove tra gli alberi, che hanno preso ormai i colori dell’autunno, divenendo abili manifesti dei significati simbolici della stagione in questione, notoriamente riconosciuta come un momento di equilibrio, in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata, volto ad invitare al cambiamento, nonché alla necessaria evoluzione, che deve però essere accolta con quiete e protezione, proprio come quando, piano piano, ci iniziamo a coprire con i primi cappotti, al fine di essere pronti ad affrontare la sfida vitale dei più freddi mesi a venire. In aggiunta, prendendo ad esempio le foglie cadenti autunnali, dovremmo anche pensare, in questo particolare contesto, di lasciar andar via tutto ciò che nel passato non ha funzionato, al fine di lavorare su noi stessi, preparandoci ad accogliere la nuova vita, che si presenterà chiara nelle sue manifestazioni soltanto nella prossima primavera. Adesso, tornando a Van Gogh, il primo dei due dipinti che voglio analizzare è Il giardino dell'Ospedale di San Paolo (Foglia-Caduta) del 1889, opera conservata presso il Van Gogh Museum di Amsterdam, capace di riassumere il forte interesse che il pittore nutrì per il soggetto in questione, ovvero l’area verde che circondava l’istituzione, in cui ebbe luogo il suo ricovero dell’epoca, pronto ad essere trascorso anche durante l’autunno, periodo abilmente suggerito dalla sapiente scelta dei colori del paesaggio, volti ad accompagnare una figura solitaria, che si muove tra le foglie, le quali, ormai cadute, vengono spazzate via da una leggere brezza. Il punto di vista della tela in questione si sviluppa dall’alto, mentre una visione orizzontale ci è fornita da Il giardino dell'Ospedale Saint-Paul (1889), opera di affine tematica, in cui però la figura umana appare decisamente più lontana e più piccola, forse meno predisposta ad avviare un dialogo con il fruitore, al fine di condividere con lui le sue sensazioni a riguardo dell’arrivo della nuova stagione.
AMATA NATURA (2021)Dipinto di Emily Starck.
LUMIÈRE D'AUTOMNE (2020)Dipinto di Marianne Quinzin.
La rivoluzione dell'astrazione
Dopo quest’ultime due brevi descrizioni siamo giunti a parlare dell’astrattismo, corrente notoriamente conosciuta per la sua capacità di slegarsi dalla resa del reale, pur restando vincolata alle emozioni da essa derivate. Di fatto, ci parleranno di autunno, pur non mostrandone gli alberi, le foglie, i paesaggi e i personaggi, ma evocandone talvolta le sensazioni, i capolavori di Jackson Pollock, Cy Twombly, Agnes Martin e Sean Scully. Partendo dal primo artista, noto è la sua tela titolata Autumn Rhythm (Number 30), classico esempio d’Action painting del pittore, che fu realizzato nell’autunno del 1950, periodo in cui Pollock produceva nel suo studio di Springs a New York, luogo in cui ha colto il periodo dell’anno in questione, usando le tonalità del marrone delle foglie cadenti, il cui fluttuare in cielo è probabilmente simulato dalla pratica del dripping. Nonostante la mia interpretazione, appare comunque indiscusso come, se non fossi stata aiutata dal titolo, non sarei quasi sicuramente arrivata all’associazione autunno-Pollock, cosa che, date le peculiarità dell’astrattismo, si ripete naturalmente nei successivi capolavori indagati, i quali sono decisamente legati al periodo in questione, grazie all’indiscusso contributo fornito dal nome ch’essi portano. Sto parlando di Autunno di Cy Twombly, di Autumn Watch di Agnes Martin e di The Fall di Sean Scully, dipinti slegati dal reale, anche se, nel caso del primo pittore, egli annuncia inequivocabilmente il periodo dell’anno immortalato, non solo accostando colori forti, quali il verde, il marrone, il blu scuro, ai più vivaci giallo e viola, ma anche inserendo frammenti poetici scarabocchiati, in cui si legge inequivocabilmente la parola autunno, che appare nella parte superiore della tela, realizzata in marrone irregolare e gocciolante. Pertanto, tra tutti i pittori astratti presi in considerazione, levando la chiarezza del titolo o le cromie autunnali presentate, è solamente Cy Twombly a rendere esplicito, ancora una volta mendiante l’uso del linguaggio, la presenza silenziosa e astratta della stagione in questione, riproponendo quello che era già stato in parte dichiarato dal nome dell’opera, e quindi realizzando una sorta di ripetizione di significato, che trova spazio fuori e dentro la tela. Infine, l’autunno astratto prende forma nelle interpretazioni degli artisti di Artmajeur, quali quelle di Studio Felix Günther, Vera Hoi e Tatiana Bondarenko.
FORESTA D'AUTUNNO DALL'ALTO (2023)Dipinto dello Studio Felix Günther.
