Futuretico, Digitale parto mentale, 2022. Pittura, carbone / matita / matite colorate su carta, 60 x 42 cm.
Il colore grigio: significato, simbologia e funzione terapeutica
Il grigio, colore tipico delle giornate nuvolose invernali, dei sassi che si ammassano inconsapevolmente sulle spiagge, degli antichi monumenti, dei freddi abiti indossati dai lavoratori, dei più variegati strumenti tecnologici, dell’iconica mela della Apple e dei capelli che arrivano con il passare degli anni, è il risultato di una particolare sfumatura ottenuta mescolando il bianco e il nero. Proprio perché collocato a metà strada tra quest’ultime due nuance acromatiche, il grigio richiama alla mente l’indefinito, nonché i momenti di sospensione, di incertezza e di dubbio, proprio come dimostrano le espressioni “zona grigia”, usata quando si vuole parlare di un concetto poco chiaro, “eminenza grigia”, con cui si indica una persona influente che lavora dietro le quinte, “materia grigia”, volta ad alludere quasi al mistero dell’intelligenza, e “personalità grigia”, per descrivere un individuo la cui tendenza è decisamente poco carismatica e piuttosto contenuta. Infatti, il grigio è il colore degli introversi, dei riservati e dei riflessivi, di quegli individui che generalmente non impongono le proprie decisioni, dimostrandosi sempre in grado di rispettare, proprio grazie alla loro presenza pacifica, i punti di vista altrui. Questa attitudine accomodante nasconde tuttavia un’anima antica, divenuta sé stessa perché, dopo essere stata coinvolta in innumerevoli esperienze di vita, è riuscita a sviluppare un’enorme saggezza, che, offerta solo a chi è veramente capace di ascoltare, si esprime con un modo di fare alquanto conservatore, stabile, affidabile e quasi calmante, privo di tempestosi sbalzi emotivi. Infine, per quando riguarda la cromoterapia, medicina alternativa che vede nei colori il proprio punto di forza, il grigio rappresenta una nuance molto preziosa, che, capace di proteggere la nostra mente dalle emozioni troppo forti, dalle tensioni e dalle energie negative, è naturalmente predisposta ad un sano distacco e a una motivante ricerca di autorevolezza. Di conseguenza, la suddetta tonalità risulta essere di sovente la preferita dei leader e degli uomini e donne d’affari, che, per ovvie ragioni, devono emanare affidabilità, sobrietà e rigorosa costanza. In aggiunta, la cromoterapia vede nel grigio anche uno strumento per combattere l’iperattività, favorendo quella stabilità e quella sedentarietà, che aiutano a trascorrere con maggiore serenità la moltitudine delle ore lavorative passate davanti al computer. Allora, dopo aver conosciuto i “poteri” del suddetto colore, cosa aspetti a indossare le molteplici tonalità di questa nuance, al fine di affrontare con calma e motivazione il “trauma” del lunedì mattina?
Anthony Smith, Observation, 2022. Acrilico su tela, 60 x 50 cm.
Angelo Dipietrantonio, Sos, 2021. Acrilico su legno, 50,8 x 50,8 cm.
Il colore grigio nella storia dell’arte
Per quanto riguarda l’etimologia della parola, il termine grigio deriva dal vocabolo germanico grīs, con cui si soleva indicare una persona canuta, brizzolata, ovvero una figura che si distingueva per la sua capigliatura sale e pepe. A proposito della storia del suddetto colore, invece, è bene mettere in evidenza come questo, per tutta l’antichità e il Medioevo, venne identificato come la nuance dei poveri, in quanto cromia tipica della lana non tinta indossata dai ceti meno abbienti, nonché dai monaci e dai frati che volevano sottolineare la loro condizione di umiltà. Soltanto a partire dal Rinascimento il grigio si accostò alla nobile popolarità del nero, tonalità con la quale ben si accostava, sia all’interno del mondo della moda, che dell’arte. In quest’ultimo contesto in particolare appare necessario rendere noto come, se in un primo momento gli artisti crearono il suddetto colore semplicemente combinando il bianco e il nero, con il passare del tempo essi iniziarono anche ad ottenerlo mescolando il rosso, il blu, il giallo e il bianco, attraverso un processo capace di generare molteplici e variegate scale di grigi. Proprio in questo ricco contesto si impose, a partire dal XVI secolo, la tecnica della grisaglia, che, utilizzata da grandi maestri del calibro di Rembrandt e Michelangelo, consiste in una decorazione, o in una pittura, che, fatta a monocromo, persegue la finalità di riprodurre le luci e le ombre mediante varie tonalità di grigio. In aggiunta, tale nuance, oltre ad essere usata per preparare la base su cui stendere, sia l’oro, che il colore della pelle, veniva adoperata anche in qualità di sfondo, proprio come si evince da alcuni ritratti di El Greco, dove il grigio contesto mette chiaramente in risalto i visi e i costumi delle figure immortalate. Oltre all’ambito pittorico, durante il medesimo periodo storico, il suddetto colore si affermò anche nel mondo delle arti grafiche, in particolar modo nei libri stampati e nelle incisioni in bianco e nero, grazie alle quali i fruitori dell’epoca ebbero modo di costruire un ricco immaginario di grigi, volto ad anticipare l’avvento della stampa a colori. Per quanto riguarda il periodo che va dal XVIII al XIX secolo, tale cromia divenne molto popolare nell’abbigliamento, come dimostrano gli abiti da lavoro e le uniformi militari, mentre, a proposito del mondo dell’arte, essa fu la protagonista indiscussa di alcuni memorabili dipinti di Jean-Baptiste-Camille Corot e James McNeill Whistler, nonché di Pablo Picasso, come il celebre Guernica, capolavoro in cui tale scelta cromatica si legò necessariamente al messaggio di tristezza e devastazione portato dall’opera.
