Aggiunto il 14 ago 2005
Passando in rassegna la produzione artistica di Raimondo Gambino sarà facile rendersi conto che questo è un artista molto preparato dal punto di vista tecnico, in particolare per quanto riguarda il disegno. Si constaterà anche che fondamentalmente il "racconto" iniziato alla fine degli anni '70 è lo stesso che il pittore sta continuando a narrare. Il linguaggio con il passare del tempo si è arricchito, ai simboli ricorrenti da sempre se ne sono aggiunti altri, ma la trama narrativa non ha subito stravolgimenti, nè si è infiacchita.
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Alla domanda: in quale filone va inserito questo artista? si può senz'altro rispondere che Raimondo Gambino discende da un ramo del surrealismo. Questa risposta però necessita di alcune importanti precisazioni.
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L'adesione di Gambino al Surrealismo avviene in maniera molto personale, profonda e nient'affatto accademica. La sua discendenza da questo grande movimento artistico non è testimoniata semplicemente dall'uso di stilemi tipici del Surrealismo, ma dalla condivisione di uno stesso modo di guardare il mondo e di descriverlo. E' Max Ernst l'autore al quale Gambino sembra sentirsi più vicino: ad accomunare i due pittori è soprattutto l'interesse per gli studi filosofici e per le scienze psicologiche.
I rimandi alla mitologia, alla psicoanalisi freudiana e a una simbologia criptica sono frequentissimi nell'opera di Gambino; ciò è naturale che avvenga in un seguace del Surrealismo. Ma hanno connotazioni molto particolari, perchè particolare è l'humus psicologico e antropologico in cui l'autore è cresciuto dal punto di vista umano. La ricchezza e il mistero delle antiche tradizioni, credenze ed atmosfere della terra di Sicilia da cui Gambino proviene conferiscono infatti alla sua pittura colori e profumi molto interessanti e originali.
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<b>Roberto Malfatti</b>, Dicembre 2005
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In alto: IL SONNO DI NESSUNO. Acquerello - cm. 17 x 21. 2000