La Gioconda nascosta rivelata: è un vero Da Vinci?

La Gioconda nascosta rivelata: è un vero Da Vinci?

Selena Mattei | 30 nov 2023 2 minuti di lettura 4 commenti
 

La "Gioconda di Isleworth", forse un'opera precedente di Leonardo da Vinci, ha acceso il dibattito sulla sua autenticità. Ora in mostra a Torino, in Italia, questa versione è considerata da alcuni antecedente alla famosa Monna Lisa del Louvre, mentre gli scettici ne mettono in dubbio le origini.

La Gioconda di Isleworth, attribuita a Leonardo da Vinci?

La “Gioconda di Isleworth”, un dipinto che ha incuriosito per anni amanti ed esperti d’arte, è ora in mostra a Torino, in Italia, innescando un nuovo dibattito sulla sua autenticità. Questo dipinto, considerato da alcuni un'opera precedente di Leonardo da Vinci, raffigura una donna dall'aspetto più giovane che si ritiene sia Lisa del Giocondo, lo stesso soggetto della famosa Monna Lisa del Louvre.

Il viaggio del dipinto è affascinante quanto il suo mistero. Fu importato in Inghilterra nel 1778 dalla famiglia Montacute, poi acquistato da Hugh Blaker, un mercante d'arte di Isleworth, un sobborgo di Londra, da cui il nome. Dopo aver cambiato proprietario più volte, divenne di proprietà di Henry Pulitzer, un collezionista americano che dedicò gran parte della sua vita a dimostrare che si trattava di un'autentica opera di Leonardo da Vinci. Gli sforzi di Pulitzer includevano un libro intitolato "Dov'è la Gioconda?"

Dopo diversi decenni nascosto nella cassaforte di una banca svizzera, il dipinto è riemerso ed è ora custodito da un consorzio. La Fondazione Mona Lisa, con sede in Svizzera, è dietro la sua mostra in corso alla Galleria Promotive delle Belle Arti di Torino. Affermano che questa versione fu completata un decennio prima della versione più famosa del Louvre. La mostra non solo espone il dipinto, ma presenta anche mostre multimediali che documentano l'ampia ricerca della fondazione.


A sostegno delle affermazioni della fondazione, scienziati come John Asmus dell'Università della California, a San Diego, hanno condotto test che suggeriscono che lo stesso artista ha dipinto entrambe le versioni. Nonostante ciò, alcuni esperti rimangono scettici sulla sua autenticità. Il professor Martin Kemp, rinomato storico dell'arte dell'Università di Oxford, si oppone alla sua attribuzione a Leonardo, sottolineando incongruenze come l'uso della tela anziché del legno, il mezzo pittorico preferito da Leonardo.

Questo quadro enigmatico continua a dividere le opinioni. Se alcuni lo vedono come un vero capolavoro di Leonardo da Vinci, altri lo vedono come un'abile imitazione. I visitatori della mostra torinese, che durerà fino a maggio 2024, hanno l'opportunità di vedere il dipinto e forse trarre le proprie conclusioni su questo affascinante pezzo di storia dell'arte.

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