Felix Günther Studio: Bosco autunnale dall'alto
Quando ho visto per la prima volta questa tela, ho pensato a quando cammino nel parco durante la stagione in questione e mi perdo ad osservare, dall’alto della mia testa, precisamente dove prendono forma i miei occhi, le foglie che coprono avidamente il suolo. Esse sono alle volte così numerose, che mi trovo spesso a doverle cacciare via con le scarpe, quasi fossero divenute un’ostinata coperta per le pozzangere autunnali. Ecco l’opera di Studio Felix Günther mi fa immaginare di vedere questa distesa, sempre dall’alto, ma ormai non più usurpata dalla presenza del mio corpo, come se essa si presentasse alla stregua di un morbido mare, dove oserei tuffarmi quando ormai non è più tempo di indossare il costume da bagno. Bene, le mie prime sensazioni riguardo al dipinto risultano essere alquanto corrette, poiché trovano riscontro nel suo titolo, pronto ad indicare non solo la visione delle foglie, ma addirittura quella di tutta una foresta, la quale viene assediata dai colori dell’autunno, che si accostano, per ripetersi, l’uno vicino all’altro. Infine, a proposito dell’artista di Artmajeur, Thomas Jankowski, pittore contemporaneo che esercita in Germania, resta fedele, all’interno della sua indagine artistica, al movimento dell’astrattismo, il quale si prodiga ad esplorare presentando un’invidiabile sete di sperimentazione, dove, ultimamente, ha trionfato la tecnica acrilica, della quale egli apprezza in particolar modo le tonalità vibranti.
"AUTUNNO A PARIGI" (2022)Dipinto di Vera Hoi.
Vera Hoi: Autunno a Parigi
Non vorrei risultare scontata, ma se mi avessero parlato di un autunno trascorso a Parigi, avrei sicuramente immaginato di vedere Il giardino delle Tuileries con tanto di foglie marroni, accompagnato dalla più classica presenza della torre Eiffel, monumento intento a guardarci ormai dal 1889 circa, tanto che non oso nemmeno immaginare la quantità degli autunni ch’essa abbia avuto l’occasione di contemplare, bagnando spesso il suo metallo con le soventi piogge del periodo. Va bene mi interrompo, perché, nel caso dell’astrattismo in questione, la mia visione non può assolutamente prendere forma figurativa, tanto che i colori dell’opera dell’artista di Artmajeur, paiono forse sintetizzare al minimo l’impressione data da un parco appena bagnato da un temporale. Facendo invece riferimento alle stesse parole della pittrice, il dipinto in questione è nato dal ricordo evocato dalle passeggiate autunnali nella capitale francese, delle quali Hoi ha cercato di riprodurre la bellezza, il fascino e il romanticismo, perseguendo l’intento di celebrare questo specifico momento dell’anno, di sovente associato alla nostalgia e al ricordo, adesso resi mediante l’intuizione artistica. Per quanto riguarda Vera Hoi, invece, ella è una pittrice austriaca particolarmente affascinata dalla natura, soggetto mediante il quale l’artista riesce a esprimere i sentimenti nati dai suoi incontri, delle sue idee e dei suoi sogni. Ella, grazie alla sua arte, prova a realizzare un intento assai arduo: catturare la bellezza sulla tela per diffonderla nel mondo.
CELEBRAZIONE D'AUTUNNO (2022)Dipinto di Tatiana Bondarenko.
Tatiana Bondarenko: Festa d'autunno
Abbiamo detto che l’autunno vive nei soggetti, nelle sensazioni, nelle parole e nei colori. Proprio mediante questi ultimi, oltre che attraverso le conseguenti sensazioni, si esprime l’operato della Bondarenko, che ci parla della pluri menzionata stagione, mostrandoci semplicemente la sua cromia più popolare, volta a prendere forma sul supporto, tramite strati sovrapposti e irregolari, che danno vita, probabilmente, ad una sorta di celebrazione del marrone. Questo colore, facendo riferimento alle parole dell’artista, si lega in particolar modo ad un soggetto: la doratura marroncina presentata dalle foglie cadenti, altamente capace di portare pace e tranquillità a chi la contempla. Inoltre, la pittrice tiene a precisare come in realtà sia la natura, in tutte le sue stagioni, a regalargli sempre ispirazione e bellezza, sensazioni che si realizzano talvolta mediante lo scintillio argentato dell'inverno; in altre occasioni grazie alla mormorante freschezza della primavera; sicuramente attraverso il verde di un'estate cinguettante o semplicemente menzionando il trionfo dorato dell'autunno…Infine, a proposito dell’artista di Artmajeur, Tatyana Bondarenko è una pittrice russa residente in Armenia, che trova ispirazione principalmente dai soggetti naturalistici, pronti sempre a trasmetterle fiducia e calma, sentimenti necessari ad un’artista, il cui scopo principale è quello di diffondere, mediante il suo operato, gioia e spensieratezza, volte ad accompagnare il fruitore nella sperimentazione dell’amore, della pace e della fiducia. Il tutto è possibile, secondo la Bondarenko, grazie al movimento dell’astrattismo, tramite il quale ognuno può trovare forza, poiché libero di immaginare ciò di cui ha maggiormente bisogno...