”Omaggio a De Andrè," canzoni dipinte: "La guerra di Piero" (2004) Pittura da Stefano Rollero

Non in vendita

Venduto da Stefano Rollero

Licenza digitale

Quest'immagine è disponibile per lo scaricamento con una licenza.

32,17 USD
128,68 USD
268,08 USD
Risoluzione massima: 500 x 332 px
Scarica subito dopo l'acquisto
Gli artisti vengono pagati i diritti d'autore per ogni vendita

Venduto da Stefano Rollero

  • Opera d'arte originale Pittura,
  • Dimensioni Altezza 19,7in, Larghezza 23,6in
  • Categorie Quadri sotto i 500 USD
Collage polimaterico " LA GUERRA DI PIERO" Città di Settimo Torinese Provincia di Torino Assessorato alla Cultura Associazione Artistico-culturale “Armò-nia”Settimo Tor. Mostra di arte contemporanea “ Vanno, vengono, ogni tanto si fermano…” Dè Andrè, canzoni[...]
Collage polimaterico " LA GUERRA DI PIERO"


Città di Settimo Torinese
Provincia di Torino
Assessorato alla Cultura

Associazione Artistico-culturale “Armò-nia”Settimo Tor.

Mostra di arte contemporanea

“ Vanno, vengono, ogni tanto si fermano…”

Dè Andrè, canzoni dipinte.


Spazio espositivo; chiesa della antica Pieve, P.zza Alpini, Settimo Torinese
Dal 2 al 19 Settembre 2004

Inaugurazione Giovedì 2 Settembre 2004 ore 18°°
Orario; Lun/Ven: 16-19 Sab/Dom: 10-12/16-20


• Espongono: Stefano Rollero
Oscar Bagnoli
Tatiana Bortolozzi
Ivan Cambialo
Francesco La Porta


Omaggio a Fabrizio De Andrè, un grande e indimenticabile cantautore italiano, scomparso l’11 Gennaio 1999. Si era sempre imposto per l’immediatezza delle sue canzoni, sempre contro tutto e tutti, anticonformista non mancano tuttavia nella sua produzione, brani di carattere riflessivo; né è esempio “La guerra di Piero”, “La canzone di Marinella”, “Il pescatore”, “Le nuvole”…



“La guerra di Piero” 1966 di Fabrizio De Andrè.

Dormi sepolto in un campo di grano, non e' la rosa, non e' il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi.

"Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati, non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente".

Così dicevi ed era d'Inverno e come gli altri, verso l'inferno te ne vai triste come chi deve ed il vento ti sputa in faccia la neve.

Fermati Piero, fermati adesso, lascia che il vento ti passi un po' addosso, dei morti in battaglia ti porti la voce, chi diede la vita ebbe in cambio una croce.

Ma tu non lo udisti ed il tempo passava con le stagioni a passo di "java" ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di Primavera.

E mentre marciavi con l'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore.

Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora, fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue.
"E se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire, ma il tempo a me resterà per vedere, vedere gli occhi d'un uomo che muore".

E mentre gli usi questa premura quello si volta, ti vede, ha paura ed imbracciata l'artiglieria non ti ricambia la cortesia.

Cadesti a terra, senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato a chieder perdono per ogni peccato.

Cadesti a terra, senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato ritorno.

"Ninetta mia, crepare di Maggio ci vuole tanto, troppo coraggio.
Ninetta bella diritto all'Inferno avrei preferito andarci in Inverno".

E mentre il grano ti stava a sentire dentro le mani stringevi il fucile, dentro la bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole.

Dormi sepolto in un campo di grano, non e' la rosa, non e' il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi.




Tradotto automaticamente
Seguire
Biografia 1996. L’opera artistica di Stefano Rollero emerge da una sua attenta riflessione sull’arte per le immagini in generale, ma è quella del collage a catturarlo. Rollero rappresenta per noi un "fenomeno"[...]
Biografia 1996. L’opera artistica di Stefano Rollero emerge da una sua attenta riflessione sull’arte per le immagini in generale, ma è quella del collage a catturarlo. Rollero rappresenta per noi un "fenomeno" in un triste panorama artistico in cui gli "improvvisatori - improvvisati" pullulano "creando" autentiche banalità, trionfi della loro ignoranza e della preparazione tecnica e culturale più che elementare; da questo squallore emergono rarissime figure che, pur non avendo titoli accademici, riescono con un lavoro serio, umile ed intelligente, a fare cultura. Il nostro artistica ha, evidentemente, doti innate che è riuscito a coltivare ed affinare fino ad esprimersi in modo solido e maturo. Lavorare con collage e decolage è difficilissimo poichè l'ovvio, il banale, sono sempre in agguato, ma Rollero traduce con molta serietà, in modo sensibile e vivo, gli stimoli culturali, gli eventi, le occasioni visive in una ricerca appassionata in cui i frammenti, i flash, i momenti, come appena usciti da un grande caos, ritrovano una precisa collocazione e un preciso significato. A volte ironico, a volte testimone severo degli eventi della nostra epoca, altre volte lucido o feroce o stupito, Rollero si evolve continuamente, assoluto padrone di un linguaggio vivo e coinvolgente", infatti i suoi quadri sono apprezzati nelle mostre locali come in quelle nazionali ed internazionali, dove ha ottenuto significativi riconoscimenti e premi, come avviene per un maestro d’arte. Pippo Ciarlo.

Vedere più a proposito di Stefano Rollero

Visualizzare tutte le opere
Pittura
Non in vendita
Installazione
Non in vendita
Pittura | 19,7x23,6 in
Non in vendita
Scultura
Non in vendita

Artmajeur

Ricevi la nostra newsletter per appassionati d'arte e collezionisti