Quattro musei italiani venderanno facsimili digitali dei capolavori delle loro collezioni, tra cui la Madonna e il cardellino di Raffaello e il Ritratto di musicista e La Scapigliata di Leonardo, in una prossima mostra a Londra. Il progetto raccoglierà fondi per aiutare a preservare i capolavori originali, mirando a migliorare l'accesso del pubblico ad essi.
Eternalizing Art History: From Da Vinci to Modigliani (16 febbraio-19 marzo) alla Unit London Gallery presenterà sei dipinti digitalizzati su schermi con le stesse proporzioni e cornici praticamente indistinguibili dai pezzi originali. Cinello, un'azienda italiana che ha brevettato il metodo di creazione di queste opere d'arte digitali crittografate, note come DAW, ha creato i duplicati. Saranno offerti come token non fungibili (NFT) sulla rete Ethereum in nove edizioni, con prezzi che vanno da £ 100.000 a £ 500.000. (Unit London accetta sia Ether che valuta fiat)
Le opere digitali sono state realizzate in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze (che l'anno scorso ha venduto una DAW Doni Tondo con Cinello di Michelangelo per 140.000 euro), il Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, la Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Ambrosiana, entrambi in Milano. Il ricavato della vendita sarà diviso equamente tra Unit London e i musei.
Qual è il meccanismo della vendita?
Il collezionista riceve i componenti fisici dell'opera al momento dell'acquisto: lo schermo, un lettore incorporato che genera l'immagine, una cornice replica e un certificato di autenticità. Secondo Joe Kennedy, co-direttore di Unit London, riceve anche le componenti digitali: l'NFT e un'unica connessione all'applicazione. Secondo Serena Tabacchi, direttrice di Cinello, i clienti potranno rivendere questi NFT e i musei riscuoteranno royalties su tutte le vendite successive, come con la maggior parte degli NFT. I collezionisti non potranno riutilizzare le DAW per scopi commerciali, ad esempio per commercializzarle, in quanto il copyright dell'immagine rimarrà dei musei.
Secondo Kennedy, le istituzioni e i singoli acquirenti dovrebbero fare offerte per i dipinti. Secondo lui, le DAW sono un punto di svolta nel prestito museale perché consentono alle istituzioni di ridurre le emissioni di carbonio legate alle spedizioni consentendo al pubblico internazionale di vedere le opere d'arte. Questa mostra è la prima di una trilogia, ed è molto probabile che i quattro musei italiani parteciperanno alle prossime due mostre della galleria.