Elise Gobeil, Voyage en solitaire, 2022. Olio su tela, 61 x 50,8 cm.
Alla Preobrazhenska-Ronikier, Paris. Chairs, 2022. Olio su tela di lino, 110 x 70 cm.
Il grigio nelle opere d’arte di Artmajeur
Il grigio continua ad essere largamente diffuso, ed estremamente popolare, all’interno dell’arte contemporanea, in quanto colore molto versatile, capace di adattarsi a qualsiasi tipo di arredamento. Infatti, questa cromia neutra, sofisticata e intramontabile è ricca di molteplici sfumature, in grado di combinarsi con i più svariati ambienti e stili, spaziando dall’industriale, al moderno, sino al contemporaneo. In aggiunta, il colore della cenere ben si abbina a una vasta gamma di cromie, che, partendo dal bianco al nero, giungono sino alle tinte pastello, ai colori freddi e a quelli più accesi. Infine, per quanto riguarda i materiali, risulta evidente la capacità della sovra menzionata nuance di combinarsi con il legno, ma anche con il metallo e il marmo. In conclusione, la ricchezza dell’odierna sperimentazione artistica in grigio può essere largamente esemplificata dall’operato degli artisti di Artmajeur e, in particolare, dalle opere realizzate da Aykaz Arzumanyan, Cynthia Gregorova e 朝乐门.
Aykaz Arzumanyan, N° - 687, 2022. Olio su tela, 20 x 20 cm.
Aykaz Arzumanyan: N° - 687
Proprio il colore grigio trionfa in N° - 687, composizione astratta in cui si “accumulano” rettangoli materici, che, disposti l’uno accanto all’altro, si distribuiscono uniformemente sulla superficie della tela, evocando quasi una sorta di ideale riproduzione frontale, minimalista, stilizzata e simbolica dell’ordine delle file dei posti a sedere dei più tradizionali cinema e teatri. All’interno di questo contesto astratto, monocromatico e ripetitivo, troviamo però anche due eccezioni, ovvero le figure geometriche in bianco e nero che, disposte in altro a sinistra del supporto, fanno probabilmente riferimento ai “genitori” della cromia protagonista dell’opera. Per quanto riguarda la storia dell’arte, invece, N° - 687 pare una sorta di concretizzazione dell’incontro tra l’Astrattismo geometrico, movimento che individua nella matematica e nella geometria i suoi punti di riferimento, e l’Informale materico, tendenza volta a considerare i materiali e le sostanze come i veri protagonisti delle opere. Risultato di quanto detto è un dipinto che, come la maggior parte della produzione di Aykaz Arzumanyan, porta il fruitore a guardare oltre la dimensione del quotidiano, accompagnandolo in una realtà diversa, in cui trionfa la geometria, il minimalismo, la monocromia e la materialità dell’indagine artistica.
Cynthia Gregorova, Dont'speak to me, 2022. Pittura, acrilico / matita / acquarello su carta, 72 x 52 cm.
Cynthia Gregorova: Dont’ speak to me
Il ritratto espressionista di Cynthia Gregorova rivela, attraverso una composizione figurativa “confusa” e a tratti “indefinita”, il mondo interiore dell’artista, che, volto ad esulare dalla mera rappresentazione del dato reale, consente di suscitare nell’osservatore reazioni psicologiche concrete, violente e, di conseguenza, autentiche. In linea con quanto appena affermato sono le stesse dichiarazioni della Gregorova, volte a descrivere la suddetta opera in grigio, bianco e nero come lo specchio dei processi inconsci, che determinano i nostri desideri e le nostre paure, nonché i confini del comportamento e del pensiero umano, in grado di a dar forma al carattere e alle relazioni. Da tutto ciò non sono però esclusi i sentimenti contrastanti, che sono sempre latenti nell’essere umano, come la forza che si oppone alla fragilità o la passività contrapposta all’aggressività. A proposito della storia dell’arte, invece, altri due ritratti in cui trionfa il grigio sono stati realizzati da Francis Bacon, ovvero Head e Head III, opere che rilevano con forza il temperamento di un maestro altrettanto introspettivo e tormentato, che utilizzava la pittura come mezzo per esprimere le proprie inquietudini.
朝乐门, 8-8, 2022. Grafite su cartone, 80 x 70 cm.
Chao Le Meng: 8-8
Sul supporto di cartone dell’opera a grafite di Chao Le Meng, si dispongono in modo apparentemente libero, istintivo e sovrapposto una moltitudine di segni “pseudo calligrafici”, il cui cromatismo è volto ad indagare quelle tonalità, che dal grigio più chiaro giungono ad intensificarsi sino alle sfumature del nero più intenso e deciso. Aprendo una breve parentesi storico-artistica, da inserire all’interno del contesto di appartenenza del suddetto artista, la calligrafia rappresenta una delle principali forme di arte visiva della Cina pre-moderna, in cui, attraverso l’uso del pennello e dell’inchiostro, i calligrafi hanno sperimentato molteplici tecniche e stili nel corso di svariate generazioni. Tale espressione grafica ha perseguito la finalità di dar voce, e di conseguenza esternare, il mondo interiore degli artisti, che veniva espresso attraverso il ritmo, il movimento e, talvolta, la ripetizione calligrafica. In questo ambito, facendo uno sforzo immaginativo, 8-8 potrebbe ricordare lo stile di Wang Dongling, ovvero uno dei più grandi maestri cinesi contemporanei, il cui il lavoro sfaccettato incorpora la calligrafia, l’astrazione e la performance.