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艺术图片银行A tribute to the King Elvis Presley
Gianluca Resi (nato il 1966 a Napoli Italia) pur essendo nipote di Mario Penelope, critico d’arte e presidente della Biennale Internazionale delle arti di Venezia nel 1972, si avvicina al mondo dell’arte in tarda eta, infatti preferisce dedicarsi all’attivita familiare di importatori di caffè.
Proprio il sacco di caffè diventa il punto di unione delle sue esistenze, quella imprenditoriale e quella artistica, infatti l’artista si appropria di questo per renderlo parte integrante dei suoi ultimi lavori.
Il percorso che l’artista intraprende per consacrarsi con la sua ultima collezione, racchiude il totalmente il suo pensiero divenuto fonte della sua ispirazione, la ricerca del mito in quanto uomo.
Infatti il Resi parte con la sua ricerca del mito, inizia una produzione artistica tipicamente pop-art americana, con la raffigurazione di icone del mondo della moda, del cinema e dello spettacolo, ma questo mondo patinato si ritrova ben presto all’antitesi con il percorso interiore dell’artista, che sente l’esigenza di raccontarsi, decidendo di ritornare alle sue origini, così inizia ad utilizzare i sacchi di caffè come tele, contraddistinte da grandi cicatrici, cuciture in forma di sutura che rappresentano le sofferenze dell’io e il riadattarsi alla vita.
inizia così la produzione “cicatrici dell’anima”, dove i clochard sono i protagonisti delle sue opere e non più stelle dello spettacolo. al centro ora c’è l’uomo e non le sue proiezioni, essenza in luogo dell’apparenza. Questo nuovo lavoro lo coinvolge al tal punto da diventare ispirazione di uno spettacolo “Apocalypse Opera” scritto e diretto insieme all’artista Diego Santanelli, dal format innovativo in cui le opere prendono vita attraverso le arti libere : pittura, musica, danza, recitazione e video installazioni.
Proprio questo conflitto tra la massa e il singolo, porta l’artista a confrontarsi con la pop-art, approfondendo però l’altra parte di una realtà fittizia intrisa di superficialità e esteriorità.
da qui nasce “Icons” dove ormai la società di oggi non celebra solo i divi, ma anche le persone qualunque, non c’è più una star da imitare, la star è in ognuno di noi.
“Icons” opere su sacchi di caffè su cui il Resi dipinge immagini di volti (selfie) o composizioni di vita, da cui si può immaginare il fiato per come sono dipinte.
la contrapposizione di acrilici con smalti tende a sottolineare il contrasto del singolo con la realtà’ che lo circonda, la mancanza di dettagli della scena fa si che l’occhio ricade solo sul protagonista, donando quella sensazione di solitudine che viene colmata dall’essere osservata da altri. gli sfondi di smalti con le sue colate senza geometrie, contrasta con la scena raffigurata quella sensazione di calma in contrapposizione con il caos, tipico dei social media.